Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

3. Cultura biblica

Scrivi @ F. De Angelis

Spiegazione delle rubriche

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ECONOMIA E RELIGIONI

 

 di Fernando De Angelis

 

 

 

8.  CONCLUSIONE

 

8.1.  PRESCINDERE DALLA RELIGIONE?

In Occidente diversi hanno creduto che, con l’avanzare della civiltà, le religioni sarebbero scomparse. Le vicende di questi ultimi anni hanno invece visto rinforzarsi il senso di appartenenza in tutti gli ambiti (protestante, cattolico, musulmano, induista, buddista) e il fenomeno tende a crescere. Se vogliamo comprendere meglio la realtà di oggi e quella che si va profilando, perciò, dobbiamo tener conto anche della dimensione religioso-culturale delle varie aree nelle quali si suddivide il mondo, anche perché da essa discendono conseguenze economico-politiche non trascurabili.

 

8.2.  OBIETTIVI PIÙ O MENO ESPLICITI

Dopo aver esposto l’argomento con una metodologia scientifico-razionale, desidero ora esprimere gli obiettivi che ho avuto in mente svolgendo il soprastante studio: a volte sono stati formulati in modo esplicito, altre volte più implicitamente. L’accettazione di tali obiettivi, però, dipende anche dai presupposti e dalle convinzioni di ciascuno.

 

     ■ 1. La cultura prevalente in Italia è di derivazione francese, perciò tende a considerare le religioni come fenomeni del passato e quindi in via di estinzione. Si è allora voluto mostrare che, come afferma la Bibbia, il rapporto di una nazione con Dio resta sempre cruciale ( 1. Entriamo in tema).

     ■ 2. La trattazione «scientifica» dell’Economia tende a ignorare le questioni culturali e teologico-religiose. Nella realtà, però, l’Economia ne è influenzata sensibilmente, perciò una trattazione che esclude le questioni culturali e religiose non è né scientifica né razionale (Una definizione di cultura e anche Cultura e religione).

     ■ 3. Al sistema medioevale viene in genere contrapposta la Rivoluzione francese, mentre in realtà è il rinnovamento del Cristianesimo (con la Riforma e i suoi sviluppi) a creare quei modelli validi che supereranno l’esame dei secoli. I modelli usciti dagli impulsi antireligiosi della Rivoluzione francese e di quella russa si sono presto dissolti, convergendo proprio su quelli prodotti in ambito protestante ( Il sistema gerarchico medioevale  e anche ► «Modello Ginevra» e socialdemocrazie nord-europee).

     ■ 4. Quelle società che, a un certo punto, hanno messo la Bibbia al centro della loro vita nazionale, ne hanno tratto grandi benefici sul piano sociale, economico e politico. Anche quando poi la maggioranza ha deviato sul piano dell’etica personale, resta ancora una ricchezza che pone quelle società ai vertici del mondo ( «Modello Ginevra» e socialdemocrazie nord-europee e anche Il «modello americano»).

     ■ 5. I guai dell’America Latina vengono spesso attribuiti a cause esterne (multinazionali e USA) che certamente hanno un loro peso, ma la Bibbia dice che l’origine delle difficoltà è soprattutto interna. I travagli dell’America Latina, infatti, dipendono soprattutto da una colonizzazione distorta: fatta sì da nazioni che si definivano «cristianissime», ma che proibivano la diffusione del testo dell’Evangelo, uccidendo quei cristiani che non la pensavano come loro; in un contesto nel quale le autorità politiche, bramose di denaro e di potere, avevano un controllo pressoché assoluto sulla chiesa ( Potenzialità dell’America Latina e anche ► Debolezze dell’America Latina).

     ■ 6. Più complessa è l’analisi di India e Cina, che si è dovuto però trattare sommariamente. È comunque chiaro che certi punti di forza di queste due realtà emergenti derivano da antichi collegamenti con il mondo influenzato dalla Bibbia (Bacino del Mediterraneo), nonché da recenti influssi occidentali. Certe caratteristiche della società cinese, poi, non sono certo estranee alla visione biblica: per esempio l’impegno serio nel lavoro, la sottomissione alle autorità, la valorizzazione della famiglia, il comando affidato alle persone istruite e incentrato sull’esempio ( India Cina).

     ■ 7. Il mondo dell’Islam è oggi quello che più si oppone, non solo all’Occidente, ma al cristianesimo in quanto tale (per esempio proibendo la conversione di un musulmano a Cristo). Questa chiusura al cristianesimo è parallela al sottosviluppo e alla violenza che permeano tutte le nazioni musulmane, difficoltà che non si possono giustificare sistematicamente con «cause esterne», ma con la natura storica dell’Islam e con la sua attuale e concreta messa in pratica (► Mondo musulmano [1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6]).

 

02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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