Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Generi & ruoli 1

 

3. Cultura biblica

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Spiegazione delle rubriche

 

 

L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
■ Aspetti conclusivi
■ La mia donna  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ECONOMIA E RELIGIONI

 

 di Fernando De Angelis

 

 

[2.  IL NOSTRO APPROCCIO ALLA CULTURA]

 

2.1.  UNA DEFINIZIONE DI CULTURA

 

L’uomo ha vari ordini di problemi:

     ■ Problemi di sopravvivenza fisica (cibo, casa).

     ■ Problemi di relazione con i suoi simili, appartenenti grossomodo a tre categorie concentriche: ▪ 1) cerchia famigliare; ▪ 2) «villaggio» (cerchia sociale minima costituita dal proprio ambiente di lavoro, dai parenti e dagli amici); ▪ 3) mondo esterno (dai villaggi limitrofi a tutta la Terra).

     ■ Problemi esistenziali suoi tipici, perché deve rispondere in qualche modo a cruciali domande (chi sono? da dove vengo? che senso ha la vita? cos’è la morte? esiste un Dio? chi è? perché il dolore? E altro).

 

Le varie risposte che l’uomo è costretto a darsi non sono completamente separabili le une dalle altre, ma formano un sistema che costituisce la sua cultura. Cultura, quindi, come risposta globale all’insieme dei problemi umani.

     C’è senz’altro una dimensione culturale individuale, ma quella che di gran lunga prevale è la risposta collettiva. Prima che di cultura del singolo, infatti, bisognerebbe parlare di cultura di una società, entro la quale si inserisce quella (più o meno in sintonia) del singolo. Un individuo, prima che possa autonomamente decidere, viene necessariamente educato da una micro-collettività che ha al centro la famiglia. Arrivato alla maggiore età prenderà decisioni autonome, ma sulla base di schemi già formatisi e che verranno continuamente rinforzati dall’ambiente (che di solito resta quello di nascita). Anche il matrimonio tende a ridurre le eccentricità di un individuo, perché è difficile trovare un coniuge eccentrico nello stesso senso. I figli degli eccentrici, poi, come tutti gli altri, nell’adolescenza tendono a formare «gruppo» con i loro coetanei, smussando le specificità dei genitori. L’impronta famigliare è indelebile, ma ciò non toglie che i «fattori di uniformità» tendano a mantenere le masse in schemi che sono di difficile modifica. Le rivoluzioni stesse, spesso, rappresentano forme nuove, ma di una sostanza profonda in gran parte vecchia.

     La risposta di una collettività è codificata da un insieme di comportamenti e valutazioni solo in parte scritti. In ogni nazione si sa come una persona si deve comportare nelle diverse circostanze e ciò si tramanda di generazione in generazione con una forza solo superficialmente scalfita dalla globalizzazione: un gruppo di giovani cinesi, o indiani, o marocchini, o americani, possono tutti vestire allo stesso modo e apparire uguali a prima vista, ma le città cinesi restano profondamente diverse da quelle indiane, o marocchine, o americane. Nemmeno la forte, secolare e profonda influenza di Roma, per fare il caso italiano, è riuscita a eliminare le differenze che erano presenti nella nostra Penisola: Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo restano diverse da Roma e diverse fra loro. A livello popolare basta confrontare la tipica comicità romana (Alberto Sordi) con quella napoletana (Eduardo De Filippo), o con quella toscana (Roberto Benigni), o con la scarsità di comici di altre regioni. Chi approfondisce i temi economici, invece, sa che le varie città italiane riflettono anche una diversità di stile delle aziende che vi risiedono: il gradualismo dei Savoia nella FIAT di Torino; la serietà amministrativa austriaca delle Assicurazioni Generali, nate a Trieste, porto sull’Adriatico dell’Impero Austro-ungarico; il dinamismo e la versatilità delle aziende di una città-crocevia come Milano; la cordialità turistica e lo spirito cooperativo della Romagna; le difficoltà ambientali delle aziende che operano nell’Italia meridionale.

     Queste considerazioni ci fanno vedere un’altra caratteristica della cultura: la sua tendenza a radicarsi in un territorio. È vero che nelle città arriva spesso gente di ogni tipo, ma i nuovi arrivati sono una minoranza che in un paio di generazioni finisce in genere per uniformarsi al nuovo ambiente, che così si accresce mantenendo una certa costanza.

     Un’ultima caratteristica della cultura è la organicità delle risposte che essa dà. Semplificando, i problemi di sopravvivenza fisica sono coordinati da un insieme di norme che confluiscono in un sistema economico, mentre i rapporti sociali vengono più specificatamente regolati dal sistema politico, infine i problemi esistenziali trovano un loro punto di riferimento nel sistema religioso-culturale. Le connessioni fra il sistema economico e quello politico sono così evidenti e numerose che è in pratica impossibile separare le due sfere di competenza. Quello che invece si tende a volte a trascurare (e di cui qui più ci occuperemo) è la reciproca influenza fra la cultura di una nazione e il suo sistema economico-politico.

     L’insieme delle risposte che un popolo si dà, in definitiva, tendono a formare un sistema globale coordinato, nel quale le scelte politiche, economiche e culturali interagiscono fra loro e determinano la specificità di quel popolo.

 

02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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