[5. AMERICA LATINA: POTENZIALITÀ E DEBOLEZZE]
5.1. INTRODUZIONE
Da un punto di vista economico-politico, l’America Latina appare come un
territorio altamente «sismico», nel quale l’epicentro si sposta
continuamente e non lascia prevedere dove colpirà la volta successiva.
Possono essere coinvolte nazioni con grandi risorse del sottosuolo (compreso
petrolio) come il Messico, oppure nazioni con alte potenzialità in
agricoltura come l’Argentina. Ciò può valere per piccoli Stati come quelli
dell’America Centrale, oppure per il più grande di tutti (Brasile). Può
coinvolgere paesi con popolazione prevalentemente bianca come il Cile, o con
forte componente indigena come il Perù, non escludendo quelli con
maggioranza di origine africana (Haiti).
L’America Latina sembra fatta apposta per imboccare
le strade sbagliate, i vicoli ciechi. A cominciare da quando i
conquistadores ne presero possesso in nome delle nazioni iberiche
(Spagna e Portogallo). Quei famosi avventurieri, avidi di facili
arricchimenti e di potere, non hanno saputo dare né regole, né senso dello
Stato, lasciando un’impronta che ancora oggi condiziona un mondo
culturalmente abbastanza omogeneo.
Pensando ai conquistadores (Cortés, Pizarro)
e alla loro azione è stata costruita una specie di leggenda nera
della colonizzazione iberica dell’America. Ad essa, però, altri affiancano
anche una leggenda bianca, fatta di azione missionaria altruista (Las
Casas), di impegno di civilizzazione, di abbattimento delle barriere
razziali (anche attraverso matrimoni misti). Le due leggende coesistono
senza che l’una annulli l’altra e in qualche modo si riflettono nella
miscela di potenzialità e di debolezze che investono anche attualmente
l’America Latina.
02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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