1. ENTRIAMO IN TEMA
Sono stato insegnante di Scienze nelle scuole medie superiori e, fra le
varie materie, mi è più volte capitata anche la Geografia: che avevo
studiata solo nella scuola dell’obbligo! «Insegnando s’impara» e, avendo un
retroterra biblico, ci voleva poco a rendersi conto che i libri di testo
quasi ignoravano uno degli elementi cruciali per capire le varie nazioni:
quello religioso. Solo nella fase finale della mia carriera però (1992), ci
sono state le circostanze giuste per sviluppare più a fondo l’argomento, con
la redazione di dispense che suddividevano i popoli non in continenti
(Europa, Asia, ecc.), ma che li raggruppava in base al loro sottofondo
religioso-culturale; ne ho interrotto la redazione nel 1997 lasciandole
incomplete, ma avendo comunque riempito 150 pagine (Il mondo in 10 aree
economico-culturali).
Due anni dopo (1999) mi si è presentata l’occasione
di dare queste dispense a un professore universitario di Economia, dal quale
speravo di avere indicazioni su come approfondirle e su eventuali altri
autori che avevano affrontato l’argomento. Il professore ha trovato la
trattazione originale, invitandomi a fare quattro ore di lezione ai suoi
studenti (Università di Perugia, maggio 2000). In seguito mi ha chiesto di
sintetizzare la mia impostazione in meno di 30 pagine (Aree culturali ed
economia), per farne un capitolo di un libro che stava preparando ma che
non ha ancora visto la luce.
Il testo sottostante segue da vicino quella
sintesi, alla quale sono stati fatti solo lievi ritocchi; lo scritto è stato
perciò pensato per un pubblico eterogeneo e per questo ho scelto
un’esposizione logico-razionale, con riferimenti alla Bibbia molto limitati
e indiretti. Anche l’apostolo Paolo graduava il messaggio sulla base
dell’uditorio che aveva davanti: a Listra e all’Areòpago, per esempio, prese
il discorso alla larga e non fece nessun esplicito riferimento alla Bibbia
(essendo gli ascoltatori dei non ebrei, vedere At 14,15-17; 17,22-31);
mentre nella sinagoga di Antiochia di Pisidia argomentò con continue
citazioni bibliche (At 13,14-41).
La Bibbia afferma che le condizioni economiche,
politiche e sociali dei popoli dipendono dalla loro spiritualità (Dt 28; 2
Re 17,6-7; Is 15-19) e, col sottostante studio, vogliamo invitare a prendere
atto di questa elementare (e spesso ignorata) verità. Si spera in seguito di
poter ulteriormente sviluppare l’argomento, con altri articoli oppure con un
libro.
Al professore universitario che mi ha invitato a
far lezione, ho subito detto che io nemmeno conoscevo l’esistenza della sua
materia e che avevo semplicemente applicato alla Geografia economica i miei
presupposti biblici. Mi ha risposto: «Secondo me la Bibbia non dice niente,
ma la realtà che ha esposta la condivido». La trattazione, insomma, non si
sofferma sui presupposti che l’hanno generata, ma desidera descrivere
oggettivamente la situazione, la cui attinenza con la realtà può essere
valutata da ciascuno, indipendentemente dai presupposti professati.
02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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