[4. IL SISTEMA INDIVIDUALISTA AMERICANO]
4.2. IL «MODELLO AMERICANO»
L’opera dei puritani inglesi e quella dei puritani americani finirono per
convergere. Si arrivò così ad un mondo anglo-sassone nel quale si è
adottato un preciso e concreto modello. Avendo poi gli anglo-sassoni, da
Cromwell in avanti, vinto le più importanti guerre, quel modello
economico-culturale ha preso il sopravvento, fino a essere il punto di
riferimento dell’attuale mondo unipolare. Le caratteristiche di questo modello americano, si
basano su un preciso valore di fondo: la libertà del singolo individuo.
Questa libertà è garantita:
■ Sul piano economico (società LIBERISTA,
economia di mercato);
■ Sul piano politico (società LIBERALE,
potere «bilanciato» fra parlamento, presidente e corte suprema);
■ Sul piano religioso (società LIBERTARIA,
separazione fra Stato e Chiese).
Da Ginevra in poi, abbiamo visto che i vari modelli via via vincenti sono
nati con motivazioni sia economiche che teologiche. C’è chi privilegia
un’analisi che fa discendere la visione del mondo dall’economia, chi
viceversa fa discendere l’economia dalla visione del mondo. Sia gli uni che
gli altri riconoscono che c’è un’interdipendenza fra i due aspetti e il
problema diventa simile a quello di stabilire se è nato prima l’uovo o la
gallina. C’è però da considerare che, col passare del tempo,
le motivazioni religiose tendono a sfumare e i modelli si laicizzano, specie
quando sono imitati e trasportati in altri contesti. Per rendersene conto
basta confrontare Ginevra e la Svezia di oggi con quelle di un secolo fa,
oppure vedere come i modelli inglese e americano sono stati imitati e
trapiantati al di fuori del contesto di nascita. Anche quando le originarie
motivazioni teologiche e ideologiche sono state assorbite dalla prassi e
restano nascoste nelle vicende storiche, però, di esse è bene rendersene
conto, perché aiutano a comprendere più a fondo i valori sottostanti a certe
scelte pratiche.
Gli Stati Uniti hanno certamente le loro storture e
le loro debolezze. L’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di
New York ha fatto poi vedere per la prima volta che anche loro sono
vulnerabili. È probabile che presto o tardi entrino in una fase calante e
certi esempi negativi lo lasciano pensare (moralità privata sempre più
discutibile, etica d’impresa messa in crisi dal fallimento del gigante
dell’energia Enron). Intanto però la loro lingua (inglese) è divenuta la
lingua di tutti (anche degli antiamericani), i loro film veicolano in tutto
il mondo i valori americani (e le loro degenerazioni), il loro esercito è
l’unico che può agire in ogni angolo del mondo (anche se con scelte e modi
variamente condivisibili). Le lunghe elezioni presidenziali americane (dalle
«primarie» alla proclamazione del nuovo Presidente) sono emblematicamente
seguite passo passo dai giornali di tutto il mondo, consapevoli che il
presidente degli Stati Uniti influenza ormai la vita di tutti.
02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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