Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Malattia e guarigione 1

 

3. Cultura biblica

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Spiegazione delle rubriche

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAMPI DI GEOGRAFIA CRISTIANA

Gesù come valuta le nazioni d’oggi?

 

 di Fernando De Angelis

 

 | Indice | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15.1 | 15.2 | 15.3 |

 

6.  IL PROTESTANTESIMO DA LUTERO AGLI STATI UNITI

 

Quando il cristianesimo occidentale (cattolicesimo) per farsi guidare sceglieva papi immorali come Alessandro VI Borgia (1492-1503), Martin Lutero radicò in Germania una Riforma (1517) che s’era tentato inutilmente di realizzare da ben mezzo millennio. Lutero lo fece traducendo subito la Parola di Dio in lingua volgare e non c’è dubbio che il protestantesimo abbia rimesso al centro la Bibbia.

     Dopo la «fase continentale» luterano-calvinista, il protestantesimo ha proseguito con una «fase atlantica» anglo-americana e le diversità fra le due fasi non mancano. Nel complesso però il mondo protestante ha alcune caratteristiche comuni che ora elenchiamo:

     ■ Grande stabilità politica e sociale;

     ■ Prosperità economica;

     ■ Libertà religiosa;

     ■ Fondamenti culturali influenzati dalla Bibbia (anche se oggi spesso molto corrosi);

     ■ Sostanziale sicurezza per gli ebrei che sono all’interno;

     ■ Posizioni variegate verso lo Stato d’Israele, che vanno dalla «neutralità» (più diffusa nel «protestantesimo continentale») a un aperto sostegno (prevalente in quell’atlantico).

 

Quando si parla di mondo protestante, è inevitabile che venga subito alla mente Lutero e la Germania; molti poi si fermano a quella nazione e così terminano il loro percorso con Hitler, che così associano a Lutero. Invece in Germania il protestantesimo venne accolto «a macchia di leopardo» e spesso superficialmente, continuando ad avere al comando un imperatore che si definiva cattolico. Gli sviluppi più coerenti delle basi luterane, perciò, s’ebbero fuori della Germania e viene subito alla mente la Ginevra di Calvino: un’altra tappa significativa nella quale altri si fermano, non cogliendo così quell’elaborazione finale e radicale del protestantesimo che s’avrà poi nel mondo anglofono.

     Il «libero esame» della Bibbia, teorizzato da Lutero, arrivò alle sue estreme conseguenze quando, nell’America Settentrionale, Roger Williams diede l’avvio (1636) a quella che poi sarà la colonia del Rhode Island, area nella quale s’introdusse per la prima volta la piena libertà religiosa e la separazione fra Chiese (al plurale) e Stato. Lo Stato acquistò così una legittimità e una «sacralità» autonome, cioè non collegate a una religione, mentre le Chiese si resero indipendenti e autonome dallo Stato (paradossalmente, proprio questa separazione voluta dalle Chiese le legava di fatto a quello Stato).

     L’impostazione del Rhode Island risultò particolarmente efficace («Dio la benedisse», in termini biblici) e così si diffuse a cerchi concentrici: prima nelle altre colonie del New England, poi nel mondo protestante in generale.

     Il cattolicesimo tentò d’arginare questa modernità emergente con l’innalzamento di steccati, accendendo i fuochi dell’Inquisizione e stringendo un’alleanza con i regimi politici del tempo (il famoso «braccio secolare» della Chiesa). Quando una marea continua costantemente a salire, però, le barriere finiscono per cedere e proprio in questa chiave può essere vista la Rivoluzione francese, la quale disarticolò il cattolicesimo e incominciò a imporre anche in quel mondo le libertà individuali.

     Più che addentrarci nel mondo cattolico, comunque, c’interessa mostrare come l’attuale preminenza mondiale degli Stati Uniti, al di là degli errori e dei limiti che ha, non è occasionale o frutto di furbizia, ma deriva dalla forza d’un progetto che sta crescendo da più di due secoli (e che, come tutto ciò che nasce e cresce, poi morirà).

     Se Dio ora promuove la libertà dell’individuo, perché vuole che ciascuno possa ascoltare l’Evangelo e decidere liberamente d’unirsi a Cristo, allora la «fortuna» degli Stati Uniti è dovuta alla coincidenza fra il progetto di Dio e la Costituzione di quello Stato.

     C’è però un altro aspetto che è in genere poco compreso e riguarda il rapporto fra gli Stati Uniti e Israele. È noto come gli Stati Uniti siano interessati al petrolio (e quale Stato se ne disinteressa?) ed è pure noto come si schierino costantemente a fianco d’Israele (che è privo di petrolio, al contrario dei suoi nemici). Questa contraddittorietà della politica americana e il suo schierarsi sempre a fianco dello Stato d’Israele (sia con i governi di destra che di sinistra) credo che abbia a fondamento proprio la scelta teologica di Roger Williams, che non attribuisce più alla Chiesa le benedizioni territoriali promesse a Israele nell’Antico Testamento. In quest’ottica, lo Stato d’Israele viene visto come complementare agli Stati Uniti, come un’entità che giustifica e rafforza la concezione che un americano ha della propria nazione.

     Il puritano americano mette al centro se stesso e il suo rapporto con Dio: dello Stato può anche farne a meno (vedi la mitologia del Far West) e a esso chiede soprattutto di permettergli l’esercizio della sua individuale libertà (vedi Costituzione degli Stati Uniti). Per il puritano, la legittimità delle organizzazioni deriva da accordi liberamente e solennemente sottoscritti dagli aderenti (covenant): così egli accetta di far parte d’una città (per esempio Boston), d’uno Stato federale (Massachusetts), d’una confederazione continentale di Stati (Stati Uniti d’America), di un’organizzazione mondiale di Stati (Società delle Nazioni prima e poi ONU, significativamente ambedue promosse dagli Stati Uniti). L’organizzazione politica alla quale il puritano si sente pienamente d’appartenere, però, è il «Regno di Dio» il quale, così capisce dalla Bibbia, scenderà dal cielo in corrispondenza di Gerusalemme e, negli ultimi tempi, coinvolgerà di nuovo un popolo ebreo tornato in Palestina. Egli perciò non è che «appoggia» Israele, ma si sente parte di quel progetto, cittadino della Gerusalemme escatologica, sede del futuro governo messianico che sta per arrivare e che, al di là degli errori degli attuali governi d’Israele, nascerà proprio dal grembo della Gerusalemme d’oggi.

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/308g-GeoCristiana_6Protestanti_MeG.htm

26-11-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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