Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Uniti nella verità

 

3. Cultura biblica

Scrivi @ F. De Angelis

Spiegazione delle rubriche

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAMPI DI GEOGRAFIA CRISTIANA

Gesù come valuta le nazioni d’oggi?

 

 di Fernando De Angelis

 

 | Indice | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15.1 | 15.2 | 15.3 |

 

[15.  CONSIDERAZIONI E DOMANDE]

 

15.2.  CONSIDERAZIONI E DOMANDE DI ANNA NUZZOLO

 

15.2.1. OSSERVAZIONI DI ANNA SANNA NUZZOLO: Ho letto questo scritto tutto d’un fiato, senza che niente d’indigeribile potesse fermarmi. Su alcuni dati e alcune cose più specifiche evito di dare giudizi o valutazioni, ma su quanto scrivi nell’introduzione e sulla signoria di Gesù in/su questo mondo, ci posso mettere la firma ogni momento. L’immagine di Gesù nell’Apocalisse è già da qualche anno che non mi va via di mente. Se ha fatto svenire Giovanni, doveva essere abbastanza tremenda (parola che intendo come da riferirsi a ciò che fa appunto tremare), ma l’idea d’un Gesù così, alla fin fine mi risulta tranquillizzante. Temo che non lo sarebbe se me lo trovassi improvvisamente di fronte in quel sembiante, ma è anche vero che quest’immagine mi fa meglio capire la sua potenza e divinità ed è per questo che mi tranquillizza.

     Abbiamo tradotto un canto intitolato «Tremendo Dio», che avremmo voluto presentare a un gruppo di credenti, ma durante le prove abbiamo notato come l’uso della parola «tremendo» riferita a Dio abbia più o meno turbato qualche persona, così l’abbiamo stralciato dal repertorio per non essere d’inciampo ad altri.

 

Nota redazionale: Per l’approfondimento di una corretta e positiva valutazione di Dio quale «Tremendo» cfr. Nicola Martella, «Tremendo (Dio)», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 365ss; cfr. qui anche «Timore di Jahwè», pp. 362s.

 

Per me è invece una delle sfaccettature di Dio che trovo nella Bibbia, un suo modo d’essere che non cancella affatto l’amore che ha per gli esseri umani, la misericordia, la bontà, l’offerta di perdono. Spesso si cita un Gesù «che sta alla porta e bussa», desideroso d’entrare (Ap 3,20). È vero che anche questa è un’immagine di lui, ma a volte mi pare venga ingigantita al punto da farlo sembrare un mendicante, questa a me risulta più indigesto.

     Quel limite invalicabile posto da Dio al diavolo è tranquillizzante e me ne è piaciuta l’argomentazione. Ho trovato particolarmente interessanti anche i criteri di valutazione biblica d’una nazione, anche se qualche problema rimane sempre non risolto, vedi il caso della Siria. Mi è parso comunque utile farsi queste domande sui vari Paesi.

     Riguardo a quanto scrivi di Giuseppe, mi è venuto da chiedermi se possiamo essere sicuri che nessuno si sia unito a lui nell’adorazione del Dio vivente, neppure sua moglie, e se davvero la sua discendenza sarebbe poi diventata pagana. Forse è semplicemente che la Bibbia non dà molti particolari?

     Un piccolo appunto sulla chiarezza del tuo scritto vorrei farlo sul termine «cristiani» di cui, a volte, non sono riuscita a distinguere l’accezione (cristiani nominali o discepoli di Cristo?). Ad esempio, quando parli di Sonia Gandhi che ha dato un contributo nello smantellare i pregiudizi contro i cristiani, intendi cristiani in senso culturale? Si sa qualcosa sulla posizione di Sonia Gandhi?

     Queste sono le mie osservazioni sparse, a una prima lettura, e ti ringrazio dell’arricchimento che mi ha procurato.

 

15.2.2. RISPOSTA AD ANNA SANNA NUZZOLO: Mi fa piacere che tu non abbia trovato intoppi, ma riconosci che l’aspetto «tremendo» di Dio risulta indigeribile a molti.

     Non ho una certezza sul fatto che Giuseppe non abbia convertito nessuno, nemmeno sua moglie, ma ci sono indizi che me lo fanno pensare. Le mogli pagane degli ebrei in genere restavano pagane e i loro figli venivano visti come dei non Ebrei (Esd 9,3). Anche oggi, per essere considerati ebrei di nascita, è necessario e sufficiente che lo sia la madre (il solo padre non basta). Giuseppe fu certamente seguito dagli egiziani sul piano economico e amministrativo, ma non abbassò lo steccato religioso fra i due popoli (Gn 43,32; 46,34; Es 8,26).

     È vero che uso il termine «cristiano» in modo vario, lasciando che sia il contesto a indicarne il contenuto. Dall’esterno, d’altronde, siamo visti come un blocco unico e ciò che onora (o disonora) l’uno, in qualche modo coinvolge tutti. C’è poi da considerare che anche il cristiano più superficiale, o addirittura divenuto ateo, conserva in sé un minimo di valori, dei quali magari si rende conto solo quando è in un altro contesto religioso.

     Anche a me piacerebbe tracciare una linea chiara fra i veri cristiani e gli altri, ma poi succede che dentro il cerchio dei «santissimi» ci si ritrovi chi non dovrebbe esserci, mentre si scopre che restano al di fuori degli autentici fratelli in fede. Cristo incluse fra i «dodici» anche Giuda e impedì agli apostoli di fare una delimitazione precisa dei discepoli (Lc 9,49-50). Le Epistole ai Corinzi e quella di Giacomo, per esempio, fanno vedere come anche al tempo degli apostoli non s’era riusciti a eliminare la cosiddetta «zona grigia» (vedere anche la diversità delle Chiese in Ap 2-3).

     Sonia Gandhi, sposando un indiano, decise d’identificarsi radicalmente con quella cultura, induismo compreso. Ciononostante le è stato impedito di divenire Primo Ministro proprio perché non è riconosciuta come completamente indiana. D’altronde è impossibile per Sonia cancellare totalmente le sue radici. Insomma, quando un indiano pensa ai cristiani, c’include anche Sonia Gandhi, se perciò farà cose buone saranno tutti i cristiani a beneficiarne.

     Grazie dell’incoraggiamento e della collaborazione.

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/308q-GeoCristiana_15.2Nuzzolo_UnV.htm

26-11-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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