2. GESÙ È ORA IL SIGNORE DI QUESTO
MONDO?
I
versetti che sono al centro di queste riflessioni si trovano alla fine del
racconto di Matteo, perciò danno un senso particolare a tutto l’Evangelo e a ciò
che poi seguirà: «Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: “Ogni potere mi è
stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i
popoli […] Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età
presente”» (Mt 28,18-20).
Nel racconto di Giovanni, sono invece i versetti iniziali a illuminare tutto
l’Evangelo, con un significato simile a quello visto in Matteo: «Nel
principio era il Logos, il Logos era con Dio, e Dio era il Logos. Egli era nel
principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lui; e senza di lui
neppure una delle cose fatte è stata fatta» (Gv 1, 1-3). È una specie di
parafrasi dell’inizio della Bibbia, che in Gn 1,1 comincia subito presentando
Colui che, avendo «nel principio» creato il cielo e la Terra, ne è per questo
anche il Signore. L’inizio dell’Evangelo di Giovanni, perciò, fa subito vedere
la stretta associazione di Gesù col Padre: «Il Logos», cioè Gesù, «era Dio»!
Nicola Martella ha fatto notare che il «Logos» era nel linguaggio popolare
«l’avvocato, il difensore» e corrispondeva a «Parákletos»; perciò Gesù promise
«un altro
Parákletos» (Gv 14,16) e Giovanni ricordò che «noi abbiamo un avvocato [= gr.
Parákletos] presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto» (1 Gv 2,1).
È nell’epistola di Paolo ai Colossesi, però, che c’è un più articolato inno alla
signoria di Gesù, che è «l’immagine del Dio invisibile, il primogenito d’ogni
creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e
sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze;
tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima
d’ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui […] affinché in ogni cosa abbia il
primato» (Col 1,15-18).
Il Gesù dominatore che troviamo nell’Apocalisse, perciò, non è un caso isolato,
ma una coerente applicazione di precedenti premesse. Pur essendo la signoria di
Gesù così chiara da un punto di vista biblico-dottrinale, spesso i cristiani
stessi stentano a vederla su questo mondo, cioè qui e ora. Si
crede nell’Evangelo, ma a volte è come se ci fosse scritto che a Gesù ogni
potenza
sarà data in futuro, mentre ora ce l’avrebbe solo in cielo e non
anche sulla terra, dove Gesù non sarebbe realmente presente tutti i giorni,
ma solo sporadicamente e superficialmente. In pratica, alcuni cristiani
cercano di risolvere il problema esaltando la potenza del Diavolo su questo
mondo corrotto, confinando l’azione di Gesù nel perimetro della Chiesa e
soprattutto «nei cuori»: una soluzione che appare più micidiale del problema,
perché mette il Diavolo quasi al posto di Dio e dà l’impressione che Gesù sia
subordinato alle potenze del male!
Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento vengono descritte autorità politiche
così malvage e potenti da lanciare guerre vittoriose contro i santi: anche
quelle autorità, però, non sfuggono al controllo di Dio, che permette loro certe
azioni perché — paradossalmente — anche quelle sono una tappa verso il Regno di
Dio (Dn 7,21-27; Ap 13,5ss; 17,14). Dio aveva autorità sull’Egitto non solo
quando quella nazione accolse il popolo d’Israele, ma anche quando in seguito lo
perseguitò, spingendolo sul faticoso cammino verso la libertà e la costruzione
nazionale, cioè verso un traguardo da lui voluto (Gn 45,7; 15,13s).
Il Diavolo può anche vantarsi di poter dare i regni del mondo a chi vuole, ma
chi conquista un regno con quelle armi, come per esempio Absalom, tende a durar
poco e a fare una brutta fine (2 Sm 15-18). Mentre il regno, che Davide ha
ricevuto da Dio, dura in perpetuo (2 Cr 13,5; Lc 1,32s). Il Diavolo è il
«principe» di questo mondo, non il «re», cioè ha sì un potere, ma non è
assoluto, essendo sempre subordinato ai limiti e alla pazienza di Dio: c’è
perciò qualcosa di vero e qualcosa d’esagerato nelle pretese del Diavolo. È vero
che Gesù stesso lo indica come «principe di questo mondo» (Gv 12,31;
14,30; 16,11), ma lo fa sempre in contesti che ne indicano non la forza, bensì
la debolezza: «sarà
cacciato», in Gesù «non ha nulla», «è stato giudicato». È
significativo che l’espressione «principe di questo mondo» venga
riportata dal solo Giovanni il quale non solo, come abbiamo visto, all’inizio
dell’Evangelo precisa subito la totalità della signoria di Gesù, ma anche
all’inizio dell’Apocalisse presenta Gesù come «il principe dei re della terra»
(Ap 1,15): re della Terra che, a quel tempo, non erano certo migliori degli
attuali.
La sovranità di Dio sui re di questa Terra è chiaramente illustrata dalla
vicenda di Nebukadnezar (Dn 4,24-27), tenendo presente la quale acquista una
particolare forza quanto riportato negli Atti a proposito d’un re Erode «roso
dai vermi» perché s’era inorgoglito e non aveva dato gloria a Dio (At 12,20-23).
Anche quando Giobbe fu in mezzo alla prova non cessò mai di ritenere che ciò che
accadeva era da attribuire, in ultima analisi, a Dio stesso, la cui sovranità si
manifestò nei limiti che il Diavolo dovette rispettare (Gb 1,12; 2,6).
Applicato a oggi significa che non dobbiamo guardare solo a quanto spazio
ha il male, ma se c’è un invalicabile limite fissato da Dio, perché
proprio quel limite sta lì a testimoniare che Dio resta il Sovrano assoluto al
quale spetta l’ultima parola.
Come fecero i Geraseni, anche oggi gli uomini spesso preferiscono il Diavolo a
Gesù e Gesù anche oggi evita d’imporre la propria presenza a chi non la
gradisce. Nemmeno il Diavolo, però, poté impedire la potente testimonianza in
quella zona di colui che era stato liberato (Mc 5,20) ed ecco allora il limite
posto in questo mondo alla potenza del Diavolo, limite che attesta la presente
ed efficace signoria di Gesù e che si manifesta nel progressivo espandersi
dell’Evangelo in tutto il mondo. Nelle parole finali di Matteo, non a caso, la
potenza di Gesù è strettamente connessa non alla conquista del potere politico,
ma all’evangelizzazione (Mt 28,18s).
Gesù crocifisso fu visto da tutti e i discepoli avrebbero desiderato che pure
Gesù risorto si fosse mostrato a tutta Gerusalemme. Invece da risorto si fece
vedere e toccare solo dai credenti (Lc 24,36-43; At 1,1ss); anche oggi solo i
credenti possono vedere Gesù trionfante e se ne rendono conto quanto più
adempiono la sua volontà, che non è (per ora) quella di «aggiustare» il mondo,
ma quella dell’evangelizzazione planetaria.
La connessione fra potenza di Gesù ed evangelizzazione è significativamente
ribadita all’inizio degli Atti degli apostoli e in chiara contrapposizione al
desiderio che avevano gli apostoli di vedere subito la realizzazione del
promesso Regno politico d’Israele (At 1,6-8). Al di là di singoli versetti,
comunque, è tutto il libro degli Atti che mostra l’irresistibile avanzata
dell’Evangelo, col volgersi in positivo anche delle persecuzioni. All’inizio del
cap. 8 (vv. 1-3), per esempio, viene tracciato un quadro molto fosco: Stefano
era stato appena lapidato, sulla chiesa di Gerusalemme si stava abbattendo una
«grande persecuzione» e un certo Saulo «devastava la chiesa» in tutta la
regione. Ma subito dopo (v. 4) è descritta la risposta di Gesù, che volge in
positivo quelle tenebre, trasformando i perseguitati in gioiosi evangelisti.
Sappiamo poi che proprio il furore anticristiano di Saulo lo preparerà a
divenire l’Apostolo Paolo, attraverso il quale Gesù getterà quelle fondamenta
teologiche e geografiche dell’Evangelo che durano tuttora.
Quando Asa, re di Giuda, percepì più la potenza dei re della Terra che quella di
Dio, ricevette dal profeta Canani una parola molto significativa: «Il Signore
percorre con lo sguardo tutta la Terra per spiegare la sua forza in favore di
quelli che hanno il cuore integro verso di lui» (2 Cr 16,9).
Cosa annota Dio, oggi, quando guarda la Terra? Un’idea possiamo farcela leggendo
i profeti biblici, che facevano proprio un’analisi delle varie nazioni del loro
tempo (Is 12-24; Gr 46-51; Ez 25-32). Significativo, però, è che anche quei
profeti che non hanno prodotto nuove pagine della Bibbia, abbiano sentito la
necessità di scrivere un riassunto delle cose più importanti significative che
avvenivano al loro tempo «tanto in Israele quanto
in tutti i regni degli altri paesi» (1 Cr 29,30).
Posso io parlare profeticamente di tutte le nazioni del mondo? Certamente non ho
ricevuto un messaggio diretto da Dio, ma è diverso tempo che cerco di
capire come Gesù vede questo mondo e mi sento d’esporre liberamente quanto
maturato, nella consapevolezza che il pericolo maggiore non è quello di
sbagliare, ma quello di nascondere quanto si è ricevuto in dono dal Signore (Mt
25,24-28). L’obiettivo principale, comunque, non è quello di «prevedere», quanto
quello d’individuare alcuni elementi significativi che possano aiutare a
decifrare la piega che via via prendono le varie nazioni.
C’è un aspetto che m’incoraggia particolarmente e che è legato alla poca durata
che in genere hanno le analisi «profetiche» del proprio tempo, le quali sono
spesso travolte dagli inaspettati eventi successivi. Ho cominciato ad abbozzare
queste convinzioni in forma scritta un ventennio fa, cioè prima del
crollo del comunismo nel 1989 e prima dell’attentato alle Torri Gemelle
del 2001, per esempio attraverso la rivista Proiezioni da me diretta (il
primo numero è del dicembre 1988). Dal 1992 al 1997 ho poi elaborato una serie
di dispense scolastiche che analizzavano le varie nazioni sulla base del loro
retroterra religioso (Il mondo in 10 aree economico-culturali). Oggi,
dopo gli sconvolgimenti che ci sono stati, chi legge quelle vecchie analisi
(credenti e no) mi stimola a continuare in quel tipo d’impegno. M’accingo dunque
a questo compito, invitando ciascuno a soppesare ciò che leggerà, assumendosi
personalmente la responsabilità di ciò che accetterà o rifiuterà. Nella Bibbia è
data libertà di parola e libertà di critica (1 Cor 14,29): io ora m’assumerò il
rischio della libertà di parola, a voi la libertà e la responsabilità della
critica.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/308c-GeoCristiana_2Gesu_Esc.htm
26-11-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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