SECONDA PARTE: SCHEMA STORICO ALTERNATIVO
2/5 DIFFICILE E SCORRETTO IGNORARE L’ISLAM
Abbiamo trascurato di considerare il contributo di un’altra religione
derivata in qualche modo dal giudeo-cristianesimo, cioè dell’islam, che ha
svolto un ruolo decisivo per la salvaguardia della cultura greca. I libri di
storia, però, e ancor più gli insegnanti, considerano l’irruzione di
Maometto come una parentesi da liquidare in fretta, in modo da arrivare il
prima possibile alla ripresa della «luce» e della «razionalità», cioè
all’Umanesimo e al Rinascimento.
Un’obiezione è che l’islam non è affatto un «corpo
estraneo», anche perché nasce proprio da quel profondo contesto
mediorientale che ha originato la cultura occidentale. Nell’islam, non a
caso, si ritrovano con chiarezza elementi sia ebraici che cristiani e questa
derivazione è riconosciuta dal Corano stesso che, come progenitori degli
arabi, indica proprio Abramo e la
moglie Agar. Nella Bibbia, invece, Agar viene indicata come la
schiava di Abramo, mentre la moglie era Sara, madre di Isacco, dal quale
discende la progenie d’Israele e il Messia Gesù (Gen 21,1-13). Piccole
questioni di religione, dirà qualcuno, ma come si sa la disputa su chi sia
il vero erede di Gerusalemme conserva una grande attualità.
Tornando sul piano storico, pur assorbendo elementi
ebraici, cristiani e greci, l’islam resterà sostanzialmente indifferente
verso la romanità (in ciò favorito dalla posizione geografica dell’Arabia).
Ciò potrebbe in parte spiegare la poca governabilità di un mondo, come
quello musulmano, che ha una turbolenza affine a quella greca e dove la
presenza stessa di un ordinamento statale è messa in dubbio (perché il
Corano è visto come regolante sia la vita religiosa che quella civile).
L’irruzione dell’islam (nel 622) sarà travolgente e
la nuova impostazione avrà la prevalenza in ogni campo. Seppur lentamente e
settorialmente, però, la sponda settentrionale del Mediterraneo assorbirà la
lezione e arginerà l’islam: prima sul piano militare (Carlo Martello a
Poitiers, nel 732), poi su quello politico (Carlo Magno, nell’800, con la
fondazione del Sacro Romano Impero, che nel nome stesso esprime il desiderio
di sintesi fra cristianesimo e romanità), poi su quello commerciale ed
economico (con le Repubbliche marinare, a partire dal 9° secolo). Sul piano
culturale, però, per raggiungere e superare l’islam, il mondo cristianizzato
dovrà aspettare l’Umanesimo e il Rinascimento, cioè quasi un millennio! E la
rimonta non è ancora compiuta, perché sul piano strettamente religioso,
l’islam conserva una grande forza, tanto più rilevante proprio perché non
più sorretta dagli altri elementi (economici, culturali, ecc.).
L’Occidente può vincere tutte le guerre con le
varie nazioni musulmane, ma finché si presenterà con una religiosità
degradata, potrà occuparne le terre, ma difficilmente cambierà quel mondo.
Nel confronto fra mondo greco-romano e mondo ebraico abbiamo visto che si
finì con l’avere una sintesi. Succederà cosi anche col mondo musulmano? C’è
un passo nella Bibbia che sembra annunciare un superamento della
conflittualità: «Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti
e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. Il Signore degli eserciti
li benedirà, dicendo: “Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria,
opera delle mie mani, e Israele, mia eredità”» (Is 19,24s). Qui però ci
stiamo introducendo in problematiche complicatissime e fuori tema, perciò
riprendiamo il nostro cammino su un piano più propriamente storico.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/304l-Stor_creaz25_Ori.htm
02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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