Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Le Origini 1

 

3. Cultura biblica

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Spiegazione delle rubriche

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PROPOSTA DI STORIA CREAZIONISTA

 

 di Fernando De Angelis

 

 

SECONDA PARTE: SCHEMA STORICO ALTERNATIVO

 

2/5 DIFFICILE E SCORRETTO IGNORARE L’ISLAM

 

Abbiamo trascurato di considerare il contributo di un’altra religione derivata in qualche modo dal giudeo-cristianesimo, cioè dell’islam, che ha svolto un ruolo decisivo per la salvaguardia della cultura greca. I libri di storia, però, e ancor più gli insegnanti, considerano l’irruzione di Maometto come una parentesi da liquidare in fretta, in modo da arrivare il prima possibile alla ripresa della «luce» e della «razionalità», cioè all’Umanesimo e al Rinascimento.

     Un’obiezione è che l’islam non è affatto un «corpo estraneo», anche perché nasce proprio da quel profondo contesto mediorientale che ha originato la cultura occidentale. Nell’islam, non a caso, si ritrovano con chiarezza elementi sia ebraici che cristiani e questa derivazione è riconosciuta dal Corano stesso che, come progenitori degli arabi, indica proprio Abramo e la moglie Agar. Nella Bibbia, invece, Agar viene indicata come la schiava di Abramo, mentre la moglie era Sara, madre di Isacco, dal quale discende la progenie d’Israele e il Messia Gesù (Gen 21,1-13). Piccole questioni di religione, dirà qualcuno, ma come si sa la disputa su chi sia il vero erede di Gerusalemme conserva una grande attualità.

     Tornando sul piano storico, pur assorbendo elementi ebraici, cristiani e greci, l’islam resterà sostanzialmente indifferente verso la romanità (in ciò favorito dalla posizione geografica dell’Arabia). Ciò potrebbe in parte spiegare la poca governabilità di un mondo, come quello musulmano, che ha una turbolenza affine a quella greca e dove la presenza stessa di un ordinamento statale è messa in dubbio (perché il Corano è visto come regolante sia la vita religiosa che quella civile).

     L’irruzione dell’islam (nel 622) sarà travolgente e la nuova impostazione avrà la prevalenza in ogni campo. Seppur lentamente e settorialmente, però, la sponda settentrionale del Mediterraneo assorbirà la lezione e arginerà l’islam: prima sul piano militare (Carlo Martello a Poitiers, nel 732), poi su quello politico (Carlo Magno, nell’800, con la fondazione del Sacro Romano Impero, che nel nome stesso esprime il desiderio di sintesi fra cristianesimo e romanità), poi su quello commerciale ed economico (con le Repubbliche marinare, a partire dal 9° secolo). Sul piano culturale, però, per raggiungere e superare l’islam, il mondo cristianizzato dovrà aspettare l’Umanesimo e il Rinascimento, cioè quasi un millennio! E la rimonta non è ancora compiuta, perché sul piano strettamente religioso, l’islam conserva una grande forza, tanto più rilevante proprio perché non più sorretta dagli altri elementi (economici, culturali, ecc.).

     L’Occidente può vincere tutte le guerre con le varie nazioni musulmane, ma finché si presenterà con una religiosità degradata, potrà occuparne le terre, ma difficilmente cambierà quel mondo. Nel confronto fra mondo greco-romano e mondo ebraico abbiamo visto che si finì con l’avere una sintesi. Succederà cosi anche col mondo musulmano? C’è un passo nella Bibbia che sembra annunciare un superamento della conflittualità: «Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. Il Signore degli eserciti li benedirà, dicendo: “Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità”» (Is 19,24s). Qui però ci stiamo introducendo in problematiche complicatissime e fuori tema, perciò riprendiamo il nostro cammino su un piano più propriamente storico.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/304l-Stor_creaz25_Ori.htm

02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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