Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Matteo, l’evangelista dei giudei

 

3. Cultura biblica

Scrivi @ F. De Angelis

Spiegazione delle rubriche

 

 

Nello stesso libretto sono contenute le domande per lo studio e il dizionarietto, dove trovare le risposte.

   Ecco le parti principali della parte di studio:
■ Introduzione all'Evangelo di Matteo
■ Nascita, battesimo e tentazione (Mt 1,1-4,11)
■ Attività in Galilea (Mt 4,12-16,12)
■ Istruzione dei dodici (Mt 16,13-18,35)
■ Viaggio verso Gerusalemme e ultimi giorni in essa (Mt 19-25)
■ Crocifissione e risurrezione (Mt 26-28).

 

Inoltre ci sono, tra altre parti, anche le seguenti:
■ Dizionarietto
■ Guida allo studio personale e di gruppo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PROPOSTA DI STORIA CREAZIONISTA

 

 di Fernando De Angelis

 

 

SECONDA PARTE: SCHEMA STORICO ALTERNATIVO

 

2/4 GESÙ E L’INTEGRAZIONE

GIUDAICO-GRECO-ROMANA

 

Quando Gesù fu crocifisso, Pilato ne fece scrivere il motivo in cima alla croce: «Gesù di Nazaret, il re dei Giudei» (Gv 19,19); fu scritto in ebraico, in greco e in latino, perché a Gerusalemme prevaleva la religione ebraica, ma la lingua franca era il greco e l’autorità politica romana. Lì si incontravano e si scontravano tre mondi, che furono investiti e rifondati dalla rivoluzione cristiana; al punto che Benedetto Croce ha potuto affermare, con chiarezza e ricchezza di argomenti, che ormai tutti noi occidentali siamo obbligati a definirci in qualche modo cristiani («non possiamo non dirci “cristiani”»).

     L’Evangelo è stato scritto da Ebrei, racconta la vita di un Ebreo che è vissuto fra Ebrei, ponendosi come continuazione delle precedenti Scritture ebraiche e dibattendo questioni tipicamente ebraiche: che stranezza che sia stato scritto non in ebraico, ma in greco! Che stranezza il fatto che l’ebreo Paolo, per difendersi dal popolo eletto al quale apparteneva e volendo vivere per il Dio degli Ebrei, si appelli a Cesare, cioè al capo del pagano impero di Roma (At 25,11)!

     Per i credenti queste stranezze sono frutto di un disegno di Dio (anzi, sono state talmente assorbite che in genere non vengono più nemmeno percepite). Anche per chi non crede, è comunque indubitabile che il cristianesimo finirà per saldare la religione ebraica, con la cultura greca e con la saggezza politica romana. Delle tre componenti, però, quella ebraico-cristiana era radicata più profondamente nel passato e si proietterà con più continuità nel futuro, infatti l’Impero romano cesserà a un certo punto di esistere e la lingua greca andrà in disuso (molta di quella cultura si salverà solo attraverso l’Islam, anche se ad alcuni questo non piace ricordarlo). Anzi, c’è qualcosa di più rilevante a favore della prevalenza dell’elemento giudaico-cristiano, perché la conservazione della lingua greca e della saggezza romana si devono molto proprio al cristianesimo: basti pensare a quanto il Nuovo Testamento, scritto in greco, ha contribuito a mantenere alto l’interesse per quella lingua; oppure al mantenimento della lingua latina (e di tipiche strutture imperiali) da parte di un cristianesimo occidentale (cattolicesimo) che non a caso si definisce «romano»; o all’opera di copiatura dei codici culturali greco-romani a opera dei benedettini nel Medioevo. 

     Insomma, il mondo greco e quello romano, a differenza del cristianesimo, non hanno mostrato in se stessi una «forza rigeneratrice» che li perpetuasse, perciò nella sintesi dei tre mondi è il giudeo-cristianesimo a costituire «l’asse portante» e che ha integrato in sé le altre due componenti. Per chi, come noi, vede nella cultura greca e in quella romana una ramificazione della originaria cultura medio-orientale, non è strano che quei percorsi finiscano per reinnestarsi con quei fondamenti dai quali provenivano.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/304k-Stor_creaz24_Mt.htm

02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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