Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Sesso & affini 1

 

3. Cultura biblica

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Spiegazione delle rubriche

 

 

Sesso & affini

Sessualità e contestiSesso & affini 1: Qui è trattata la sessualità nella società e nella Bibbia. Ecco le parti principali:
■ La questione della sessualità
■ Società e sesso
■ Sessualità e Bibbia
■ Etica e Bibbia
■ Fra etica ed estetica
■ Sessualità e istruzione
■ Singolarità dei due sessi

 

Tenerezza e fedeltàSesso & affini 2: Qui sono presentati alcuni consigli per vivere una sessualità matrimoniale felice. Ecco le parti principali:
■ Fra rinuncia e attesa
■ Prima del matrimonio
■ Il matrimonio
■ Matrimonio e sesso
■ Questioni di sessualità coniugale
■ La procreazione
■ Relazioni eterosessuali proble-matiche

 

Disturbi e abusiSesso & affini 3: Qui sono trattati i problemi del sesso e le sue deviazioni. Ecco le parti principali:
■ Aspetti della consulenza
■ I disturbi della sessualità
■ Le deviazioni sessuali
■ L’abuso sessuale
■ Sesso e consumismo
■ Dipendenza da sesso
■ Casi ed esempi
■ Dizionarietto dei termini
■ Una lettura del Cantico dei Cantici
■ Foglio d’analisi

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

Sesso & affini 2

 

Sesso & affini 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PROPOSTA DI STORIA CREAZIONISTA

 

 di Fernando De Angelis

 

 

SECONDA PARTE: SCHEMA STORICO ALTERNATIVO

 

2/6 UMANESIMO E RINASCIMENTO SOLO GRECO-ROMANI? 2/7 CONCLUSIONE

 

[► 2/7 Conclusione]

 

La storia raccontata dai razionalisti vede l’Umanesimo e il Rinascimento, sviluppatisi fra i secoli quattordicesimo e sedicesimo, come un rientrare dell’uomo in se stesso, come un ideale ricollegarsi al mondo greco-romano: quasi cancellando più di un millennio di storia! Riteniamo che ancora una volta abbondino le omissioni, le reticenze e le mezze verità.

     Già abbiamo accennato alla funzione di «caposcuola» svolta per diversi secoli e in diversi settori dall’islam; speriamo che ci venga perdonato questo «parlar bene del nemico», ma basta un’indagine anche minima per rendersi conto di quanto l’Umanesimo e il Rinascimento abbiano ripreso dagli arabi: nella filosofia (Avicenna e Averroè), nella matematica (non a caso i numeri li chiamiamo arabi), nella scienza, nella letteratura e in altro. Stando ai libri di scuola, sembra che le persone colte del tempo studiassero solo il greco e il latino; la realtà invece è che studiavano anche l’arabo e l’ebraico, perché volevano esplorare e rielaborare tutta l’antichità.

     Per esempio, Marsilio Ficino fu il più grande umanista fiorentino del glorioso tempo dei Medici ed egli si dedicò a fondo sia al platonismo che al cristianesimo. Pico della Mirandola, proverbiale per il suo acume, studiò anche l’ebraico. E dove lo mettiamo Dante? È vero che lo si studia cercando di separare la sua cultura dalla sua fede, ma basta poco per percepire l’assurdità di una tale separazione: per esempio, Dante si fa guidare per lungo tratto, nel suo viaggio verso il Paradiso, nientemeno che dal pagano Virgilio e integra la cultura nella sua visione teologica. Lorenzo Valla viene generalmente presentato come un esponente di quella cultura razionale che mette in crisi il fideismo. È vero che usò la sua vasta cultura per dimostrare la falsità del documento esibito dai pontefici romani e che, secondo loro, attestava la donazione al papato dell’Occidente da parte di Costantino; ma lo scopo del Valla era tutt’altro che antireligioso e la sua opera tese alla riforma di una chiesa divenuta troppo ricca e mondana. Egli lo fece con toni che saranno poi ripresi da Lutero e a rischio di finire sul rogo: finì invece col fare il segretario dei papi successivi, che lo applaudirono, lo abbracciarono… e ne annullarono la carica innovativa, riuscendo ancora una volta a depotenziare i moti di rinnovamento, ma rimanendo sempre più invischiati nella retroguardia della storia.

     Si potrebbe continuare a lungo, ma ci limitiamo a considerare brevemente l’ultimo grande esponente del Rinascimento, cioè Erasmo da Rotterdam, anche lui così interessato alle fonti del cristianesimo da dedicarsi con passione alla ricerca del testo originale in greco del Nuovo Testamento, partecipando attivamente al dibattito su una riforma della Chiesa che anche lui riteneva non rinviabile (famosa la sua controversia con Lutero sul «libero arbitrio»). I razionalisti considerano il Rinascimento come un trionfo della razionalità contro la fede, mentre fu una ricerca di una nuova razionalità unita a una nuova fede.

     In conclusione, la forza dell’Umanesimo e del Rinascimento derivò dal desiderio di riappropriarsi di tutto il passato, traendo ispirazione non solo da Atene e da Roma, ma anche da Gerusalemme e da un mondo musulmano nel quale, nel Medioevo, c’era più tolleranza che nel mondo cristianizzato e che aveva prodotto alcuni dei suoi frutti migliori in Spagna, nella quale aveva garantito una pacifica convivenza con i cristiani e con gli ebrei. Non credo sia un caso che, proprio da quell’Europa vicina alla Spagna (Francia meridionale), sorgeranno dei movimenti innovatori ad alto potenziale irradiante, sia sul piano religioso (i cosiddetti Albigesi, contro i quali si dovette organizzare addirittura una crociata), sia su quello culturale (letteratura provenzale). Non è il luogo per addentrarci in queste complesse tematiche, ma chi ne sarebbe capace spesso non lo fa, chi lo fa spesso non ne pubblica i risultati, chi ci fa un libro non è facile che trovi un editore e, se si arriva a stamparlo, il libro trova nella società pregiudizi così radicati che ne ostacolano la lettura!

     Ci fermiamo qui, perché dei successivi sviluppi (protestantesimo, Rivoluzione francese e altro) ce ne siamo occupati nei precedenti paragrafi.

 

 

2/7 CONCLUSIONE

 

Oggi si tende a parlare di «Scienze storiche», ma la storia non può essere oggettiva perché per scriverne bisogna necessariamente partire da presupposti e scelte soggettive. Il paradosso è che molti di quelli che si definiscono creazionisti, abbiano poi una visione della storia basata inconsapevolmente su presupposti evoluzionisti. Lo scopo di questo scritto è stato perciò quello di mettere in evidenza i presupposti evoluzionisti della storia «ufficiale», offrendo un’alternativa basata su quelli biblici. Certo, sarebbe opportuno sviluppare i vari argomenti con documentazioni più approfondite, ma abbiamo voluto esporli lo stesso, nella speranza che altri possano poi ampliare gli elementi che troveranno più convincenti.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/304m-Stor_creaz26_S&A.htm

02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008

 

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