PRIMA PARTE: ALCUNI ASPETTI PRELIMINARI
1/4 CALVINO A GINEVRA: FORZA E LIMITI
Le fondamenta del protestantesimo furono fissate
da Lutero, mentre Calvino fece soprattutto opera di chiarimento, consolidamento
e coordinamento. L’obiettivo di Lutero era una nuova chiesa e si interessò
marginalmente delle altre questioni (politiche, sociali e culturali) connesse
allo sconvolgimento da lui prodotto. Calvino invece si adoperò per integrare i
vari aspetti della società, arrivando a fare di Ginevra un sistema completo e
coerente, che regolava la vita religiosa, politica, economica e culturale.
La nuova religiosità protestante si saldò con la emergente borghesia, approdando
a un sistema politico moderatamente democratico e sostanzialmente aperto alla
cultura e alla scienza.
Le fondamenta del
protestantesimo possono essere sintetizzate con tre espressioni divenute
classiche: «sola Scrittura — sola fede — sola grazia», oltre a «tutti
sacerdoti». «Sola Scrittura»
significò che il cristiano si poneva in modo libero e autonomo di fronte
alla rivelazione di Dio («libero esame»). Ciò era in sintonia col parallelo
atteggiamento del borghese, che desiderava di porsi in modo libero e autonomo
nell’interpretare il proprio ruolo economico; anche gli scienziati volevano
mettere in pratica un atteggiamento simile, sottoponendo a un «libero esame»
quello che consideravano come l’altro grande «libro» scritto da Dio, cioè il
creato, del quale se ne studiavano le leggi per meglio comprendere il Dio della
Genesi che le aveva fatte.
Col dichiarare che la
salvezza si otteneva con la «sola grazia» e la «sola fede» si
annullavano tutte le vecchie pratiche devozionali, ponendosi con un
atteggiamento critico verso il passato. Il «tutti sacerdoti»,
infine, può essere espresso anche come «solo sacerdoti»,
perché quell’espressione significa che ogni cristiano è sacerdote, eliminando
così una gerarchia che non fosse riconosciuta dal popolo. Un elemento comune a
questi fondamenti è perciò dato dall’aggettivo «solo»: rispetto al
cattolicesimo, il protestantesimo si pose con l’atteggiamento di
togliere, non di aggiungere, e quello che si volle togliere furono le
incrostazioni prodottesi nei secoli, con l’obiettivo di ricollegarsi
direttamente a Dio, alla Parola di Dio e all’opera salvifica fatta
da Dio. Il protestantesimo fonda dunque la modernità ponendo al centro
una concezione di Dio diversa da quella medioevale (non su una laicità
anticlericale come la Rivoluzione francese). Pur criticando fortemente il
passato, il protestantesimo demolì ma col progetto di ricostruire in modo nuovo;
non abbattendo tutto indiscriminatamente, ma cercando di conservare quanto di
valido vide nel passato, contrastando un radicalismo che poteva facilitare il
riemergere degli aspetti peggiori del passato (Lutero, Calvino e il puritanesimo
hanno costantemente operato contro gli eccessi delle rispettive componenti
radicali).
Riassumendo, la libertà
che il protestante si prese sul piano religioso, il cittadino se la prese sul
piano politico, il ricercatore sul piano scientifico e il colto sul piano
filosofico; si andò così a costituire un sistema integrato e coerente, di grande
forza propositiva. Non a caso i Ginevrini produssero nel mondo un grande effetto
di rinnovamento, ma con un atteggiamento riformista, piuttosto che
rivoluzionario. Necker, per esempio, si prefiggeva di introdurre in Francia un
pacifico e ragionevole cambiamento che, sul modello inglese, contemperasse la
vecchia monarchia con la nuova borghesia, ma quella che voleva essere una
riforma, sappiamo che poi diventò una turbolenta rivoluzione; pensando
all’Italia, l’influenza dei Ginevrini non è trascurabile, se si pensa che da lì
venivano Sismondi, Madame de Staël, Berchet, Vieusseux, la madre di Cavour e
l’influente moglie del Manzoni (Enrichetta Blondel).
Alcuni, non cogliendone
le novità e le prospettive, ritraggono a fosche tinte l’esperimento ginevrino,
che fanno culminare nell’uccisione di Serveto. Ci soffermeremo solo su
quest’ultima accusa, che ne evidenziò sì il limite, ma che rappresentò
l’eccezione, non la regola (la regola protestante è stata l’espulsione dei
dissidenti, non la loro uccisione). Calvino e Lutero non temevano i cattolici,
contro i quali a loro bastava la Parola di Dio; temevano invece quelli che
ritorcevano contro di loro la stessa Bibbia, accusandoli di non essere fedeli al
Nuovo Testamento, nel quale si vede che c’è una netta separazione fra chiesa e
Stato. Nel loro tornare alle origini, Lutero e Calvino si erano fermati a
Giustiniano, che aveva portato a termine l’opera di saldatura fra cristianesimo
e impero cominciata da Costantino nel 313, obbligando i pagani a battezzarsi nel
542.
Serveto era un uomo
braccato dall’Inquisizione cattolica, che ne aveva decretata la morte; anche per
questo entrò per la seconda volta a Ginevra, nonostante sapesse
dell’inaccettabilità della sua posizione per Calvino. Durante il processo tenne
un fiero atteggiamento di sfida, accusando Calvino di condannarlo in base alla
legge di Giustiniano, mentre l’Evangelo dava ragione a lui. È evidente che
Calvino avesse torto e per questo motivo non riuscì a contrastarlo, ma accettare
le critiche di Serveto significava demolire la sua bella costruzione, col
rischio di tornare sotto la tutela papale. Si pronunciò allora a favore della
condanna a morte di Serveto e un trattamento simile (insieme a Lutero), riservò
agli anabattisti, che pure rifiutavano la sovrapposizione fra chiesa e Stato.
Gli anabattisti (ossia i ribattezzatori) negavano la validità del
battesimo dei neonati e lo amministravano solo a chi, personalmente e
consapevolmente, aveva accettato la persona e l’opera di Gesù. Piccoli dettagli
per tanti libri di storia, invece con l’uccisione di Serveto e la persecuzione
degli anabattisti si cercò di soffocare i primi semi di una più radicale riforma
del cristianesimo, riforma che in Europa rimarrà sconfitta e cancellata, ma che
troverà modo di riproporsi nel Nuovo Mondo (correnti battiste), finendo
poi per essere largamente condivisa. La via maestra della storia, insomma, non
si è fermata a Ginevra, ma ha proseguito il suo percorso fino al New England
(per il momento) e di quel percorso sarà bene vederne qualche snodo essenziale.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/304d-Stor_creaz14_Ori.htm
02-05-2007; Aggiornamento: 05-01-2008
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