■ Velenosi: «Alcuni sono così avvelenati dentro, che sentono la necessità
di sprizzare veleno sempre e contro tutti. Essi sono infelici e fonte
d’infelicità. Sono così virulenti, che non puoi far altro che evitarli» (Nicola
Martella).
■ Verità e amore:
«La sapienza dall’alto è umile. La verità deve accompagnarsi a pazienza e
longanimità verso i “cuori sensibili”, ma ciò non deve farci perdere l’obiettivo
dell’amore per la verità, sebbene dobbiamo esercitare l’amore nella verità»
(Nicola Martella).
■ Verità anomala: «Nel paese della
bugia, la verità è una malattia» (Gianni Rodari).
■ Verità: Pericoli e legittimità: «Il pericolo per la verità e la sana
dottrina ha sempre due fronti. Da una parte, il pericolo viene dagli
integralismi e dai massimalismi di vario genere, che producono fanatici
militanti; in genere sono riconoscibili dal fatto che fanno di alcuni dettagli
la questione principale (sono di due tipi: iper-razionalisti [manipolatori della
Scrittura] e iper-spiritualisti o gnostici [teologia dell'esperienza]).
Sull'altro fronte, il pericolo proviene da superficiali, relativisti della
verità, liberali, ignoranti della Scrittura e dai seguaci del motto
"l'importante è volersi bene". È tipico di ambedue i raggruppamenti di formare
ferree "sovrastrutture ideologiche" e, per tenere "logico" tale sistema
dogmatico, sono costretti a colare il moscerino e a inghiottire il cammello.
L'arduo compito è tenere la barra al centro sulla verità rivelata, non cedendo
né a destra né a sinistra, senza quindi andare di là da ciò che è scritto (1 Cor
4,6). Per fare ciò, è necessario distinguere fra "sana dottrina" (specialmente
l'Evangelo quale annuncio della persona e dell'opera di Gesù quale Messia), dove
bisogna essere intransigenti, e gli aspetti legati a convinzioni, convenzioni e
cultura (Rm 14), dove bisogna essere tolleranti, certamente fintantoché non
diventino elementi di un'ideologia militante. Le cose veramenteimportanti
per la gente del nuovo pattosono spesso evidenziate e ripetute nel NT»
{Nicola Martella}
■ Verità e realismo: «Si può vivere per la verità soltanto se
abbiamo la forza di soffrire per essa. Bisogna accettare la realtà di Dio, ma
anche quella del mondo» (adattato da Argentino Quintavalle).
■ Verità o confusione: «Nella ricerca della verità non è
importante che ci siano vincitori e vinti, quanto che la verità stessa venga
alla luce, poiché essa solo libera. D'altra parte, riguardo alla verità ci sono
sul campo operai che restano confusi da "profane ciance" e operai che si
arricchiscono con essa, tagliando "rettamente la Parola della verità" (2 Tm
2,15s). Ognuno può aiutare l'altro, con la luce di rivelazione che ha della
Scrittura, a tirare l'altro fuori dagli aspetti in cui si trova nella confusione
e ad arricchirlo con quanto ha ricevuto da Dio mediante la sua Parola»
(Nicola Martella).
■ Vicinanze connaturali: «Se ti protendi verso il centro, Cristo, verrai
sempre più impregnato della sua Parola, ed è immancabile che ti trovi
automaticamente anche più vicino a coloro, che vivono come te in modo sempre più
cristocentrico» (Nicola Martella).
■ Vita: Definizione: «È raccomandabile di considerare questa vita solo
come un viaggio verso il cielo…, a cui dobbiamo sottomettere tutte le altre
faccende della vita. Perché dovremmo affannarci per qualcosa o mettere il nostro
cuore in qualcosa che non corrisponde alla nostra vera meta e che non ci rende
veramente felici» (Jonathan Edwards [1703-1758], predicatore americano).
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■ Vita - eternità:
Un giorno un
giornalistaintervistò James Simpson sulla sua vita, i suoi studi le sue
ricerche. Gli chiese quali delle sue scoperte considerasse importante. Il medico
rispose con voce sommessa: «La mia scoperta più bella? È che in Gesù ho trovato
il mio Salvatore! Questa scoperta avrà per me delle conseguenze eterne. È
l’unica che al di là della tomba conserverà tutto il suo valore»(James
Simpson [1811-1870], medico, scopritore del cloroformio e delle sue applicazioni
come anestetico).
■ Vita: Mosaico: «Quando ci succede qualcosa, i nostri “perché” sono
legittimi. Il problema è che le nostre “tessere” saranno sempre troppo poche per
interpretare il vasto “mosaico” della vita» (Nicola Martella).
■ Vita: Strategia: «Non è uno stolto
chi dà ciò che non può tenere, per guadagnare ciò che non può perdere» (J.
Elliot).
■ Vita: Tappeto: «La nostra vita terrestre si può paragonare a un
tappeto, di cui vediamo solo il rovescio. Fili e colori sembrano avere qui e là
qualche coerenza, ma nel complesso appare tutto come un groviglio senza senso.
Eppure un giorno Dio ci mostrerà la parte anteriore; allora riconosceremo che il
Signore aveva un piano per la nostra vita e che quest’ultima aveva un
significato in tutte le sue circostanze. Questo è consolante e speranzoso»
(Nicola Martella).
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Cita/Cita_V_Car.htm
10-05-2007; Aggiornamento: 15-01-2013 |