■ H: Ausiliaria: «Alcune
persone si sentono nella vita solo come ausiliari, come la "H" che distingue
"anno" da "hanno". Magari si dice di alcuni che "non capiscono un'acca" ma, come
nel vocabolario, senza di loro il discorso della vita sarebbe meno
comprensibile. Perciò "le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono
invece necessarie" (1 Cor 12,22). Poi succede, nelle fasi alterne della
vita, che ognuno di noi prende una funzione ausiliaria rispetto ad altri. Nella
famiglia di Dio, le membra che appaiono meno nobili, sono circondate di maggiore
onore (v. 23)» (Nicola Martella).
■ Idee nuove: «Nove volte su dieci, quelle che chiamiamo “nuove idee” sono semplicemente
vecchi errori» (Gilbert Keith Chesterton).
■ Ideologia e verità: Le analogie non sono un criterio di verità oggettiva. Con tutto si può trovare
un’analogia, ritagliando i fatti storici concreti come si vuole, secondo la
"coerenza" dettata da una sovrastruttura ideologica, a cui si è proni. Ma ciò
non dev’essere per forza vero. Anche i demagoghi fanno delle ricostruzioni
"coerenti" dei fatti e della storia, ma non per questo descrivono una verità
oggettiva. Le allucinazioni sono soggettivamente reali per chi le vive,
ma non per questo sono oggettivamente vere; così le ricostruzioni
ideologiche» (Nicola Martella).
■ Ideologia primordiale: «Dio aveva proibito un solo albero in un immenso giardino di delizie. Eppure gli
uomini lo misero così al centro della loro attenzione, da mutare le stesse
proporzioni delle cose. Così nacque l’ideologia. Quando se ne intesse la trama,
verrà Satana a ricamarci sopra» (Nicola Martella).
■ Ideologi e loro critici: «Gli “ideologi” preferiscono lavorare soltanto
fra i loro seguaci, i “guru” solo fra i loro accoliti, i “maestri” solo fra i
loro discepoli. Essi temono che confrontarsi pubblicamente con i propri critici
perché essi potrebbe metterli in contraddizione e ciò farebbe perdere loro
prestigio, credibilità e smalto. Preferiscono screditare in segreto i loro
critici e continuare a lievitare la massa in occulto, appellandosi alle “visioni
della loro mente” e alla loro “pienezza della loro rivelazione”» (Nicola
Martella).
■ Idolatria: Essenza: «L’idolatria non consiste soltanto nell’erigere
un’immagine e adorarla, ma vive soprattutto nel cuore che guarda altrove, cerca
conforto e aiuto in elementi del creato, santi o diavoli, e non si prende a
cuore Dio» (Martin Lutero, WA 5, 142).
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■ Ignoranza incrementale: «Più conosco e meno mi sembra di sapere.
Oggi ho più domande di quante ne avessi ieri» (Argentino Quintavalle).
■ Imitazione: Problematica: «Chi cammina sulle impronte di un altro non
lascia tracce» ("). {da Kate Di Garbo}
■ Imitazione: Problematica: «Chi segue gli altri non arriva mai primo»
("). {da Kate Di Garbo}
■ Imparare: «Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta
giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane»
(Henry Ford).
■ Imparare: «Imparare è come remare controcorrente. Non appena si smette,
si viene spinti indietro» (Benjamin Britten).
■ Imperativo morale: «Agisci in modo che la tua
azione sia un passo con coscienza verso lo scopo supremo» (Bonaventura Mazzarella). {inviato da Delia Frasca}
■ Importante: «Non è tanto importante ciò che gli altri pensano e dicono
di noi, ma ciò che pensa e dice Dio di noi» (Nicola Martella).
■ Inciampare: «Gradi uomini scivolano a volte su piccole bucce di banana.
Attento, quindi, a dove metti i tuoi piedi morali! Non dire, poi, che non
avresti mai immaginato di finire così… Alla fine, a certa gente interessa solo
vederti a terra!» (Nicola Martella).
■ Incoerenza: «Non lamentarti che la fonte si esaurisca, se tu non l'alimenti. Non
deplorare il fuoco
che diventa fioco, se non l'attizzi» (Nicola Martella).
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■ Incompresi: «Gli incompresi si dividono in due categorie: le donne e gli scrittori» (Honoré de Balzac).
■ Individualità: «Dio non conta gli
uomini uno, due e tre, ma uno, uno e uno» (Ernst Fuchs; tradotto e adattato da
Nicola Martella).
■ Ingenuità ideologica: «È incredibile come certi credenti, senza
sufficienti discernimento (storico, teologico, dottrinale, ecc.), senso critico
e capacità di analisi oggettiva, siano disposti a salire su certi carrozzoni
ideologici e diventare replicanti di falsità e portavoce di demagoghi, ostili al
cristianesimo stesso!» (Nicola Martella).
■ Ingiustizie: «È sempre il calvo che trova il pettine» (").
{da Argentino Quintavalle}
■ Insicurezze: Richieste: «A te, eterno Dio, noi veniamo con le domande
della nostra vita, con tutte quelle irrisolte e aperte, con tutte le paure e le
insicurezze. A te noi chiediamo: donaci una fede speranzosa mediante Gesù
Cristo, tuo Figlio, nostro Fratello di via nei momenti buoni e cattivi» (Gerhard
Engelsberger).
■ Intelligenza sociale: «La più alta forma d’intelligenza umana è la capacità di osservare, discernere il bene dal
male, la verità dalla menzogna, scegliere la verità e il bene, praticarli e
aiutare gli altri a trovarli!» (Nicola Martella).
■ Interpretazione: Effetto: «Non è tanto la realtà che ha un influsso sul
nostro comportamento, quanto piuttosto la nostra interpretazione della realtà»
(Kate Di Garbo).
■ Invidia stolta: «Gli uomini sono così infelici che invidiano non solo
la fortuna dei loro simili, ma anche le loro illusioni» (Fiorina Pistone).
■ Irritazione: Causa: «Chi ti dice di non lasciarti irritare dalle
piccole cose non ha mai provato a dormire con una zanzara in camera» (").
{da Kate Di Garbo}
■ J: Differenza: «Sebbene sia
la lettera più piccola dell'alfabeto ebraico, uno "jod" (ossia uno "jota") fa
spesso la grande differenza nel significato delle parole. Così è anche nella
vita, quando ci si sente solouno "jota"!» (Nicola Martella).
■ K: Posizione: «Se ci sentiamo
"K.O." od "O.K.", è spesso tutta una questione della posizione del "kappa",
ossia dell'uso del fattore "kairos", il "momento propizio" nel fare le cose, il
quale determina la nostra disposizione verso Dio, la nostra vita e il nostro
prossimo» (Nicola Martella).