Nicola Martella, Carismosofia
(Punto°A°Croce, Roma 1995).
(I contributi rispecchiano le opinioni personali
degli autori. Quelli attivi hanno uno
sfondo bianco)
(Categorie:
Descrizione, Prefazione, Recensione, Studio critico, Testimonianza)
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sottostante
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1. Testimonianza (Gaetano Nunnari):
Come ex carismatico evangelico
posso dire che sono grato al mio Signore Gesù Cristo, di aver guidato me e la
mia famiglia durante la ricerca della verità, che si trova esclusivamente nella
parola di Dio, e di averci dato la saggezza di esaminare sempre ogni nostro
dubbio alla luce della stessa, senza cadere nel compromesso.
Posso
affermare che lo strumento che più ci ha aiutato a uscire da questo labirinto è
stato il libro «Carismosofia», che definirei senza indugio un’opera esauriente
che, oltre a rispecchiare la realtà dell’ambiente carismatico, ne confuta
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alla luce della Parola di Dio
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ogni aspetto ambiguo.
Consiglio
vivamente la lettura di questo libro soprattutto a quei fratelli e sorelle che,
dopo essere rimasti prima affascinati e poi feriti dalle «profezie», fatte da
uomini senza scrupoli, hanno sperimentato, in qualche modo, come la loro fede
nel nostro Signore Gesù Cristo risultasse traballante. {Svizzera; 02-2006}
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2. Testimonianza (Claudia Guiati):
Ho letto anni fa «Carismosofia» e l’ho utilizzata regolarmente per dare
informazioni utili alle sorelle della nostra chiesa che entravano in contatto
con il mondo carismatico. Si tratta di un libro estremamente utile, come quelli
che l’hanno seguito e che ho letto (o che sto leggendo). {23-10-2007; www.donnecristianenelweb.it}
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Riflessioni (Maria Gangemi):
È un libro che i cristiani di tutte le denominazioni
dovrebbero leggere. Consiglio la lettura di questo libro a tutti i credenti,
soprattutto a chi si prende cura delle anime, perché è il frutto dell’esperienza
di un pastore.
Senza avere la pretesa di sostituirsi
alla Parola di Dio, a cui fa continuo riferimento, Carismosofia è uno
strumento utile per orientarsi in un’epoca di seduzione forse
senza precedenti e offre utili spunti di riflessione per ritrovare la fede e
l’atteggiamento appropriato davanti al Signore.
È uno studio denso
di informazioni, fonti, testimonianze, spiegazioni etimologiche, vicende
realmente accadute in cui si cerca di fare chiarezza sulle origini di alcuni
movimenti e su dottrine molto vicine alla superstizione o addirittura
all’occultismo, che si sono notevolmente diffuse.
Carismosofia è un aiuto valido
e concreto per fare una distinzione tra quella che è la vera
volontà di Dio per ognuno di noi e quelle che sono le visioni personali di altri
credenti o addirittura dottrine di demoni. Il cristiano viene spronato a farsi
guidare dalla Scrittura e non da sensazioni e percezioni ingannevoli, anche
perché, come sottolinea Nicola Martella, il Nuovo Testamento è disseminato di
esortazioni al discernimento, e il Signore permette che siamo
provati anche in merito alla conoscenza della sua Parola.
Dunque, ogni credente è chiamato di
continuo a prendere posizione nei confronti di ciò, che non è verità, e ad
esercitare la diákrisis, cioè il discernimento.
La conoscenza profonda della
Scrittura e la preghiera fatta con umiltà e riverenza, preservano il cristiano
che non crede a tutto in modo indiscriminato, ma riesce a comprendere quello che
sta avvenendo.
Il vero credente riconosce che la
Bibbia è l’autorità maggiore, che è stata data ai fedeli, e che
alla fine dovremo rendere conto all’unico, sommo Pastore.
D’altra parte, l’intelligenza e un
certo senso critico sono doni, che Dio ha elargito a tutti e
possono essere utilizzati con umiltà e cristianamente.
Per quello che riguarda la
mia esperienza personale, leggendo questo libro, sono riuscita
finalmente a voltare pagina e a liberarmi da tanti veleni. Ho trovato delle
soluzioni e ho potuto iniziare a comprendere diverse esperienze negative e
positive, sia personali che di altri credenti, anche se ci sono ancora tematiche
che ho bisogno di approfondire.
Ho apprezzato molto la spiegazione
alla lettera ai Corinzi, che ho trovato alla fine del libro, e non posso che
concordare con i concetti basilari espressi in Carismosofia, che sono i
pilastri del cristianesimo da quando il Signore venne in mezzo a noi: Dio è
sovrano, lo Spirito Santo coabita e regna nei credenti, che hanno un cuore ben
disposto verso il Signore, ma il Creatore non si confonde con la creatura. Lo
Spirito di Dio convince di peccato e di ravvedimento, senza annientare il
credente, senza accusarlo di continuo. Lo Spirito Santo rispetta la personalità
di chi crede e rafforza l’autocontrollo delle persone. È risaputo infatti che la
padronanza di sé è l’unico mezzo per dominare e fuggire il peccato.
Da più di duemila anni l’apostolo
Paolo dà istruzioni chiare e inequivocabili anche sull’autocontrollo
durante le riunioni cristiane. La Scrittura afferma che il Signore è un Dio di
ordine e chiede che nelle chiese ci sia ordine e che i credenti esercitino
l’autocontrollo.
È noto anche che chi viene rigenerato
da Dio trova pace e gioia. Come sottolinea Nicola Martella, dove c’é
depressione, tristezza, paure, apprensione di castigo o ossessioni, bisognerebbe
porsi seriamente delle domande sullo spirito che influenza un credente,
soprattutto se dice di possedere dei carismi.
Come ho già detto, Carismosofia
è anche ricco di testimonianze e di esempi e chi ha dimestichezza con
certi ambienti può notare come eventi identici, tristi episodi di dubbia,
discutibile iperspiritualità, a volte con un epilogo tragico, si ripetono a
grandi distanze geografiche e di tempo tra fedeli, che non si sono mai
conosciuti.
Quanti, quando sono malati, non
chiamano il medico mentre, come evidenzia questo libro, anche l’apostolo Paolo
consigliò a Timoteo un rimedio naturale, cioè di prendere un po’ di vino, per i
suoi disturbi? Non possiamo costringere Dio a intervenire, Dio può tutto, ma se
Egli vuole. Dio può non intervenire, non necessariamente a causa delle nostre
mancanze. La preghiera è preghiera, non è esercizio di un potere o un
pretendere qualcosa da Dio, si fa con umiltà e con cuore contrito. E mi viene in
mente la parabola di quel peccatore, che non osava alzare gli occhi e che fu
perdonato, mentre chi diceva di essere migliore di lui, tornò a casa con un
peccato in più.
Il Signore onnipotente sa cosa è
meglio per noi. Maturando e guardando le cose diversamente, io Lo ringrazio per
non aver risposto ad alcune mie preghiere.
Anche l’esempio citato a pagina
duecentotrentaquattro si ripete: ci sono ancora credenti che ritengono che un
pastore abbia ricevuto una rivelazione particolare e che non ci
sia salvezza al di fuori di una certa comunità o peggio, di un certo edificio o
di una certa persona.
Al contrario, come sottolinea
l’autore, si dovrebbe sospettare quando si sente di continuo esaltare un
uomo, dove si vedono tante persone che pretendono di essere guidate
dallo Spirito di Dio, che non fanno che contraddirsi e accusarsi tra di loro.
Dimentichiamo spesso che chi è
mandato da Dio, indica sempre Dio e quello che Lui ci ha insegnato.
Cristianamente può essere solo un
bene fare qualche passo indietro quando è necessario.
Il mondo osserva i credenti e li
giudica e sussurra di sacrifici umani, di sette, di persone che parlano di Dio,
ma che non cercano la pace e in cui non c’é nessun ravvedimento.
Concordo pienamente con la parte
conclusiva del libro.
Dunque, come sottolinea l’autore di
Carismosofia, senza porre limiti a quello che il Signore può fare, come
credenti siamo chiamati in ogni istante non a giudicare le persone, perché
questo può essere fatto solo da Dio, ma al discernimento. Non possiamo e
non dobbiamo accettare indiscriminatamente quanto ci viene proposto in nome del
Signore ma, come i Bereani, dobbiamo esaminare attentamente ogni cosa alla luce
della Scrittura.
Da parte mia, ho la certezza che Dio,
Padre pieno d’amore, che penso sia sempre vicino a chi si accosta a Lui senza
pretese e con cuore umile e sincero, si faccia trovare da chi Lo cerca con tutto
il cuore.
Avevo così tanto da scrivere sia
sulle impressioni, che mi ha suscitato il libro che sull’argomento, che ho
dovuto selezionare ed eliminare buona parte del mio testo.
Adesso non vedo l’ora di leggere «Entrare
nella breccia». {28/11/2017}
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Ricordiamo che ognuno può mandare la recensione di un libro da lui letto o anche
solo le sue osservazioni al riguardo. Tutto ciò rispecchia esclusivamente le
convinzioni di chi si esprime e non necessariamente quelle della redazione di
«Fede controcorrente» sull’argomento.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Rez/1-Car_Car.htm
Aggiornamento: 29/11/2017
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