Qui di seguito
diamo modo di discutere l’articolo «Tempo
di raccolta con Carlos Annacondia». Come abbiamo visto, le
parole forti con cui si invitava la gente su manifesti, pagine web e posta
elettronica a partecipare a tale conferenza, erano queste: «Gesù colui che ti
salva, guarisce e libera» e «Vieni e ricevi il tuo miracolo». È chiaramente uno
sbilanciamento della dottrina in senso spiritualista, mistico e taumaturgico,
per non dire altro. Come abbiamo detto, si dà una visione di Gesù da «pozzo di
san Patrizio» o da macchinetta automatica di miracoli, che deve
dispensare prodigi a bacchetta, quasi questo fosse il suo mestiere. Ciò è
molto distante dalla visione biblica di un Dio sovrano, che non è disponibile
alle pie coercizione degli uomini…
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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▲
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1.
{Emilio Spedicato}
▲
Caro Martella, non
entro nel merito del tema, ma c’è una cifra aggiornata delle sette cristiane
esistenti, ciascuna maledicente gli altri, anche se non siamo tornati ai primi
secoli quando, stando a Gibson, i cristiani di diverso orientamento si
crocifiggevano a centinaia?
Resto dell’opinione che Gesù avesse ragione nel dire: «Non chi dice Signore,
Signore entra nel regno dei cieli ma chi fa la volontà del Padre mio». E poi
quando accoglie alla sua destra i defunti, questi gli chiedono: «E quando
t’abbiamo conosciuto?» E lui risponde... Saluti. {9 febbraio 2009;
Emilio Spedicato è professore presso l’università di Bergamo e
appassionato di miti antichi}
2.
{Nicola Martella}
▲
L’amico Spedicato
non ha voluto farsi sfuggire l’occasione per lanciare una sua frecciatina
insidiosa, data la sua posizione critica rispetto al cristianesimo.
L’apologetica è una cosa seria! I veri cristiani non hanno ricevuto un
mandato dal Signore di perseguitare fisicamente altri per motivi religiosi; chi
lo ha fatto, ha mostrato di non conoscere e praticare l’insegnamento di Cristo.
L’inquisizione è la pagina più oscura della storia della chiesa romana e di ciò
devono rendere conto dinanzi al giusto Giudice i mandanti e gli esecutori.
Infatti gli assassini non erediteranno il regno di Dio (Ap 21,8).
Già nei primi tempi del cristianesimo entrarono nelle chiese persone non
rigenerate
dallo Spirito di Dio e che mischiarono le loro tradizioni con la dottrina
biblica: giudei gnostici (2 Cor 11) con i loro «miti giudaici» (Tt 1,14),
filosofi di varia estradizione (cfr. Col 2,8), persone appartenenti alle
religione dei misteri (col loro sacramentalismo), sacerdoti pagani (con il loro
clericalismo) e portarono danno all’Evangelo e alla «sana dottrina» (cfr. 2 Tm
4,3s). Tutti gli apostoli si batterono per la purezza del messaggio cristiano.
Le epistole del NT sono sorte proprio quale difesa apostolica della «sana
dottrina» (Gesù quale Messia promesso, la sua persona e la sua opera di
redenzione sulla croce). L’apostolo Paolo, congedandosi dai conduttori della
chiesa d’Efeso, disse loro: «Io non mi son tratto
indietro dall’annunziarvi tutto il
consiglio di Dio. Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al
quale lo Spirito Santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la chiesa di
Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue. Io so che, dopo la mia
partenza, entreranno fra voi dei
lupi rapaci,
i quali non risparmieranno il gregge; e di fra voi stessi sorgeranno uomini che
insegneranno
cose perverse
per trarre i discepoli dietro a sé. Perciò
vegliate...»
(Atti 20,27-31).
Anche
oggigiorno avvengono fatti simili, e l’Evangelo viene «annacquato» con altri
contenuti, simili a quelli sopra descritti, specialmente dallo spiritualismo
gnostico ed esoterico cristianizzato. Oggi come allora bisogna difendere il
messaggio semplice e chiaro dell’Evangelo, per trasmetterlo ai posteri, secondo
il preciso comandamento di Gesù Messia (Mt 28,19s).
Quanto al fare la volontà di Dio, Gesù stesso, rivolgendosi ai suoi
connazionali che lo rifiutavano come Messia promesso, dichiarò loro che cosa ciò
volesse primariamente significare: «Questa è la
volontà del Padre mio: che chiunque
contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò
nell’ultimo giorno» (Giovanni 6,40). Questo atto porta alla «nascita
dall’alto» (o rigenerazione): «Tutti quelli che
l’hanno ricevuto egli ha dato l’autorità di diventare
figli di Dio; a quelli, cioè, che
credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne,
né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio»
(Gv 1,12s). Chi è stato rigenerato da Dio, farà immancabilmente buoni frutti,
come ha insegnato Gesù stesso: «Ogni albero buono
fa frutti buoni. [...] Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti. Non chiunque
mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà
del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,17.20s). Chi è stato innestato della
vita di Cristo, farà anche il frutto corrispondente, ossia opere benefiche a
favore del prossimo e alla gloria di Dio.
Uno di questi frutti è il ministero cristiano, sia quello d’annuncio
dell’Evangelo, sia quello della difesa della «sana dottrina». Giuda, un fratello
carnale di Giacomo e, quindi di Gesù, esortò i destinatari della sua epistola a
«combattere strenuamente per la fede, che è stata
una volta per sempre tramandata ai santi» (Gd 1,3). Ciò mostra la necessità
d’una corretta apologetica cristiana, fondata sull’esegesi contestuale della
sacra Scrittura.
3.
{Roberto Cambi}
▲
Questa forma di pensiero e
di religione viene giustamente definita come non cristiana in quanto è imbevuta
di religione naturale. Infatti è la ricerca di essere salvati dalla sofferenza e
non la ricerca di dare un senso alla sofferenza. {9
febbraio 2009}
4.
{Dario Favaretto}
▲
Caro fratello, condivido appieno il tuo articolo sulla conferenza «Tempi di
raccolta» con la partecipazione di Annacondia. Vivo in provincia di Torino e
anch’io sono stato contattato per partecipare a tale conferenza; sono
profondamente indignato per come queste persone possano prendere in giro
molti credenti semplici o addirittura persone non credenti, che sperano
d’ottenere qualcosa da dei ciarlatani.
Queste persone non pensano che se qualcuno va a tali
raduni per avere guarigioni e poi non riceve niente, va tutto a discapito
della proclamazione dell’Evangelo! Era già successo nel passato che proprio a
Torino, in occasione d’una di queste conferenze di guarigione, persone in
carrozzella, attirate da questi proclami, hanno partecipato alle riunioni piene
di speranza e di fede in Dio; il risultato è stato questo: alla fine di tale
riunione, hanno inveito e bestemmiato contro Dio, perché non avevano ricevuto
niente. Chi va ora a raccontare a questa gente che Dio è un Dio d’amore?
Penso che dovremmo unirci per denunciare questa
pubblicità ingannevole
nei confronti di Dio e del suo regno. Non è logico che tali individui
nuocano in questo modo a tutti gli evangelici, visto che purtroppo le
persone fanno di tutta l’erba un fascio; forse è bene che noi difendiamo
l’immagine nostra, ma ancor di più quella di Dio verso il mondo.
Sono contento che a Torino hanno rimandato l’incontro con Annacondia
(forse a un altro anno, ma senz’altro a data da destinarsi). Pregherò Dio perché
non permetta tale conferenza; sostenetemi nelle vostre intercessioni, io farò
altrettanto per voi affinché Dio vi sostenga nel vostro lavoro per il Signore
Gesù. Dio vi benedica in ogni istante. Fraternamente… {9 febbraio 2009}
5.
{Nicola Martella}
▲
Come al solito,
quando metto in rete un articolo su un qualche unto carismatico, mi arrivano
lettere di protesta. Esse hanno una cosa in comune: non affrontano la questione
nel merito, ma usano l’occasione in modo diverso: chi per dirmene quattro, chi
per sfogarsi, chi per narrarmi la sua esperienza carismatica e difendere i
carismi particolari, chi per esortarmi a qualcosa, chi per mettermi in guardia
da possibili giudizi divini, e così via. Poiché tali lettere sono fuori tema,
riporto solo alcune parti salienti di alcune di esse.
■
Evangelizzare sì, apologetica no?: C’è chi afferma che trattare tali
argomenti «fa molto danno e offre il fianco all’avversario, al diavolo affinché
la Via della Verità sia ridicolizzata, diffamata e molto scompiglio sia creato
nella Chiesa del Dio vivente». {Biagio Catalano; 09-02-2009} Che siano proprio
tali «unti» portentosi con i loro show e le loro pratiche taumaturgiche a
gettare discredito su Dio e sulla sua Parola, a questi credenti non viene in
mente.
Egli aggiunge: «Non sarebbe molto più proficuo impiegare il tempo, per strappare
anime dal fuoco dell’inferno e trasportarli nel Regno dell’amato Figlio di Dio,
piuttosto che contrariare quelli che (con tutte le imperfezioni e i difetti di
questo mondo) si impegnano e faticano nella vigna del Signore, affinché Gesù
Cristo sia innalzato e il regno di Dio progredisca?».
Un altro credente mi hanno scritto, portando le sue proprie esperienze di fede e
il suo cammino religioso, ma non ha affrontato il merito dell’articolo. Egli ha
scritto: «Mi domando, perché criticare l’opera di fratelli solo perché
“carismatici”? Quello che non si conosce non deve essere necessariamente
sbagliato…» (poi segue la sua esperienza religiosa e il suo cambiamento)
{Vincenzo Montanaro; 09-02-2009} Infine parla di Bonnke e del suo ministero in
Africa e poi fa confronti fra predicatori del genere e lo stesso Gesù e il suo
particolare ministero. [►
Guarigioni: in Africa sì e in Occidente no?]
Secondo tale logica, dovremmo far nascere agnelli, ingrassarli per destinarli a
tali lupi (gli unti carismaticisti con una dottrina gnostica) e stare
semplicemente a guardare che cosa accada! L’apostolo Paolo annunciava
l’Evangelo, insegnava la sana dottrina e inoltre difendeva la verità. Le lettere
del NT sono nate proprio in difesa della verità. Gli avversari di Paolo a
Corinto erano Giudei carismaticisti di stampo gnostico (2 Cor 11,22s);
l’apostolo non si fece scrupolo di accusarli pubblicamente e per iscritto,
dicendo su di loro cose oltremodo pesanti. Eppure i Corinzi li tenevano per
«sommi apostoli»! (v. 5; 12,11). E ciò sebbene essi predicassero un altro
Cristo, un evangelo diverso, ecc. e li tenessero in estrema soggezione,
sfruttandoli pure economicamente. «Se uno viene a predicarvi un altro Gesù,
diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno
Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Evangelo diverso da quello
che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (2 Cor 11,3). Per Paolo erano
solo «falsi apostoli» e «operai fraudolenti» (vv. 13ss).
Sulla
legittimità dell’apologetica quale ministero cristiano basato sull’esegesi
contestuale della Parola di Dio, rimando ai seguenti articoli, in cui ho
affrontato la questione in sé e le obiezioni ricorrenti e provenienti da fronti
diversi.
►
A ognuno la sua «missione possibile»
{Nicola Martella}
(D)
►
Apologetica e giudizio
{Nicola Martella} (T/A)
►
Evangelizzare sì, apologetica no?
{Due lettori - Nicola Martella} (T/A)
►
Evangelizzare sì, apologetica no? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
►
L’importanza dell’apologetica
{Nicola Martella}
(T/A)
■ Di tutta l’erba un fascio?: Un altro credente mi ha scritto: «Ti chiedo
solo una cortesia, non fare d’un erba un fascio. Non tutti i pentecostali sono
«fuori dalla dottrina». Ti dico questo perché leggo spesso nei tuoi articoli
attacchi contro i movimenti pentecostali». {Massimiliano Monti; 09-02-2009} poi
prosegue parlando dello Spirito Santo, del Battesimo nello Spirito Santo, della
sua propria esperienza e dei doni particolari. Infine afferma che non si
dovrebbe criticare l’operato di persone come Benny Hinn o Carlos Annacondia,
lasciando che sia Dio a farla da giudice.
Oltre a quanto già detto sopra, faccio notare a questo credente e ad altri, che
se dovessimo applicare i loro principi, dovremmo squalificare gli scrittori del
NT, principalmente Paolo.
Riguardo alla ricorrente accusa di fare di tutta l’erba un fascio, rimando
all’articolo «Pentecostali
e carismaticisti: distingui necessari»; si veda inoltre anche
«Neopentecostali
e neocarismatici sono “fratelli”?».
■
Rispondere nel merito: Il consiglio che ho dato a chi mi ha scritto cose
generiche del genere, è stato il seguente: «Purtroppo la tua e-mail non riguarda
il tema in discussione, ma è di carattere generale. Il mio consiglio è questo:
leggi l’intero articolo e rispondi in merito a Carlos Annacondia e al tema in
sé».
6.
{Roberto Sargentini}
▲
■
Contributo: Caro Nicola, anni fa ho avuto a che fare con Carlos
Annacondia, nel senso che insieme ad altri pastori, predicatori, insegnanti
della Bibbia e membri di chiesa ho partecipato a tre conferenze che ha tenuto
presso la chiesa del pastore Silvano Lilli, a Roma. La prima sera ha fatto una
predicazione che, in tutta onestà, ho trovato molto edificante; ma le sere
successive il tono, purtroppo è cambiato. Infatti ha cominciato ad attaccare i
Testimoni di Geova, senza che ce ne fosse alcun bisogno, e gli Avventisti.
Questi ultimi li ha accusati di fissare date sul ritorno di Cristo, cosa del
tutto falsa dal momento che non lo fanno più da circa un secolo e mezzo. Il
peggio della sua «prestazione» è arrivato l’ultima sera. Dopo una predicazione
in cui ha detto cose, che hanno lasciato tutti perplessi, ha pregato per le
guarigioni (cosa legittima e del tutto prevista dal Vangelo)... ma nessuno è
guarito. Non solo, certi suoi atteggiamenti sono stati contestati da più d’uno
dei pastori pentecostali presenti; e il sig. Annacondia la cosa non l’ha presa
bene. Ha lasciato la nostra città, dicendo che non c’era stata nessuna
guarigione, perché le chiese di Roma non l’avevano accettato. Gli è stato
risposto che in quanto cristiani noi abbiamo accettato Cristo e non Annacondia,
che siamo stati battezzati nel nome di Cristo e non di Annacondia. Questa è la
cronaca dei fatti che ti riporto in qualità di testimone oculare.
Non condivido, se mi permetti, la tua critica riguardo i carismatici che
trattano Gesù come se fosse una macchina da miracoli. Scusami, ma le cose non
stanno così. Io sono cristiano pentecostale e la penso al 100% come te. E nello
stesso modo la pensano i fratelli pentecostali che frequento e conosco. Dio è
supremo, suprema è la sua libertà decisionale. Quindi noi preghiamo con fede,
chiediamo la guarigione come insegna il Vangelo e ci rimettiamo alla volontà del
Signore che, sia benedetto milioni di volte, opera come ritiene opportuno, anche
guarendo secondo quanto è scritto sia nei Vangeli che nelle epistole di Pietro e
non solo.
Non credere che i pentecostali siano tutti degli invasati, fuori di testa o
inclini a strane eccitazioni, perché non è vero. I matti sono dappertutto, ma
non si può generalizzare. Conosco tante persone pacate, equilibrate, il cui
comportamento si basa sulla sola Scrittura e che, con me, non possono
assolutamente riconoscersi nel quadro che descrivi tu. Con affetto e stima. {9
febbraio 2009}
▬
Risposta: Grazie al lettore della preziosa e interessante
testimonianza, che mostra l’atteggiamento mentale di certi «unti» del
«Power Evangelism», della «Riforma neo-apostolica» e del cosiddetto «Movimento
profetico».
Quanto al resto, prendo atto di un grande equivoco. Infatti, bisogna
distinguere tra i pentecostali classici e i carismaticisti. Nel contributo
precedente ho riportato i link su tale distinguo necessario. Coloro che
affermano, come i membri della cosiddetta «Riforma neo-apostolica», su manifesti
e altri mezzi di comunicazione «Vieni e ricevi il tuo miracolo», come stanno
trattando il Signore? Le cose che afferma Roberto Sargentini a suo nome e di
altri credenti pentecostali che lui conosce, non possono che rallegrarmi: sì,
l’Onnipotente è sovrano e agisce a suo arbitrio!
Sono contento che abbiamo potuto chiarire tale equivoco. Non sono pochi i
credenti pentecostali che mi scrivono o telefonano per chiedere consigli o
spiegazioni bibliche, anche conduttori di chiesa. Alcuni di loro hanno scritto e
scrivono contributi per il mio sito. {Nicola Martella}
7.
{Gaetano Nunnari}
▲
Certo, non si può dire che Dio non abbia senso
dell’umorismo. Infatti sta permettendo che tutte queste eresie vengano predicate
anche da un uomo che porta il nome d’un pericoloso rettile anfibio, che tanto
ricorda il serpente in Eden. Annacondia: un nome... una garanzia.
C’è un grosso problema da
superare, la più totale mancanza di buon senso che regna fra i mistici odierni.
Una volta chiesi a un fratello pentecostale carismatico (insegnante biblico)
come si potesse considerare «uomini di Dio» certi personaggi che fanno cose
tanto strane. Lui mi rispose che Dio è sovrano e opera come vuole con i suoi
unti, e che anche a Ezechiele richiese qualcosa che a noi apparirebbe
inconcepibile (restare sdraiato sul fianco, mangiando escrementi). [N.d.R.: In
effetti però le due cose non avvennero contemporaneamente (Ez 4,4ss.12ss). A ciò
si aggiunga che Ezechiele non mangiò poi effettivamente escrementi, ma cucinò
sullo sterco bovino (Ez 4,15); esso, una volta essiccato, viene usato come
combustibile in varie parti del mondo, in cui non vi è abbastanza legna da
ardere.]
Questo è il ragionamento che fanno le persone che militano in questo ambiente.
Di tutto ciò prendiamone atto, Paolo infatti scrisse: «Perciò
Dio
manda
loro
una
potenza
d’errore
perché credano
alla
menzogna»
(2 Tessalonicesi
2,11). {10
febbraio 2009}
8.
{Vari lettori}
▲
■
Sono perfettamente d'accordo con te {Silvio Roncavasaglia; 09-02-2009}
■
Pace del Signore, sono un cristiano evangelico delle Assemblee di Dio in Italia;
da qualche tempo leggo con interesse le tue e-mail. In questa ultima lettera
condivido in pieno le tue riflessioni. Anche in passato ho apprezzato le tue
puntuali risposte ad argomenti ostici. Ti incoraggio a continuare in
questo modo. [...] Dio ti benedica {Vito Nilleda, ps.; 10-02-2009}
■
Che sia Annacondia, Bonnke ed altri, senza
volere giudicarli, non condivido affatto il loro clientelismo. Gesù non è venuto
per guarire il corpo (anche se lo fa), ma sopratutto per salvarci dall'inferno.
Non conosco il loro Dio distributore automatico. {Calogero Fanara;
11-02-2009}
▬
Osservazioni 1:
Mi accodo a questi lettori con una mia massima: «Se i pentecostali
vorranno continuare a sopravvivere anche domani, senza essere permeati e
fagocitati dai carismaticisti, faranno bene oggi a tenere fuori dalle loro
chiese le dottrine carismaticiste e chi le propaga».
{Nicola Martella}
▬
Osservazioni 2:
I pentecostali non sono in pericolo. Essi sopravivranno ai
carismaticisti. Nelle chiese soggette a questo tipo di pericolo i pentecostali
sono i primi a denunciarli
{Gianni Siena}
9.
{Alfredo Castiglione}
▲
■
Contributo: Grazie, Nico, per questa e-mail. Penso che se anche molti non
ti vogliono, la tua critica può aiutare a equilibrare gli eccessi; anche se uno
non e d'accordo con tutto ciò che scrivi, ci fai pensare e riflettere. {18
febbraio 2009 }
▬
Risposta: Grazie del contributo. Visto che il sito viene
abbastanza frequentato, ciò mostra che non pochi credenti in Italia sono grati
per una voce «controcorrente» rispetto al consenso dottrinale, ovvio in alcuni
ambienti ecclesiali, per una voce «critica» rispetto ai fenomeni religiosi
diventati scontati e per il tentativo di portare le discussioni all'esegesi
contestuale della sacra Scrittura. Come ho già spiegato, avevo ricevuto
ripetutamente informazioni su tale conferenza con la presenza particolare di
Carlos Annacondia. Dopo aver scritto l'articolo, ho aspettato più di un
mese per verificare che una sola voce dissidente si alzasse per analizzare la
sua storia personale, la sua appartenenza ideologica e i fenomeni contingenti al
suo ministero. Nessuno l'ha fatto. I motivi sono tanti: chi per disinteresse,
chi per timore d'esporsi, chi per timore di rendersi «colpevole» verso un
«unto di Dio», chi per non essere accusato di «peccare contro lo Spirito Santo»,
e così via. Solo dopo aver lungamente aspettato e pregato, ho pubblicato tale
articolo. Lo scopo dei miei articoli è proprio quello far svegliare
dall'ovvietà, di avviare una riflessione comune e di dialogare insieme. Alcuni
ne sono già maturi e accettano tale confronto, altri si mostrano almeno grati
per gli spunti di riflessione e altri ancora reagiscono istericamente su certi
argomenti e scrivono solo lettere infuocate, in cui paventano e minacciano gli
strali del Cielo. {Nicola Martella}
10.
{Vittoria Sciammarella}
▲
■
Contributo: […] Viviamo due realtà cristiane diverse, e non condivido
certi suoi toni riguardo alle chiese carismatiche o ad altri fratelli. Non entro
nel merito del discorso Annacondia perché non conosco la persona e non posso
dare un parere. Bisogna imparare a rispettare e ad amare gli altri anche quando
sbagliano e se Gesù perdona e guarda al nostro cuore, chi siamo noi a non
doverlo fare. Spero che abbia capito lo spirito delle mie parole, volevo
benedirla nel suo operato e incoraggiarla a incoraggiare verso l’amore, che è
l’unica cosa in questo momento della nostra storia che va controcorrente. {18
febbraio 2009}
▬
Risposta: Ho già risposto in parte nel contributo precedente.
Faccio presente che a pressoché ogni articolo è connesso un tema di
discussione, in cui si può esprimere il proprio convincimento nel rispetto
dell’altrui. Il rispetto e l’amore verso il prossimo (dobbiamo farlo addirittura
verso i nemici, quanto più verso coloro che si dichiarano cristiani e vogliono
essere fedeli alle Scritture) non devono stare in contrasto col rispetto e con
l’amore della verità biblica, altrimenti creiamo una discrepanza pericolosa
e fatale. Gli apostoli hanno toni teneri verso i credenti, ma ciò non tolse
l’uso di toni forti, quando dovette difendere l’Evangelo e mettere il dito sulle
piaghe morali.
Quanto al perdonare, ciò è un dovere cristiano
verso coloro che sbagliano nei confronti nostri o di una chiesa locale, premesso
che ci sia il ravvedimento e la confessione della colpa. Solo un ravvedimento è
la premessa al perdono privato (personale) o pubblico (comunitario). Altra cosa
è quando si tratta dell’Evangelo e della verità biblica. Qui non si può
perdonare alcunché, se i fautori continuano la loro opera. Avrebbe Pietro dovuto
perdonare Simone il Mago, mentre egli continuava col suo atteggiamento
peccaminoso? (At 8). Ha chiesto Paolo di perdonare i «lupi rapaci» che avrebbero
invaso le chiese (At 20,29; Mt 7,15 falsi profeti), i falsi fratelli che
sarebbero sorti fra gli stessi Efesini (At 20,30) oppure i «falsi apostoli» e
gli «operai fraudolenti» che avevano preso come «sommi apostoli» il potere a
Corinto (2 Cor 11,13)? Gesù lodò addirittura il conduttore della chiesa di Efeso
con queste parola: «Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le
quali
odio anch’io» (Ap 2,6). Tali
Nicolaiti imponevano le loro dottrine sincretistiche di tipo gnostico alle
chiese ed erano perciò simili ai giudaisti gnostici che presero il potere nella
chiesa di Corinto. Chi ama la verità biblica, evinta da una corretta esegesi
contestuale, non può che detestare le opere dei moderni Nicolaiti, chiunque essi
siano.
Infine, che cosa ha bisogno attualmente
la nostra società? Certamente dell’amore: l’amore per il prossimo (contro
l’imbarbarimento sociale), ma anche dell’amore per la verità (contro il
relativismo morale, sociale e religioso). Le due cose devono andare insieme per
non scadere in un umanismo universalistico (in nome del «vogliamoci bene»), da
una parte, o nella grettezza d’animo (uso ideologico della verità), dall’altra.
{Nicola Martella}
11.
{Vincenzo Salvo}
▲
Gentile Nicola Martella, mi chiamo Enzo Salvo, vivo a
Torino e sono battezzato in Cristo da circa 12 anni; mi sono iscritto a questo
gruppo - forum - da poco perché segnalato da un amico fraterno. E sinceramente
noto che è pieno d’interessanti argomenti, e a questo proposito il primo
articolo che ho letto è stato quello del pastore Carlos Annacondia, che
appunto m’era stato inviato riguardo a un mio parere.
Visto che l’avviso lo poneva
al
PalaTorino per circa
una settimana di conferenze, preghiera e altro, ho deciso d’andarci, per vedere
e ascoltare cosa portasse da parte del Signore, ovvero ciò che avevo risposto
precedentemente al mio amico. Ci siamo andati il martedì sera.
Se posso dire la mia:
l’atmosfera è stata la solita delle grandi riunioni, anche se le gradinate
non erano proprio piene, ma vale la pena d’andarci perché s’incontrano persone
che non vedi da tempo e fa anche piacere una rimpatriata con loro. Per quanto
riguarda l’organizzazione, questa penso sia stata commisurata all’evento, ovvero
non v’era un eccesso di personale preposto ai vari compiti, ma comunque non
v’erano tante persone ad assistere, oltretutto alcuni erano esperti perché già
impegnati in precedenti manifestazioni fra le quali anche quella dell’amato /
odiato Benny Hinn, che è stato a Torino tanto tempo fa.
La manifestazione è iniziata
con l’apertura d’un concertista, poi le musiche e canzoni tipiche fino a che non
sono state invitate sul retro del palco le persone che erano state «guarite» la
sera precedente, per registrare la loro testimonianza. Successivamente è salito
sul palco il predicatore, o presunto tale, che ha iniziato subito a gridare
invece che parlare, ha chiamato sul palco le persone di cui prima e ha ascoltato
la loro testimonianza, senza indagare oltre; con ciò intendo dire che mi ha
colpito una donna che ha dichiarato d’essere stata guarita dalla depressione che
l’attanagliava da anni,
Poi, finita questa parte
della manifestazione, ha continuato a predicare, unitamente a un traduttore. Mi
permetto di dire predicare, ma se dovessi dire come la penso, ha iniziato a
gridare oltre modo, tanto che mi è scappata una battuta: «Non gridare, tanto
ti pagano lo stesso»; in effetti la situazione era molto irritante. Infatti,
costui continuava a trattare un brano della Bibbia, dalla quale saltava da
palo in frasca, cercando di congiungerne i pezzi. Temo si sia capito solo
lui. Dopodiché sono iniziate le preghiere di guarigione dove molte
persone sono andate avanti sotto al palco, e questo predicatore ha iniziato a
sparare a raffica un sacco di preghiere circa liberazioni di svariate malattie,
abbaiando ai demoni che possedevano molte persone presenti, che venivano
sapientemente portate sul retro del palco, dove spero qualcuno abbia intercesso
per loro.
Dopo tutto ciò, ha salutato
ed è andato via; la serata è terminata con una preghiera comunitaria con
particolare riferimento alle persone che erano rimaste sotto il palco,
circondate da volenterosi intercessori che si davano da fare fiduciosi. Il
finale in musica ha chiuso la manifestazione.
La mia impressione?
Eccola, anche se già velatamente espressa. Nulla a che dire per
l’organizzazione, che ho già definito volenterosa. Ma avrebbero fatto bene a
stilare un documento per i partecipanti, dove sarebbe stato giusto spiegare
alcune cosette, fra le quali quella più importante che se nulla fosse successo
in quella manifestazione, non avrebbero dovuto pensare che Dio non s’era preso
cura di loro, ma che li spingeva a conoscerlo molto di più; bisognava insistere
al riguardo, cosa che non è stato fatto, creando certamente sconforto per queste
persone. C’erano un coro abbastanza affinato, una coreografia, se così si può
definire, abbastanza buona, insomma tutto bene fino all’arrivo di questo
personaggio.
Per altro, Carlos
Annacondia mi è sembrato discontinuo, impreparato biblicamente,
scimmiottante alcuni stili di veri predicatori e secondo me non del tutto
centrato, compreso il suo
traduttore che gridava più di lui. Non ha saputo far fluire ciò che lo
Spirito ha voluto segnalarci nella Parola, che ripeto non ho ancora capito a
quali versetti biblici si riferisse, perché li ha letti, ma ha parlato di
tutt’altro in maniera frammentaria senza un inizio e una fine.
Al momento della preghiera
finale, sempre con il suo vocione, ha sgridato ogni sorta di malattie e di
demoni come un soldato accerchiato che spara a raffica cercando di
«portarsene» un numero maggiore con lui, perché soccomberà presto. Per quanto ne
so e mi è dato da sapere, quando un evangelista o un predicatore comincia il suo
tour, deve avere un programma, una predicazione e un modo d’esporre che
anche il più ignorante degli uomini deve ricevere. Infatti Dio non lascia dietro
nessuno, anzi un’evangelizzazione è occasione di raccolta dei «perduti», ovvero
coloro che per vari motivi non sono ancora giunti alla conoscenza di nostro
Signore. Tali manifestazioni non sono da fare per mettere nel proprio
«curriculum vitae» tappe e paesi, così da presentarsi credibile a chissà quale
gruppo d’influenza. Quando un evangelista parte per una crociata, — ecco adesso
mi è venuta la parola —, prima aspetta di essere mandato da Dio, per non
aspettarsi poi, lì per lì, in maniera disperata un’unzione che non viene; e
quindi si prepara prima anche biblicamente, invece che sparare a raffica.
In parole molto povere, e
voglio chiudere qui, mi ha dato l’impressione d’un personaggio che si è
ritagliato un mestiere, spinto da chissà quale cordata protestante
sudamericana, solo per far da contraltare al più noto pastore nordamericano
[Benny Hinn, N.d.R.]. In tutto questo incidentalmente c’entra pure Cristo che,
nonostante i pastori, guarisce lo stesso. Dio ci benedica. {11 ottobre 2009}
12.
{Nicola Martella}
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Ho letto e
apprezzato la «cronica in diretta» che questo lettore ha fatto della
manifestazione di Carlos Annacondia presso il
PalaTorino.
Non posso che dargli ragione per la maggior parte delle cose che scrive. Tutto è
basato sullo
show, sulla credulità della gente, sull’abilità di muovere le masse e
manipolare le loro attese, oltre che sul business. Quando s’analizza il
loro modo di trattare la Parola di Dio, si vede la loro poca radice esegetica,
la loro manipolazione delle Scritture con simbolismi e allegorie, il loro andare
oltre ciò che è scritto (2 Cor 4,6), la loro incapacità di tagliare rettamente
la «Parola delle Verità» (2 Tm 2,15), il loro continuo aggiungere e togliere
alla Rivelazione biblica (Ap 22,18s). In genere i brani biblici che usano, sono
solo uno specchio per le allodole e il trampolino di lancio per altro, spesso
per le loro fantasie gnostiche cristianizzate. Tutto è basato sul misticismo e
sulla capacità di suggestionare e far autosuggestionare gli spettatori con uno
spettacolo ricco di scene piene di presunti esorcismi, di sedicente potenza, di
urli, di cadute e di fenomeni simili — tutti atti a creare adrenalina, endorfina
e, quindi, l’effetto placebo.
Così agivano i superapostoli di Corinto, apostrofati da Paolo come falsi operai
e peggio (2 Cor 11), e così agivano i Nicolaiti, ossia (lett.) i «dominatori di
popolo» nelle chiese della provincia romana Asia (Ap 2,6.15), pronipoti di
Balaam (2 Pt 2,15; Gd 1,11; Ap 2,14) e compagni di via della falsa profetessa
Jezabel (Ap 2,20). Nulla di nuovo sotto il sole.
►
Abbiamo bisogno d’una casta di superapostoli?
{Gianni Fontanesi - Nicola Martella} (T/A)
►
Un pentecostale sui guaritori carismatici
{Gianni Siena} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Carlos_Annacondia_parla_Car.htm
09-02-2009; Aggiornamento: 15-10-2009
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