Oramai è un tipo di
lettera abbastanza ricorrente quello di credenti che scrivono, affermando che
invece di «perdere tempo» con lo scrivere di problemi e temi, si farebbe meglio
ad andare a evangelizzare. L’uno mi rimprovera di parlare di politica, l’altro
di sessualità, un terzo di falsi profeti, un quarto del presunto «ministero (di
gruppi) di danza» nelle chiese, un quinto di antitrinitari e modalisti, un sesto
di false interpretazioni bibliche, un settimo di telepredicatori avidi di
denaro, un ottavo di esegesi, un nono di medicine alternative, un decimo di
false predizioni… e così via.
Chi esprime tali rimproveri o divieti è spesso un evangelista e pensa che la
cosa principale nella vita di un credente sia semplicemente evangelizzare. Come
recita un motto che rende l’idea: «Chi ha un martello in mano, vede tutto come
chiodi». Che esistano altri ministeri, a un evangelista non viene probabilmente
in mente. Nel primo contributo porto al riguardo un rinnovato esempio.
Sono questi i
problemi che ci poniamo come Cristiani? È giusto farsi cremare? Il cannibalismo
è cosa lecita?! [►
Cremazione dei morti;
►
Cannibalismo, eucaristia e Bibbia]
Dall’alto della vostra conoscenza riuscite solo a porre queste domande che di
certo non salveranno la vita e l’anima di tutta quella gente che muore senza
aver conosciuto la verità!
Cosa facciamo ogni giorno per le persone che ci circondano? Che testimonianza
diamo loro della vita del buon cristiano?
Forse siamo troppo presi a pensare al cannibalismo e alla cremazione per non
riflettere su queste cose... {17-08-2008}
2.
{Nicola Martella}
▲
Caro Carlos,
shalom. Mi ha meravigliato la tua reazione spropositata e categorica. Tu che ne
sai di ciò che abbiamo fatto io e la mia consorte nei passati decenni e facciamo
sulle persone intorno a noi? Se ti può tranquillizzare, noi abbiamo iniziato con
un’altra coppia una chiesa qui in loco, da cui è nata un'opera più grande, che è
benedetta da Dio; e attualmente io e mia moglie stiamo operando in un’altra
opera nascente. Potrei parlarti anche dell’opera pastorale, che ho insegnato per
più di 20 anni in una scuola biblica e così via; tutto per la grazia di Dio e
alla sua gloria.
Quanto alla cremazione, è un articolo chiestomi dal direttore del mensile
«Oltre» (Aversa). Pensi che egli abbia agito con leggerezza a chiedermelo e a
pubblicarlo nell’agosto del 2008? Pensi che abbiano sbagliato i lettori a dare
il loro contributo? [►
Cremazione dei morti? Parliamone]
Quanto all’articolo sul cannibalismo, esso è nato dalla reazione di un famoso
matematico, professore dell’università di Bergamo. Pensi che non bisognerebbe
dire quale sia la verità biblica a chi non solo non è cristiano, ma è un
misteriosofo? [►
Emilio Spedicato, matematico e misteriosofo] Pensi che
Paolo si sarebbe tirato indietro dal discutere con lui su un tema del genere?
Far discutere i credenti è molto importante in questo tempo di apatia e
materialismo. In tal modo, ritornano a leggere e, speriamo, a studiare la
Bibbia. Pensi che sbaglino i lettori che mi scrivono per comunicarmi la loro
opinione su un certo tema? Avresti potuto farlo anche tu. Altri mi ringraziano
per i temi che affronto. Altri lettori ancora mi propongono di affrontare
specifici temi. C’è anche chi si è convertito attraverso il sito e chi è
cresciuto leggendone i temi. [►
Dalle tenebre alla luce] Pensi che ciò sia sbagliato?
Ogni giorno vari credenti mi scrivono per sapere che cosa la Scrittura afferma
su questo o su quell’argomento; altri mi affidano i loro problemi esistenziali,
morali e devozionali. Pensi che io sbagli a rispondere loro, a istruirli o a
consigliarli, o pensi che il mio sia un ministero inutile?
Inoltre soprattutto la difesa della verità è molto importante. Paolo non solo
evangelizzava, ma doveva difendere i convertiti da molte tentazioni e da molti
attacchi dei nemici dell’Evangelo, ma anche dalle mezze verità di gente
diventata cristiana e che aveva semplicemente cristianizzato la sua rispettiva
filosofia o le sue rispettive usanze pagane. Tutte le epistole di Paolo e degli
altri scrittori del NT sono piene di apologia, di difesa della verità. Perché
non dovremmo assomigliare a loro in questo tempo pieno di falsi apostoli, falsi
profeti e falsi dottori della legge?
Dopo aver convertito le persone, dovremmo pensare solo a ingrassare agnelli
perché i lupi rapaci di turno se li mangino? Paolo non la pensava così e non
consigliò così i conduttori della chiesa di Efeso (At 20,28ss).
La tua reazione è tipica di un evangelista. Ma il Signore ha dato altri carismi
e ministeri nella chiesa per la sua edificazione e crescita. Riconoscere questo,
significa onorare Dio.
3.
{Cosimo Merenda}
▲
Nota redazionale: Il lettore prende qui posizione riguardo all'invito
alla lettura dell'articolo «Danzare
per il Dio che danza?».
Caro Nicola
Martella, tu ti stai informando e ti stai accostando a cose inutili. Sappi che
oggi come ieri e domani il tutto è Gesù; nelle comunità non si va per danzare ma
per lodare Dio e per ascoltare la sua Parola. Il danzare lascialo a gli altri,
tu segui Gesù. Se veramente cerchi qualcosa, allora cerca dei doni che possono
essere d’aiuto a gli altri; ci son molti ammalati, oppressi nello spirito,
prigionieri della droga, ecc., ecc. Porta loro conforto, annunciando Gesù che
sana, libera e battezza; allora vedrai la restaurazione della chiesa e il popolo
danzare nello (spirito). {19-08-2008}
4.
{Nicola Martella}
▲
Caro Cosimo,
shalom. Grazie d’avermi scritto. Penso che tu non abbia letto l’intero
articolo né il tema collegato [►
Danzare per il Dio che danza? Parliamone 1], ma ti sei limitato
all’invito di lettura, che è solo l’inizio. Se tu l’avessi fatto, ti saresti
reso conto che ci sono vari gruppi che vogliono stabilire nelle chiese un
presunto «ministero (di gruppi professionali) di danza» con cui vogliono
restaurare la chiesa in senso mistico-carismaticista. Tali gruppi si stanno
moltiplicando anche in Italia e offrono corsi, conferenze, stage, ecc. E stanno
penetrando sempre più nelle chiese.
Per ulteriori approfondimenti sulla danza vedi i seguenti siti e blog collegati
alle persone impegnate nella cosiddetta «restaurazione del ministero di danza»:
■
Sito ufficiale Scuola Action
■
Danza Cristiana Restaurata in Italia
■
Action - la Vita in movimento
■
Sito International Christian Dance
Fellowship
■
Sito personale rappr. ICDF Italia giovani
(quando sono stato la prima volta sul sito di Gabriella Morabito si vedeva un
filmato in flash con una carrellata di torsi nudi e di nudi integrali maschili;
stranamente un solo giorno dopo aver scritto a Lorenzo Lippi, ciò è scomparso.
Restano vari filmati con performance danzatorie e canore che nella coreografia
non si distinguono da quelle del «mondo»)
Pensi che tu abbia
abbastanza autorità spirituale e competenza per affermare che cosa siano le
«cose inutili» da approfondire e che cosa siano quelle legittime? Ti sembra che
dobbiamo semplicemente stare a guardare mentre altri propagano falsi modi di
fare e false dottrine? Facevano così l’apostolo Paolo e raccomandava così a
Timoteo e a Tito? Dobbiamo stare a guardare mentre sul palco delle chiese uomini
e donne si divincolano in performance fisiche dinanzi a tutti, dicendo che si
tratta di danze spirituali che onorano Dio e che servono per ricevere
rivelazioni dall’alto?
Chi non veglia oggi, piangerà poi il suo male domani, quando le pecore saranno
sbranate dai lupi famelici di turno. E quanto la Scrittura afferma per la fine
dei tempi non lascia presagire nulla di buono (1 Tm 4,1ss; 2 Pt 2,1ss).
Quanto ai doni e ai ministeri, che Dio mi ha concesso, non ti preoccupare, essi
sono noti a tanti, a cui hanno portato giovamento ed edificazione, durante il
mio ministero che dura già da vari decenni per la grazia di Dio. Per saperne di
più, vedi
qui. {Nicola Martella}
5.
{Carlos Provenzano}
▲
Caro Nicola, ti
ringrazio per la risposta esauriente, hai sciolto ogni dubbio sull’intento delle
tue domande ma, da come t’esprimi, sembra che essere evangelisti è sbagliato.
Non credo sia così e, così come non è giusto mettere in ridicolo la gente che
non la pensa come te.
Ho letto le tue risposte riguardanti la danza... m’aspettavo qualcosa di più
concreto ma ti sei limitato semplicemente a mettere in ridicolo chi ti ha
parlato di ciò...
Impariamo a rispettare anche gli altri e le loro vedute... mi rifaccio a quello
che hai detto tu a me... Tu credi sia un’evangelista? Grazie del complimento...
{19 agosto 2008}
►
Danzare per il Dio che danza? Parliamone 2
(contributo 11)
6.
{Nicola Martella}
▲
Non si fa mai bene
a suggerire ciò che l’altro non afferma. Questo è correttezza.
Il
ministero di evangelista è molto importante nell’avanzamento del regno di
Dio. Ho incontrato evangelisti che fanno un ottimo lavoro, con coraggio,
passione e sacrificio. Ho incontrato pure evangelisti che pensano che il loro
ministero di araldi sia l’unico importante e che chi ha un altro tipo di carisma
e ministero, in fondo perda tempo e si occupi di cose inutili, poiché
l’importante è salvare anime. Ho incontrato anche evangelisti che hanno
predicato un «Evangelo a poco prezzo», il quale ha creato discepoli deboli come
il seme caduto fra le rocce; dopo breve tempo tali persone «convertite» erano
nuovamente nel «mondo». Ho incontrato evangelisti che hanno avuto la capacità di
fondare una comunità, ma poi l’hanno distrutta, non capendo che c’era bisogno di
chi sapesse insegnare nella chiesa; volendo stare al timone e non sapendo dare
cibo sodo ai discepoli (ma solo allegorie), ben presto ha perso le pecore, che
hanno cercato chi le sapesse pasturarle meglio, secondo il loro bisogno. Ho
incontrato però anche evangelisti che hanno avuto la capacità di fondare una
comunità, ma si sono resi conto di aver dato tutto (uno di loro mi ha detto: «Ho
sparato tutta la polvere che avevo») e che era ora di cercare un campo nuovo,
lasciando la comunità in mano a discepoli maturi e atti a insegnare.
Non posso quindi che avere il massimo rispetto per coloro che fanno bene il loro
ministero di araldo della Buona Notizia (Ef 4,11), come ad esempio, Filippo (At
21,8; 8,4ss), e come Paolo raccomandò a Timoteo (2 Tm 4,5).
Quanto all’altro tema, quello della danza, mi dispiace che semplifichi
così un lungo e paziente dialogo con Alessandra Bedin, che non ha risparmiato
modi e toni per affermare le sue idee; questo stranamente non l’hai visto?
Eccone, ad esempio, un assaggio: «In cielo si danzerà, se lo ricordi. E semmai
c’entrerà, dovrà... sopportarci». Strano quindi che Carlos voglia darmi lezioni
di rispetto, visto che ogni giorno dialogo con persone che hanno altri
convincimenti. D’altro conto avevo chiesto delle risposte ad Alessandra Bedin,
ma esse non sono mai arrivate. Inoltre, nei temi connessi abbiamo discusso
ampiamente nel merito. [► Danzare per il Dio che danza? Parliamone:
1;
2] Probabilmente Carlos
non li ha ancora letti. Infine, sul tema danza (visto che ti pare insufficiente)
seguirà altro materiale già preparato, in cui analizzo le basi dottrinali dei
suoi propugnatori, partendo dai loro scritti.
Quanto all’apologetica, non bisogna confondere l’arte della discussione e
del confronto con un presunto tentativo di «mettere in ridicolo la gente che non
la pensa come te». È chiaro che si cercherà di affermare con enfasi i propri
convincimenti e di mostrare i punti deboli del convincimento altrui; ciò non ha
però nulla a che fare col rendere ridicolo, visto il lungo confronto. Perché se
si parte da una «religione dei buoni sentimenti» come livella per accertare la
verità, allora bisognerebbe squalificare, ad esempio: Elia (contro i profeti di
Baal), Giovanni Battista (diede del «razze di vipere» a scribi e Farisei), Gesù
stesso (fu veemente verso i suoi avversari; Mt 23), Paolo (verso i giudaisti Gal
5,12; verso gli ammaliati Gal 3,1ss) e verso gli altri scrittori del NT (2 Pt
2,12ss; Gd 1,12ss). Essi hanno usato ironia, sarcasmo e altri artifici retorici,
ma non avevano certo senso di colpa, visto che volevano aprire gli occhi ad
amici (Lc 24,25; Gal 3,1ss) e ad avversari (Rm 2,17ss; cfr. Rm 1,28-32; 2,1ss).
7.
{Calogero Fanara}
▲
Nota redazionale: Il lettore è stato molto
impegnato nei tempi precedenti a questo contributo a rispondere a diverse
persone riguardo a deviazioni di natura dottrinale o etica e a prendere
posizione su siti e forum. La sua reazione è data da un certo prosciugamento
delle forze. Egli reagisce particolarmente a questo motto che gli ho inviato:
«I servi del Signore devono mettersi in rete per rafforzarsi insieme e
per contrastare meglio l'iniquità (Malachia 3,16ss)».
■
Contributo: Anche se combattere l’iniquità è vitale nel Corpo di Cristo,
bisogna che la priorità
sia data all’evangelizzazione, perché a convincere di
peccato è lo Spirito Santo, e non noi, anche se il nostro impegno può aiutare
tanti a farsi convinti delle realtà evangeliche.
Ho l’impressione che sto a volte «perdendo» del tempo con scambi epistolari
interminabili [su varie problematiche dottrinali ed etiche, N.d.R.], invece di
parlare di Cristo a chi non lo conosce ancora, capisci? {21 aprile 2009}
▬
Risposta: Se si legge il libro degli Atti, ci si accorge che
l’evangelizzazione e l’apologetica andavano di pari passo (cfr. Stefano, Paolo,
Apollo). Le epistole del NT affrontano continuamente problemi reali presenti
nelle chiese. Credere che l’una o l’altra da sola basti, è un grande abbaglio.
Si possono aiutare a nascere pecore e ingrassarle ma, se non si veglia, le si
destina ai ladri o ai lupi famelici (At 20,29ss). Ogni vero risveglio crea una
grande attività d’evangelizzazione e d’apologetica. Infatti dove il popolo di
Dio si erge per ricostruire, anche gli avversari della verità si danno da fare;
i libri di Esdra e Nehemia ce lo insegnano.
Inoltre è vero che m’arrivano scritti avvelenati da parte di chi si sente
toccato (un proverbio tedesco afferma che «il cane colpito, abbaia»), ma mi
scrivono anche coloro che mediante gli approfondimenti del sito hanno mutato
pensiero su cose fondamentali in conformità con la Scrittura. Tale persone
diventeranno moltiplicatori legittimi degli oracoli di Dio (1 Pt 4,11) e della
fede trasmessa una volta per sempre ai santi (Gd 1,3). Ad altre persone vengono
aperti gli occhi su persone, dottrine e comportamenti equivoci; ciò impedisce
loro d’essere sedotti e di diventare a loro volta seduttori. Altre persone
ancora si pongono finalmente il problema su alcune tematiche e smettono di
andare avanti per convenzione, ma si chiedono quale sia la verità biblica su
certi argomenti e, stimolati, approfondiscono le questioni. Tale processo porta
i cristiani, ancora bambini nella fede e necessitanti ancora di latte, a
crescere e a diventare maturi (1 Cor 3,1ss; Ef 4,14; Eb 5,12ss). Queste cose mi
sembrano ottimi obiettivi. {Nicola Martella}
8.
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10.
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11.
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12.
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Evangeliz_apologet_parla_Lv.htm