Gerry Testori ha reagito qui all'invito alla lettura dal
titolo «Bob Hazlett profeta di Dio?», in cui ho proposto la lettura di vari
articoli sul tema «profeti e veggenti» di stampo carismaticista. [►
Voglia di profeti e veggenti] |
La questione del lettore
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Caro Nicola
t’inviterei calorosamente a investire il tuo tempo nel servizio CONCRETO per il
tuo prossimo... senza perdersi in continue diatribe e controversie all’interno
del corpo di Cristo, che ha bisogno d’unità e di preghiera.
Concordo che ci sono tanti movimenti spirituali che sono molto superficiali. Ma
diamoci da fare per predicare con la vera testimonianza della croce e della vita
nuova in Cristo. {Gerry Testori;
www.missionepossibile.com; 05-11-2007}
La risposta ▲
Ringrazio Gerry
Testori per la sua esortazione. Sono stato sul suo sito ed è apprezzabile ciò
che fa la sua associazione «Missione
Possibile» sul piano specialmente assistenziale. Mi guarderò
bene dal fare commenti sulla sua attività per mostrare ciò che potrebbe mancare
nell’attività diaconale della sua Onlus sul piano dottrinale o quello operativo.
Mi limiterò a fare qualche osservazione al suo testo, che prendo sul serio e
analizzo con circospezione. Penserò semplicemente a voce alta, riferendomi non
solo alle sue parole, ma magari anche a quelle di altri che hanno sullo stesso
tenore.
Il suo intervento presume che egli conosca il mio ministero, visto che
suggerisce che non sto investendo il mio tempo «nel servizio CONCRETO» per il
mio prossimo. Come ne è così sicuro? Non sapevo che siamo arrivati al punto che
un «Grande Fratello» mostri a una qualsiasi persona 24 ore al giorno ciò che fa
un altro! Non vorrei neppure leggere in tali parole un «io sì, ma tu?». Ognuno
ha il suo compito. «Io ho
piantato, Apollo ha
annaffiato, ma è Dio che ha fatto
crescere; 7talché né
colui che pianta né colui che
annaffia sono alcun che, ma Dio che
fa crescere, è tutto. 8Ora,
colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno
riceverà il proprio premio secondo la
propria fatica» (1 Cor 3,6ss).
In secondo luogo, egli ritiene che il lavoro del sito costituisca un «perdersi
in continue diatribe e controversie all’interno del corpo di Cristo».
Questa è la sua opinione, ma non è condivisa da vari lettori che m’incoraggiano
nel mio lavoro apologetico. Certo, il «corpo di Cristo… ha bisogno d’unità e di
preghiera», ma anche di vegliare (At 20,29ss), di provare gli spiriti (1 Gv 4,1)
e di custodire il deposito della fede dinanzi agli attacchi (1 Tm 6,20s gnosi; 2
Tm 1,14), quindi difenderlo — quindi di fare apologetica (Tt 1,9). Così ha fatto
Gesù stesso verso i gruppi del suo tempo (scribi, farisei, sadducei; cfr. Mt 23
guai!), così hanno fatto gli apostoli verso i giudaisti e verso i «superapostoli
gnostici» che s’introducevano nelle chiese (Gal 2,4; 2 Pt 2,1). Essi non hanno
ingrassato agnelli per destinarli a lupi famelici (Mt 7,15; At 20,29).
Ho notato che chi opera in un campo specifico, qui specialmente in quello
diaconale e assistenziale, rischia a volte di incarnare questo motto: «Chi ha un
martello in mano, vede tutto come chiodi». Perché non riconoscere che ci sono
anche altri strumenti nella cassetta degli attrezzi, ossia che il Signore ha
distribuito carismi differenti mediante il suo Spirito? (1 Cor 12,4-11).
Sono contento che Gerry riconosca «tanti movimenti spirituali… sono molto
superficiali». La sua cura è però parziale, visto che nel NT la predicazione
della «vera testimonianza della croce e della vita nuova in Cristo» non è
mai accaduto in un «vacuum» culturale e religioso né in modo neutrale, ma sempre
in una situazione di difesa della verità dalle molteplici ideologie di turno
che, da posizioni differenti, attentavano all’Evangelo (cfr. Gal; Col; 1-2
Cor…).
Quindi, in una «missione possibile» non ci sono solo gli utili aspetti diaconali
e gli asserti espliciti della testimonianza, come ad esempio: «Gesù è la
risposta»; l’altro potrebbe chiedere: «Scusa, ma quel è la domanda?». Una tale
«missione» contempla anche la difesa necessaria della verità sotto il
controfuoco delle ideologie; si veda ad esempio quanto segue.
■ Giudaisti: «Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai,
guardatevi da quelli della mutilazione; 3poiché i veri circoncisi
siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci
gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne» (Fil 3,2s; cfr. At
15,1.5).
■ Superapostoli gnostici: «Poiché codesti tali sono falsi apostoli,
operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 14E non
c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce.
15Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri
di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere» (2 Cor 11,13ss).
■ Epicurei ed edonisti: «Ma costoro, come bruti senza ragione, nati
alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che
ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della
loro iniquità. 13Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in
pieno giorno; sono macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre
partecipano ai vostri conviti; 14hanno occhi pieni d’adulterio e che
non possono smettere di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore
esercitato alla cupidigia; sono figli di maledizione…» (2 Pt 2,12ss; cfr. At
17,18)
■ Filosofi e «guru»: «Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi
sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli
uomini, gli elementi [portanti] del mondo, e non secondo Cristo. […] 16Nessuno
dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a
noviluni o a sabati, 17che sono l’ombra di cose che dovevano
avvenire; ma il corpo è di Cristo. 18Nessuno a suo talento vi
defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati,
affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale»
(Col 2,8.16ss).
■ Sincretisti: «Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo,
riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. 3Perché
verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si
accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie 4e
distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti. 5Ma
tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa l’opera di araldo, compi
tutti i doveri del tuo ministero» (2 Tm 4,2-5).
Mi fermo qui, ma la
lista potrebbe continuare. Quindi a ognuno la sua «missione possibile», sebbene
a volte possa sembrare impossibile, nel rispetto di quella che Dio ha
affidato ad altri operai del Signore. Termino con questa importante
esortazione di Paolo relativa alla necessaria apologetica interna al
cristianesimo: «Ho io forse da giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi
quelli di dentro? Quelli di fuori li giudica Dio. Togliete il malvagio di mezzo
a voi stessi» (1 Cor 5,12).
►
L’importanza dell’apologetica {Nicola Martella} (T/A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Missione_possibile_UnV.htm
07-11-2007; Aggiornamento:
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