Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Uniti nella verità

 

Apologetica

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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A OGNUNO LA SUA «MISSIONE POSSIBILE»

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Gerry Testori ha reagito qui all'invito alla lettura dal titolo «Bob Hazlett profeta di Dio?», in cui ho proposto la lettura di vari articoli sul tema «profeti e veggenti» di stampo carismaticista.  [► Voglia di profeti e veggenti]

 

 

La questione del lettore  

 

Caro Nicola t’inviterei calorosamente a investire il tuo tempo nel servizio CONCRETO per il tuo prossimo... senza perdersi in continue diatribe e controversie all’interno del corpo di Cristo, che ha bisogno d’unità e di preghiera.

     Concordo che ci sono tanti movimenti spirituali che sono molto superficiali. Ma diamoci da fare per predicare con la vera testimonianza della croce e della vita nuova in Cristo. {Gerry Testori; www.missionepossibile.com; 05-11-2007}

 

 

La risposta ▲

 

Ringrazio Gerry Testori per la sua esortazione. Sono stato sul suo sito ed è apprezzabile ciò che fa la sua associazione «Missione Possibile» sul piano specialmente assistenziale. Mi guarderò bene dal fare commenti sulla sua attività per mostrare ciò che potrebbe mancare nell’attività diaconale della sua Onlus sul piano dottrinale o quello operativo.

     Mi limiterò a fare qualche osservazione al suo testo, che prendo sul serio e analizzo con circospezione. Penserò semplicemente a voce alta, riferendomi non solo alle sue parole, ma magari anche a quelle di altri che hanno sullo stesso tenore.

     Il suo intervento presume che egli conosca il mio ministero, visto che suggerisce che non sto investendo il mio tempo «nel servizio CONCRETO» per il mio prossimo. Come ne è così sicuro? Non sapevo che siamo arrivati al punto che un «Grande Fratello» mostri a una qualsiasi persona 24 ore al giorno ciò che fa un altro! Non vorrei neppure leggere in tali parole un «io sì, ma tu?». Ognuno ha il suo compito. «Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; 7talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Dio che fa crescere, è tutto. 8Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica» (1 Cor 3,6ss).

     In secondo luogo, egli ritiene che il lavoro del sito costituisca un «perdersi in continue diatribe e controversie all’interno del corpo di Cristo». Questa è la sua opinione, ma non è condivisa da vari lettori che m’incoraggiano nel mio lavoro apologetico. Certo, il «corpo di Cristo… ha bisogno d’unità e di preghiera», ma anche di vegliare (At 20,29ss), di provare gli spiriti (1 Gv 4,1) e di custodire il deposito della fede dinanzi agli attacchi (1 Tm 6,20s gnosi; 2 Tm 1,14), quindi difenderlo — quindi di fare apologetica (Tt 1,9). Così ha fatto Gesù stesso verso i gruppi del suo tempo (scribi, farisei, sadducei; cfr. Mt 23 guai!), così hanno fatto gli apostoli verso i giudaisti e verso i «superapostoli gnostici» che s’introducevano nelle chiese (Gal 2,4; 2 Pt 2,1). Essi non hanno ingrassato agnelli per destinarli a lupi famelici (Mt 7,15; At 20,29).

     Ho notato che chi opera in un campo specifico, qui specialmente in quello diaconale e assistenziale, rischia a volte di incarnare questo motto: «Chi ha un martello in mano, vede tutto come chiodi». Perché non riconoscere che ci sono anche altri strumenti nella cassetta degli attrezzi, ossia che il Signore ha distribuito carismi differenti mediante il suo Spirito? (1 Cor 12,4-11).

     Sono contento che Gerry riconosca «tanti movimenti spirituali… sono molto superficiali». La sua cura è però parziale, visto che nel NT la predicazione della «vera testimonianza della croce e della vita nuova in Cristo» non è mai accaduto in un «vacuum» culturale e religioso né in modo neutrale, ma sempre in una situazione di difesa della verità dalle molteplici ideologie di turno che, da posizioni differenti, attentavano all’Evangelo (cfr. Gal; Col; 1-2 Cor…).

     Quindi, in una «missione possibile» non ci sono solo gli utili aspetti diaconali e gli asserti espliciti della testimonianza, come ad esempio: «Gesù è la risposta»; l’altro potrebbe chiedere: «Scusa, ma quel è la domanda?». Una tale «missione» contempla anche la difesa necessaria della verità sotto il controfuoco delle ideologie; si veda ad esempio quanto segue.

     ■ Giudaisti: «Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli della mutilazione; 3poiché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne» (Fil 3,2s; cfr. At 15,1.5).

     ■ Superapostoli gnostici: «Poiché codesti tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 14E non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 15Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere» (2 Cor 11,13ss).

     ■ Epicurei ed edonisti: «Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità. 13Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti; 14hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smettere di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono figli di maledizione…» (2 Pt 2,12ss; cfr. At 17,18)

     ■ Filosofi e «guru»: «Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi [portanti] del mondo, e non secondo Cristo. […] 16Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a noviluni o a sabati, 17che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. 18Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale» (Col 2,8.16ss).

     ■ Sincretisti: «Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. 3Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie 4e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno ai miti. 5Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa l’opera di araldo, compi tutti i doveri del tuo ministero» (2 Tm 4,2-5).

 

Mi fermo qui, ma la lista potrebbe continuare. Quindi a ognuno la sua «missione possibile», sebbene a volte possa sembrare impossibile, nel rispetto di quella che Dio ha affidato ad altri operai del Signore. Termino con questa importante esortazione di Paolo relativa alla necessaria apologetica interna al cristianesimo: «Ho io forse da giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudica Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi» (1 Cor 5,12).

 

L’importanza dell’apologetica {Nicola Martella} (T/A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Missione_possibile_UnV.htm

07-11-2007; Aggiornamento:

 

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