Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

Carismaticismo

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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GUARIGIONI: IN AFRICA SÌ E IN OCCIDENTE NO?

 

 di Alexander Seibel

 

La questione della lettrice La risposta

 

Roberta Sbodio è stata stimolata dall’articolo «I miracoli di Reinhard Bonnke 5», in cui Alexander Seibel trattava il seguente tema: «Fare missione con un “morto” vivente?». Ella ha formulato una questione specifica, che certamente anche altri lettori si sono posti.

     Ho mandato perciò il quesito ad Alexander Seibel per una risposta. Chiedendole di pazientare per quest’ultima e per la traduzione, l’ho invitata intanto a seguire la discussione derivata da tale articolo: ► Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone. {Nicola Martella}

 

 

La questione della lettrice  

 

Ciao Nicola, in questi giorni stavo riflettendo su un argomento e mi interessava conoscere il tuo parere, come quello di altre persone di fede.

     «In molti paesi dell’Africa e di altri continenti, quando si predica la guarigione molte persone guariscono. Lasciamo perdere le esaltazioni e le possibili contraffazioni che si possono insinuare in certi contesti, ma sono sicura che alcune persone guariscano veramente. Quando gli stessi predicatori parlano della guarigione in Europa o in America sembra che nulla o ben poco avvenga. Parlo, ripeto, di guarigioni comprovate da un referto medico e non di pseudo-miracoli quale frutto della fantasia o esaltazione di persone che si inventano dei sintomi che poi spariscono dopo la preghiera. Mi chiedo se il nostro mondo occidentale si sia cosi indurito da non essere più in grado di ricevere la Parola di Dio in modo semplice; e quindi, in certo senso, limitiamo l’azione della Parola vivente di Dio e non gustiamo le promesse della Bibbia o cosa succeda realmente». {Roberta Sbodio; 17 aprile 2008}

 

 

La risposta ▲

 

Ci si può togliere dalla mente la questione delle guarigioni miracolose in Africa, che sarebbero sedicentemente confermate. Il motivo perché là le cose sembrano «funzionare» così spesso, deriva dal fatto che esse non si possono per nulla esaminare dal punto di vista medico.

     Inoltre le stesse persone del CfaN [N.d.R. «Christus für alle Nationen» = Cristo per tutte le nazioni] hanno ammesso come le cose non funzionano neppure in Africa. Riporto ancora una volta questo testo per rinfrescare la memoria. «In seguito [N.d.R. alla richiesta di spiegazione da parte del pastore Weidemann], Rolf Cilwik, l’allora capo segretario di CfaN, scrisse quanto segue in modo sorprendentemente autocritico riguardo alle pubbliche “guarigioni miracolose” durante la “conferenza di fuoco”: “Le guarigioni testimoniate sono testimonianze spontanee, per le quali non è da ritenere responsabile CfaN, ma le relative persone. In Africa, una collaboratrice fu occupata solo allo scopo di ricercare, esaminare ed elencare queste testimonianze. Questo fu faticoso e col senno del poi dobbiamo dire che i risultati (le persone che per mezzo di ciò giungono alla fede) non stanno in nessun rapporto con lo sforzo fatto. Ciò può essere un’indicazione del fatto che il ‘Golgata’ è più importante della guarigione”» (Corrispondenza del pastore Weidemann con CfaN, 08-12-1988). [► I miracoli di Reinhard Bonnke 1]

     Al riguardo c’è da dire che noi crediamo nella guarigione, ma non nel senso come viene fatto qui.

     Il «colmo» della questione è che lo stesso Bonnke ha dovuto essere operato a causa di un cancro alla prostata. Egli l’ha ammesso apertamente in una lettera circolare. Se egli credesse ai suoi propri slogan, sarebbe ora già morto o pieno di metastasi. {www.alexanderseibel.de; 18 aprile 2008}

 

Bonnke e guarigioni: fra marketing e risposte evasive {Roberta Sbodio – Nicola Martella} (A)

I miracoli di Reinhard Bonnke 1 | 2 | 3 | 4 | 5 {Alexander Seibel} (A)

Fare missione con un «morto» vivente? Parliamone 1 | 2 {Nicola Martella}(T)

Reinhard Bonnke? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A2-Guarigioni_Africa_Occidente_MeG.htm

19-04-2008; Aggiornamento: 08-04-2009

 

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