Nell’articolo «Risveglio
carismaticista alla prova biblica 1»
abbiamo presentato dapprima il
pensiero di Francesco Minaci, che si definisce evangelista,
ed è un seguace del carismaticista Kenneth Hagin e della sua falsa «dottrina del
rhema», che alimenta presunte «nuove rivelazioni». In pratica, le sue tesi sono
basate soprattutto sulla credenza nei sogni e nelle nuove rivelazioni; esse sono
un miscuglio singolare fra alcuni momenti solenni dell’AT, alcune feste
d’Israele, una «escatologia ottimistica» mossa dal desiderio e dalla fantasia.
Abbiamo assoggettato tali
tesi a un’analisi critica
e le abbiamo trovate lacunose e insufficienti dal punto di vista logico,
teologico, esegetico e storico. La costruzione ideologica di un risveglio
escatologico si basa, in pratica, sulla errata interpretazione dei dati
scritturali riguardo ad alcuni momenti solenni della storia
d’Israele e alla singolare combinazione inventata fra feste d’Israele e
presunto «risveglio» escatologico.
Nella
seconda parte
mostriamo come le tesi di
Francesco Minaci
e di altri carismaticisti siano in netto contrasto con i parametri biblici
riguardo alla storia e alla fine dei tempi. L’unica «rinascita»
escatologica preannunciata nel NT è un «risveglio in negativo», ossia
dell’occultismo, dell’esoterismo, dello gnosticismo, dell’apostasia, della falsa
fede e delle dottrine ingannatrici. «Ma lo
Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla
fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati
dall'ipocrisia di uomini bugiardi…» (1 Timoteo 4,1s).
Per l’approfondimento, si veda l’articolo «La
fine dei tempi — ossia: risveglio o demonizzazione mondiale?» in Nicola
Martella,
Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995); esso
tratta i tempi della fine (pp. 225-230) e la dottrina dell’ultima pioggia (pp.
228s). |
Dopo la
pubblicazione della prima parte, ho scritto a Francesco Minaci quanto
segue: Francesco, come preannunciato, ho analizzato il tuo scritto
criticamente alla luce della Scrittura, facendone osservazioni e obiezioni.
Chiaramente, ciò che ho scritto riguarda le tue idee espresse in tale tuo
scritto, non la tua persona, la tua morale, il tuo zelo per il Signore e l’opera
tua. Puoi partecipare alla discussione, se vuoi, sulle mie bacheche o per
e-mail. Ciò che mi scriverai, lo leggerò, lo analizzerò e, se conforme al merito
dell’articolo, lo pubblicherò nel tema, che aprirò.
La stessa cosa ho fatto dopo la seconda parte. Non ho ricevuto nessuna
risposta finora. Peccato.
Le varie questioni sollevate da Pasquale Aiello, essendo qui fuori tema,
verranno affrontate come cosa a se stante.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito
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I contributi sul tema ▲
(I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1. {Edoardo
Piacentini}
▲
Desiderare un
risveglio spirituale, che coinvolga interamente la nostra nazione, è cosa buona
e giusta, ma dobbiamo tenere presente che il risveglio inizia da noi.
Giosia si convertì a Dio e Lui ha benedetto la nazione. Allo stesso modo, se
io dono interamente il mio cuore al Signore e lo servo con zelo e abnegazione,
non solo vivo un cristianesimo più vivo, più autentico, ma influenzo anche
gli altri attraverso la mia testimonianza.
Un cantico antico, che si cantava nelle nostre comunità pentecostali,
diceva: «Signore, manda un risveglio, comincia ora da me, fa che nella
mia vita Gesù tutti possan veder, usami per la tua gloria, ora mi arrendo a te,
d’ogni virtù deh riempi il mio cuor, con il tuo Spirto Signor».
Per quanto riguarda, invece, la differenza tra logos e rhema,
è una differenza, che non esiste. La verità è che più leggiamo e meditiamo
la Parola di Dio, più cresce in noi la comprensione e la conoscenza di essa, lo
Spirito Santo
ci rivela sempre di più il suo amore e ci fa apprendere più profondamente il suo
piano divino verso di noi. Dio ci benedica. {17-06-2012}
2. {Gaetano
Rizzo}
▲
■
Contributo:
In tutta sincerità, è senza dubbio giusto tener conto dell’ammonimento di Paolo:
«Non spegnete lo Spirito», esposto in 1 Tessalonicesi 5,19. Trovo però
che è pure giusto stare in guardia dalle deviazioni carismatiche nate nel
pentecostalismo fin dalla sua nascita. Iddio ci aiuti e ci dia discernimento al
riguardo. {17-06-2012}
▬
Risposta
(Nicola Martella):
Kenneth Hagin ha fatto delle singolari esperienze trascendentali durante
il suo stato di coma. Al suo risveglio, invece di assoggettarle a una analisi
critica scritturale, ha «biblicizzato» le sue nuove rivelazioni e ha
cercato di renderle appetibili mediante la fantasiosa e speculativa differenza
fra logos e rhema. Ho analizzato tali esperienze
trascendentali di Kenneth Hagin e di altri visionari carismaticisti e le ho
presentate qui: Nicola Martella, «Visioni
dell’aldilà»,
Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp. 313-328 (cfr. qui anche
«Esperienze vicine alla morte», pp. 329-332).] Un’analisi critica del pensiero
di Kenneth Hagin e di Kenneth Coperland, promosso in Italia specialmente dal
carismaticista Lirio Porrello, si trova nell’articolo «Logos
e rhema: sotto l’ideologia niente» e nell’articolo «Dottrina
del rhema: pulce promossa elefante».
Le tesi di
Francesco Minaci e di altri
come lui non sono altro che l’efflusso di tale falsa dottrina, i cui semi
nefasti sono seminati in tante menti e i cui frutti velenosi sono portati in
tante chiese, dove lievitano. Sì, bisogna stare in guardia, vegliando ed
esercitando il discernimento scritturale.
3. {Pietro
Calenzo}
▲
■
Contributo 1:
Occorre santificare in primo luogo le nostre vite. Nel Nuovo Testamento non
esiste alcuna parola come risveglio, revival, che tra le altre
cose è stata coniata dai movimenti di santità di matrice wesleyana. Ad
ogni buon conto i
peccatori non-credenti non hanno bisogno di un risveglio spirituale, ma di
una risurrezione dalla morte, poiché si è per natura morti nel peccato, nemici
di Dio, e figli d’ira. Signore comincia da noi. Benedizioni. {18-06-2012}
▬
Risposta 1 (Nicola Martella): Di là
dall’opera positiva, che i fratelli Wesley abbiano potuto fare, vediamo qui che,
quando si dà alle cose una falsa nomenclatura rispetto alla Bibbia, si
crea un
consenso ovvio intorno a tali cose, che poi è difficile sradicare. Così è
per revival e risveglio, termini entrati così nell’ovvietà, che nessuno
si dà la briga di andare a controllare se sono termini biblici applicabili alle
masse dei non-credenti. Quando si chiamano le cose in modo sbagliato o
approssimativo, è come quando si mettono sbagliati i primi mattoni, si
costruisce un muro storto, ma ci si accorda che sia diritto.
Il problema è nato dal fatto che i Wesley e altri si trovavano all’interno
dell’ampio protestantesimo, di cui si diventava parte mediante il
pedobattismo e consideravano le masse cristianizzate come composte da
«cristiani» (cfr. il cattolicesimo, le chiese ortodosse, le chiese di stato
protestanti, ecc.). Perciò, prendendo l’analogia dalle riforme all’interno del
popolo d’Israele, parlavano di revival «riviviscenza, rinascita» o
risveglio. In effetti, però, in massima parte si trattava della conversione di
pagani battezzati
da bambini, oltre al ritorno al Signore di cristiani, che si erano allontanati
dalla fede e dall’ubbidienza al Signore.
■
Contributo
2:
Negli ultimi tempi non ci sarà un risveglio mondiale, come molti
pento-casirmaticisti affermano, con false profezie tutte fallaci? (Y. Cho, B.
Hinn, R. Bonnke, Crouch, ecc.). L’eterna Parola di Dio ci avverte viceversa che
prima del ritorno di Gesù, il Messia, ci saranno tanti e tali miracoli
demoniaci e
operazioni bugiarde, che se mai fosse possibile, ingannerebbero anche gli
eletti di Dio. Bisogna vagliare ogni cosa solo alla luce della Parola di Dio.
{23-06-2012}
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Effettivamente il paradigma carismaticista sul
risveglio escatologico, risultante da presunte «nuove rivelazioni» e quello
risultante dall’esegesi sono diametralmente opposti. È anche vero che tra il
mondo pentecostale e quello carismaticista c’è una certa osmosi, essendo
l’ultimo nato dal primo ed essendo che certi personaggi come quelli nominati
hanno un fascino sia su pentecostali sia su carismaticisti. Tuttavia, per non
fare un’ingiustizia, essendoci pentecostali, che rifiutano le tesi dei
carismaticisti, ad esempio riguardo al presunto risveglio escatologico delle
nazioni, è bene distinguere le due correnti.
4. {Rita Fabi}
▲
■
Contributo:
Dopo aver letto tutti i commenti e le varie note, di quanto dice Francesco
Minaci, non posso che trovare ciò, che in effetti il movimento
pentecostal-carismatico propone, come un risveglio trionfalista degli ultimi
tempi. [N.d.R.: Ecco un primo testo fra coloro (qui è Rick Joyner),
che ispirano Francesco Minaci e i suoi compagni di via. Il grassetto è
redazionale.]
«Il Signore ha rivelato a molti suoi profeti che presto ci sarà un’effusione del
suo Santo Spirito. Questo risveglio sarà più potente di tutti quelli
precedenti… Sorgerà una schiera di profeti, dottori, pastori e apostoli dotati
dello Spirito di Fineas… Grandi masse si volgeranno verso il Signore, e
in alcuni luoghi la corrente sarà tanto forte che anche credenti molto giovani
saranno in grado di guidare grandi comunità. Arene e stadi saranno
ogni sera sovraffollati perché i credenti vorranno ascoltare gli apostoli e i
predicatori…
Verso la fine di questo periodo, con la realizzazione di questa visione, il
corpo di Cristo sarà come una grande potente corrente, che si muoverà
come un vento, libera e priva di ostacoli. In quel giorno ci saranno raduni in
grandi sale e stadi, nel giorno seguente di nuovo in parchi cittadini e in
case private… Spontaneamente si formeranno grandi radunamenti, nei quali
tutta la città sarà in piedi. Miracoli eccezionali saranno la regola, e
quelli, che ora sono solo un’eccezione, verranno comunemente operati anche da
giovani credenti. Ai santi saranno familiari le apparizioni di angeli e
ad alcuni sarà dato di vedere a lungo in visione la manifesta gloria di
Dio, mentre la divina potenza si spiegherà in modo particolare attraverso di
essa… Questa messe sarà così grande, che a nessuno verrà in mente di
guardare indietro per confrontarla con quella dei tempi dei primi cristiani.
Ognuno dirà che il Signore senza dubbio ha serbato il vino migliore per
il tempo della fine. La Chiesa primitiva era come un’offerta delle primizie,
questa invece ne sarà la
mietitura! Dell’apostolo Paolo si dice che egli ha messo il mondo
sottosopra. Degli apostoli che ben presto verranno inviati si dirà che essi
hanno messo il mondo, che era sottosopra, nuovamente in piedi. Nazioni
tremeranno quando si farà il loro nome… In questi giorni molti vivranno
quotidianamente di segni e prodigi. Sarà per essi una cosa normale, come
lo era per gli Ebrei la manna nel deserto. Il Signore opererà per il suo popolo
prodigi che supereranno di molto perfino quelli della Bibbia. Essi
saranno perfettamente normali, dal momento che la presenza del Signore sarà più
evidente dei suoi stessi miracoli. In quei giorni Egli sarà molto vicino al suo
popolo.» (Rick Joyner, Vision von der großen Ernte
[Visione della gande raccolta, N.d.R.]). {21-06-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Si noti la
cosiddetta «dottrina della prosperità e del successo», unita al «pensiero
positivo» e a un’escatologia ottimistica; il tutto è basato sul fenomeno
visionario e sulle nuove rivelazioni. Gli
slogan evidenziati sono i seguenti: più potente, grandi masse,
grandi comunità, grande potente corrente, grandi sale e stadi, grandi
radunamenti, miracoli eccezionali, grande messe, apparizioni di angeli, segni e
prodigi molto superiori a quelli della Bibbia, eccetera. Peccato che tale «power
evangelism» (evangelizzazione di potenza) contrasta diametralmente con il
«risveglio» escatologico della menzogna e dell’occultismo e con l’apostasia
finale.
Per certi aspetti, sembra di essere nella stessa situazione del tempo di
Geremia, in cui i «profeti ottimistici» preannunciavano un futuro rosa e
di trionfante prosperità, appellandosi alle proprie visioni e alle presunte
nuove rivelazioni, mentre Geremia affermava che erano falsi profeti e
indovini (cfr. Gr 14,14) e che presto sarebbe venuto il giudizio storico di Dio
mediante Nebukadnezar. La storia si ripete.
5. {Pietro
Calenzo}
▲
■
Contributo:
La parola risveglio, «revival», fu coniata per la prima volta da grandi
uomini e veri giganti della fede come J. Edwards, Whitefield e i fratelli
Wesley, seguiti dai successivi movimenti di santità (holiness).
Tale termine ebbe ulteriori sviluppi con il
predicatore pelagiano Charles Einney, con Torrey, Fox ecc.
In effetti, nelle Scritture del Nuovo Testamento non si fa giammai cenno
a tale sostantivo. È vero, invece, che il risveglio può essere comparato alla
santificazione, ricercata, agognata da persone «sonnacchiose», ma già
credenti, alla santa ricerca di una più potente e zelante attitudine ad
agognare viepiù la volontà di Dio. Mi pare opportuno aggiungere, che i
non-credenti hanno bisogno di una rigenerazione o vivificazione, non
di un risveglio, poiché essi per natura hanno come padre Satana, sono morti
spiritualmente nei loro peccati, essendo nemici di Dio e figli d’ira.
Benedizioni. {20-06-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Come ho già
rilevato sopra, tale equivoco nell’uso del termine «risveglio» per le
masse, è nato dal fatto che nelle chiese americane nate da quelle protestanti
europee (luteranesimo, calvinismo, anglicanesimo), si presume che si diventi
«cristiano» mediante il battesimo da neonati. Il battesimo era stato reso un
surrogato della circoncisione ebraica all’interno di nazioni considerate
cristiane. Quindi, tali evangelisti del periodo detto del «Risveglio»
predicavano, in effetti, a masse più o meno già cristianizzate. Non poche
persone uscivano dalle chiese protestanti, dominate dal liberalismo, e seguivano
tali predicatori di risveglio. Per questo motivo, mentre il NT parla di
conversione degli increduli e santificazione dei credenti tiepidi, essi
parlavano semplicemente di «risveglio», applicando tale termine in modo
indiscriminato. Da tale equivoco storico e nato un altro equivoco dottrinale,
che perdura fino ad oggi. Specialmente il mondo pento-carismatico lo ha ripreso,
applicandolo a conversioni di massa.
6.
{Rita Fabi}
▲
■
Contributo:
Kenneth Copeland è un altro noto leader carismatico. Ecco come descrive
il promesso risveglio finale: «Dio sta per provocare il grande finale.
Sarà la più grande opera dello Spirito di Dio nella storia dell’umanità,
da noi fin qui conosciuta. Pensate un po’! Avremo il magnifico privilegio di
essere non solo i testimoni del movimento dello Spirito di Dio negli ultimi
giorni, ma noi saremo i canali stessi attraverso cui fluirà questa forza
potente. Voi e io abbiamo il privilegio di essere la generazione dello
Spirito Santo. Dio ha innalzato un popolo che sperimenterà la vita e l’opera
dello Spirito Santo più di qualsiasi altro prima di noi…
Vivere oggi significa vivere nel tempo migliore
di tutta la storia umana!… Coloro che si daranno pienamente al Suo servizio in
quest’ultima ora, saranno i portavoce di Dio sulla terra e gli strumenti del Suo
Spirito e della Sua potente energia…
Vedremo milioni e milioni, anzi miliardi di
anime che saranno rigenerate (!!!!!)… La Parola di Dio dice che in questi
ultimi giorni intere nazioni entreranno nel regno di Dio… La preghiera
d’intercessione provocherà la pioggia dello Spirito di Dio. Porterà l’umanità
come una messe nella famiglia di Dio. Ciò avviene proprio oggi dappertutto nel
mondo…» (Kenneth Copeland, The Outpouring of the Spirit [L’effusione
dello Spirito]. Il grassetto è redazionale). {21-06-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Anche qui
troviamo tutti gli elementi descritti dal carismaticista Rick Joyner:
prosperità, successo, potenza, apice positivo della storia, un’escatologia
ottimistica. Gli slogan evidenziati sono i seguenti: grande finale, più
grande opera, generazione dello Spirito, più di qualsiasi altro prima, tempo
migliore di tutta la storia, miliardi di anime, intere nazioni, l’intera
umanità, e così via.
Oltre a quanto detto sopra, ricordo quanto segue.
Gesù parlò della croce (Mt 10,38), della spada (Mt 10,34ss), della porta
stretta e della via angusta (Mt 7,13s). Non disse che alla fine dei tempi le
cose sarebbero migliorate, ma il contrario! «Si
leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e
terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori.
Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da
tutte le genti a motivo del mio nome. E allora molti si scandalizzeranno,
e si tradiranno e si odieranno a vicenda. E molti falsi profeti
sorgeranno e sedurranno molti. E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità
dei più si raffredderà» (Mt 24,7-12). Gli apostoli e gli altri
scrittori del NT rispecchiano tale quadro escatologico. Ad esempio, Paolo e
Barnaba passarono fra le chiese fondate, «fortificando gli animi dei
discepoli ed esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo
entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni» (At 14,22).
Dell’apostasia finale ho parlato abbastanza e non è il caso che mi
ripeta.
Inquietante è il linguaggio di Kenneth Copeland, che rispecchia quello
dello spiritualismo esoterico, quando parla di «canali» e di «potente
energia». [►
Canalizzazione e visualizzazione]
▬
Replica (Rita Fabi): Il Signore paragona il
tempo del suo ritorno come Cristo e giudice alle condizioni di vita del tempo
di Noè: «Come erano giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio
dell’uomo» (Mt 24,37). In quel tempo non ci fu alcun risveglio, ma
cattiveria e corruzione, cui seguirono i giudizi dell’ira di Dio, e così
esattamente sarà nel tempo della fine.
Nel tempo, che precede il ritorno del Signore, non si convertono le masse a
Cristo, ma è solo l’empietà, che diverrà sempre peggiore, cosicché solo
una piccola minoranza sarà salvata dal giudizio di Dio. Questo è confermato da
altri passi, come 2 Tessalonicesi 2, e dall’Apocalisse, che ci mostra come le
masse delle nazioni non andranno a Cristo ma seguiranno l’anticristo e
Satana.
Dal momento che i visionari carismatici
annunciano invece che negli ultimi tempi tutti i popoli si convertiranno
per l’effusione dello Spirito, da dove verrebbero allora le innumerevoli orde
fanatizzate, che assedieranno Gerusalemme per opprimere il resto d’Israele,
finché le colpirà il giudizio di Dio? Io penso che tali teorie vadano davvero
viste alla luce della loro ottica carnale. «Infatti verrà il tempo che
non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si
accumuleranno dottori secondo le proprie voglie. E distoglieranno le orecchie
dalla verità e si volgeranno alle favole» (2 Tm 4,3-4). {21-06-2012}
7.
{Nicola Carlisi}
▲
Coloro, che non
hanno una conoscenza approfondita della Parola di Dio, hanno dei pensieri
diversi da quelli di Dio (Isaia 55,8). Nella parabola del giudice iniquo è
detto: «Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà egli pur la fede in
terra?» (Lc 18,8). Prima del ritorno di Cristo non ci sarà alcun
risveglio, anzi nella Parola è scritto: «Nessuno v’inganni per alcuna
maniera; poiché quel giorno non verrà, che prima non sia venuta l’apostasia,
e non sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione…» (2 Ts
2,3). «Or lo Spirito dice espressamente, che negli ultimi tempi alcuni
apostateranno dalla fede, attendendo a spiriti seduttori e a dottrine
diaboliche d’uomini, che proporranno cose false per ipocrisia, cauterizzati
nella propria coscienza» 1 Tim. 4,1,3).
Ci sarà un
risveglio del popolo ebraico solo alla fine della grande tribolazione, (Ez
37,1.14; Gioele 2,28,32). Dopo di ciò, saranno purificate le labbra del
rimanente degli uomini rimasti in vita, e quindi delle nazioni,
l’idolatria non ci sarà più; ma si dirà: «Venite, mirate…» (Sal 46,8-10;
47,7.9; 72,8.11; 86,9; 99,1-2; 113,3-4). Ho scritto solo qualche piccolo
accenno. {22-06-2012}
8.
{Rita Fabi}
▲
■
Contributo:
«Guardate che nessuno vi seduca!… Perché falsi cristi e falsi profeti
sorgeranno e faranno segni e miracoli per sedurre, se fosse possibile,
anche gli eletti. Ma voi, state attenti; ecco, io vi ho predetto ogni cosa»
(Marco 13,5.22-23).
È lo Spirito Santo stesso che ci ordina espressamente di provare gli spiriti, se
essi sono da Dio: «Diletti, non crediate a ogni spirito, ma provate gli
spiriti
[per sapere] se sono da Dio; giacché molti falsi profeti sono usciti fuori nel
mondo» (1 Giovanni 4,1).
Secondo me, questo movimento inganna pesantemente i credenti, quando per
profezia annuncia un risveglio e un’effusione dello Spirito come la soluzione
per tutti i mali
e per la nefasta corruzione, che è in questo mondo; mentre nella Scrittura lo
Spirito di Dio attesta che la risposta divina ai mali del mondo sarà il ritorno
del Signore Gesù Cristo, che prima eserciterà il giudizio e poi stabilirà il suo
regno di pace!
Ce lo dice a chiare lettera la seconda epistola ai Tessalonicesi, dove ci viene
detto cosa avverrà, quando il Signore Gesù Cristo ritornerà insieme con la sua
chiesa, precedentemente rapita, per compiere il suo giudizio: «E a voi, che
siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà
dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far
vendetta di coloro, che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono
all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. Questi saranno puniti con la
distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della
sua potenza, quando egli verrà, in quel giorno, per essere glorificato nei
suoi santi, per essere ammirato in mezzo a quelli che hanno creduto, poiché
la nostra testimonianza presso di voi è stata creduta» (2 Tessalonicesi
1,7-10).
Questa dura affermazione è in stridente contrasto con le euforiche profezie del
movimento pentecostal-carismatico, nelle quali si dice che masse enormi,
nazioni intere si convertiranno al Signore. La Scrittura non parla di
salvezza delle nazioni, ma annuncia il prossimo giudizio su di esse!
Il Signore Gesù Cristo stesso ha così caratterizzato questo periodo: «E
poiché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità di molti si raffredderà»
(Matteo 24,12). Penso proprio che ciò si riferisca alla cristianità, non al
mondo!
Là, dove la profezia della Bibbia parla del resto fedele della chiesa, di coloro
che non contribuiscono al generale sviluppo dell’infedeltà e dell’apostasia,
essa non si riferisce assolutamente a nuove effusioni dello Spirito, ad
apostoli, a profeti e a prodigi, bensì caratterizza questo resto fedele
come una piccola, debole minoranza, che tuttavia si attiene fedelmente al
Signore e alla sua Parola ispirata e coraggiosamente resiste al vortice
della seduzione finale: «…tu hai poca forza, hai serbato la mia parola e non
hai rinnegato il mio nome (…) Ecco, io vengo fra breve; ritieni ciò che hai,
perché nessuno ti tolga la tua corona» (Ap 3,8;11). Anche qui, quindi, la
Parola di Dio è in
aperto contrasto con le fantasiose visioni finali dei profeti
carismatici.
Il testo centrale, che i pentecostali e i carismatici citano, per dimostrare che
il loro movimento è una divina effusione dello Spirito, è dato da Gioele
2,28-32. Qui è scritto: «Dopo questo avverrà che io spanderò il mio
Spirito sopra ogni carne, i vostri figli e le vostre figlie
profetizzeranno, i
vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. In
quei giorni spanderò il mio Spirito anche sui servi e sulle serve. Farò
prodigi nei cieli e sulla terra: sangue fuoco e colonne di fumo. Il sole
sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e
terribile giorno dell’Eterno. E avverrà che chiunque invocherà il nome
dell’Eterno sarà salvato, perché sul monte Sion e in Gerusalemme
vi sarà salvezza, come ha detto l’Eterno, e fra i superstiti che l’Eterno
chiamerà».
Questo passo fu citato da Pietro, quando a Pentecoste fu donato lo
Spirito di Dio e nacque la chiesa. Però c’è da osservare che Pietro non dice:
«Oggi s’è adempiuto…». Egli fa solo notare ai Giudei che la Parola di Dio
preannuncia una effusione dello Spirito Santo.
La profezia di Gioele non s’è adempiuta, perciò, pienamente a Pentecoste,
altrimenti lo Spirito sarebbe dovuto scendere su tutto Israele. A Pentecoste
avvenne solo una
parziale realizzazione di questa profezia. Lo Spirito fu effuso su una
piccola minoranza di Giudei, che avevano creduto in Gesù (la primizia), e da
essi fu inizialmente composta la chiesa di Dio, una nuova assemblea di salvati
distinta da Israele.
Ora molti esponenti carismatici, sulla base di Gioele 2, ritengono che per la
chiesa, alla «prima pioggia» di Pentecoste, deve succedere negli ultimi tempi la
«pioggia autunnale» di un’effusione dello Spirito, una «seconda
Pentecoste». La domanda da farci, perciò, è questa: Per chi si adempie la
profezia di Gioele negli ultimi giorni? Per Israele o per la Chiesa?
[►
Il movimento dell’ultima pioggia]
Prima di tutto un esame più ampio del contesto del libro di Gioele mostra
subito come la promessa si riferisce indubbiamente al popolo di Israele e non
alla chiesa. Chi sono «i vostri figli» e «le vostre figlie»? Il versetto
precedente indica, quindi, chiaramente che si tratta del popolo d’Israele
riaccolto alla fine dei tempi!
Di conseguenza «ogni carne» non si riferisce a «tutti gli uomini» o ai
Gentili, come asseriscono gli esponenti pentecostali o carismatici. Il
riferimento è a tutto il popolo d’Israele, tutti gli Israeliti, giovani o
vecchi, servi o serve. E dobbiamo dire che si tratterà di una cosa assolutamente
nuova per Israele, poiché sotto la legge, lo Spirito Santo venne solo su pochi
uomini scelti da Dio, in primo luogo sacerdoti, re e profeti. Ora, invece sarà
sparso su ogni persona, cioè su tutto Israele. Questo è l’unico, possibile,
evidente significato di Gioele 2,28.
Tale visione concorda pienamente con altre testimonianze dell’A.T. riguardo a
una effusione dello Spirito Santo sull’Israele negli ultimi tempi; si veda
Ezechiele 39,29: «Non nasconderò più loro la mia faccia, perché spanderò il
mio Spirito sulla casa d’Israele, dice il Signore, l’Eterno» (anche
Isaia 32,15 e Zaccaria 12,10). Ciò accadrà, quando il Signore Gesù Cristo verrà
come Messia per Israele e lo salverà, giudicherà le nazioni e stabilirà
il suo regno di pace di mille anni. Proprio a questo momento si riferisce
Gioele, come mostra tutto il libro di questo profeta a chi non legge solo un
versetto .
Cosa sarà invece dei popoli che si dovrebbero convertire a miliardi,
secondo le visioni trionfali carismatiche, prima del ritorno del Signore? Sono
forse essi indicati come «ogni carne»? La risposta ce la dà sempre il libro di
Gioele. Qui infatti è scritto nel capitolo 3: «Si destino e salgano le
nazioni
alla valle di Giosafat, perché là io siederò a giudicare tutte le nazioni
d’intorno. Mettete mano alla falce perché la messe è matura. Venite, scendete,
perché il torchio è pieno, i tini traboccano, poiché grande è la loro malvagità.
Moltitudini, moltitudini nella Valle della decisione. Poiché il giorno
dell’Eterno è vicino, nella Valle della decisione» (Gioele 3,12ss). Le
nazioni dunque avranno un giudizio di massa e non un risveglio di massa;
su di esse, adempiendosi la profezia di Gioele, il Signore spanderà la sua
collera e non il suo Spirito. Pace. {22-06-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Alcuni
termini, con cui l’autrice ha qualificato i carismatici, li ho eliminati e
sostituiti con altri più moderati. La forza sta nelle argomentazioni coerenti
con l’esegesi della Scrittura, non negli epiteti negativi, con cui si
qualificano i propri detrattori.
Inoltre, è bene distinguere le posizioni dei pentecostali classici da
quelle dei neo-pentecostali o carismaticisti di varia formazione e provenienza.
Non tutti i pentecostali condividono le tesi, in tutto o in parte, dei
carismaticisti riguardo a un risveglio escatologico delle nazioni.
Le questioni riguardo a Gioele 2,28-32 e all’adempimento contestuale sono
condivisibili; le ho ribadite varie volte sul mio sito; si veda per ultimo in «Vogliono
un «risveglio», senza cominciare da sé». A Pentecoste, sebbene
Pietro si aspettasse a breve l’adempimento delle predizioni per tutto
Israele, fu data solo una «caparra» di ciò; infatti, la «coreografia
cosmica» del tempo della fine non si adempì e i Giudei, che divennero seguaci
del Nazareno, rimasero una minoranza rispetto all’intero popolo.
Faccio anche notare che a Pentecoste, con la discesa dello Spirito Santo sui
dodici apostoli del Signore e il loro potenziamento operativo a conduttori della
chiesa, non iniziò la chiesa, ma divenne solo maggiormente operativa.
L’assemblea messianica fu istituita nell’ultima Pasqua del Messia. Dopo
l’ascensione del Signore, essa era insieme. Ben 120 dignitari tra i seguaci
maschi di Gesù si radunarono insieme in Gerusalemme, per eleggere il dodicesimo
apostolo (At 1,15ss «fratelli»). Ciò mostra che c’era già la chiesa e una certa
organizzazione. A Pentecoste gli apostoli uscirono allo scoperto e
cominciò così la fase pubblica dell’assemblea messianica.
Il termine «profezia» è usato per convenzione in modo errato. Essa è
propriamente la pubblica proclamazione e basta. Intendere con ciò la
«predizione» è sbagliato, sebbene molto diffuso, e fa fare solo il gioco dei
carismaticisti, che usano tale termine a sproposito e in senso ideologico.
Facciamo, quindi, bene a purgare il nostro linguaggio e la nostra terminologia.
9. {Edoardo
Piacentini}
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Contributo:
Come al solito, si passa da un eccesso all’altro. Chi profetizza la
conversione d’intere nazioni e chi addirittura pensa che desiderare e pregare
per il risveglio della propria città o della propria nazione significa essere
un falso cristo o un falso profeta. Aveva ragione Martin Lutero, quando
affermava: «La religione è la meretrice del diavolo, e non sa fare nulla se non
calunniare e guastare qualsiasi cosa Dio faccia e dica». Il fanatismo e
il settarismo sono essi stessi un apparente paradosso, in quanto sono
l’esatto contrario di ciò, che la Scrittura formalmente insegna e predica.
Riguardo al risveglio, Billy Graham scrive in un suo articolo: «Il mondo oggi ha
ancora un disperato bisogno di risveglio spirituale. È la sola speranza di
sopravvivenza della razza umana. In mezzo ai problemi che il mondo deve
affrontare, i cristiani sono stranamente silenziosi e impotenti, quasi
sopraffatti dalla marea del secolarismo. Eppure, proprio loro sono chiamati a
essere «il sale della terra» (Matteo 5,13), che impedisce a un mondo in
decadenza di corrompersi ulteriormente. I cristiani devono essere la «luce del
mondo» (Matteo 5,14), che illumina l’oscurità provocata dal peccato e guida un
mondo che ha perduto la via. Siamo chiamati a essere «irreprensibili e semplici,
figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella
quale dovete risplendere come astri nel mondo» (Filippesi 2,15)».
In conclusione, certamente Gesù viene per «giudicare i vivi e i morti», e «se
il giusto è appena salvato, cosa avverrà dell’empio e del peccatore?» (1
Pietro 4,18). Ma ciò non toglie che, via via che ci avviciniamo agli «ultimi
giorni», come cristiani, dobbiamo preparare la strada al Signore e dobbiamo
esser preparati a permettere allo Spirito Santo di riempirci e usarci alla sua
gloria. E poiché «ogni cosa è possibile a Dio» (Marco 10,27), Egli è
potente anche a risvegliare la nostra città o la nostra nazione, se sono
influenzate da cristiani pieni di zelo e fervore, guidati e potenziati dallo
Spirito Santo. Dio ci benedica. {22-06-2012}
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Risposta 1
(Nicola Martella): Edoardo Piacentini, sono abituato ad attribuire le cose
a chi le afferma e solo a loro. Parlare in modo indeterminato (chi… e
chi…) e poi introdurre termini come «fanatismo» e «settarismo»,
significa o sparare nel mucchio o gettare indistinte ombre sugli altri. Penso
che fai sempre bene a chiamare le persone per nome: «Tizio ha affermato
questo, e Caio quest’altro». In tal modo, sapremo a chi ti rivolgi, non ci
sentiremo tutti «colpevolizzati» e solo chi ha da risponderti, lo farà. È una
questione di verità e lealtà.
Inoltre, il desiderio di vedere la conversione
di tanta gente incredula, la funzione di «sale» e «luce» del
credente e così via, sono cose buone, ma non hanno nulla a che vedere né col
termine «risveglio» (che la Scrittura non usa mai in merito), né con l’ideologia
carismaticista di un «risveglio» universale alla fine dei tempi.
Che dobbiamo viepiù risplendere e compiere il nostro servizio in quella, che
Gesù chiamava una «generazione incredula e
perversa» (Mt 17,17), è vero. Neppure la
potenza di Dio è in discussione — se dipendesse solo da Lui (e dai
testimoni) e non anche dalle persone, che devono decidersi, il mondo non sarebbe
già convertito, no? — ma sarebbe un po’ singolare che Egli annuncia una cosa per
la fine dei tempi e poi ne fa un’altra. Tuttavia, intercedere per una persona o
una città, come ha fatto Abramo, è sempre cosa buona.
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Osservazioni
(Antonio Di Santi): A mio modestissimo parere, le tesi di Eduardo e di Nicola
possono essere compatibili; io le trovo giuste entrambe, ma forse sbaglio.
Benedizioni a tutti. {23-06-2012}
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Replica (Edoardo Piacentini): Caro Nicola, a
mio avviso è fanatismo e settarismo quando si sostengono tesi estreme.
Infatti, un conto è dire che nella Scrittura non c’è un insegnamento, che
annunzia un risveglio generale dei popoli, altra cosa è sostenere che chi
prega per un risveglio sia un falso cristo e un falso profeta. La sorella
Rita lo ha fatto, non distinguendo nemmeno tra pentecostali,
neo-pentecostali e carismatici, facendo di tutta un’erba un fascio. Come vedi,
non sono solo io a sparare nel mucchio...
Infine, il desiderio di vedere la conversione di tanta gente incredula,
la funzione di «sale» e «luce» del credente e così via, non l’ho messa in
relazione all’ideologia carismaticista di un «risveglio» universale alla fine
dei tempi, ma al desiderio, a mio avviso legittimo, di vedere la propria città,
e finanche la propria nazione, risvegliata nella fede e convertita a Cristo. Tu
stesso affermi che intercedere per una persona o una città, come ha fatto
Abramo, è sempre cosa buona. Dio ci benedica. {23-06-2012}
▬
Risposta
2
(Nicola Martella): Dobbiamo sempre dare un esempio di moderazione, riportando le
questioni a quelle che sono e all’esegesi contestuale. Discernere e distinguere
è sempre un tratto della sapienza. Chi non lo fa, chiunque egli sia, può
anche avere ragione nelle cose che afferma, ma fa un’ingiustizia, quando
attribuisce tale cosa a tutti. Sopra ho risposto anche a Rita Fabi.
Personalmente preferisco non usare «termini forti» con i miei interlocutori e
normalmente cerco di evitare termini come fanatismo e settarismo.
Quanto segue vale per tutti. Pregare e operare per la
conversione di molta gente non significa aderire automaticamente
all’escatologia ottimistica dei carismaticisti. Non tutti i pentecostali
sono carismaticisti né condividono tesi come la falsa «dottrina del rhema» di
Kenneth Hagin, le «nuove rivelazioni»
giustificate da quest’ultima, né le concezioni escatologiche di visionari come
Kenneth Copeland e Rick Joyner.
Perciò, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio; come pure non bisogna
sparare nel mucchio
con l’intento che comunque qualcuno verrà colpito. Nessuno di noi vuole essere
trattato ingiustamente; perciò, chiamiamo le questioni per nome e riferiamole
soltanto a chi le ha dette. Poi, la moderazione è il sale di una
comunicazione efficace.
10. {}
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11. {}
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12. {Autori
vari}
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Sebastiano Giambrone: Caro
fratello Nicola, leggo con interesse le tue considerazione e condivido le tue
tesi. Dio ti benedica. Un fraterno saluto. {17-06-2012}
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Samuele Maodda: Il risveglio
della
festa dei tabernacoli? Mah! {18-06-2012}
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Adolfo Monnanni: Una cosa è
chiara: è più
fantasia distorta che vera fede in Cristo. Attrarre i semplici e gli
sprovveduti in questi contorsionismi di versetti e temi, non è amore per
la Scrittura né per chi è alla ricerca della verità. Grazie Nicola per il tuo
impegno anche in questo. {18-06-2012}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Risveglio_carismat_Car.htm
19-06-2012; Aggiornamento: 23-06-2012 |