Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia.

  Ecco le rubriche principali:
■ Scenario biblico
■ Vita di comunità
■ Abbecedario riflessivo
■ Ad acta
■ Dietro il velo
■ Casella postale biblica
■ Variazione delle costanti
■ Puntigli e indovinelli
■ Sapienza da quattro soldi
■ Massime e minime
■ Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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VOGLIONO UN «RISVEGLIO», SENZA COMINCIARE DA SÉ

 

 di Nicola Martella

 

 

1. ENTRIAMO IN TEMA: Qualcuno ha pubblicato un evento, con scadenza 1 giugno 2012, dal titolo: «Vogliamo il risveglio in Italia». Mi è stato mandato un invito a tale evento telematico.

     In effetti c’era soltanto il titolo di suo, poiché poi seguiva il testo di Gioele 2,28-32 con tanto di titoletto: «L’ultima grande pioggia dello Spirito, prima del giorno dell’Eterno», preso dalla Nuova Diodati.

     Ecco il testo: «Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. 29 In quei giorni spanderò il mio Spirito anche sui servi e sulle serve. 30 Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco e colonne di fumo. 31 Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno. 32 E avverrà che chiunque invocherà il nome dell’Eterno sarà salvato, perché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l’Eterno, e fra i superstiti, che l’Eterno chiamerà» (grassetto nostro).

 

 

2. IL CONFRONTO: Dal mio intervento a tale evento telematico ne è nata una discussione con   Francesco Minaci, un credente che si qualifica col ministero di «evangelista». Ciò potrebbe essere interessante anche per gli altri lettori. Dato lo stile frammentato e tipo SMS del mio interlocutore, per la comprensione letteraria ho dovuto ricostruire un minimo di sintassi e di grammatica.

 

     Nicola Martella: Chi vuole il cosiddetto «risveglio», inizi a risvegliare se stesso, ubbidendo alla «legge di Cristo»! Poi, con la sua vita risveglia quelli, che gli stanno accanto... E così via. Il «risveglio», termine tanto alla moda oggigiorno, ma poco ricorrente nella Bibbia, è soprattutto un fatto personale, poi a tu per tu e, quindi, a macchia d’olio (cfr. Gv 1,40ss.43-46).

     Inoltre, permettetemi di dire che Gioele 2,28-32 non c’entra nulla con un risveglio di Gentili in Italia. Tale brano nel suo contesto parla del «risveglio» dei Giudei, non dei Gentili. Si tratta di «ogni carne» in Israele (cfr. vostri / vostre; Gioele parlava ai suoi connazionali). Tale salvezza si realizzerà per Sion o Gerusalemme, per i superstiti d’Israele (Gle 2,32) e per quelli andati in esilio (Gle 3,1s). Quindi, tale brano ha a che fare con l’Israele della fine dei tempi, appena prima del «giorno del Signore (o dell’ira)», comunemente chiamato «tribolazione (finale)».

     Allora, che cosa c’entra tutto ciò con l’appello «Vogliamo il risveglio in ITALIA»? Se si vuole realizzare il vero contenuto di tale brano, mettiamoci a evangelizzare gli Ebrei italiani! Tale brano non promette altro. Se poi vogliamo la conversione degli Italiani, evangelizziamo questi ultimi, ma allora lasciamo perdere Gioele 2,28-32.

 

     Francesco Minaci: Gioele profetizza che lo Spirito scende su ogni carne. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Se leggi il contesto, ti accorgerai che Gioele stava parlando solo ai suoi connazionali, gli aggettivi usati lo confermano; e gli esuli o deportati sono quelli d’Israele. Nel libro di Gioele i Gentili sono i nemici (cfr. Gle 3,4ss). È il contesto che regna ed è esso che spiega il singolo testo. La Parola bisogna tagliarla rettamente, facendo esegesi contestuale! Altrimenti si aprono porte e portoni al soggettivismo, all’arbitrio e alle interpretazioni allegoriche, che falsano la Parola di Dio!

     La locuzione «ogni carne» dipende sempre dal contesto e a ciò, a cui si riferisce. In un testo può indicare tutta l’umanità, in un altro gli abitanti di una nazione, in un altro ancora la gente di una zona o di una città e, infine in un altro una particolare etnia. Quando il brano di Gioele si adempì parzialmente e come caparra a Pentecoste (l’adempimento finale sarà escatologico), lo Spirito venne soltanto sugli Ebrei e Pietro lo applicò soltanto a loro (At 2,14ss «uomini giudei»).

 

     Francesco Minaci: Se evangelizziamo, allora vedremo che lo Spirito scende sopra ogni carne, se no possiamo stare seduti e farci maestri e divorandoci l’uno con l’altro; io non desidero questo, desidero che ognuno si risveglia e che la potenza dell’Evangelo raggiunga tutta la nazione. E allora incominciamo a pregare e digiunare sopratutto noi, responsabili di chiesa; allora cosa facciamo? Il mio appello è: «Alzatevi e andate a predicare»... {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Noi già evangelizziamo, facciamo discepoli e insegniamo la sana dottrina, senza tanti proclami per il «giorno X» e senza scomodare versi fuori contesto, presi a pretesto.

     Lo Spirito Santo è venuto a Pentecoste sui credenti e non viene mai, in modo indiscriminato, su «ogni carne» fra i Gentili, ma solo su chi si converte a Gesù quale Messia, ossia come suo personale Salvatore e Signore, per rigenerarlo e farne una nuova creatura. È scritto, ad esempio, «Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro, che udivano la Parola… questi, che hanno ricevuto lo Spirito Santo» (At 10,45s). Si trattata, quindi, soltanto di quelli, che aprirono il cuore alla predicazione di Pietro e che credettero in Gesù. Dovendosi discolpare dinanzi agli agguerriti credenti di Gerusalemme, Pietro narrò loro che Dio aveva promesso a Cornelio che «Pietro… ti parlerà di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la casa tua» (At 11,13s). E Pietro analizzò così la cosa dinanzi a loro: «Dio ha dato a loro lo stesso dono, che ha dato anche a noi, che abbiamo creduto nel Signor Gesù Cristo» (v. 17). Essi conclusero: «Dio dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili, affinché abbiano vita» (v. 18). Quindi, lo Spirito Santo viene soltanto su coloro, che ascoltando la Parola, l’accettano, si ravvedono e credono in Gesù Messia.

     Ciò è corroborato dalla domanda che Paolo fece ai discepoli di Giovanni Battista: «Riceveste lo Spirito Santo, quando credeste?» Gli risposero: “Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito Santo”» (At 19,2). Che lo Spirito sia legato alla fede salvifica, fu ricordato così da Paolo: «In lui [= Cristo] voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, l’Evangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, che era stato promesso» (Ef 1,13).

 

     Francesco Minaci: Va bene, ma ricordati che l’apostolo Paolo ha detto che dei due popoli ne ha fatto uno, e in questa grazia ci siamo entrati noi. Allora questa promessa di Gioele è anche per me e la mia famiglia e tutti coloro, che si ravvedono e ricevono il dono dello Spirito, l’ha detto anche apostolo Pietro. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: I due popoli continuano a esistere nel mondo (Giudei e Gentili). Essi diventano soltanto «un popolo» nella chiesa, quando Giudei e Gentili si convertono ed entrano in virtù del nuovo patto nell’assemblea del Messia. Tutto ciò, però, non ha nulla a che vedere con la promessa di Gioele, che riguarda soltanto per Israele, prima che venga quella che viene chiamata la «tribolazione finale»; la realizzazione di tale promessa permetterà agli Ebrei di guardare a Colui, che essi hanno trafitto, e di riconoscere in Lui il loro Messia (Ap 1,7).

     Come già ricordato, Pietro a Pentecoste parlò soltanto agli Ebrei locali e della diaspora. I primi Gentili si convertirono soltanto molto tempo dopo (At 11,19ss), sebbene non fosse nei piani dei cristiani giudei (cfr. At 10,28; 11,2s).

 

     Francesco Minaci: Sei fuori luogo, visto che stai dicendo che lo Spirito non scende su ogni carne! Dio non è mai cambiato, lui continua a riversare il suo Spirito, compiendo segni, prodigi e miracoli. Se poi uno non crede, è un problema d’incredulità; allora c’è veramente bisogno di un risveglio. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Vedo che il pensiero teologico del mio interlocutore è un po’ contorto e pieno di contraddizioni. Dapprima si afferma che bisogna pregare per un «risveglio», perché lo Spirito scenda su ogni carne; poi si aggiunge che se c’è un problema d’incredulità, si necessiterebbe di un risveglio. Se lo Spirito scendesse veramente su ogni carne, a cui si predica l’Evangelo, allora non ci sarebbe incredulità. Fatto sta, invece, che nel nuovo patto lo Spirito scende soltanto su chi crede e non genericamente su ogni carne. Mi si mostri un solo brano del NT, in cui lo Spirito Santo è stato sparso sui Gentili, prima di credere, e sugli increduli!

 

     Francesco Minaci: Non e così, caro. Abbi una vera rivelazione, non essere dottrinale. Fai lavorare lo Spirito Santo e ricomincia a invocare lo Spirito sulla nazione. Noi vedremo la sua gloria, come nella mia vita. Allora veramente siamo indietro. Comunque, ci vuole risveglio, non religione. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Vedo che il mio interlocutore va avanti con slogan ad effetto e proclami; ma la sua dimostrazione biblica è scarsa. Non ho bisogno di una presunta «vera rivelazione», visto che ho già la «vera Rivelazione», ossia la sacra Scrittura. Quella basta a chi crede a ciò, che «sta scritto» e non va oltre! (1 Cor 4,6). Ci vuole fedeltà alla Parola di Dio, per avere il cosiddetto «risveglio», di cui molti si riempiono la bocca senza conoscere la Scrittura, ma seguono il misticismo del proprio cuore.

     Indicami un solo brano del NT, in cui si comanda di «invocare lo Spirito sulla nazione». [► Pregare lo Spirito Santo?]

 

     Francesco Minaci: Va bene, rispetto il tuo pensiero. Io credo che ci sono anche profeti, anzi ti dirò di più: ci sono vari doni profetici, che aiutano la parola «logos» a farla diventare «rhema». Questo è il punto. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Ah, ecco la matrice di tutto questo discorso: la fantomatica e inesistente distinzione fra logos e rhema di Kenneth Hagin! Egli prende un moscerino e lo fa apparire un elefante. Ti consiglio allora di leggere questi due articoli:

Dottrina del rhema: pulce promossa elefante

Logos e rhema: sotto l’ideologia niente.

     Termino qui l’interessante disquisizione. La pubblicherò volentieri sul mio sito. Grazie.

 

     Francesco Minaci: Va bene, condividi quello, che vuoi. Dobbiamo pregare per il risveglio, non per avere una qualifica di dottrine; ma il punto di questi discorsi è vano. Uno può credere quello, che vuole, importante è il succo di questo evento: è vedere molti, che danno la loro vita a Cristo. Anzi, dimentico, se non preghiamo ed evangelizziamo, rischiamo di cadere nella religiosità. {27-05-2012}

 

     Nicola Martella: Giusto, vogliamo vedere molti, che danno la loro vita a Cristo. Comunque, senza per questo fare «carte false», strumentalizzando brani, che non c’entrano nulla, né scomodando sedicenti dottrine del rhema, inventate di sana pianta dagli uomini.

     È incomprensibile che «se non preghiamo ed evangelizziamo, rischiamo di cadere nella religiosità»! Dove lo trovi qualcosa del genere nella Bibbia? Si può pregare evangelizzando, prima di evangelizzare e anche dopo. Che sono tali sofismi iper-spiritualistici?

 

     Francesco Minaci: Beh, pensa quello, che vuoi. L’importante è portare a salvezza e credere in essa. Comunque, speriamo che l’Italia riconosca Cristo come Salvatore. {27-05-2012}

 

 

3.  ALCUNI APPROFONDIMENTI BIBLICI: Abbiamo parlato del «risveglio» come un fatto di cui si parla molto oggigiorno. Che cosa ne dice la Bibbia? In essa il termine ricorre una sola volta e cioè nella «preghiera di Davide», il quale affermò la seguente certezza: «Proprio io contemplerò la tua faccia in giustizia, verrò saziato, al mio risveglio, della tua sembianza» (Sal 17,15). Visto che Davide parlò dei pasciuti empi in questa vita (v. 14 «uomini del mondo, la cui parte è in questa vita»), è probabile che egli intendesse il risveglio dopo la morte, considerata dagli Ebrei eufemisticamente come un dormire (cfr. 1 Cor 15,18.20; 1 Ts 4,13), in attesa del risveglio, la risurrezione (Dn 12,2).

     Quindi, il «risveglio», quale termine alla moda oggi, nella Bibbia non ricorre in tal senso. Passiamo al verbo «risvegliare» associato a un oggetto.

     ■ Non si parla mai neppure di risvegliare o destare l’anima o il cuore di qualcuno. Si parla di tener desta la mente, ma Pietro lo faceva con le sue epistole, «facendo appello alla vostra memoria» (2 Pt 3,1).

     ■ Si parla di risvegliare lo spirito di qualcuno, dapprima nel senso di suscitarlo contro un altro (2 Cr 21,16). Si parla anche in senso positivo: «E l’Eterno destò [o risvegliò] lo spirito di Zerubabele, figlio di Scealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Jehozadak, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; ed essi vennero e misero mano all’opera nella casa dell'Eterno degli eserciti, il loro Dio» (Ag 1,14). È interessante notare che in tutto il capitolo non si parla di preghiera per il risveglio! Si parla invece della proclamazione della Parola da parte di Aggeo, con cui il Signore risvegliò lo spirito di singole persone. Non fu un risveglio mistico, ma fattivo, che si mostrò in questo: «vennero e misero mano».

     Tale verbo fu usato similmente per un re pagano: «L'Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto» (2 Cr 36,22; Esd 1,1); anche qui non si parla di preghiera, ma dell’iniziativa del Signore e del risvolto pratico e non mistico di tale risvegliare. Similmente, dopo l’editto, che permetteva ai Giudei di tornare in patria per costruire il tempio, si legge: «…tutti quelli, ai quali Dio aveva destato lo spirito, si levarono per andare a ricostruire la casa dell'Eterno che è a Gerusalemme» (Esd 1,5). Anche qui non leggiamo di preghiere per un «risveglio» né di fenomeni mistici, vediamo Dio come Colui, che desta, e quelli che si fecero risvegliare (una minima parte del popolo), si misero in moto per ubbidire.

     Da tutto ciò consegue quanto segue: ▪ 1. Nella Bibbia non si parla mai di preghiere per un «risveglio», né Dio le chiede mai esplicitamente; si parla di pregare perché ci siano operai nella messe e di predicare l’Evangelo per il ravvedimento. ▪ 2. È sempre Dio che suscita, desta o risveglia gli spiriti umani, per adempiere alle sue promesse. ▪ 3. Dove Dio ha risvegliato dei credenti, ciò non aveva nulla di mistico, ma essi si misero subito all’opera per ubbidire ai comandi del Signore e per adempiere alla sua volontà. ▪ 4. Come nel caso degli esuli ritornati in patria con Zerubabele, fu la Parola annunciata, che Dio usò come strumento per svegliare le coscienze. ▪ 5. Come mostra il libro di Aggeo, Dio parlò particolarmente ai capi (Zerubabele e Giosuè) e poi a tutto il popolo, ingiungendo loro di mostrarsi vigorosi e di mettersi all’opera (Ag 2,4).

 

 

4.  UN EPILOGO INASPETTATO CON MASSIMILIANO DI LIBERTO: Qui riporto, purtroppo, un epilogo doloroso, che mostra l’atteggiamento di chi vuole un «risveglio» misticheggiante, senza riformare la propria morale.

 

4.1.  PIEDI PICCOLI DI ALCUNI PROMOTORI DI «RISVEGLIO»: Con mia sorpresa, tutta la discussione con Francesco Minaci è stata poi cancellata su suggerimento di un certo Massimiliano Di Liberto, aggiungendo per chi gestiva tale evento: «…gentilmente elimina questo post, che è fuori luogo, grazie». {28-05-2012} Poi, con una sfacciataggine incredibile, costui ha osato aggiungere: «Chi non ha lo Spirito Santo dimorante in lui, non può capire».

     Trovo alquanto inquietante che tale donna credente (si firma «Na Dia»), che ha iniziato tale evento, si sia fatta condizionare da costui, invece di partecipare alla discussione. Ancora più inquietante è l’intervento di tale Massimiliano Di Liberto, che si permette di fare un’analisi del genere come motivazione finale. Ciò mostra poca saggezza e solo una carnalità spiritualizzata e ben camuffata col misticismo, che nega che ci sia lo Spirito Santo dimorante in chi ha posto una questione così importante. Lo Spirito Santo si mostra nell’esercizio del «frutto dello Spirito», non nel misticismo d’occasione.

     Tale atteggiamento di eliminare una discussione è tipico dei massimalisti. Invece di contribuire ad approfondire insieme una problematica, per fare meglio nella vita di fede, preferiscono rimuovere ciò, che non aggrada loro, e di buttare fango e sospetti sulla spiritualità e moralità di chi pone la questione. Ancora una volta, constato che chi si vanta di una grande fede mistica, ha spesso piedi morali piccoli, oltre a zelo senza conoscenza biblica.

     Per mia meraviglia tale Massimiliano Di Liberto fu poi aggiunto come gestore di tale evento! Uno degli altri invitati, Stefano Sghirripa, intervenne, scrivendo: «Cara Na Dia, non era meglio “intercessione per l’Italia”? Mi sembra più logico». {28-05-2012} Allora intervenne direttamente Massimiliano Di Liberto come segue: «No. Con Dio non funziona tanto la logica, ma la fede». {28-05-2012} Ciò conferma soltanto una concezione irrazionale della fede, tipica del misticismo.

     Perciò, tutte le obiezioni di Stefano Sghirripa non servirono a nulla. Egli scrisse a ragione: «Ma non vi capisco! È normale che tutti vogliono un risveglio! Ma senza un’opera, non ci sarà mai! Allora mi dici che cosa è? È un sondaggio per vedere chi ha cuore per il risveglio? O dobbiamo renderci uno zimbello? Ci vogliono chiarimenti, non interrogativi! Se uno crea un evento, deve specificare che senso ha!» {28-05-2012} Tutte le risposte a tali obiezioni furono dello stesso segno, ossia iper-spiritualiste, una fede di tipo irrazionale.

 

4.2.  IL FANGO DI ALCUNI PROMOTORI DI «RISVEGLIO»: Si vede che ciò, che sta sopra, non bastava a tale Massimiliano Di Liberto. Dopo che era stato nominato moderatore dell’evento, passò a prendersela con me e scrisse: «Caro Martella sei troppo martellante e, credimi, non abbiamo bisogno dei tuoi pseudo insegnamenti». {28-05-2012} Poi aggiunse: «Pensa agli inganni e ai soprusi, che hai fatto a spese della Chiesa dei Fratelli, ormai lo sanno tutti di cosa sei in grado di fare per denaro».

     Rimasi letteralmente allibito di come tale persona si permettesse di giudicare chi non conosceva. Ecco la mia risposta: «Vedo che sai gettare solo fango sulla gente, che neppure conosci. Quali sarebbero gli inganni e i soprusi, che io avrei fatto a spese della Chiesa dei Fratelli e per denaro? Porta fatti e dati; sarei curioso di sapere tali novità. Per le cose, che hai detto, dovrai rendere conto a Dio. Per il resto, ognuno può venire a vedere le cose, che Dio ha fatto con la mia “pochezza”. Ci sono centinaia e centinaia di persone, che hanno conosciuto il mio ministero e che sono pronti a smentire te, creatore di fango, che accusa gli altri di non avere lo Spirito Santo dimorante».

     Invece di rispondere, portando i presunti fatti, ha cancellato tutto; ma ho le e-mail come testimonianza. Che discrepanza morale! Proprio questa gente dalle grandi idee mistiche e dai piedi morali così piccoli pretende di proporre un «risveglio» agli altri? Persone del genere farebbero bene a cominciare da se stessi con un sincero ravvedimento e scusandosi con chi hanno accusato ingiustamente dinanzi agli altri.

 

Vogliono un «risveglio», senza cominciare da sé? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Risveglio carismaticista alla prova biblica 1: Analisi critica delle tesi di Francesco Minaci {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Voglio_risveglio_Mds.htm

28-05-2012; Aggiornamento: 16-06-2012

 

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