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1.
Le tesi (Corrado Maggia)
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2.
Osservazioni e obiezioni (Nicola Martella) |
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Ho ricevuto una lettera singolare di Corrado Maggia, un pastore carismaticista
che non conosco e a cui non ho mai scritto personalmente. La sua lettera
«risposta dovuta» presume che io gli abbia scritto personalmente, ma ciò non è
il caso. Nella mia analisi del suo scritto mi preme soprattutto di constatare lo
stato del cuore del mittente e la presenza del «frutto dello Spirito» (Gal
5) nelle parole di chi si vanta di grandi carismi. |
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1.
LE TESI
(Corrado Maggia)
«Caro» Martella Von Ratzinger, prefetto della dottrina della fede della Chiesa
dei Fratelli saputelli, dopo gli sproloqui che lei e altri «saputelli dei
Fratelli» avete scritto nel suo sito contro di me, quello che ha definito «il
carimaticista» pastore Corrado Maggia, e soprattutto contro Bob Hazlett, Benny
Hinn, Rick Joyner, eccetera (cito solo questi servitori di Dio perché li conosco
personalmente e ho potuto godere del loro ministero), ho pensato di scriverle
alcune cose e sicuramente di fornirle dell’altro materiale su cui polemizzare,
dato che lei e altri adepti della sua chiesa vi nutrite di sterili polemiche.
Nel suo vomitevole disprezzo verso di noi ci ha accusato di «commistione tra
fede biblica e paganesimo, di sincretismo, di magia bianca, d’essere persone
guidate da spiriti indovini, di falso spiritualismo gnostico e quant’altro». Non
mi meraviglio di simili accuse, dato che provengono da persone che dello Spirito
Santo e dei suoi carismi ne parlano soltanto ma non li hanno mai sperimentati, e
che quindi non hanno alcuna idea di come Egli si muova. È proprio vero che
l’ignoranza è una gran brutta bestia, ed è ancora più sgradevole quando, come
nel suo caso, l’ignoranza va a braccetto con l’arroganza. Alla fine tutta la sua
polemica è la solita diatriba tra chiesa dei fratelli e chiese dell’area
pentecostal-carismatica. Siete veramente pedanti! Quando vi ravvedrete?
Qualche mese fa ho organizzato un tour al pastore Paolo
Bottari, il quale dopo aver passato 30 anni di nulla e di noia quale diacono
d’una chiesa dei Fratelli di Buenos Aires, è divenuto, pensi un po’, il leader
della tenda di liberazione, cioè colui che insegnava ai credenti a scacciare i
demoni dagli indemoniati, sotto il ministero di Carlos Annacondia (un altro di
quelli che lei considera pentecostali assatanati, di quelli che nel nome di Gesù
predicano il Vangelo, dimostrando la potenza del Regno di Dio guarendo gli
ammalati, scacciando i demoni ecc., e che lei definisce magia bianca,
mesmerismo…). Non lo sapeva, vero? Che peccato! Ha perso un’altra occasione per
spalare qualche tonnellata di santa cacca dei Fratelli anche su di lui,
quell’eretico (dato che non è più dei Fratelli!), mesmerista, gnostico, mago
bianco ecc., come lei definisce nel suo sito tutti quelli che liberano gli
indemoniati e guariscono gli ammalati nel nome di Gesù. Non è forse questo il
suo sport preferito? Certo è che se quelle migliaia di persone liberate da
demoni da Bottari (e quelle che ho liberato anch’io e molti altri ministri di
Dio che operano in Italia e in tutto il mondo nel campo della liberazione)
avessero aspettato che Martella Von Ratzinger & Co. le liberassero con le loro
vuote e inutili chiacchiere, starebbero ancora oggi soffrendo le pene
dell’inferno.
Lo sa che di tutta l’immondizia che getta addosso ai
servitori di Dio dovrà rendere conto? Se lo ricorda che cosa disse Gesù di
quelli che attribuivano a Satana le opere compiute dallo Spirito Santo, come sta
facendo anche lei? «31 Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà
perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.
32 A chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque
parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in
quello futuro. 33 O fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate
l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce
l’albero. 34 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi?
Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla. 35 L’uomo buono dal suo buon
tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose
malvagie. 36 Io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini
renderanno conto nel giorno del giudizio; 37 poiché in base alle tue parole
sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato»
(Mt 12,31-37).
Lo so che lei crede d’essere nel giusto, ma se si
stesse sbagliando, come credo fermamente insieme a diversi milioni d’altri
discepoli di Cristo, guai a lei! «È terribile cadere nelle mani del Dio
vivente»
(Eb 10,31). Dopo aver parlato della bestemmia contro lo Spirito Santo che
non sarà perdonata, Gesù parla dei frutti buoni e di quelli cattivi. Dal frutto
si riconosce l’albero. Quali frutti porta Benny Hinn e altri come lui che lei e
altri ricoprite costantemente nel vostro sito e su altri siti Internet della
«santa cacca dei Fratelli»? Solo alcuni milioni di persone che si convertono a
Cristo, non a Satana, migliaia di guarigioni e liberazioni! Quale frutto portate
lei e i suoi adepti? Confusione e polemica, chiacchiere vuote e sterili. Non
convertite nessuno né guarite né liberate chi ha bisogno d’aiuto. Come disse
Robert De Niro «Sei solo chiacchiere e distintivo» (Gli Intoccabili)…
anche se in realtà avete solo le chiacchiere e non il distintivo. È vero,
non tutto ciò che Benny Hinn afferma o che affermano altri servitori di Dio è
sempre condivisibile. Nessuno è infallibile, naturalmente a parte lei e a parte
un tipo vestito di bianco che sta a Roma, che come lei pensa d’avere il
monopolio della verità e sputa sentenze a destra e a manca contro chi non la
pensa come lui. Tra l’altro, molte cose dette contro Benny Hinn sono false, non
sono sostenute da alcuna prova. Potrei scrivere una lista di ragioni teologiche
per cui non condivido certi insegnamenti e metodi di Benny Hinn o d’altri
predicatori e movimenti. Ma d’altronde da un evangelista (che erroneamente si
presenta come un pastore) non m’aspetto la perfezione dottrinale. Se Dio dovesse
utilizzare solo quelli che sono totalmente ortodossi dottrinalmente, credo che
si salverebbero ben poche persone. Dio usa gli strumenti che ha a disposizione e
che si lasciano usare, con i limiti spirituali e umani che essi hanno.
Lei si fregia del titolo d’esegeta, ma quale esegesi?
Quella che ha studiato in Germania, per un anno di scuola biblica presso la «Bibelschule
Bergstrasse» (Seeheim) e
presso la «Freie
Theologische
Akademie» (Giessen), per
poi andare a insegnarla all’Istituto Biblico Evangelico Italiano (I.B.E.I.
Roma) della Chiesa dei Fratelli di cui fa parte? Non vorrà mica farci credere
che la sua esegesi, che è quella della Chiesa dei Fratelli, è totalmente super
partes e quindi quella giusta, mentre quella fatta da altri esegeti e studiosi
di chiese, magari pentecostal-carismatici è quella falsa? Anche lei Von Martella
(vede che con i suoi trascorsi teutonici il Von ci sta!) è influenzato dalle sue
interpretazioni, dalle lenti colorate con cui legge la Scrittura. La sua
dottrina, che ribadisco è quella della Chiesa dei Fratelli, nega la possibilità
di ricevere oggi il Battesimo nello Spirito con il segno delle lingue e di fare
l’esperienza dei doni o carismi dello Spirito Santo elencati da Paolo nelle sue
lettere, ad esempio, in 1 Corinzi 12 e 14; afferma inoltre che chi fa
quest’esperienza è mosso da demoni perché oggi lo Spirito Santo non opera più in
questo modo. Caro «esegeta», in nessun brano del Nuovo Testamento s’afferma che
i doni sarebbero cessati, quindi, con quale autorità voi affermate il contrario
e che tutti quelli che oggi li sperimentano siano mossi da demoni? Anche voi
utilizzate i versetti di 1 Corinzi 13,8-9: «8 L’amore non verrà mai meno. Le
profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita;
9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo»? Anche
voi, come i Testimoni di Geova (già solo credere nelle stesse cose in cui
credono i TdG dovrebbe farvi riflettere!), vi dimenticate di citare quando
le profezie, lingue e tutti gli altri carismi cesseranno, cioè i versetti 10-13
di 1 Corinzi 13?
«ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà
abolito. 11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino,
ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da
bambino. 12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora
vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente,
come anche sono stato perfettamente conosciuto».
Certo, le profezie, le guarigioni e tutte le altre manifestazioni dello Spirito
Santo cesseranno, ma soltanto quando non ce ne sarà più bisogno, vale a dire «quando
la perfezione sarà venuta». Provi a guardarsi intorno, accenda la
TV, legga qualche giornale e s’accorgerà che siamo ancora lontanissimi dalla
perfezione. I versetti 11-12 alludono al tempo i cui il Regno di Dio sarà
pienamente manifestato, in cui non avremo più bisogno che qualcuno ci profetizzi
qualcosa, semplicemente perché allora vedremo il Signore faccia a faccia e Egli
comunicherà direttamente con noi senza bisogno di profeti intermediari. Non
avremo nemmeno bisogno dei doni di guarigioni perché i redenti con i loro corpi
glorificati non s’ammaleranno più. Non avremo neppure bisogno d’opere potenti o
miracoli, comprese le liberazioni da demoni di cui esse fanno parte (Mc
10,38-39; At 11,5-6), perché nel Regno di Dio non ci saranno più demoni a
tormentare gli uomini. Ma ora i doni dello Spirito Santo servono quale segno
visibile, anticipo e dimostrazione della superiorità del Regno di Dio, già
presente, ma non ancora pienamente e visibilmente manifestato: «Ma se è con
l’aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a
voi il regno di Dio»
(Mt 12,28). «7 Andando predicate e dite “Il regno dei cieli è vicino”. 8
Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i
demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»
(Mt 10,7-8). La Chiesa, dalla venuta del Messia al suo ritorno, ha ricevuto
il mandato di proclamare, non solo con le parole ma con segni, prodigi e opere
potenti, il Regno, esattamente come fece il suo Signore. «16 Questi sono i
segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i
demòni; parleranno in lingue nuove; 18 prenderanno in mano dei serpenti; anche
se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli
ammalati ed essi guariranno».19 Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato,
fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20 E quelli se ne andarono a
predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i
segni che l’accompagnavano»
(Mc 16,16-20). Non è stato posto alcun limite a quel mandato. Se lei e i
suoi adepti insegnate o proclamate un Vangelo fatto solo di parole predicate (e
speriamo che quello che predicate non siano solo le chiacchiere e le critiche
che leggo sul suo sito!), che escluda le esperienze e gli insegnamenti della
Chiesa primitiva, come lei fa, non si tratta del pieno Vangelo, il Vangelo
integrale; è un mezzo Vangelo, un Vangelo parziale. Speriamo che Dio non vi
consideri tra quelli che vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo e che
annunziano un Vangelo diverso, per intenderci, quelli che l’apostolo Paolo
definisce anatema (Gal 1,8-9)! Di grazia: anche voi credete come i Testimoni di
Geova che i doni dello Spirito sono cessati con la morte dell’ultimo apostolo?
Se sì, dove sta scritta una simile idiozia?
Escludendo l’esperienza del Battesimo nello Spirito,
che voi della Chiesa dei Fratelli erroneamente equiparate alla nuova nascita, e
negando l’attualità dei doni dello Spirito Santo, avete creato una religione in
cui avete mescolato elementi di fede biblica con elementi di sapienza umana. Non
siete molto diversi dalla Chiesa Cattolica, che con le sue interpretazioni e
tradizioni umane ha annullato la Parola di Dio, come fecero i farisei al tempo
di Gesù (Mt.15,1-9). Immagino che sia dura arrampicarvi sugli specchi per
spiegare il brano d’Atti 8,14-18: «14 Allora gli apostoli, che erano a
Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio, mandarono da
loro Pietro e Giovanni.15 Essi andarono e pregarono per loro affinché
ricevessero lo Spirito Santo;16 infatti non era ancora disceso su alcuno di
loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù.17 Quindi
imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. 18 Simone, vedendo
che per l’imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo,
offrì loro del denaro, dicendo…». I samaritani s’erano convertiti ed
erano stati battezzati in acqua nel nome di Gesù eppure non avevano ricevuto lo
Spirito Santo, cioè non avevano ancora ricevuto il battesimo nello Spirito. La
ragione è evidente: la nuova nascita e il battesimo nello Spirito sono due
esperienze distinte, sebbene in qualche caso possano coincidere (vedi in Atti 10
per il centurione Cornelio e i suoi familiari). Con la rigenerazione lo Spirito
Santo ci risuscita spiritualmente, con il battesimo nello Spirito ci riempie di
potenza dall’alto equipaggiandoci per essere testimoni di Cristo. Sono due
azioni differenti dello Spirito Santo evidenziate da quanto accadde nel giorno
della Festa delle Primizie e durante la Festa di Pentecoste (di cui non posso
parlarne ora). Lo Spirito Santo non si riceve in automatico quando ci si ravvede
e si crede in Gesù, ma chiedendolo al Padre Celeste: «13 Se voi, dunque, che
siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre
celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»
(Lc 11,13). E Gesù nei versetti precedenti ci dice anche come chiederglielo:
«9 Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato;
cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi
sarà aperto»
(Lc.11,9).
Ho letto l’excursus che ha fatto in cui tratta dei
falsi profeti, indovini, maghi, incantatori ecc. nell’Antico e nel Nuovo
Testamento e sono d’accordo con quello che dice, ma non sono d’accordo sulle sue
conclusioni, perché viziate dall’errata interpretazione che lei e la Chiesa dei
Fratelli date, relativa allo Spirito Santo e ai doni dello Spirito, cioè quella
che ho poco sopra contestato. Lei fa di tutta l’erba un fascio: chiunque
profetizza, guarisce e scaccia demoni per lei è ispirato e mosso da spiriti
maligni. Ma proprio non riesce a capire che il falso presuppone il vero, che ci
sono falsi profeti e veri profeti, guarigioni e miracoli compiuti da spiriti di
demoni (Ap 16,13) e guarigioni e miracoli compiuti nel nome del Signore Gesù,
per la potenza dello Spirito Santo, e che i demoni vengano scacciati sempre in
quel prezioso nome? E poi mi dica, come mai parlando dei profeti del Nuovo
Testamento ha citato solo gli esempi negativi, Jezabel della chiesa di Tiatiri e
i Nicolaiti, mentre si è «dimenticato» (forse perché crea qualche problema alla
sua interpretazione?!) di citare i due veri profeti d’Apocalisse 11 che
profetizzeranno a Gerusalemme compiendo opere potenti (chiudere il cielo
finché non cada la pioggia, mutare l’acqua in sangue e percuotere la terra con
qualsiasi flagello 11,6-7) quante volte vorranno per 1260 giorni prima di venire
uccisi? Opere potenti, miracoli straordinari! Le dice niente? Sì, sono proprio
quegli interventi divini con la collaborazione d’uomini fedeli a Dio, che lei
afferma non possano accadere nel Nuovo Testamento! O anche quei due profeti sono
falsi profeti?
Aggiungo ancora qualche commento ad alcune spiegazioni
che ha dato a Stefano Ferrero e a Andrea Merli (condivido appieno quanto essi le
hanno contestato). Lei ha scritto «I profeti nel NT
erano una categoria particolare? Assolutamente no» e poi che «Tutti,
uno a uno, potete profetare», va interpretata come la predicazione
partecipata che si fa nella vostra chiesa e a un discorso ispirato. Ha
disprezzato il profeta Agabo (non mi stupisce, dato che il disprezzo dei servi
di Dio antichi e moderni è il suo hobby preferito), mettendo in dubbio
addirittura che fosse un cristiano vero mosso dallo Spirito Santo. Ha
dimenticato che in Efesini 2,20 Paolo afferma che la Chiesa è stata edificata
sul fondamento degli apostoli e dei profeti, con Cristo come pietra angolare? Di
quali profeti sta parlando? Di quelli dell’Antico o del Nuovo Testamento? È
evidente che sta parlando di quelli del Nuovo Testamento. Sta parlando di
profeti quali Agabo e i suoi colleghi provenienti da Gerusalemme, vale a dire
dalla chiesa madre (At 11,27-28). I discepoli d’Antiochia verificarono la
veridicità della predizione della carestia fatta da Agabo. Egli era accreditato
nella chiesa. Se Agabo non fosse stato un profeta riconosciuto e accettato dalle
chiese, col cavolo che Paolo lo avrebbe ascoltato ritenendo veritiera la sua
profezia (At 21,9-14). Ef 2,20 sta parlando di Giuseppe detto Barnaba («figlio
della consolazione o della profezia»), nomignolo dato perché esercitava un
ministero profetico riconosciuto. Infatti è citato per primo nell’elenco dei 5
profeti e dottori d’Atti 13. Tre dei citati erano profeti e due dottori
viceversa. Il primo, Barnaba, sicuramente un profeta e l’ultimo, Paolo,
sicuramente un dottore. Sta parlando di Giuda e Sila (At.15,32) uomini
autorevoli e accreditati dalla chiesa di Gerusalemme (At.15,22). Efesini 2,20
sta parlando di loro e d’altri sconosciuti profeti, che insieme ai dodici, a
Paolo e ad altri apostoli nominati nel Nuovo Testamento, costituirono il
fondamento spirituale su cui fu fondata la Chiesa primitiva. La Chiesa moderna è
allo stesso modo fondata su apostoli e profeti moderni, che hanno la stessa
funzione di coloro che li hanno preceduti. Sì, i profeti, al contrario di quello
che lei dice, sono una categoria a parte, come gli apostoli, i dottori, gli
evangelisti e i pastori (o anziani o vescovi). Sono i cinque ministeri
fondamentali che Cristo ha dato per edificare la sua Chiesa, affinché in ogni
epoca essa potesse essere edificata correttamente (Ef 4,11-16; 1 Cor 12,28). Di
sicuro Paolo non voleva dire che la chiesa è fondata sugli apostoli e su tutti i
cristiani, che uno dopo l’altro profetizzano, nel senso di fare un discorso, una
predicazione ispirata, come lei asserisce. Ci sono vari livelli di profezia; ci
sono persone che, come il sacerdote Caiafa, inconsapevolmente profetizzano, ma
non possono essere definiti profeti, altri che esercitano il dono della profezia
(At 21,9), i quali profetizzano ma non possono essere definiti profeti, e poi ci
sono i profeti nel senso pieno della parola, dei ministri donati da Cristo
stesso (Ef 4,11), i quali non solo esercitano il dono profetico, dando ai
credenti profezie esortative o consolatorie oppure rivelazioni personali
relative alla futuro, facendo predicazioni ispirate, ma insieme agli apostoli
esercitano una funzione di governo (per questo considerati da Paolo
«fondamento») sulle chiese locali da loro fondate. Mi rendo conto che quanto ho
scritto non è compreso nel Vangelo secondo Martella, ma questo è quello che il
Nuovo Testamento insegna.
E poi la smetta d’accusare i moderni profeti e quelli
che pregano per le guarigioni e le liberazioni accusandoli d’essere ispirati e
guidati da spiriti seduttori e indovini. Pensi a correggere gli errori suoi e
quelli che John Darby, l’iniziatore della Chiesa dei Fratelli, ha fatto dando
ascolto a spiriti seduttori. Infatti, John Darby fu influenzato dalle visioni
d’una sua amica, Margaret Mc Donald, grazie alle quali diede vita nel 1831
all’eresia dell’insegnamento del rapimento pretribolazionista, estraneo sia al
Nuovo Testamento che agli insegnamenti dei discepoli degli apostoli vissuti nei
primi secoli e nei secoli successivi. Darby e Irving, iniziatore della chiesa
neoapostolica, propagarono il pretribolazionismo che è divenuto parte degli
insegnamenti di molte altre denominazioni evangeliche. Un giornalista, un certo
Mc Pherson, circa 25 anni fa scrisse un libro al riguardo «The incredibile cover
up» — «L’incredibile insabbiamento», in cui tratta appunto delle origini di
quest’insegnamento. Le consiglio di consultare Internet, ci sono degli ottimi
siti postribolazionisti che trattano molto bene l’argomento e contengono dei
documenti relativi alle persone e agli avvenimenti in questione.
Ho sentito il dovere di rispondere alle sue deliranti
affermazioni, ma non ho alcuna intenzione di continuare la polemica da lei
iniziata rispondendo con altre e-mail a quelle che probabilmente saranno le sue
nuove farneticazioni. Se scende dal piedistallo e si ravvede da tutte le cose
insensate che ha scritto, la posso aiutare a fare una genuina esperienza con lo
Spirito Santo e posso insegnarle parecchie cose relative al ministero della
liberazione dai demoni, dato che sono molti anni che mi dedico a tale ministero,
oltre all’insegnamento e alla predicazione. Dubito fortemente che lo farà, ma in
ogni caso non potrà mai dire che nessuno l’ha aiutata a correggersi.
Se ha intenzione di pubblicare sul suo sito il mio
scritto — so d’averle fornito molto materiale sul quale sputare ulteriori
sentenze — le do il permesso, a condizione che rimanga nella sua forma
integrale, senza tagli per intenderci. Tanto le dovevo.
▲
2.
OSSERVAZIONI E OBIEZIONI
(Nicola Martella)
■ Tenore della lettera: Corrado Maggia intitola
la sua lettera «risposta dovuta», sebbene io non gli abbia mai scritto. Parte
subito con un tono offensivo ed estende le sue invettive a un intero movimento,
quello dei Fratelli. Per buona creanza, quando si scrive a una persona che non
si conosce, ci si presenta con garbo e poi si descrive il motivo della lettera e
infine si presentano le proprie obiezioni o rimostranze su qualcosa, se ci sono.
Tempo fa ho ricevuto da Stefano Ferrero un manifesto
programmatico, in cui proprio Corrado Maggia presentava Bob Hazlett in modo
estremamente singolare. Analizzando tale scritto, che ho riportato integralmente
[►
Voglia di profeti e veggenti], nella mia analisi non faccio mai il suo nome. Nel connesso tema di discussione
[►
Parlando di profeti e veggenti (1)], in una nota redazionale al contributo di Gaetano Nunnari, ex-carismaticista che
lo conosce di persona, spiegavo solo questo: «L’autore reagisce qui a quanto
Corrado Maggia ha scritto nel prospetto in cui annunciava in toni entusiastici
gli incontri con Bob Hazlett». Io non sono responsabile dei contributi altrui,
avendo dato sempre spazio a chi è pro e contro un certo argomento, e anche nella
Bibbia la responsabilità è personale. Rimane quindi un mistero perché mi scriva
con tanta aggressività e in modi così insolenti, visto che non ho fatto
apprezzamenti di alcun tipo sulla sua persona.
■ Linguaggio e cuore del mittente: Parto da una
parola di Gesù:
Quel che esce dalla bocca, viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo.
19Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri,
fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni» (Mt 15,18s). «E
ancora: L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo
malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del
cuore parla la sua bocca» (Lc 6,45).
Nei miei scritti non ho apostrofato in alcun modo
Corrado Maggia né gli ho attribuito alcun male. Egli parte però subito in quarta
con sproloqui e cacologia. Ricordo alcuni epiteti ricorrenti nella lettera come
«Martella Von Ratzinger», «saputelli» e altri simili: ignoranza, arroganza,
pedanti, confusione, polemica, sputa sentenze, lenti colorate con cui legge la
Scrittura, voi come i Testimoni di Geova (2 volte), Vangelo fatto solo di parole
predicate, mezzo Vangelo, un Vangelo parziale, simile idiozia,
Vangelo secondo Martella, farneticazioni. Ricordo inoltre la presunta
equiparazione alla Chiesa Cattolica e ai farisei, il sospetto di «sovvertire il
Vangelo di Cristo e che annunziano un Vangelo diverso» e le singolari richieste
di ravvedimento e correzione in senso carismaticista. Le parole ricorrenti nel
suo scritto che mostrano soprattutto poco rispetto per gli altri, di là dalle
opinioni differenti, sono, ad esempio: «vomitevole», «santa cacca dei Fratelli»
(più volte), «immondizia», «col cavolo».
È singolare che proprio Corrado Maggia, dopo aver
minacciato (come di consueto, quando non si hanno argomenti migliori) di aver
commesso il «peccato imperdonabile» e il conseguente giudizio di Dio, faccia
riferimento ai frutti buoni e quelli cattivi! Se dai frutti si riconosce
l’albero, come lui stesso cita, le parole che provengono dal suo cuore non
testimoniano a suo favore.
■ La chiesa dei Fratelli: È singolare il fatto
di mettere un intero movimento sotto accusa, qualunque esso sia. Le
responsabilità sono sempre personali e riguardano quanto la singola persona dice
o fa. Io potrei essere luterano, calvinista, valdese, metodista, battista,
pentecostale: che differenza fa? Mica tutti i pentecostali sono carismaticisti!
E mi guarderei di condannare un intero movimento per singoli personaggi di cui
non condivido le opinioni. Di ciò ho scritto ultimamente nell’articolo «Pentecostali e carismaticisti: distingui necessari» e in tempi non sospetti
ho risposto a un ex carismaticista nell’articolo «Neopentecostali e neocarismatici sono «fratelli»?». Quindi non mi sono mai
accanito contro un intero movimento e non ho fatto di tutta l’erba un fascio! Mi
esercito sempre al rigore intellettuale e morale e alla correttezza dialettica,
anche laddove analizzo e critico opinioni con cui non sono d’accordo.
Torniamo alla chiesa dei Fratelli. Non spetta a me
difenderla, non essendo un esponente tipico di questo movimento; aspetto che lo
facciano quindi altri che ne hanno maggior titolo. A me interessa soprattutto
essere un seguace di Cristo, quindi cristiano, sottomesso a Dio e alla sua
Parola, esercitandomi a questo: «Studiati di presentare te stesso approvato
dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la
parola della verità» (2 Tm 2,15). E ancora: «Siate irreprensibili e
schietti, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e
perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la
Parola della vita» (Fil 2,15).
Corrado Maggia si prende una grande responsabilità
storica, morale e personale dinanzi a Dio a parlare di un movimento nel suo
complesso che ha predicato l’Evangelo in tutto il mondo, ha mandato migliaia e
migliaia di missionari, ha avuto tanti martiri, ha fondato chiese, ospedali,
scuole e quant’altro. Per chi non lo sa, lo scrittore F.F. Bruce appartiene alla
chiesa dei Fratelli; come pure, ad esempio, lo scienziato Willem Johannes
Ouweneel, apprezzato per i suoi libri contro l’evoluzione. Io non parlerei mai
così di nessun movimento nel suo complesso, sebbene possa (nel confronto franco
delle idee) obiettare questo o quell’aspetto. Conosco vari fratelli
pentecostali, impegnati nell’opera, di cui ho gran rispetto e simpatia, i quali
come me non condividono il carismaticismo.
Come parla Corrado Maggia del movimento dei Fratelli?
Fin dall’inizio come «Chiesa dei Fratelli saputelli», «saputelli dei Fratelli»,
«qualche tonnellata di santa cacca dei Fratelli», «santa cacca dei Fratelli»,
«errata interpretazione che lei e la Chiesa dei Fratelli», eccetera. Di là dalle
legittime divergenze di opinioni, questo non fa onore a Corrado Maggia, visto
che ritiene d’essere pastore e uomo di Dio e s’attribuisce qualità e carismi
fuori del comune. Quindi questo linguaggio getta ombre sullo stato del suo
cuore.
■ J.N. Darby: Sebbene John Nelson Darby abbia
dei meriti indiscussi (p.es. le sue traduzioni bibliche, usate ancora
oggigiorno), che gli sono riconosciuti da studiosi neutrali, egli non
rappresenta un modello teologico che mi rappresenti. Se si chiedesse a tutti i
membri del movimento dei Fratelli in Italia chi sia Darby, si scoprirebbe che la
stragrande maggioranza di loro non lo sa.
È Darby «l’iniziatore della Chiesa dei Fratelli»? È
semplicistico affermarlo, poiché tale movimento esplose improvvisamente in vari
luoghi ed ebbe vari esponenti come Müller, Groves e tanti altri. Quindi a essere
male informati o parzialmente informati, porta a dare giudizi sommari che
mostrano la comprensione deficitaria della data cosa da parte di chi parla o
scrive con tanta sicurezza.
Se Corrado Maggia non fosse distratto, saprebbe che il
sottoscritto non è né darbista né addirittura dispensazionalista. Nella mia
opera Escatologia fra legittimità e abuso (Escatologia
2) si trova il seguente articolo: «Da Darby al dispensazionalismo» (pp.
101-107), in cui io stesso parlo di Margaret Mcdonald e di Irving. A pagina 106
cito Helge Stadelmann che afferma: «Nella primavera
del 1830 la “carismatica” Margaret Macdonald ricevette, in una “rivelazione
dello Spirito”, la convinzione di un rapimento elettivo di singoli credenti
prima del tempo anticristiano». Poi io proseguo dicendo: «Nello stesso anno,
Darby venne in visita nella casa di quella donna — e di conseguenza venne a
conoscenza del pre-rapimento». Ma non fu questo primo impulso a essere
decisivo per creare tale convinzione in lui, ma lo studio delle Scritture e
particolarmente 2 Ts 2 (rimando all’articolo per i
dettagli). Non è strano che Corrado Maggia critichi proprio
Margaret Macdonald, che era una carismaticista ante
litteram?
In tale articolo e in altri si potrà leggere che il
dispensazionalismo non è un’invenzione di Darby; egli ne è solo uno scopritore e
un divulgatore. Le mie riserve verso i sistemi dottrinali sia teologici sia
escatologici, tra cui il dispensazionalismo, si possono leggere nelle mie
seguenti opere: Nicola Martella, «I patti e gli altri approcci», Manuale
teologico dell’AT
(Punto°A°Croce, Roma 2002), pp. 31-53; si veda qui anche «Dispensazionalismo e
l’AT», pp. 146-149 (per par condicio cfr. per il calvinismo anche
«Teologia del patto e l’AT», pp. 354ss). Si veda inoltre in Nicola Martella (a
cura di), Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce,
Roma 2007), gli articoli in cui tratto i sistemi dottrinali escatologici (pp.
25-78), tra cui anche il dispensazionalismo (pp. 45-49; cfr. anche pp. 50-70).
A ciò si aggiunga che parlo a lungo di Irving, le cui
dottrine e pratiche sono le stesse del movimento carismaticista odierne, tanto
da esserne considerato il «padre». Irving ha influenzato i Vetero-Avventisti ed
è stato influenzato da loro (da non confondere con tutti gli Avventisti attuali)
e da tale commistione si sono nutrite poi le convinzioni di Russel, il padre dei
«Studiosi della Bibbia», antesignani dei Testimoni di Geova. In Escatologia
fra legittimità e abuso (Escatologia 2)
si vedano i seguenti articoli: «Dall’Illuminismo alla “gran delusione”», pp.
90-100 (inizia proprio con Edward Irving, fondatore della «chiesa cattolica
apostolica») e «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108-113. Sorprende che
Corrado Maggia parli così negativamente di Irving, dato che viene riconosciuto
dagli studiosi di movimenti religiosi come antesignano del movimento
carismaticista odierno.
Sorprende anche che Corrado Maggia cerchi di sommare
insieme chiesa dei Fratelli e Testimoni di Geova, visto che hanno una genesi
differente e si trovano continuamente su altre sponde! O è poco informato o usa
una tattica maligna.
■ L’I.B.E.I. di Roma: Non spetta a me difendere
questo istituto biblico che ha formato molti cristiani, attualmente nel servizio
in Italia e all’estero, sia perché non ne sono più un insegnante sia perché ha
autorevoli rappresentanti che possono farlo. A ciò si aggiunga che sul sito
«Fede controcorrente» ho avuto modo di parlare dell’Ibei e degli altri istituti
biblici presenti in Italia. [►
Strutture paraecclesiali] Solo una cosa voglio far notare: l’Istituto Biblico Evangelico Italiano non
ha mai fatto parte della chiesa dei Fratelli, essendo autonomo e
interdenominazionale!
■ Ventilate qualifiche e pretese: Corrado Maggia
si vanta di qualifiche in campo carismaticista e occultista, negandole ad altri
e quindi a me. Addirittura tratta come incompetente un intero movimento. E porta
a esempio mirabile un ex membro della chiesa dei Fratelli, divenuto
carismaticista, come se una rondine facesse primavera e come se un esempio
costituisse l’intera realtà. Dovremmo fare la lista di ex carismaticisti (anche
pastori) che, disgustati da tale movimento, lo hanno abbandonato e si sono
associati a chiese libere, tra cui quelle dei Fratelli?
Quando ho letto le pretese di Corrado Maggia e il suo
tentativo di squalificare tutto ciò che non è carismaticista, ho dovuto pensare
subito ai superapostoli che presero il potere in Corinto, introducendovi
dottrine gnostiche e squalificando Paolo come apostolo! Paolo faceva notare agli
ammaliati Corinzi: «Voi guardate all’apparenza delle cose… 12Poiché
noi non osiamo annoverarci o paragonarci con certuni che
si raccomandano da sé; i quali
però, misurandosi alla propria stregua e
paragonando sé con se stessi, sono senza giudizio… 17Ma chi si
gloria, si glori nel Signore. 18Poiché non colui che
raccomanda se stesso è approvato,
ma colui che il Signore raccomanda» (2 Cor 10,7.12.17s).
Partendo dal suo atteggiamento di superiorità
carismaticista, Corrado Maggia mi attribuisce cose come «deliranti affermazioni»
e «nuove farneticazioni», mi ingiunge di ravvedermi «da tutte le cose insensate»
che avrei scritto; poi si propone come maestro: «…la posso aiutare a fare una
genuina esperienza con lo Spirito Santo e posso insegnarle parecchie cose
relative al ministero della liberazione dai demoni, dato che sono molti anni che
mi dedico a tale ministero, oltre all’insegnamento e alla predicazione».
È probabile che Corrado Maggia pensa si avere a che
fare con uno sprovveduto e un incompetente in questi campi, lui che
probabilmente si ritiene, quale potente carismaticista, «educatore degli
scempi, maestro dei fanciulli» (Rm 2,20). Ma non mi vanterò, come lui, di
tutto ciò che il Signore ha fatto usandosi di me, debole strumento della sua
potenza.
Vorrei che prendessero la parola le migliaia di persone
che hanno letto «La lieve danza delle tenebre», un’opera sull’occultismo
(pubblicata già nel 1992), scritta dopo anni di ricerche e di pratica di cura
pastorale. Che testimonino le tante persone infastidite da spiriti, ossessionati
e demonizzati, che hanno trovato liberazione, sollievo e guarigione.
Vorrei che prendessero la parola i tanti fratelli e
sorelle che, leggendo «Entrare nella breccia», un’opera sulla consulenza biblica normale
e speciale (ossia al problema dell’occultismo), hanno imparato a fare cura
d’anime. Anche dietro a tale opera ci sono anni di ricerca e di pratica.
Vorrei che prendessero la parola i tanti credenti
(anche pentecostali, carismaticisti, fra cui anche pastori) che, leggendo «Carismosofia»,
hanno trovato chiarezza su molti argomenti controversi. Che parlino i credenti
pentecostali e anche i pastori pentecostali che mi contattano per e-mail e per
telefono per discutere con me problemi dottrinali, personali ed ecclesiali; essi
potranno testimoniare che non ho mai chiesto loro di smettere di essere
pentecostali.
Vorrei che prendessero la parola i tanti credenti che,
leggendo «Malattia e guarigione 1-2», hanno trovato chiarezza sulle cosiddette
medicine alternative e sull’esoterismo, spesso a esse connesso.
Mi fermo qui. Forse non sono proprio quello sprovveduto
e incompetente in questi campi che Corrado Maggia pensa di avere dinanzi a sé.
Mi viene da citare le parole che il profeta Isaia pronunciò contro ogni
sacerdote e ogni profeta del suo tempo che, pur essendo inebriati dall’estasi
(allora alcolica), barcollavano profetizzando e traballavano amministrando
giustizia: «A chi vuole insegnare la conoscenza e a chi vuole rendere
comprensibile il messaggio? A coloro appena svezzati dal latte, staccati dalle
mammelle?» (Is 28,9). Con le raccomandazioni di Paolo, possiamo dire che «non
siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina,
per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore»
(Ef 4,14). Quindi Corrado Maggia non è l’unico competente di questi ambiti né ha
a che fare con sprovveduti.
■ Le questioni dottrinali: Non affronterò qui
questi aspetti per diversi motivi, sebbene possa controbattere punto per punto
dal punto di vista dottrinale, storico, teologico ed esegetico; ciò vale anche
per i brani in cui fu effuso lo Spirito Santo su Samaritani, su Cornelio e
famiglia e sui discepoli di Giovanni battista (su quest’ultimo punto si veda ad
esempio la mia risposta in «Parlando di profeti e veggenti (2)»). Prescinderò qui da ciò per
diversi motivi: sia perché una questione complessa così richiede molto spazio,
sia perché io che altri abbiamo già scritto abbastanza sul sito «Fede
controcorrente» su tali temi [►
Carismaticismo], sia perché ho affrontato tutti questi temi in modo sistematico in «Carismosofia». Non esprimerò neppure una valutazione delle persone da lui menzionate e a cui
s’ispira come modello: su alcune di loro io e altri abbiamo scritto sul sito e
io nel libro citato. Faccio notare che diversi articoli sul carismaticismo e sui
suoi esponenti di spicco sono stati scritti proprio da credenti pentecostali,
che dissentono dal carismaticismo e che hanno dietro di sé anni e anni di
ricerche in questo campo.
Farò solo qualche puntualizzazione. Mi viene
addebitato: «Lei fa di tutta l’erba un fascio: chiunque profetizza, guarisce e
scaccia demoni per lei è ispirato e mosso da spiriti maligni». Questa è
semplicemente una falsità. Di caso in caso bisogna provare gli spiriti, per
sapere se vengono da Dio (1 Gv 4,1). Che queste attività prodigiose non
garantiscano di per sé una provenienza genuina e divina, lo afferma Gesù stesso:
«Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi
profetizzato in nome tuo, e in nome tuo
cacciato demoni, e fatte in nome
tuo molte opere potenti?”. 23E
allora dichiarerò loro: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti
operatori d’iniquità”» (Mt
7,22s).
Come ho mostrato altrove sul sito, i «due ulivi»
di Ap 11 saranno profeti d’Israele in conformità con Dt 18,15.18 (cfr. At 7,37).
[►
Profeti di Ap 11 saranno Gentili?] Quanto all’aver disprezzato Agabo, è una pure
menzogna; ho solo constatato che quanto annunziato da lui in At 21, non si è
avverato nella maniera come lui l’aveva previsto, e che nel testo non è chiaro
se era un profeta del giudaismo storico (al pari di altri a quel tempo) o un
cristiano giudeo (si veda al riguardo quanto ha scritto Giuseppe Flavio,
scrittore del 1° sec. d.C., sui profeti del giudaismo del suo tempo, molti dei
quali hanno portato allo sfacelo la nazione giudaica nell’anno 70 d.C.). [►
Agabo]
Quanto alla solita minaccia,
che i carismaticisti in modo ricorrente mi lanciano addosso, ossia di aver
commesso il «peccato imperdonabile», di aver «bestemmiato contro lo
Spirito» e di dovermi attendere perciò un immane e incombente giudizio divino,
oltre a ricordare nuovamente Mt 7,22s, rimando per brevità all’articolo «
Peccato imperdonabile».
■ Aspetti conclusivi:
Come detto, per le questioni dottrinali rimando a quanto già scritto. Qui mi
interessava tracciare un quadro della personalità e della spiritualità di
Corrado Maggia, partendo dalle parole del suo scritto. Certamente egli avrà
anche altre qualità umane e spirituali. Ma qui ho potuto analizzare ciò che è
scaturito dal suo pugno e dal suo cuore. Mi asterrò da un giudizio finale;
lascio ai lettori di tracciare un bilancio definitivo su di lui. Ritengo qui
definitivamente concluso il confronto con Corrado Maggia su questi specifici
temi (occultismo, carismaticismo, gnosticismo, ecc.), confronto che per altro
non gli ho mai richiesto. Sono però pronto a discutere con lui su altri temi più
edificanti.
►
Un ex carismaticista a Corrado Maggia {Gaetano Nunnari} (A)
►
Lo stato del cuore di un carismaticista? Parliamone (1) {Nicola Martella} (T)
►
Lo stato del cuore di un carismaticista? Parliamone (2) {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Cuore_carismaticista_EnB.htm
02-11-2007; Aggiornamento: 05-11-2007
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