Lo sfogo di Irene, quale «moglie cristiana delusa» sul suo matrimonio, essendo
sposata con un marito che usa la Parola di Dio in modo opportunistico, ha
innescato un acceso e interessante dibattito, che ha coinvolto diverse persone.
(►
Una moglie cristiana delusa 1). Qui diamo occasione per continuare il
dibattito. Si vedano pure i seguenti temi connessi: ►
L’esercizio dell’autorità; ►
Contingenza storica e autorità biblica.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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▲
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sottostante
1.
{Michela Piccolo} ▲
Caro Nicola, sono stata molto
triste nel leggere il contributo della sorella delusa.
Mi è
piaciuta molto e sono d’accordo con la tua presentazione di questa discussione:
Ci sono
mogli cristiane deluse dai loro mariti, perché ritenuti insensibili, egoisti,
latitanti o perché usano addirittura la Parola di Dio come «clava» per
azzittirle e sottometterle.
Come è
vera questa frase, come donna quante lacrime segrete di tante donne cristiane ho
dovuto vedere, più di quante gli uomini cristiani possano immaginare!
È una
vergogna che ci siano queste situazioni nel corpo di Cristo!
Oltre
agli esempi delle donne dell’Antico Testamento, credo che dovremmo soffermarci
un attimo a riflettere che il capitolo preso sempre in esame, Efesini 5,22, ha
molti altri versetti, e se vi poniamo mente, contro i pochi versetti rivolti
alle donne, ce ne sono molti di più rivolti agli uomini, e di quelli non si
sente mai parlare.
Può un
uomo a cui è comandato di amare sua moglie come Cristo ha amato la chiesa (si
noti il paragone)… pretendere la sottomissione da sua moglie?
L’amore
inoltre ha come scopo far apparire la moglie gloriosa, senza macchia né ruga…
amarla come il proprio corpo e curarla teneramente, in tutto questo io non
riesco a vedere un uomo che pretende la propria autorità, voi si? Non sta
scritto: «O uomo, insegna a tua moglie a sottometterti», questo c’è scritto nel
corano, ma non nella Bibbia.
Fratelli
fermiamoci a pensare, Dio indica le nostre difficoltà, quella della donna è la
sottomissione e quella dell’uomo è l’amore.
La
chiave di tutto è l’amore, la chiave sta nelle mani del capofamiglia è parte
della sua responsabilità. Ricordo sempre quello che disse il mio responsabile di
chiesa in Inghilterra, rivolgendosi a un uomo che si lamentava sempre di sua
moglie: «Caro mio, la moglie è come la luna, il marito è come il sole, lei
riflette la luce che tu le dai».
Fratelli
uomini, io con gioia vi porto mio marito ad esempio, non ho nessun problema a
sottomettermi a lui, perché mi ama e tutte le sue scelte sono fatte considerando
come prima cosa il mio benessere, il suo amore non impone la sua autorità, la
vince, lui comunica con me senza tenermi all’oscuro di nulla, perché siamo uno
in tutto, ha tagliato il cordone ombelicale con la sua famiglia secondo come sta
scritto nel versetto dello stesso capitolo: «L’uomo lascerà il padre e la
madre», diventando responsabile di amare e curare sua moglie; ciò implica
anche chiederle eventualmente consiglio. La vera sottomissione è in risposta
all’amore. Mio marito prega con me e si assicura che io stia sana
spiritualmente, io sono una missionaria e mio marito lavora, la sua
preoccupazione è che io sia sempre incoraggiata ad andare avanti nel ministero,
prega con me ogni giorno e non permettiamo che il sole cali sul nostro cruccio.
Ognuno
prenda in considerazione la propria parte perché ognuno renderà conto di se
stesso davanti a Dio, fratelli prima di chiedere sottomissione, AMATE e vedrete
le cose cambiare.
Voglio
condividere con voi questa poesia di Anne St-Onge tratta dal sito donne
cristiane nel web per incoraggiare i fratelli e mariti a ritrovarsi in questi
versi.
È colui
È colui che prega per me ogni
giorno;
egli asciuga sovente i miei occhi
pieni di lacrime.
È colui che ama la vita,
l’assapora ringraziando
il suo Re come farebbe un bimbo,
disarmato!
È colui che è pieno di
compassione
verso coloro che soffrono
profondamente!
Sua moglie non è si stanca mai di
ammirarlo,
perché ha fiducia in lui, e lo
comprende.
È colui che ride con gioia delle
mie vittorie;
ringrazia Colui che mi modella
con generosità!
Guardandomi crescere verso la
gloria,
si umilia con pietà davanti alla
Sua maestà!
È colui che grida al suo Signore,
ogni volta che la tempesta si fa
travolgente…
Piega le ginocchia in ogni
momento
e con umiltà, china il capo!
È colui che si meraviglia come
un bimbo,
quando realizza che le sue
preghiere sono esaudite.
Sul suo viso si vede la serenità…
Cerca solo di fare la volontà
dell’Onnipotente…
È a lui che io rendo omaggio,
il mio caro fratello, mio marito…
un uomo saggio!
{Anne
St-Onge}
Nota redazionale: Penso che a tale dichiarazione d'amore di una donna
cristiana a suo marito si possa rispondere con una versione inversa: un marito
verso una moglie:
La mia donna {Nicola Martella}.
2.
{Irene} ▲
Irene ha scritto nuovamente per precisare alcune cose. I titoli in grassetto
sono della redazione.
Vorrei ringraziare tutti i fratelli e le sorelle che hanno speso del tempo per
darmi dei consigli. Ci tengo a precisare un paio di questioni che forse non sono
chiare nelle mail precedenti.
Una moglie fra due macine: il marito e i suoceri
Io sono convinta che mio marito mi ami. È il suo modo di fare di prendere
talvolta decisioni molto importanti da solo e senza considerare per un secondo
le mie necessità che trovo urtante. Ma mi diventa insopportabile quando queste
decisioni sono state addirittura prese con i suoi genitori a mio danno senza che
nemmeno io fossi informata (e mi chiedo: ma a chi sto sottomessa? A mio marito o
a due tizi a cui
non ho promesso nulla e che non mi vogliono bene?). So che questo
atteggiamento di spadroneggiare a destra e a manca, che a volte (a random) lui
ha, è una versione più soft del modo di fare (assolutamente odioso anche solo a
vederlo dall’esterno) di mio suocero, quindi immagino che l’abbia
inconsapevolmente appreso in casa. (Una volta mio suocero durante una
discussione mi ha detto che dovevo fare così e così «perché i preti dicono che
le mogli devono stare sottomesse ai mariti». Appunto ai mariti, mica ai
suoceri!!). Quello che mi fa impazzire e mi toglie fiducia è che mio marito non
voglia mai riconoscere e affrontare questo problema, nonostante tante volte mi
abbia raccontato di come sua madre fosse infelice insieme a suo padre, quando
lui era bambino. A ciò si aggiunga che, quando gli ho chiesto: «Ma vogliamo
parlare dei problemi che ci sono tra noi?», mi ha risposto: «Non c’è nessun
problema. Sei tu che non sei normale e te li inventi». E, soprattutto, sta il
fatto che mette degli argini molto deboli ai suoi genitori.
La minaccia di trovarsi un amante?
La seconda precisazione riguarda la minaccia di trovarmi un amante. Non posso (e
non voglio) entrare nel dettaglio della questione perché si tratta di una
faccenda molto intima. Fidatevi, per favore, se vi dico che non si trattava di
usare un qualsiasi sistema forte per ricattarlo o ferirlo, ma di una sfida
estrema che aveva un’attinenza diretta al problema (e così infatti l’ha intesa
mio marito che ha risposto positivamente alla provocazione). Vi assicuro che ci
ho riflettuto tanto prima di usarla (e non ho mai inteso metterla in atto
davvero) dopo che lui aveva fatto orecchie da mercante a ogni tentativo di
dialogo ed era assolutamente necessario sbloccare la situazione che si era
venuta a creare, altrimenti il rischio di una futura separazione era molto
concreto. Saluti, Irene
3. {Roberta Sbodio} ▲
Cara Irene, ho letto ancora il seguito della tua
storia. È purtroppo la storia di tante altre cristiane, poi ogni caso ha i suoi
risvolti. Per tante esperienze sentite e per aver avuto modo di entrare in
contatto con diverse realtà evangeliche volevo dire che esistono chiese dove si
predica la Parola, quella vera, la Parola di Dio che tocca i cuori, converte,
salva e porta la nuova vita di Cristo. Questo è l’Evangelo. Predicare la Parola
non significa imporre elenchi di regole su che cosa un «buon cristiano»
evangelico debba fare o non fare, ma lasciare che l’opera della croce e la
grazia portino frutto, tramite lo Spirito Santo, nella vita delle persone.
Il tipo di predicazione
Personalmente ho sperimentato la differenza che hanno
fatto le predicazioni nella mia vita. Ho vissuto dapprima in ambienti molto
legalisti, dove quello che conta è la facciata, la cosiddetta «buona
testimonianza». In seguito, per dono di Dio, sono entrata in contatto con
conduttori e predicatori che proclamano un Evangelo vivo, e questo ha
trasformato la mia vita. Da brava ragazza evangelica, vista da fuori (ma con
problemi di anoressia, depressione ecc.), sono ora diventata una persona
consapevole di essere stata salvata da Gesù Cristo. Ora sono felice, non sono
più anoressica e mi sento sempre più libera di vivere, vedo (e il mio conduttore
me lo conferma — certo non possiamo fare tutto da soli; è un grande errore !!)
come Dio opera nella mia vita, come Lui mi rivela la sua Parola e come questo mi
rende felice. Comincio a capire cosa significa «la lettera uccide, ma lo
Spirito da vita». Vedo come la Parola di Dio mi libera da me stessa, da
tutto quello che la natura di peccato ha prodotto, con tutte le distorsioni che
viviamo e scopro sempre di più quanto sia bella la vita che Dio ci ha dato.
Il tipo di chiesa locale
Cara Irene, non hai mai pensato di cambiare chiesa?
Non dico di farlo per una rivalsa o per vendetta, ma per il tuo benessere
spirituale tu (come ognuno di noi) hai bisogno di sentire il messaggio della
grazia, il messaggio d’amore che viene dal cuore di Dio. Se una chiesa tende al
legalismo (cioè a imporre arbitrariamente dei comportamenti), allora tutto
diventa molto sterile e le persone sono oppresse. Chiaramente per cambiare
chiesa è Dio che deve guidare le cose e, aspetto importante, il tutto deve
avvenire nella pace (per quanto dipende da noi) e senza contese, liti, critiche
ecc. Pero Dio ci ha creati liberi e visto che nella Chiesa in senso lato ci sono
tanti ministeri, cambiare chiesa locale non è un peccato (ripeto se fatto con
correttezza e rispetto). Non lasciare che «l’ambiente» ti schiacci, sai anche
nell’ambiente evangelico esistono purtroppo delle realtà che sono solo religiose
e non hanno niente della vera vita che Dio dà (non lo dico riferito e qualcosa o
a qualcuno in particolare, sia chiaro, infatti non so neanche dove tu abiti e
chi tu sia).
Cristo libera — certi cristiani aggiogano
Tipi di ambienti sopra descritti fanno del male alle
persone. Infatti, un’anima si avvicina alla Chiesa per conoscere Dio e si
ritrova imprigionata in un sistema che vuole inquadrare le vite delle persone,
per renderle dei «buoni cristiani». Ora, però, senza l’opera dello Spirito Santo
e una predicazione viva, questo non succede, e allora i conduttori cercano di
forzare la mano, per vedere nelle vite i frutti dello Spirito; ma senza azione
soprannaturale di Dio questo non succederà mai!! E allora scattano le condanne,
i giudizi, le predicazioni che feriscono come spade per cercare di produrre
quello che solo Dio può fare. E la vita cristiana diventa un grande, grande
peso. Si dice vieni in chiesa a lodare Dio, ma come fai a lodarlo se nel cuore
hai dei macigni? Qui mi fermo, il discorso sarebbe lungo. Ma come nella vita
pratica è importante mangiare cibi sani per un buon funzionamento
dell’organismo, cosi nella vita spirituale è importante mangiare cibo sano per
non deperire e soffrire inutilmente. Dio non ha mai salvato nessuno per renderlo
schiavo, triste e oppresso. Gesù ha detto: «Venite a me voi tutti che siete
stanchi e aggravati e io vi darò riposo, venite e imparate da ME, perche il mio
giogo è dolce e il mio carico è leggero....»
(Mt 11,28ss).
Nota redazionale: Consiglio di leggere al riguardo anche i seguenti temi
e di intervenire:
►
Principi di vita e di fede {Nicola Martella}
►
Tradizioni e convenzioni: che cosa determina il comportamento cristiano? {Nicola Martella}
►
Né a destra né a manca {Nicola Martella}
4. {Matteo Ricciotti} ▲
Mi permetto di intervenire perché leggendo l’intervento di Irene ho rivisto
esattamente quello che sta avvenendo in diverse cristiane «deluse». Lo spirito
con cui Irene ha scritto è a mio avviso uno spirito influenzato dalla ribellione
al Signore che ha generato una lotta interiore che fa erigere un muro
impenetrabile. Il lanciare accuse con le motivazioni poste da Irene, riflette
uno stato interiore devastato dal maligno.
Nella mia esperienza ho incontrato diverse donne cristiane che si sono tutte
definite «deluse» dai loro mariti e non fanno altro che accusarli continuamente
per la loro incoerenza e infedeltà. Nella realtà queste donne considerano i
mariti come cagnolini al guinzaglio che devono essere guidati dove e come loro
vogliono. Sono bravi se fanno quello che dicono loro e sono cattivi se non lo
fanno.
Nella realtà queste donne assumono la guida anche della chiesa locale con i loro
capricci e diventano strumenti del diavolo per spargere calunnie, maldicenze che
producono divisioni.
Ho avuto la «disavventura» di dire a una di queste cristiane «deluse»: «Basta!
Non mi parlare più male di tuo marito perché non è buono»; questo è avvenuto
dopo due anni di martellamento continuo: domenica dopo domenica. Devo dire che
era, ed è, un continuo, insistente e persistente stillicidio di parole
sconvenienti contro il marito (servitore del Signore a pieno tempo) fatto con
tutti. Dal momento che ho espresso il mio intento di non ascoltarla più, non sta
facendo altro che spargere calunnie e maldicenze anche nei miei riguardi.
Anche un’altra cristiana «delusa» aveva le identiche caratteristiche (spero che
ora non lo faccia più, perché in questo caso credo che il Signore sia
intervenuto).
Ad accomunare queste sorelle «deluse» da me conosciute è, purtroppo, il
cosiddetto male oscuro. Purtroppo hanno a che fare con la depressione e sono
spesso sotto l’effetto di psicofarmaci (credo che alcune di loro vanno al di là
delle dosi che i dottori stabiliscono). Vivono una vita inquieta, triste e con
affabili modi della seduzione cercano di circondarsi di persone semplici che
credano a tutto quello che dicono. Quando si parla di sottomissione, non lo
sopportano e si agitano sulla sedia come se avessero delle spine sul sedile.
Bisogna pregare molto per queste cristiane «deluse» perché hanno rivolto il loro
cuore da un’altra parte e si ribellano al Signore. Questo è il vero problema di
quelle che ho conosciuto.
È scritto in 2 Timoteo 4:3-4: «Infatti verrà il tempo che non sopporteranno
più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran
numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si
volgeranno alle favole».
È proprio quello che io vedo in questo tempo in vari campi della vita cristiana,
tra cui quello delle cristiane «deluse». Vogliono ascoltare solo ciò che a loro
piace e distolgono le orecchie dalla verità. Hanno una falsa comprensione della
Parola di Dio e generalizzano secondo il modello: un marito effettivamente
cattivo = tutti i mariti cattivi.
Il Signore voglia liberare Irene dal turbine della ribellione in cui è caduta.
5. {Nicola Martella} ▲
Evito di prendere posizione su quanto hanno detto Roberta Sbodio e Matteo
Ricciotti, ringraziandoli e confidando che l'interessata e altri lettori lo
faranno. In ogni modo, è certamente positivo vedere come lo stesso tema e
problema possa essere affrontato da diverse angolature. La cosa diventa
particolare se si riesce a dialogare insieme su questi temi, nel rispetto
reciproco e sulla base della Parola di Dio. La verità è stata rivelata, ma non
tutti ne hanno la piena luce. Così il confronto aiuta certamente nella
maturazione reciproca e nella vicendevole correzione. L'isolamento e
l'ignoranza: sono loro a scavare trincee mentali, religiose e sociali. In ogni
modo, non conoscendo in tutto e per tutto la situazione reale di chi scrive e di
chi risponde, tutti i contributi sono da considerare solo come tante tessere
all'interno di un mosaico: visti nel loro complesso, ci si può avvicinare il più
possibile alla realtà delle cose in questione.
6. {G. G.} ▲
Dopo aver letto l’intervento di Matteo Ricciotti, ho deciso che è arrivato il
momento di intervenire con il mio commento.
Credo che certe cose le possa capire solo chi le ha
vissute direttamente, e non chi le giudica dal di fuori, senza sapere i
dettagli, e generalizzando sulla base spesso di stereotipi e/o pregiudizi, senza
nessuna compassione per il caso umano in questione.
Ecco la mia esperienza. Ho avuto un marito che mi ha
sempre disprezzata, criticata, minimizzata, derisa, usata, mai difesa con la sua
famiglia che mi accusava (ingiustamente) e calunniava in continuazione per
qualsiasi cosa, a partire dall’aspetto fisico, e continuando per qualsiasi altra
cosa.
Per di più ho scoperto che dopo solo un anno di
matrimonio, mio marito, sedicente cristiano e battezzato, ha cominciato a
tradirmi. Una volta scoperto, non l’ha smesso.
Ho atteso per anni, pregando in continuazione, che la
situazione cambiasse, ma ciò non è avvenuto. Ho cercato di parlargli, ma lui non
ha mai voluto comunicare veramente con me.
Ho chiesto consulenza a cosiddetti missionari, i quali
invece di aiutarmi mi hanno addossato a me la colpa della situazione. Nessuno in
chiesa mi ha mai aiutato per questo. Tutti mi dicevano che Dio non vuole il
divorzio e cose del genere, che dovevo dargli fiducia, ecc.
Anche mio marito ha sempre affermato che era colpa mia
e non si è mai scusato, né ha mai chiesto perdono, né si è mai pentito.
Alla fine, l’unica possibilità per uscire da questo
incubo è stato il divorzio. Dolorosissimo, ma anche liberatorio. Ancora ne pago
le conseguenze, pur non avendo mai tradito né offeso o calunniato mio marito,
pur essendo tutt’altro che una donna ribelle e dipendente da psicofarmaci (mai
presi in vita mia).
Ora ho un marito che mi ama, mi comprende, mi aiuta, mi
sostiene, e garantisco a Matteo Ricciotti che non sono affatto una che «tenta di
guidare il marito come un cagnolino» e cose del genere, e sono certa, dalle
parole usate dalla credente a cui lui si riferisce, che non lo è neanche lei. Le
situazioni come quelle descritte da quella credente e da altre esistono
veramente. Non siamo delle isteriche che si inventano qualsiasi scusa per
stare male.
Posso dirlo perché ho visto la differenza tra prima e
ora. Certo, i problemi non mancano, siamo sempre esseri umani e viviamo in un
mondo imperfetto, ma la differenza è abissale.
Che cosa voglio comunicare con la mia esperienza a
questa credente?
■ 1) Se la persona, con cui sei sposata, non vede i
suoi problemi (come mi sembra di capire) e non ha intenzione di cambiare, non
attenderti che succeda da sé. Dio non cambia nessuno che non lo voglia e non lo
chieda ardentemente e di persona. Io l’ho capito a mie spese, dopo anni di
attesa e invocazione (inutili, appunto perché Dio rispetta le volontà, anche
negative, delle persone)
■ 2) Al posto tuo cercherei di parlare chiaramente con
i suoceri e con il marito ancora una volta, e se necessario mi prenderei un
periodo di separazione, per vedere cosa succede, e chiederei a Dio cosa vuole
davvero che io faccia. La separazione è dolorosa, ma a volte è l’unica via
d’uscita; e l’unico modo per capirlo, è stare un po’ lontani dalla «scena».
[Nota redazionale: L'intervento di G.G. su questa
problematica è inserito sotto questo tema:
Divorzio 1: Atto estremo per uscire da un labirinto?]
■ 3) Hai fatto bene a sfogarti, è un modo per
oggettivare ciò che ti accade e capire meglio qual è il problema. Anche il
consiglio di cambiare chiesa può andare bene. A me ha aiutato molto uscire dalla
chiesa legalista, in cui mi trovavo e in cui mi avevano fatto il lavaggio del
cervello.
Sono certa che Dio ti guiderà nel modo migliore. Un abbraccio
in Cristo
7. {Aymon De
Tigliettem} ▲
«Una moglie cristiana delusa (2)»: questo non è sicuramente il linguaggio del Regno, ma dello spirito di Jezebel che ha
ormai invaso la chiesa attraverso la democrazia e il femminismo che hanno
effettivamente castrato mentalmente gli uomini.
Sì, ormai il tempo
è scaduto e non c’è più speranza di ricovero, eccetto l’intervento del Signore,
ma se giudichiamo la storia Egli lascia che gli uomini si perdano nella loro
decadenza, come siamo oggi in quella più profonda. In nessuna chiesa oggigiorno
si sente proclamare queste cose per paura che quei pochi rimasti se ne vadano.
L’ora è vicina, anzi è già qua. L’Onnipotente abbia pietà di noi tutti.
Nota redazionale: L’opinione di Aymon si trova espressa anche nel suo
sito. ▪ Consigliamo a ognuno, che vuol dare il suo contributo, di leggersi dapprima le
Norme di fair-play. ▪ Per una corretta «ermeneutica» (interpretazione) consigliamo pure di non fare «versettologia» (abbinamento
arbitrario di versi stralciati dal loro contesto) né «eisegesi» (proiezione
delle proprie opinioni nel testo biblico e così prevaricazione arbitraria e
soggettiva dell'interpretazione testuale), ma «esegesi» (analisi nel suo
contesto letterario, storico, testamentario, teologico). Per la definizione di
alcuni di questi concetti si veda nel
Manuale Teologico dell’Antico Testamento.
8. {Ghita Debattista} ▲
Carissima Irene, ho letto tutto quello che hai già scritto, e mi sento molto
vicina a te. Sono anch’io sposata da 30 anni con un uomo molto rispettabile da
tutti, ma con me è diverso. Mi piacerebbe contribuire al tema, dicendoti come
sto cercando di superare le difficoltà del mio matrimonio con la fede e la
preghiera. La sottomissione si può prendere in due modi secondo
me. Da una parte, in modo negativo, cioè dicendo sempre a te stessa che non è
giusto che lui ti tratta cosi. Oppure, dall’altra, dicendo a te stessa che
questo uomo non ha ancora capito l’amore vero di Dio, che ci spiega come amare
gli altri come noi stessi. Nel primo modo, si finisce di sicuro in depressione
(come ci sono caduta pure io). Nel secondo modo, si va davanti a Dio che ti dà
dei consigli come affrontare tutto con amore nei confronti di quel uomo, a cui
hai giurato d’amarlo per sempre, finché morte non vi separi. Ho tanti episodi
che potrei descriverti, e spero di farlo più in là se mi sarà consentito. Chiudo
solo con questo: Quando sento mio marito che parla di Dio e che ringrazia Dio
per la sua giornata, io mi chiedo se lui conosce lo stesso Dio che conosco io.
Che Dio ti benedica Irene.
►
Una moglie cristiana delusa 1 |
3 |
4 {Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Moglie_delusa2_S&A.htm
2006; Aggiornamento: 11-05-2013
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