Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Malattia e guarigione 1

 

NT: Testo biblico

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA PREGHIERA DEL SIGNORE 5

«DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO»

 

 di Argentino Quintavalle

 

Indice delle parti

1. «Padre nostro che sei nei cieli»

5. «Dacci oggi il nostro pane»

2. «Sia santificato il tuo nome»

6. «Rimetti a noi i debiti»

3. «Venga il tuo regno»

7. «Non ci esporre alla tentazione»

4. «Sia fatta la tua volontà»

 

 

 

L’apparente semplice petizione di Mt 6,11, «dacci oggi il nostro pane quotidiano», è stata per secoli un argomento di controversia. L’insolita parola greca epiousion, che è tradotta «quotidiano», è la causa della controversia. Alcuni studiosi hanno suggerito che la frase originale abbia contenuto una parola dal suono simile, epeimi (il successivo) e abbia così voluto dire «pane per il prossimo giorno». Tuttavia la traduzione latina del Nuovo Testamento ha inteso la parola nel senso di pane necessario per il sostentamento.

     Girolamo (342-420 d.C.) ha osservato nel suo commento a Matteo che egli aveva trovato nell’Evangelo dei Nazareni la parola ebraica maḥar (domani), insieme alla parola pane. Tuttavia, maar non ha alcuna testimonianza testuale oltre al ricordo di Girolamo e inoltre non può rendere conto della parola greca piuttosto oscura epiousion. Mentre è vero che il greco epeimi è vicino nel suo significato a «domani», un traduttore molto probabilmente avrebbe utilizzato la comune parola greca per domani, aurion, per tradurre il maḥar ebraico.

 

Retroterra ebraico

     Sembra che la presenza d’epiousion, un termine greco raro, indichi un più difficile idioma ebraico piuttosto che una parola comune come «domani». Lo studio del retroterra ebraico delle parole di Gesù e del suo uso delle Scritture ci fornisce una soluzione più soddisfacente, e che s’avvicina di più al testo greco degli Evangeli.

     Le Scritture del Vecchio Testamento possono dare una risposta a questo problema. Un idioma ebraico in Proverbi può avere formato la base della petizione di Gesù. Il verso è anche una preghiera: «Allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario» (Pr 30,8).

     «Cibami del pane che m’è necessario» è una traduzione di leḥem ḥuqqî. La parola resa «cibami del pane» è in effetti leḥem, l’ebraico per pane. Estendendo il significato, rappresenta tutte le necessità fisiche d’uomo e l’espressione leḥem ḥuqqî si riferisce a uno a cui è stata assegnata una parte, una porzione. Questo verso di Proverbi sembra essere in connessione con le idee espresse nella preghiera del Signore.

     Quando una persona prega Dio, deve richiedere ciò di cui ha bisogno per il sostentamento — né ricchezza né povertà, ma la porzione che Dio gli ha assegnato secondo i suoi piani. Sembra che questo sia l’intento d’epiousion — un appello alla provvidenza di Dio per le necessità dell’uomo.

 

Metodo rabbinico

     Gesù faceva spesso allusione alle Scritture senza citare pienamente il testo. In questa petizione della preghiera del Signore abbiamo un esempio dell’uso allusivo che Gesù faceva delle Scritture. Non sarebbe stato «professionale» per un grande maestro come lui citare pienamente Pr 30,8, e una lunga citazione sarebbe stata fuori posto in una preghiera.

     Gli ascoltatori di Gesù erano sufficientemente informati riguardo alle Scritture per cogliere la sua allusione e riconoscere il passaggio. Tuttavia, poiché le parole di Gesù sono state tradotte in greco, non sempre è facile riconoscere quando Gesù si stava riferendo a un passo delle Scritture.

 

Israele nel deserto

     Il riferimento che Gesù fa ai discepoli riguardo il «pane quotidiano» è una reminiscenza delle esperienze degli Israeliti nel deserto. Dio ha regolarmente inviato loro la manna, ma la quantità fornita era giornaliera, e il popolo doveva dipendere da Dio per la loro porzione quotidiana (Es 16,4s). Il giorno precedente il sabato, però, ogni Israelita raccoglieva una parte doppia di manna in modo che non profanasse il sabato raccogliendo il cibo.

     Il discepolo è totalmente dipendente da Dio per ogni sua necessità, come i figli d’Israele nel deserto.

 

Enfasi su oggi

     L’enfasi principale di questa petizione nella preghiera del Signore dovrebbe essere sulla parola «oggi». La promessa che Dio provvederà alle necessità fisiche d’un discepolo deve essere esaminata nel contesto dell’esortazione di Gesù di mettere il regno di Dio sopra ogni cosa: «Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno» (Mt 6,33s; cfr. Es 16,4).

     Gesù era molto deciso riguardo l’ansietà del futuro: «Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più di loro?» (Mt 6,25s; cfr. Es 16,4).

 

Sul «Padre nostro» vedi le domande di controllo in Nicola Martella, Matteo, l’evangelista dei giudei (Punto°A°Croce, Roma 1999), pp. 17s.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Padre_nostro5_MeG.htm

04-02-2007; Aggiornamento: 26-05-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce