Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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POLISANTISMO E PAPOLATRIA IN CRESCITA

 

 di Nicola Martella

 

1. DAL POLITEISMO AL POLISANTISMO

     Il pantheon era per gli antichi il «tempio di tutti gli dèi». Esso è stato sostituito nel pensiero cattolico-romano dal panaghion «tempio di tutti i santi» (da pan «tutto» e haghion «(luogo) santo, dei santi»; cfr. «ognissanti»; cfr. «panag[h]ia» quale epiteto di Maria nella chiesa ortodossa).

     Da domenica 27 Aprile 2014, il culto romano si è arricchito di due nuovi membri del polisantismo (il politeismo fatto di «santi»), aumentando così ulteriormente l’idolatria della gente. [ Dal politeismo al polisantismo]

 

2. DAL CULTO DEGLI EROI A QUELLO DEI PAPI

     Inoltre, nell’antichità gli eroi venivano innalzati nella sfera del divino. Oggigiorno, si assiste al fatto che papi elevano agli altari altri papi, trovando in loro virtù ed eroismo. Così si aumenta la «papolatria», la venerazione e il culto dei papi.

     Tuttavia, se si va nella cripta del Vaticano, tali papi morti chiedono preghiere per sé ai fedeli; si legge: «Prega per me». Internet è piena di immagini, che mostrano papi, prelati, preti, monaci, suore e fedeli, mentre pregano presso le tombe di papi. Ora, li si rende mediatori fra Cristo e i fedeli. Questo è un paradosso!

 

3. PAPI SUPERSTAR E BUSINESS

     Albino Luciani, alias Giovanni Paolo I, fu papa solo 33 giorni e poi morì; qualche giornalista insider al Vaticano aveva scritto, portando prove, che lui fosse stato tolto di mezzo dalla nomenclatura vaticana, temendo i suoi radicali cambiamenti al sistema ecclesiastico. Egli aveva, ad esempio, affermato: «La figura del papa è troppo lodata. Si rischia di cadere nel culto della personalità, che io non voglio assolutamente. Il centro di tutto è, e deve essere il Cristo» (fonte: La grande storia, Rai).

     I suoi successori, infatti, sono diventati delle vere e proprie superstar per mezzo dell’uso raffinato dei mass-media. Ora, diventa sempre più breve il periodo, dopo il quale le superstar papali vengono elevati agli altari, per diventare oggetti di culto per il popolo. [ Che pensare del culto a Maria e ai santi?] Il loro sangue, i loro cadaveri, i loro indumenti e quant’altro diventano reliquie. E con tutto ciò, il business con l’oggettistica, i santini, i gadget e la cosiddetta arte sacra cresce; così era a Efeso con gli artigiani di cose sacre (At 19,24-27 Diana), così è oggigiorno.

 

4. I SANTI SECONDO LA BIBBIA

     Per il Nuovo Testamento tutti i rigenerati dallo Spirito Santo sono «santi», ossia sono presi dall’ambito profano del mondo e sono messi nel regno di Dio, per essere suoi figli e servitori. Per questo, gli scrittori del Nuovo Testamento, scrivendo ai credenti, che si radunavano in un certo luogo, li designava tutti come «santi», ad esempio: «ai santi e fedeli fratelli in Cristo, che sono in Colosse» (Col 1,2; Rm 1,7; 1 Cor 1,2; Ef 1,1). Essi parlavano di tutti i credenti come «santi» (At 9,1; Rm 15,31; 1 Cor 6,1; 2 Cor 8,4; 9,1; Ef 1,18; 1 Tm 5,10; Eb 6,10; 1 Pt 1,15; Gd 1,3).

 

5. SOLO RISORTI POSSONO SERVIRE IN CIELO

     I morti, se in vita erano stati credenti in Cristo e rigenerati dallo Spirito di Dio, non si trovano in Cielo, dove sta il trono di Dio, poiché sono impuri e contaminerebbero il santuario celeste. Solo alla risurrezione possono comparire dinanzi a Dio. Per questo l’unico, che sta alla presenza di Dio, è Gesù, che è già risorto. Infatti, è scritto letteralmente: «Dio è uno, uno e mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2,5).

     I «morti in Cristo» vanno in Paradiso (Lc 23,43), non in Cielo; in tale luogo aspettano la risurrezione. Essi sono lì coscienti, ma non attivi, mancando di un corpo. Perciò, essi non sentono né vedono riguardo a ciò, che accade in terra (Ec 9,5). [ I credenti morti possono pregare nell’aldilà?; Discutendo sullo «stato intermedio»] Perciò, non possono essere mediatori di niente e nessuno, non possono apparire, intervenire né compiere alcunché. [ Apparizioni di Maria?]

     Ecco che cosa riconobbe il resto fedele d’Israele, rivolgendosi a Dio: «Nondimeno, tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci riconosce. Tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è “Riscattattore nostro”» (Is 63,16). Come si vede, i morti non sanno nulla dei viventi e delle loro vicende terrene.

     Isaia considerò addirittura una forma di spiritismo l’assurdo tentativo degli uomini di rivolgersi a persone trapassate, per avere intercessione e soccorso: «Se vi si dice: “Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che sussurrano e bisbigliano”, rispondete: “Un popolo non deve consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro dei vivi?”. “Alla legge! alla testimonianza!”: Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!» (Is 8,19s).

 

6. IL PECCATO DI LESA MAESTÀ

     L’innalzamento di uomini agli altari e al culto mediante le autorità religiose è un atto di arbitrio e di superbia umana, di cui si dovrà rendere conto a Dio. Il Signore rivelò nel Decalogo di essere un «Dio geloso», che avrebbe punito ogni forma di idolatria (Es 20,2ss); il termine ebraico ’elohîm intendeva letteralmente i «tremendi», termine che fu usato per le autorità, a cui si dava un culto, quindi a patroni e protettori religiosi di qualunque genere (detti allora anche ba`alîm). Perciò, Dio affermò pure: «Io sono l’Eterno; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi appartiene agli idoli» (Is 42,8).

     Il Dio vivente non necessita di consiglieri umani, che lo affianchino (Rm 11,34). L’unico Mediatore è Gesù Cristo, e non c’è bisogno di altri (1 Tm 2,5).

 

7. ASPETTI CONCLUSIVI

     Il cattolicesimo romano si è oramai allontanato anni luce dalle radici del Nuovo Testamento ed è oramai diventato tutta un’altra cosa, quasi un’altra religione, sebbene cristianizzata. Abbiamo visto che il pantheon pagano ha ceduto il posto a uno cristianizzato, il panaghion. Il politeismo è stato anch’esso cristianizzato, diventando il polisantismo. I papi, diventati oramai superstar per mezzo dei mass-media, stanno alimentando alquanto tali fenomeni, incrementando la papolatria.

     Servirebbe un vero ritorno alla «sola Scrittura», un vero e completo ravvedimento e una piena conversione al «solo Cristo». Purtroppo, come affermano insigni teologi cattolico-romani, la chiesa di Roma non può tornare indietro. Quindi, l’apostasia dalla fede biblica del Nuovo Testamento non può che aumentare.

 

8. POSTSCRIPTUM: PERPLESSITÀ DA PARTE DI INSIGNI CATTOLICI

     Può essere interessante leggere il seguente articolo: «Perplessità e dubbi per le imminenti canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II» (24-04-2014). In esso viene intervistato il prof. Roberto de Mattei, che nutre dubbi e perplessità sulla canonizzazione di Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Józef Wojtyla. Si veda anche l’articolo «Mons. Brunero Gherardini, su canonizzazione e infallibilità» (11-02-2013), specialmente il punto «7. Obiezioni e riserve». Sulle questioni generali si veda l’articolo «Beatificazione e canonizzazione dopo il Vaticano II» di don Jean-Michel Gleize. Sono articoli tecnici e interessano perlopiù persone addentro alla problematica. Tuttavia, è interessante notare le loro osservazioni e obiezioni su tale problematica.

 

Polisantismo e papolatria in crescita! Parliamone {Nicola Martella} (T)

Polisantismo e papolatria: un cattolico s’interroga {Fabrizio Martin - Nicola Martella} (T/A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Polisan_Papolat_EdF.htm

25-04-2014; Aggiornamento: 13-10-2014

 

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