Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Cattolicesimo

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Norme di fair-play

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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POLISANTISMO E PAPOLATRIA IN CRESCITA!

PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

 

 

Qui di seguito discutiamo gli articoli «Polisantismo e papolatria in crescita» e «Polisantismo e papolatria: un cattolico s’interroga». Come è noto, il 27 Aprile 2014, il culto della chiesa di Roma si è esteso a due nuovi «santi», poiché il gesuita Jorge Mario Bergoglio, alias papa Francesco I, ha canonizzato due suoi predecessori, Angelo Giuseppe Roncalli (alias Giovanni XXIII) e Karol Józef Wojtyla (alias Giovanni Paolo II). In tal modo, il polisantismo (il politeismo fatto di «santi») ha ampliato il panaghion cattolico-romano (il pantheon fatto di «santi»), aumentando la corrispondente idolatria.

     Tale fenomeno non è nuovo e si trova già al tempo dell’Antico Testamento. Gli Ebrei affiancarono all’Eterno, il loro Dio, altri protettori e patroni locali, chiamati allora singolarmente Ba`al (♂) e Astarte (♀; tradotta anche con ; cfr. Gdc 2,13; 8,33; 1 Re 18,26). Mentre a Jahwè gli Israeliti riservavano il culto centralizzato, essi rendevano ai «patroni» (ba`alîm) un culto locale sugli «alti luoghi» (altarini, tempietti, ecc.), posti in genere su una collina. A protezione della casa, mettevano dei pali sacri, che rappresentavano Astarte, le dèa dell’eros, della fecondità, ecc.; in casa potevano avere un altarino con le riproduzioni di tali loro «protettori» locali. Con tempo tali culti locali si trasformarono in veri e propri culti sincretistici.

    Intorno a tali alti luoghi nacquero agglomerati urbani, che portavano il nome del «patrono» locale, secondo la nomenclatura «Baal-X» (p.es. Baal-Peor; Nu 25,3.5; Dt 4,3) o «Baalath-X» (cfr. Baalath-Beer; Gs 19,8; solo Baalath Gs 19,44; 1 Re 9,18; 2 Cr 8,6), che intende in italiano «Baal[ath] di X» (p.es. Baalé di Giuda; 2 Sm 6,2). Si veda in italiano i tanti comuni e contrade, che portano una toponomastica tratta dalla mariologia (cfr. Santa Maria Capua Vetere; Madonna di Campiglio) e dall’agiografia (Sanremo; San Giuseppe Vesuviano).

     Per l’Eterno tale culto minore era un abominio. I profeti del Signore proclamavano continuamente contro il culto dei Ba`al e delle Ascere. «E hanno edificato gli alti luoghi di Baal, che sono nella valle dei figli di Hinnom, per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie, offrendoli a Moloc; una cosa siffatta io non l’ho comandata loro; e non m’è venuto mai in mente che si dovesse commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda» (Gr 32,25).

     I re timorati di Dio avversarono tali culti dei Baali e delle Ascere, distruggendo tale idolatria. Giosia, ad esempio, «cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagl’idoli di Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. E in sua presenza furono demoliti gli altari dei Baali e abbattute le colonne solari che c’erano sopra; e frantumò gl’idoli di Astarte, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di quelli che avevano offerto loro dei sacrifici; e bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme» (2 Cr 34,3ss; cfr. vv. 6s). In seguito, alla morte di ognuno di tali re di risveglio, gli Israeliti ritornavano a fare come prima. E per questo venne il giudizio storico di Dio, prima su Efraim e poi su Giuda (2 Re 17,16). Annunciando il giudizio, la cattività e la dispersione del popolo ribelle, ecco l’analisi che fece l’Eterno: «Costoro hanno abbandonato la mia legge, che io avevo loro posta dinanzi, e non hanno dato ascolto alla mia voce, e non l’hanno seguita nella loro condotta, ma hanno seguito la caparbietà del cuor loro, e sono andati dietro ai Baali, come i loro padri insegnarono loro» (Gr 9,14-16). Offrendo profumi a Baal, essi provocavano l’ira dell’Eterno, che alla fine li abbandonò al giudizio (Gr 11,16s). Essi introdussero anche altre pratiche religiose abominevoli e cruenti, con cui speravano di avere benessere e prosperità (Gr 19,4s). Astarte fu chiamata anche «regina del cielo» (Gr 7,18); ad essa erano particolarmente devote le donne, da cui si aspettavano fecondità e prosperità (Gr 44,17ss), perciò le facevano dei voti (v. 25). Il culto dell’Eterno era oramai diventato solamente simbolico, poiché nella pratica il culto dei Baali lo aveva soppiantato (cfr. Gr 23,27). Il giudizio storico di Dio su Israele e Giuda aveva proprio lo scopo di togliere da loro tale culto abominevole dei Baali (cfr. Os 2,13.17) e di quello delle Ascere, che era a esso connesso.

     Una simile configurazione religiosa si trova anche nel mondo greco e latino. Ogni aspetto della vita era soggetto a un altro «patrono», a cui bisognava assolutamente rivolgersi per il problema specifico (2 Re 1,2s).

     La chiesa di Roma ha riprodotto nel tempo la stessa logica religiosa del mondo pagano, cristianizzandone gli elementi. Nella pratica, come aveva già fatto Israele, il monoteismo ideale o dottrinale è stato trasformato in un politeismo devozionale e funzionale.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Pietro Calenzo

2. Gianni Siena

3. Luigi Avella

4. Rinaldo Diprose

5. Pietro Calenzo

6.

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8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Pietro Calenzo}

 

Generalmente, i cattolici più indottrinati sono soliti svicolare dal confrontarsi con l’abominio, che essi praticano; preferiscono rifugiarsi nella spiegazione, secondo cui non adorano Maria e gli altri c.d. santi (autentici o presunti), ma li venerano, rendendo loro un culto differente da quello riservato alla Trinità (latria). Nei confronti di Maria dicono di praticare un culto particolare, chiamato «iperdulia», ma nei confronti dei «santi» sarebbe solo «dulia».

     Personalmente ho potuto constatare che è molto utile annunciare loro, oltre a tutti i passi da te citati, anche passi, che indicano che ogni forma di culto deve essere indirizzato a Dio; devono essere passi del NT, poiché la madre di Gesù non esisteva prima di questo periodo. In particolar modo trovo molto fruttuoso citare Matteo 4,10, dove è scritto: «Va via Satana, poiché è scritto: “Adora il Signore Dio e solo a Lui rendi il tuo culto». Immediatamente dopo si deve domandare loro, se il romanesimo diffonde altre forme di culto; i cattolici non possono che rispondere di sì. In tale fase della questione noto molti cattolici barcollare. Immediatamente dopo, si deve invitarli a trovare nelle Scritture «l’iperdulia». Chiaramente non la troveranno mai.

     In tal caso ho visto molti interlocutori cattolici barcollare ancor di più, e cambiare discorso, o dire che essi si affidano al magistero della chiesa romana. Bisogna domandare, a questo punto, se credono più al magistero o al Magister, Maestro per eccellenza, ossia a esseri umani, che compongono il magistero romano, o a Gesù Messia. In questa particolare fase, generalmente incominciano a salire di temperatura; o cominciano ad affermare che noi siamo seguaci di Lutero. Rispondo loro che Lutero era un uomo come noi, e che in molti punti sbagliò (aggiungo, comprensibilmente, dopo secoli e secoli di oscurantismo tenebroso e teologico). Dopo aver affermato ciò, non sanno più che rispondere; allora o cambiano nuovamente discorso, o dimenticano in qualche caso anche la buona creanza. Intanto, la Parola di Dio è penetrata nelle loro menti. Conosco un ex-cattolico che, su Facebook, ha trovato la fede in Cristo.

     Ci sono e ci saranno altri approcci o metodologie altrettanto efficaci. Personalmente trovo quello descritto, un metodo che ha dato qualche frutto, e che in ogni caso permette di annunciare loro la Verità, che dovranno ascoltare o meditare, poiché la loro coscienza parlerà e li accuserà. {25-04-2014}

 

 

2. {Gianni Siena}

 

Contributo: Nel giudaismo attuale c’è la convinzione di alcuni, secondo la quale pregare sulla tomba di un personaggio del passato potrebbe rendere più efficace la richiesta. Il compianto rabbino Elio Toaff aveva detto (in «Sorgente di Vita») che nel giudaismo esiste la pratica di pregare sulle tombe di personaggi illustri del giudaismo. Si ritiene che la preghiera ivi fatta sia più efficace. Non ricordo se l’anima del defunto interceda o se è la sacralità (la chiamo così) del luogo; questa è una tradizione giudaica che s’è riversata nel cattolicesimo, insieme ad altre pratiche, che la Bibbia non sostiene. Elio Toaff disse esplicitamente che quella pratica non c’è nella Torah.

     La pratica di trasformare personaggi «eccellenti» del cristianesimo in «eroi» è dunque vecchia. Va osservato che «san» Samuele non fece nulla per Saul e gli ricordò le sue responsabilità e la condanna del Signore, senza pentimento del re israelita. «San» Abrahamo non fece nulla per esaudire le richieste del ricco nei tormenti dell’Ades: le respinse tutte. Questa evidenza nel NT non è sufficiente per la chiesa cattolica per evitare tutto questo. Continuiamo a protestare e indicare l’Unico, che fa bene il mestiere d’Intercessore: Gesù risorto. {27-04-2014}

 

Nicola Martella: Chiaramente questa è superstizione religiosa alla giudaica. Simili cose si trovano in alcune frange del carismaticismo. [► Benny Hinn e la sua «unzione sepolcrale»] Dio non si fa incantare da simili esoterismi cristianizzati. Per questo tutti ciò, che ha a che fare con la morte, la persona morta, il cadavere, la tomba e quant’altro, è dichiarato nella Bibbia come «impuro». Nella devozione della legge mosaica, chi si rende impuro con un morto, non può rendere a Dio un culto.

 

 

3. {Luigi Avella}

 

I cattolici non leggono la Bibbia: questo è il problema. Spesso si parla di «noi cattolici, voi evangelici» e cose simili; invece di rifarsi a denominazioni, tiriamo in ballo il filtro principale, che è la Parola di Dio (la Bibbia). Chi lo fa, scoprirebbe subito quanto marcio c’è alla base del cattolicesimo; e non voglio andare indietro nel tempo, per parlare di quante povera gente è stata arrostita nei roghi. Si scoprirebbe subito da persona onesta e sincera che il Vaticano usa Dio per un proprio tornaconto. Il dichiarare santo un altro uomo non è in potere degli uomini. Leggendo la Bibbia, si scoprirebbe che una persona è santificata in Cristo, dal momento in cui si converte. Si dice «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». Dal momento in cui l’uomo è stato separato da Dio, aveva e ha un mezzo, con cui capire la volontà di Dio, cioè La Bibbia; ci è stato lasciato nero su bianco, ma la maggioranza non vuole sentirsi rimproverare dalle Scritture e, quindi, si coccola abbracciandosi a una delle tante religioni, sai quelle che ti fanno fare quello, che ti pare.

     Fate una ricerca su un certo «Alessandro il ramaio» (Nuovo Testamento), per poi riflettere sul commercio enorme dei calchi, statue e immagini che trovate in giro. Con i nuovi due papi [dichiarati santi, N.d.R.], entreranno nelle casse vaticane altri bei soldini, presi dalle tasche degli ignari, che s’inginocchieranno davanti a esse. Il comandamento recita: «Non ti fare scultura alcuna, né immagine alcuna delle cose, che sono nei cieli e sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servire loro» (Esodo 20,4-5). {27-04-2014}

 

 

4. {Rinaldo Diprose}

 

Che tipo di «santo»?

 

Seguendo la formula cattolica, i due papi Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1881-1963) e Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla, 1920-2005), hanno dovuto aspettare rispettiva mente 51 e 9 anni dopo la morte per essere riconosciuti «santi». Tra l’altro nel secondo caso il pro cesso è stato ritenuto particolarmente rapido! Per essere riconosciuti «santi» secondo questa formula, bisogna di aver compiuto almeno un miracolo e di aver manifestato altri meriti personali.

     Qui vedo due problemi, uno formale e l’altro sostanziale.

     Il problema formale è l’uso palesemente errato di un termine biblico: «santi»; mentre il problema sostanziale è che a fare questo errore è un’istituzione che si reputa «apostolica». Nel Nuovo Testamento l’appellativo «santo» si applica a persone ancora in vita sulla terra. Si tratta delle persone che, come scrive l’apostolo Pietro, sono state «santificate», ossia «appartate a Dio» mediante lo Spirito Santo (1 Pietro 1,2). Di conseguenza, mentre per la chiesa cattolica i «santi» sono una categoria speciale di cristiani, secondo gli apostoli i santi sono tanti quante sono le persone che pongo no la loro fede in Cristo per essere salvate.

     Così l’apostolo Paolo indirizza le sue Lettere ai santi che «sono in Roma» (Romani 1,7), o «alla chiesa che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi» (1 Corinzi 1,2), e così via. Questi che sono santi secondo il pensiero di Dio, non lo sono per miracoli compiuti o per loro me rito, bensì per grazia! Per grazia sono «in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; affinché “Chi si vanta, si vanti nel Signore”» (1 Corinzi 1,30-31). La loro santità si basa sull’opera compiuta da Cristo sulla croce, «Colui che non ha conosciuto peccato, [Dio] lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui» (2 Corinzi 5,21).

     Quindi, per diventare santi secondo Dio, bisogna convertirsi dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, per ricevere, per la fede in Cristo il perdono dei peccati e la propria parte di eredità tra i santificati (Atti 26,18). Dopodiché, come scrive l’apostolo Pietro, bisogna «consacrare il tempo che resta da vivere nella carne, non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio» (1 Pietro 4,2).

     Una delle città dove molte persone erano diventate santi «per la fede in Cristo» era Efeso. A queste persone, che chiama «santi», l’apostolo Paolo scrisse: «Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone» (Efesini 1,1; 2,8-10). Dio chiama «buone opere» quelle fatte da persone che credono in Gesù, il Salvatore. {28-04-2014}

 

N.d.R.: Questo contributo non mi è stato mandato dall’autore, ma da Nicola Scorsone, chiedendomi di usarlo per il sito. Lo inserisco qui con la convinzione che chi me lo ha mandato, abbia avuto il relativo permesso dell’autore.

 

 

5. {Pietro Calenzo}

 

Sono molto felice nel Signore, che l’amico Fabrizio Martin, stia ricercando con tutto il suo essere la Verità. Chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Noi tutti, in grandissima parte, proveniamo da un retroterra religioso, nel quale ha fatto da padrone la religione ufficiale, che del cristianesimo apostolico conserva poco, o poco più del nulla.

     Il diavolo sa come far allontanare l’uomo dalla Verità, ma se viviamo e citiamo la Scrittura, la Parola di Dio, essa ha turato e turerà sempre la bocca al nemico. Lo stesso apostolo Paolo, c’insegna a resistere al diavolo con la completa armatura, che Dio ci fornisce nella Parola di Dio; non devo scappare via io, ma lui. Anche il nemico cita le Scritture, in modo quasi perfetto, lo ha fatto in Eden, ha tentato di farlo anche con Gesù, il Signore; il nostro avversario gioca sul dettaglio, per questa ragione è ancora più pericoloso. Porto un piccolo esempio, tutti conosciamo la Didaché, uno scritto di pochi anni posteriore al periodo apostolico e all’Apocalisse di Giovanni, molto edificante, quasi totalmente, eppure la sua natura o la sua matrice umana si palpa, si capta subito. Allorquando lo scrittore parla del digiuno, lo intende non in modo scritturale, ma invita i lettori a non digiunare come i Giudei, che erano soliti praticarlo, a dire dello scrittore, in particolari giorni della settimana, ma esorta i cristiani a digiunare in giorni settimanali alternativi, devastando in tal modo, il vero senso del digiuno che ci hanno insegnato il Signore Gesù, Paolo apostolo, o Luca nel libro degli Atti.

     La papolatria, intesa come devozione verso i papi, quali persone viventi o defunte, non è altro che una maniera deviata e deviante di racchiudere la spiritualità in ambiti umani o confini carnali, dove tutti possano soddisfare il sentore dell’uomo mondano, secolarizzato, agnostico non rigenerato, ma religioso. È insito nel paganesimo, il forte, insano e anti-scritturale desiderio di vedere, di toccare, d’ideologizzare un falso concetto di fede, che possa essere recepito in modo indolore, immediato e piacente, quasi per racchiudere e gestire l’accesso a un «dio» in modo conveniente alle masse e a se stessi. Gli ultimi papi avendo ben compreso ciò (Ratzinger meno, o quanto meno in modo meno sfrontato), hanno ben recepito di dover diventare delle star mediatiche. In tal senso, il sincretista Wojtyla e l’ecumenico Roncalli sono stati dei maestri. Non conta ciò, che si dice, ma come lo si dice, possibilmente davanti alle telecamere.

     Anche Bergoglio ha ben compreso ciò, e sin dal primo giorno. Fumata bianca o piuttosto degli inferi! Le piccole concessioni fatte all’umiltà vengono pubblicizzate al massimo, del tipo: «Gli apostoli non avevano una banca»; ma lo IOR è ancora lì. Non si può permettere di alienarsi le simpatie delle masse incredule o cattolicizzate. E Bergoglio, giù a dire: «Chi sono io, per giudicare gli omosessuali», e giù il plauso anche di molti cattolici di base, a sdoganare un cattolicesimo sempre più scristianizzato. Quando transita un papa sulla sua vettura scoperta, tutti sono come ipnotizzati, ammaliati nel cercare di toccarlo, come se da lui emanassero virtù terapeutiche o taumaturgiche o divine (episodi che si presentano in questa specie anche in altri ambiti di mia conoscenza, anche se con minore clamore e notorietà). E se scende dalla papa mobile, grida isteriche come fan, a incrociare lo sguardo, solo il tentare di toccarlo.

     Il vicario di Cristo? La Scrittura afferma che colui, che fa le veci di Cristo, non è un Wojtyla o un Bergoglio. Il Vicario di Cristo Gesù è lo Spirito Santo, che il Padre ci ha mandato e donato come un altro Paracleto, allorquando il Signore Gesù è stato elevato in gloria alla destra di Dio Padre.

     Per alcuni giorni, siamo stati sommersi di dirette, di cronache, di film religiosi, non solamente sulle reti nazionali, ma anche in quelle commerciali. E ora? Tutto finito. Ieri mi sono recato a comperare un testo in una libreria cattolica. Vi posso assicurare, che santini, edicolette (piccoli immagini), libretti, medagliette e quant’altro dei due papi erano messi in bella mostra con gli scritti (poco cristiani) dei due papi canonizzati da altri due papi. Sono persuaso che nella zona della basilica vaticana, i papi morti alla fede (non nella fede) fossero quattro non due. {30-04-2014}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Sonia Ronzani: Auguro a Fabrizio Martin di appassionarsi alla scoperta della verità della Bibbia. Leggendo la sua esperienza, mi è tornata alla mente la mia conversione e le mille domande, che mi ponevo, da buona cattolica. Vedevo sbriciolarsi tutte le convinzioni, che mi erano state insegnate. Ringrazio Dio che ho avuto l’opportunità di conoscere la verità, prego che il Signore guidi Fabrizio nello studio della sua Parola. {30-04-2014}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Andrea Angeloni: È una lenta e inesorabile decadenza verso l’apostasia? Dio giudicherà con ira tutta questa idolatria. Poveri loro. {25-04-2014}

 

Luisa Lauretta: Nicola, questo tuo articolo «Polisantismo e papolatria in crescita» è da leggere assolutamente; è davvero interessante. Mi viene in mente questo passo biblico: «Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza». {25-04-2014}

 

Andrea Angeloni: Prossimo passo di Fabrizio: la definitiva conversione? {29-04-2014}

 

Rita Fabi: Ho seguito tutta la discussione e, ora che ho riletto tutto quanto, prego davvero che Dio continui la sua opera con Fabrizio, affinché non giunga solo alla verità sulla chiesa cattolica, ma alla grazia completa. {29-04-2014}

 

Stefano Frascaro: Grande ed edificante incontro e confronto. Gloria a Dio per come ti ha usato. Preghiamo per Fabrizio, comprensibilmente così confuso da anni di mistificazione e liturgie. {30-04-2014}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Polisan_Papolat_Esc.htm

05-05-2014; Aggiornamento: 13-10-2014

 

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