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Che cos’è blasfemo nella Bibbia? |
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1.
ENTRIAMO IN TEMA:
Nel giudaismo, nel cristianesimo e nel giudeo-cristianesimo ci sono gruppi
«integralisti» che hanno uno schema di pensiero «o bianco o nero» e, non
contenti di ciò che afferma la Parola di Dio, hanno sviluppato una casistica,
ossia lunghe liste, in cui a proprio arbitrio dividono tutta la realtà in bianco
e nero, divino e diabolico, legittimo e blasfemo. In effetti, il loro pensiero è
«dualistico» e non proviene dalla Bibbia, ma dall’Oriente (cfr. ying e yang nel
taoismo) e precisamente dalla Persia (zoroastrismo) e da Babilonia.
Approfondiremo tutti questi aspetti. Nonostante ciò, i cultori tali concezioni
mistiche e ascetiche della vita (cfr. il misticismo e lo gnosticismo nella
chiesa di Corinto mediante falsi apostoli giudaici! 2 Cor 11,13ss) ritengono di
essere i cristiani migliori, anzi i censori di tutto. I dualisti integralisti
gettano l’ombra di una presunta blasfemia anche sulle le cose più nobili e più
innocue, quando non rientrano nei loro canoni di pensiero e nelle loro
casistiche morali.
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2.
CHE COS’È BLASFEMO NELLA BIBBIA?:
Il termine «blasfemia» e derivati non si trova nella Bibbia. Il termine
ricorrente è invece «abominio» e i suoi derivati. Per una panoramica si veda
Nicola Martella, «Abominio»,
Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma
2002), p. 76. Tale radice si trova in 166 versi nelle nostre traduzioni (155
nell’AT e solo 11 nel NT).
2.1. DI
CHE COSA PARLIAMO?
■ Sul piano generale, il termine ebraico tô`ebāh descrive ciò che
di cui si ha ribrezzo e si detesta. Ad esempio per gli Egiziani era cosa
abominevole mangiare con gli Ebrei, essendo questi pastori (Gn 43,32; 46,34). Il
sentimento di tô`ebāh
può portare, in chi lo prova, a gesti inconsulti; perciò Mosè disse a faraone
che non voleva far allontanare gli Ebrei dal paese: «Non si può far così;
poiché offriremmo all’Eterno, che è il Dio nostro, dei sacrifici che sono un
abominio per gli Egiziani. Ecco, se offrissimo sotto i loro occhi dei sacrifici
che sono un abominio per gli Egiziani, non ci lapiderebbero essi?» (Es
8,26). Per il generale Joab il censimento ordinato da Davide, essendo condotto
contro le norme della Legge (Es 30,12ss), era cosa abominevole e non lo svolse
per le tribù di Levi e di Beniamino (1 Cr 21,6; vv. 21,7s giudizio sul popolo a
causa di questo atto di Davide). Rappresenta qualcosa che dà disgusto o che fa
ribrezzo, come ad esempio una persona malata che si teme possa essere infettiva
(Sal 88,8). Ad esempio gli uomini detestano chi è beffardo (Pr 24,9). Parimenti
chi dissimula il suo odio, sebbene parli con voce suadente, ha in cuore la
frode, ossia «sette abominazioni» (Pr 26,24s). Tale sentimento di detestazione
lo nutre il giusti per l’iniquo e l’empio per l’uomo retto (Pr 29,27). In certi
casi, avere in abominio qualcosa e odiarla è la stessa cosa (Pr 6,16; Gr 44,4).
Avere in abominio qualcosa può essere sinonimo di non poterla soffrire o
tollerare (Is 1,13). È qualcosa che fa ribrezzo perché cosa contaminata (Gr 2,7)
o pari a un cadavere in putrefazione (Is 14,19). La persona abominevole non
sente ormai nessun pudore o rossore per ciò che fa (Gr 6,15; 8,12), anzi
giustifica chi commette cose simili Ez 16,51s). Le abominazioni sono cose
esecrande (Ez 11,18.21), cose scellerate (Ez 16,58) e di cui avere disgusto (Ez
36,31).
■
Teologicamente parlando è tô`ebāh solo ciò che Dio stesso abomina e
che perciò lo comanda al suo popolo.
Ciò che è un abominio non viene quindi lasciato alla percezione, alla
sensibilità o ai gusti personali del singolo, ma viene chiaramente dichiarato e
descritto. Perciò chi amava la legge di Dio, non poteva che avere in abominio la
menzogna (Sal 119,163). Dio poteva arrivare ad avere sentimento di abominio,
ossia di disgusto addirittura per il suo popolo infedele e apostata (Sal
106,35-40). Qui elenchiamo solo ciò che è abominevole per Dio e la sua Parola; a
ciò bisognerebbe aggiungere i brani in cui Dio fa dichiarare qualcosa
«maledetta» (cfr. Dt 27,15-26), «esecranda» o «anatema», ma in genere coincidono
con le cose abominevoli.
2.2.
L’AMBITO RELIGIOSO D’ISRAELE
■ Abominevole era qualsiasi cosa o persona che era ritualmente impuro e
contaminato (Lv 7,21).
■ In particolare bisognava tenere in abominio tutti gli animali
dichiarati dalla Torà come impuri (Lv 11,10ss.20.23.41ss; 20,25; Dt 14,3).
■ Abominevole era mangiare dei sacrifici dell’Eterno fuori del tempo
prescritto (Lv 19,7).
■ Era un abominio per Dio che gli si sacrificassero vittime con difetti e
deformità (Dt 17,1).
■ Tutto ciò che era stato dichiarato interdetto, quindi destinato al
giudizio totale, era fonte di maledizione (Dt 7,26).
■ Era abominio donare a Dio i proventi della prostituzione o della
vendita di una cane (Dt 23,18).
2.3.
IDOLATRIA, OCCULTISMO E PAGANESIMO
■ La costruzione o la detenzione di immagini scolpite, idoli, statue
sacre e affini erano un’abominazione per l’Eterno (Dt 7,25; 27,15; 29,17), come
pure il
culto idolatra e politeista.
Per illustrare il disgusto dell’idolatria, gli idoli furono paragonati ai
cadaveri putrefatti: «Hanno profanato il mio paese con quei cadaveri che sono
i loro idoli esecrandi, e hanno riempito la mia eredità delle loro abominazioni»
(Gr 16,18). Gli idoli vengono chiamati pure «immagini delle loro
abominazioni, delle loro divinità esecrande» (Ez 7,20) o semplicemente
«abominazioni».
■ Le
pratiche cultuali dei pagani, ad esempio il sacrificio umano e in
particolare quello dei bambini erano dichiarate abominevoli.
■ Era da ritenersi abominevole qualsiasi pratica dell’occultismo:
divinatore, pronosticatore, augure, mago, incantatore, medium o spiritista, chi
dice la buona fortuna e negromante (Dt 18,10ss; 2 Re 23,24).
■ Sul piano dell’etica sessuale in campo religioso, furono ricordati gli
adulteri rituali e la prostituzione sacra connessi ai culti abominevoli dei
pagani.
■ Non è un caso che nell’Apocalisse abominazioni e (immondizie della sua)
fornicazione, prostituzione sono connesse insieme per designare la cultura
religiosa della fine dei tempi, chiamata «Babilonia la grande» (Ap 17,4s).
Essa è dichiarata «albergo di demoni e ricetto d’ogni spirito immondo e
ricetto d’ogni uccello immondo e abominevole» (Ap 18,2). Nella futura città
di Dio non entrerà niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o
falsità (Ap 21,27).
2.4.
L’AMBITO MORALE
■ Era abominevole ogni relazione sessuale illecita: i rapporti
omosessuali (Lv 18,22; 20,13), l’incesto, ossia la relazione sessuale fra
parenti stretti (suocero-nuora Lv 20,12), il travestitismo (Dt 22,5), la
prostituzione maschile (1 Re 14,24). «E in te si scoprono le vergogne del
padre, in te si violenta la donna durante la sua impurità; in te l’uno commette
abominazione con la moglie del suo prossimo, l’altro contamina d’incesto la sua
nuora, l’altro violenta la sua sorella, figlia di suo padre» (Ez 22,10s;
33,25).
■ Chi risposava la sua precedente moglie, dopo che questa era diventata
la donna di un altro (Dt 24,4).
■ Nel
commercio doppi pesi e doppie misure erano in abominio all’Eterno (Dt
25,15s), quindi la bilancia falsa (Pr 11,1; 20,10.23), l’efa scarso e i pesi
truccati (Mi 6,10s).
■ Per Davide la corruzione morale e la condotta abominevole sono la conseguenza
dell’ateismo
dello stolto, ossia di chi vive come se Dio non ci fosse (Sal 14,1; 53,1).
■ Sul piano morale, mentre l’Eterno elargisce l’amicizia sua agli uomini
retti e giusti, per benedirli, ha in abominio l’uomo perverso di cuore ed empio,
per maledirlo (Pr 3,32s; 11,20). La sapienza d’Israele elenca sette cose oggetto
d’abominio o odio da parte di Dio, ossia: «gli occhi alteri, la lingua
bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, il cuore che medita disegni
iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che
proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli» (Pr 6,16-19). Le
labbra della sapienza abominano l’empietà (Pr 8,7). In tale categoria rientrano
le labbra bugiarde (Pr 12,22), i pensieri malvagi (15,26), la via dell’empio (Pr
15,9), la condotta dell’empio (Ez 18,24), l’animo altero (Pr 16,5). Gesù ricordò
ai Farisei, che si vantavano d’essere giusti: «Quel che è eccelso fra gli
uomini, è abominazione dinanzi a Dio» (Lc 16,15).
■ Sul piano giuridico, oltre al falso testimone, sono in abominio
all’Eterno sia chi assolve il reo, sia chi condanna il giusto (Pr 17,15).
■ Sul piano religioso, devozionale e rituale, Dio ha in abominio il
sacrificio degli empi (Pr 15,8; 21,27), la preghiera di chi non ha intenzione di
ascoltare la legge divina (Pr 28,9), l’offerta di profumo o altre offerte di
persone impenitenti (Is 1,13). L’imitazione dei costumi religiosi dei pagani da
parte di Israele fu chiamata «le tue / sue abominazioni» (Gr 4,1; Ez
16,2) o «tutte le loro abominazioni» (Ez 12,16). Anche la doppia
devozione verso Dio e gli idoli, connessa alla doppia moralità, fa «compiere
tutte queste abominazioni», rendendo il tempio una «spelonca di ladroni»
(Gr 7,10s), un luogo contaminato dalle abominazioni o idoli v. 30; 32,34).
S’intende anche il sincretismo religioso (Ez 44,6s; Os 8,5) e la contaminazione
del santuario da parte dei pagani (Dn 9,27) e dei loro idoli (Dn 11,31) o la
contaminazione dello stesso per l’accesso indebito di qualcosa o di qualcuno (Dn
12,11; Mt 24,15; Mc 13,14). Le abominazioni sono accostate ai delitti (Ez 16,43)
e alla corruzione morale (v. 47). I contaminati e gli increduli «fanno
professione di conoscere Dio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo
abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona» (Tt 1,15s).
■ Il ripudio delle legittime moglie da parte dei Giudei per sposarsi con
giovani pagane
era ritenuto un abominio, una profanazione del patto e delle cose sante di Dio
(Mal 2,10s).
2.5.
ASPETTI CONCLUSIVI
■ L’abominio è
contaminante ed è fonte di contaminazione (Lv 18,27s.29; Ez 5,11).
■ Le leggi
dell’Eterno intendevano porre un argine alle abominazioni (Lv 18,26.29).
■ I re timorati di Dio fecero sparire le abominazioni religiose e morali
dal paese (Asa 1 Re 15,12; 2 Cr 15,8; Giosafat 1 Re 42,47; 2 Cr 17,6; Giosia 2
Re 23,19; 2 Cr 34,33).
■ Le abominazioni commesse dagli empi fanno sospirare e gemere i giusti
(Ez 9,4).
■ L’abominio era causa del giudizio divino
e fonte di maledizione (Dt 7,26; Gr 44,22)e d’obbrobrio (Ez 44,13), e richiedeva
la pena capitale (Dt 17,2-5). Lo stagno di fuoco sarà la destinazione dei
codardi, degli increduli, degli abominevoli, degli omicidi, dei fornicatori,
degli stregoni, degli idolatri e di tutti i bugiardi (Ap 21,8).
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Blasfemia o dualismo? 2:
Il dualismo integralista
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Blasfemia o dualismo? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
►
Blasfemia fra umorismo e dottrina
{Gianni Siena} (A)
►
Centro antiblasfemia alias Ebrei per Gesù
{Nicola Martella - Argentino Quintavalle}
(A)
►
Religione di buoni sentimenti e senza umorismo?
{Nicola Martella} (T/A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Blasfemia_dualismo1_MeG.htm
24-06-2008; Aggiornamento: 25-06-2008
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