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BLASFEMIA O DUALISMO? 1

 Il reperto biblico

 

 di Nicola Martella

 

1. Entriamo in tema

2. Che cos’è blasfemo nella Bibbia?

 

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1.  ENTRIAMO IN TEMA: Nel giudaismo, nel cristianesimo e nel giudeo-cristianesimo ci sono gruppi «integralisti» che hanno uno schema di pensiero «o bianco o nero» e, non contenti di ciò che afferma la Parola di Dio, hanno sviluppato una casistica, ossia lunghe liste, in cui a proprio arbitrio dividono tutta la realtà in bianco e nero, divino e diabolico, legittimo e blasfemo. In effetti, il loro pensiero è «dualistico» e non proviene dalla Bibbia, ma dall’Oriente (cfr. ying e yang nel taoismo) e precisamente dalla Persia (zoroastrismo) e da Babilonia. Approfondiremo tutti questi aspetti. Nonostante ciò, i cultori tali concezioni mistiche e ascetiche della vita (cfr. il misticismo e lo gnosticismo nella chiesa di Corinto mediante falsi apostoli giudaici! 2 Cor 11,13ss) ritengono di essere i cristiani migliori, anzi i censori di tutto. I dualisti integralisti gettano l’ombra di una presunta blasfemia anche sulle le cose più nobili e più innocue, quando non rientrano nei loro canoni di pensiero e nelle loro casistiche morali.

 

 

2.  CHE COS’È BLASFEMO NELLA BIBBIA?: Il termine «blasfemia» e derivati non si trova nella Bibbia. Il termine ricorrente è invece «abominio» e i suoi derivati. Per una panoramica si veda Nicola Martella, «Abominio», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), p. 76. Tale radice si trova in 166 versi nelle nostre traduzioni (155 nell’AT e solo 11 nel NT).

 

2.1.  DI CHE COSA PARLIAMO?

     ■ Sul piano generale, il termine ebraico tô`ebāh descrive ciò che di cui si ha ribrezzo e si detesta. Ad esempio per gli Egiziani era cosa abominevole mangiare con gli Ebrei, essendo questi pastori (Gn 43,32; 46,34). Il sentimento di tô`ebāh può portare, in chi lo prova, a gesti inconsulti; perciò Mosè disse a faraone che non voleva far allontanare gli Ebrei dal paese: «Non si può far così; poiché offriremmo all’Eterno, che è il Dio nostro, dei sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani. Ecco, se offrissimo sotto i loro occhi dei sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani, non ci lapiderebbero essi?» (Es 8,26). Per il generale Joab il censimento ordinato da Davide, essendo condotto contro le norme della Legge (Es 30,12ss), era cosa abominevole e non lo svolse per le tribù di Levi e di Beniamino (1 Cr 21,6; vv. 21,7s giudizio sul popolo a causa di questo atto di Davide). Rappresenta qualcosa che dà disgusto o che fa ribrezzo, come ad esempio una persona malata che si teme possa essere infettiva (Sal 88,8). Ad esempio gli uomini detestano chi è beffardo (Pr 24,9). Parimenti chi dissimula il suo odio, sebbene parli con voce suadente, ha in cuore la frode, ossia «sette abominazioni» (Pr 26,24s). Tale sentimento di detestazione lo nutre il giusti per l’iniquo e l’empio per l’uomo retto (Pr 29,27). In certi casi, avere in abominio qualcosa e odiarla è la stessa cosa (Pr 6,16; Gr 44,4). Avere in abominio qualcosa può essere sinonimo di non poterla soffrire o tollerare (Is 1,13). È qualcosa che fa ribrezzo perché cosa contaminata (Gr 2,7) o pari a un cadavere in putrefazione (Is 14,19). La persona abominevole non sente ormai nessun pudore o rossore per ciò che fa (Gr 6,15; 8,12), anzi giustifica chi commette cose simili Ez 16,51s). Le abominazioni sono cose esecrande (Ez 11,18.21), cose scellerate (Ez 16,58) e di cui avere disgusto (Ez 36,31).

     ■ Teologicamente parlando è tô`ebāh solo ciò che Dio stesso abomina e che perciò lo comanda al suo popolo.[1] Ciò che è un abominio non viene quindi lasciato alla percezione, alla sensibilità o ai gusti personali del singolo, ma viene chiaramente dichiarato e descritto. Perciò chi amava la legge di Dio, non poteva che avere in abominio la menzogna (Sal 119,163). Dio poteva arrivare ad avere sentimento di abominio, ossia di disgusto addirittura per il suo popolo infedele e apostata (Sal 106,35-40). Qui elenchiamo solo ciò che è abominevole per Dio e la sua Parola; a ciò bisognerebbe aggiungere i brani in cui Dio fa dichiarare qualcosa «maledetta» (cfr. Dt 27,15-26), «esecranda» o «anatema», ma in genere coincidono con le cose abominevoli.

 

2.2.  L’AMBITO RELIGIOSO D’ISRAELE

     ■ Abominevole era qualsiasi cosa o persona che era ritualmente impuro e contaminato (Lv 7,21).

     ■ In particolare bisognava tenere in abominio tutti gli animali dichiarati dalla Torà come impuri (Lv 11,10ss.20.23.41ss; 20,25; Dt 14,3).

     ■ Abominevole era mangiare dei sacrifici dell’Eterno fuori del tempo prescritto (Lv 19,7).

     ■ Era un abominio per Dio che gli si sacrificassero vittime con difetti e deformità (Dt 17,1).

     ■ Tutto ciò che era stato dichiarato interdetto, quindi destinato al giudizio totale, era fonte di maledizione (Dt 7,26).

     ■ Era abominio donare a Dio i proventi della prostituzione o della vendita di una cane (Dt 23,18).

 

2.3.  IDOLATRIA, OCCULTISMO E PAGANESIMO

     ■ La costruzione o la detenzione di immagini scolpite, idoli, statue sacre e affini erano un’abominazione per l’Eterno (Dt 7,25; 27,15; 29,17), come pure il culto idolatra e politeista.[2] Per illustrare il disgusto dell’idolatria, gli idoli furono paragonati ai cadaveri putrefatti: «Hanno profanato il mio paese con quei cadaveri che sono i loro idoli esecrandi, e hanno riempito la mia eredità delle loro abominazioni» (Gr 16,18). Gli idoli vengono chiamati pure «immagini delle loro abominazioni, delle loro divinità esecrande» (Ez 7,20) o semplicemente «abominazioni».[3]

     ■ Le pratiche cultuali dei pagani, ad esempio il sacrificio umano e in particolare quello dei bambini erano dichiarate abominevoli.[4]

     ■ Era da ritenersi abominevole qualsiasi pratica dell’occultismo: divinatore, pronosticatore, augure, mago, incantatore, medium o spiritista, chi dice la buona fortuna e negromante (Dt 18,10ss; 2 Re 23,24).

     ■ Sul piano dell’etica sessuale in campo religioso, furono ricordati gli adulteri rituali e la prostituzione sacra connessi ai culti abominevoli dei pagani.[5]

     ■ Non è un caso che nell’Apocalisse abominazioni e (immondizie della sua) fornicazione, prostituzione sono connesse insieme per designare la cultura religiosa della fine dei tempi, chiamata «Babilonia la grande» (Ap 17,4s). Essa è dichiarata «albergo di demoni e ricetto d’ogni spirito immondo e ricetto d’ogni uccello immondo e abominevole» (Ap 18,2). Nella futura città di Dio non entrerà niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità (Ap 21,27).

 

2.4.  L’AMBITO MORALE

     ■ Era abominevole ogni relazione sessuale illecita: i rapporti omosessuali (Lv 18,22; 20,13), l’incesto, ossia la relazione sessuale fra parenti stretti (suocero-nuora Lv 20,12), il travestitismo (Dt 22,5), la prostituzione maschile (1 Re 14,24). «E in te si scoprono le vergogne del padre, in te si violenta la donna durante la sua impurità; in te l’uno commette abominazione con la moglie del suo prossimo, l’altro contamina d’incesto la sua nuora, l’altro violenta la sua sorella, figlia di suo padre» (Ez 22,10s; 33,25).

     ■ Chi risposava la sua precedente moglie, dopo che questa era diventata la donna di un altro (Dt 24,4).

     ■ Nel commercio doppi pesi e doppie misure erano in abominio all’Eterno (Dt 25,15s), quindi la bilancia falsa (Pr 11,1; 20,10.23), l’efa scarso e i pesi truccati (Mi 6,10s).

     ■ Per Davide la corruzione morale e la condotta abominevole sono la conseguenza dell’ateismo dello stolto, ossia di chi vive come se Dio non ci fosse (Sal 14,1; 53,1).

     ■ Sul piano morale, mentre l’Eterno elargisce l’amicizia sua agli uomini retti e giusti, per benedirli, ha in abominio l’uomo perverso di cuore ed empio, per maledirlo (Pr 3,32s; 11,20). La sapienza d’Israele elenca sette cose oggetto d’abominio o odio da parte di Dio, ossia: «gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimone che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli» (Pr 6,16-19). Le labbra della sapienza abominano l’empietà (Pr 8,7). In tale categoria rientrano le labbra bugiarde (Pr 12,22), i pensieri malvagi (15,26), la via dell’empio (Pr 15,9), la condotta dell’empio (Ez 18,24), l’animo altero (Pr 16,5). Gesù ricordò ai Farisei, che si vantavano d’essere giusti: «Quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio» (Lc 16,15).

     ■ Sul piano giuridico, oltre al falso testimone, sono in abominio all’Eterno sia chi assolve il reo, sia chi condanna il giusto (Pr 17,15).

     ■ Sul piano religioso, devozionale e rituale, Dio ha in abominio il sacrificio degli empi (Pr 15,8; 21,27), la preghiera di chi non ha intenzione di ascoltare la legge divina (Pr 28,9), l’offerta di profumo o altre offerte di persone impenitenti (Is 1,13). L’imitazione dei costumi religiosi dei pagani da parte di Israele fu chiamata «le tue / sue abominazioni» (Gr 4,1; Ez 16,2) o «tutte le loro abominazioni» (Ez 12,16). Anche la doppia devozione verso Dio e gli idoli, connessa alla doppia moralità, fa «compiere tutte queste abominazioni», rendendo il tempio una «spelonca di ladroni» (Gr 7,10s), un luogo contaminato dalle abominazioni o idoli v. 30; 32,34). S’intende anche il sincretismo religioso (Ez 44,6s; Os 8,5) e la contaminazione del santuario da parte dei pagani (Dn 9,27) e dei loro idoli (Dn 11,31) o la contaminazione dello stesso per l’accesso indebito di qualcosa o di qualcuno (Dn 12,11; Mt 24,15; Mc 13,14). Le abominazioni sono accostate ai delitti (Ez 16,43) e alla corruzione morale (v. 47). I contaminati e gli increduli «fanno professione di conoscere Dio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona» (Tt 1,15s).

     ■ Il ripudio delle legittime moglie da parte dei Giudei per sposarsi con giovani pagane era ritenuto un abominio, una profanazione del patto e delle cose sante di Dio (Mal 2,10s).

 

2.5.  ASPETTI CONCLUSIVI

     ■ L’abominio è contaminante ed è fonte di contaminazione (Lv 18,27s.29; Ez 5,11).

     ■ Le leggi dell’Eterno intendevano porre un argine alle abominazioni (Lv 18,26.29).

     ■ I re timorati di Dio fecero sparire le abominazioni religiose e morali dal paese (Asa 1 Re 15,12; 2 Cr 15,8; Giosafat 1 Re 42,47; 2 Cr 17,6; Giosia 2 Re 23,19; 2 Cr 34,33).

     ■ Le abominazioni commesse dagli empi fanno sospirare e gemere i giusti (Ez 9,4).

     ■ L’abominio era causa del giudizio divino[6] e fonte di maledizione (Dt 7,26; Gr 44,22)e d’obbrobrio (Ez 44,13), e richiedeva la pena capitale (Dt 17,2-5). Lo stagno di fuoco sarà la destinazione dei codardi, degli increduli, degli abominevoli, degli omicidi, dei fornicatori, degli stregoni, degli idolatri e di tutti i bugiardi (Ap 21,8).

 

Blasfemia o dualismo? 2: Il dualismo integralista

Blasfemia o dualismo? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Blasfemia fra umorismo e dottrina {Gianni Siena} (A)

Centro antiblasfemia alias Ebrei per Gesù {Nicola Martella - Argentino Quintavalle} (A)

Religione di buoni sentimenti e senza umorismo? {Nicola Martella} (T/A)

 

[1]. Lv 20,23.25; Dt 7,25; 12,31; 17,1; 23,18; 24,4; 25,16; 27,15; Rm 1,30.

[2]. Dt 13,6.14; 17,2-5; 32,16s divinità e demoni; 1 Re 11,5.7; 21,26; 2 Re 21,2s.11; 23,13.24; 2 Cr 15,8; 33,2-7; 36.8.14; Esd 9,1.11.14; Is 41,24 dèi e idoli; 44,19; 66,3; Ez 8,6-17.

[3]. Ez 14,6; 18,12s; 20,7s; 37,23; 43,8.

[4]. Dt 12,31; 18,9s; 20,17s; 2 Re 16,3; 2 Cr 28,3s; 33,2.6; Gr 32,35; Ez 23,36s.

[5]. Gr 13,27; Ez 16,22.25.36; 43,8s; Os 9,10 Baal-Peor.

[6]. Lv 18,28s; 20,12s; Sal 106,40ss; Pr 16,5; Gr 6,15; 8,12; Ez 6,9ss; 7,3s.8s; 33,29.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Blasfemia_dualismo1_MeG.htm

24-06-2008; Aggiornamento: 25-06-2008

 

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