Nell’articolo «Ex
occultisti e loro pericoli», che qui di seguito discutiamo, abbiamo
parlato del fatto che recuperare chi ha una delle tante dipendenze, è
cosa ardua. Anche quando hanno accettato Gesù come Salvatore, non sempre lo
conoscono ancora come Signore. Anche quando sono persone visibilmente rigenerate
e desiderose di piacere al Signore, la via verso una nuova mentalità e
verso uno stile di vita rinnovato può essere lunga, tortuosa e prevedere
diverse ricadute. Il Signore ha spezzato in loro la potenza del peccato,
del diavolo, della carne e del mondo, ma queste istanze fanno ancora sentire la
loro |
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forza, che
si vince con un cammino di luce e di santificazione.
Nella loro
mente ci sono ancora le «autostrade» neuronali e spirituali della vecchia
vita, ma non ancora si sono costruite quelle nuove. È come se un autista
italiano si reca in Inghilterra e da un giorno a un altro deve guidare una
macchina inglese secondo le regole stradali inglesi! Ci vuole tempo,
affinché si crei un nuovo algoritmo cerebrale, che metta fuori uso quello usato
per tanti anni, secondo le vecchie convenzioni. Riuscire a svestire il «vecchio
uomo» e a rivestire «l’uomo nuovo», può significare un lungo cammino per
chi è affetto da una dipendenza
Tutto ciò che vale per una dipendenza, che è una forza coercitiva e compulsiva,
vale altrettanto, se non di più, per le facoltà mediali di occultisti, in
cui hanno agito «spiriti guida», che li hanno manipolati e usati.
Tralasciamo qui Giuda Iscariota
e come Satana lo raggirò, mettendogli in cuore di tradire Gesù e penetrandolo (Gv
13,2; Lc 22,3), poiché qualcuno potrebbe far presente
che si tratta di un esempio antecedente all’inizio della chiesa. Passiamo
a chiari esempi riguardanti credenti del nuovo patto.
Pietro rimproverò così Anania, che volle fare bella figura, pur mentendo:
«Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore, da farti mentire
allo Spirito Santo...» (At 5,3; cfr. v. 9 Saffira). Paolo fece
presente che esiste il rischio che anche i credenti maturi possano
essere «raggirati da Satana; infatti
non ignoriamo le sue macchinazioni» (2 Cor 2,10 nóēma
«pensiero, proposito cattivo, quindi macchinazione»). Infatti, i credenti
incauti possono fare posto al Calunniatore (gr. diábolos)
e contristare lo Spirito Santo di Dio (Ef 4,27.30).
Già i credenti, che non hanno problemi di dipendenza né di occultismo, devono
stare attenti alla manipolazioni diaboliche. Quanto più grave dev’essere
se ciò accade a ex dipendenti (drogati, alcolizzati, ludopatici, ecc.) e a ex
occultisti, viste le loro particolari problematiche e fragilità! Se già i
credenti senza dipendenze non sempre riescono a essere sobri, a vegliare,
a resistere al Calunniatore e vorace «leone ruggente» e a stare fermi nella fede
(1 Pt 5,8s), quanto dev’essere ancor più drammatico per credenti deboli e
fragili, specialmente se ex dipendenti ed ex occultisti.
Purtroppo, il credente che viene sopraffatto dal Maligno, compirà atti
malvagi; chi non resisterà al Calunniatore, diventerà anch’egli un
denigratore verso gli altri fratelli. Grave è quando uno cercherà una falsa
ragione «spirituale» in ciò, che fa (cfr. Nu 12,1ss; 16,1ss; Fil 1,17). La via
biblica è quella del ravvedimento, del pentimento e della riparazione del male
fatto agli altri credenti e all’opera di Dio.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema ▲
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1. {Danilo
Ristagno}
▲
■
Contributo:
Credo personalmente che, quando conosci Cristo, vieni trasformato e diventi una
nuova creatura, nessuno ti rapirà dalla sua mano, a meno che non sei convertito
realmente. La Bibbia su questo punto mi sembra assai chiara. Si veda Romani
8,31-39. {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Hai letto l’intero articolo sul sito? Hai capito di che cosa si tratta
veramente?
Il NT conosce «credenti» rigenerati e non-rigenerati (detti anche
«aggregati»). Tra i credenti rigenerati c’è tutta una serie variopinta:
carnali e spirituali, immaturi (bambini) e maturi (irreprensibili), ecc. Anche
nelle chiese attuali esistono «bambini, sballottati e portati
qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia
loro nelle arti seduttrici dell’errore» (Ef 4,14). Esistono credenti
infantili che, ancora dopo anni e decenni, necessitano latte e non cibo sodo
(1 Cor 3,2; Eb 5,12ss). Non è un caso che nel NT si esorta a vegliare, per non
essere sedotti, e a fuggire dinanzi al male.
Qui non si tratta della salvezza o della sua sedicente perdita. Questo è
un articolo di cura pastorale, che tratta i casi di credenti, che avevano
una dipendenza prima di convertirsi; e in caso speciale ed esemplare, trattiamo
il caso di ex occultisti (esoteristi, medium, ecc.). Satana, il Calunniatore,
cerca di ottenere influenza su ogni
anima, che è stata rigenerata, usando la seduzione o la paura (leone ruggente).
Dove i credenti fanno posto al Calunniatore, egli li userà, loro
malgrado, per i suoi piani malvagi (cfr. Anania e Saffira che mentirono allo
Spirito Santo; cfr. Pietro che in Antiochia si mise a giudaizzare; cfr. Dema,
stretto collaboratore di Paolo, che lo abbandonò e andò nel mondo; cfr. Evodia
Sintiche e la loro rivalità attuale, sebbene nel passato erano strette
collaboratrici di Paolo).
Tutto ciò è molto più
ampliato in credenti, che hanno alle spalle una dipendenza di
qualsiasi genere (alcool, droga, gioco, libertinaggio, sesso compulsivo,
avidità, ecc.), specialmente se come occultisti hanno permesso a uno
spirito guida d’invasarli e usarli come medium o guaritori. Un ex alcolista
non può avere un rapporto «normale» con l’alcool, ma deve fuggire da esso. Un
ex «dongiovanni» (gigolò, prostituto, ecc.) non ha un rapporto «disteso» con
l’altro sesso, ma deve fuggire più che altri dalla fornicazione e dai suoi
meccanismi. Un personaggio come Simone, il mago, pur avendo creduto ed
essendo stato battezzato, può ancora albergare in se il «pensiero magico»
(acquistare la potenza di dispensare lo Spirito Santo) e trovarsi perciò a
essere ancora «in fiele amaro e in legami d’iniquità» (At 8,23).
■
Danilo Ristagno:
Sinceramente io non sento nessun tipo di attrazione verso tutto quello, che
facevo prima di conoscere Cristo, nel senso che le cose, che Dio mi ha dato da
vincere, le ho vinte per sempre, è per fede che so che le ho vinte per
sempre. Poi sarà una cosa individuale, non so. Certamente ognuno ha il
suo rapporto personale con Dio. Mi pare giusto che si affermi quello, che viene
commentato ed esposto in questo sito, alla fine dei conti. {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Le proprie «normali» esperienze di fede sono una cosa, la consulenza ne è
un’altra, specialmente se tratta casi particolari. Non tutto è lineare e
semplice per chi si converte e ha una
dipendenza da qualcosa. La cura pastorale è un campo molto delicato. La cura
di anime verso persone con una dipendenza e verso (ex) occultisti, è un
terreno molto speciale, spesso abbastanza minato. A chi ne vuole un assaggio
sulla complessità, consiglio la seguente opera: Nicola Martella,
Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996).
2. {Claudia
Biscotti}
▲
■
Contributo:
Interessante articolo Nicola. Se posso, vorrei porti delle domande.
1. Il pericolo di ricadute in vecchie dipendenze, riguarda solo gli
esoteristi e gli occultisti, oppure è applicabile a quanti, loro malgrado, si
sono trovati «legati» in particolari patti familiari vincolanti per più
generazioni?
2. È possibile,
che la tipologia di persone suddetta, dopo la conversione, la pubblica rinuncia
a tale patto, possano «sviluppare» una specie di «senso di allerta» in
presenza di atteggiamenti dubbi e situazioni dubbie, che aiuta a fuggire il
male? (come chi è stato bruciato dal fuoco e, quando sente il calore, si
allontana). {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Rispondo alle tue domande.
1. La caduta in vecchie dipendenze
riguarda chiunque ce le abbia e di qualsiasi tipo esse siano. A ciò si aggiunga
che il «clima di famiglia» d’origine può essere un certo laccio per il
credente, qualora vengano praticate lì cose (p.es. bere molte sostanze
alcoliche, banchettare continuamente, usare un linguaggio scurrile, sparlare
continuamente del prossimo, giocare accanitamente e per soldi...). Fuori di tale
ambiente, i credenti si comportano in modo onorevole, mentre tale contesto
familiare rappresenta una continua minaccia alla loro integrità morale e
spirituale. Alla fine, bisognerà fare una certa scelta (cfr. Mt 10,35ss; 2 Cor
6,14s; 1 Pt 4,3ss).
2. Certo, chi è
stato in un determinato problema, sviluppa una certa «allergia» verso
certi contesti. Tuttavia, è bene non abbassare la guardia. Chi è stato in una
dipendenza (alcool, droga, libertinaggio sessuale, ludopatia, ecc.), sebbene
si sia bruciato le penne con tale fuoco, se non è vigilante, ha altresì una
grande facilità a ricominciare là, dove ha smesso; infatti, nel cervello
esistono ancora i «canali preferenziali», che si sono sviluppati con
l’uso compulsivo, dettato dalla dipendenza. E questo vale tanto più per la
dipendenza da occultismo, che premette la penetrazione di un certo
grado da parte di uno «spirito guida» in tali canali preferenziali cerebrali;
tali fenomeni possono avvenire anche dall’esterno, come influenza,
seduzione e manipolazione.
■
Claudia Biscotti: Va bene, è
chiaro, e in più, inconsapevolmente, mi hai risposto a ciò, che chiedevo a Dio
da un po’ di tempo. {22-06-2015}
3. {Danilo
Ristagno}
▲
■
Contributo:
Capisco che questo studio sia un articolo di cura pastorale, che tratta i
casi di credenti, che avevano una dipendenza prima di convertirsi. [...] Ora, un
conto è disciplinare qualcuno perché migliori nel suo cammino verso
quella meta, raggiunta infine da Paolo, per finire la corsa fino ad arrivare al
traguardo finale (Filippesi 3,14) e ricevere così il premio; un altro conto è
credere che qualche vero credente possa essere sedotto dal diavolo, e che
quindi anche a distanza di anni dalla conversione, gli spiriti evocati nel
passato torneranno lusingare l’ex medium e a suggerirgli l’uso
dell’antico potere. [...]
▬
Nicola Martella:
I veri rigenerati sono suggellati con lo Spirito di Dio per il giorno del
riscatto (Ef 4,30). Fino a quando i credenti arrivano alla meta, possono, loro
malgrado, fare posto al calunniatore (v. 27) e contristare lo
Spirito (v. 30). Addirittura, credenti poco accorti possono arrivare a
spegnere lo Spirito per alcuni tratti della loro vita (1 Ts 5,19). Credenti
con poco discernimento possono essere sedotti da falsi maestri, facendosi
defraudare del proprio premio (Col 2,18). Lo stesso può fare una ricaduta nella
vecchia dipendenza. A quel punto si viene salvati come attraverso il fuoco,
ossia giusto, giusto (1 Cor 3,15).
Il nemico studia ognuno di noi, credenti
rigenerati, per vedere quali siano i nostri punti deboli. Chi ha avuto
una dipendenza, sebbene ne sia uscito, ha una debolezza strutturale al
riguardo. Perciò, egli fa bene a non salire su tale treno della sua dipendenza
passata; se è appena salito, scenda e fugga. Laddove un tale credente
indugia, credendo e affermando che ha tutto sotto controllo, è a rischio. Una
volta ricaduto nella vecchia dipendenza, ritornare alla stabilità morale
e spirituale, è un lungo cammino, più di quanto possa esserlo per chi cade in un
peccato, dove non aveva sviluppato una lunga dipendenza. E questo vale anche e
specialmente per chi è stato un occultista (esoterista, medium,
spiritista, guaritore, taumaturgo, ecc.).
4. {Rita Fabi}
▲
■
Contributo:
Ho una domanda riferita al punto in cui dici quanto segue: «Mediante tali
“crociate della carne” spiritualizzate gli spiriti intendono fare terra
bruciata intorno al loro ex “canale”, riacquistare almeno parte del territorio
perduto, usarlo come strumento religioso dei loro piani, indurlo a usare le
vecchie facoltà esoteriche in nome di Dio, influenzare la maggior parte dei
credenti possibile, attaccare le guide della chiesa, distruggere l’opera locale
e la testimonianza, e così via». Tale credente ex occultista potrebbe
diventare una guida di chiesa o far parte del consiglio della chiesa, oppure
queste cariche gli sono impedite dal suo passato? {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Ognuno ha il suo passato e il «tali eravate» (1 Cor 6,9-11a), a
cui segue poi il «ma siete stati...», che introduce il cambiamento
ai sensi della rigenerazione (v. 11). Per diventare «conduttore» o
«servitore» nella chiesa locale non è tanto il passato a contare (anche Paolo
era un persecutore della chiesa), quanto — oltre a un vero pentimento, a una
vera conversione e a una vera rigenerazione da parte di Dio — ciò che prescrive
il NT come prerequisiti (1 Tm 3; Tt 1). Tragico è quando si è accettato
Gesù come Salvatore, ma non si è sottomessi a Lui come al Signore della
propria vita. Quando siffatte persone hanno un ruolo rilevante in una chiesa
locale, che siano state occultiste o meno nel passato, la rovina della
testimonianza e della comunità è programmata.
Nel caso di una
passata dipendenza la cosa è peggiore, per i motivi sopra esposti. Lo stesso
vale per un ex occultista, poiché, che egli ne sia consapevole o meno, lo
«spirito guida» lo vorrà convincere a usare le sue passate facoltà nel
nome del Signore, poiché tutti i «doni» verrebbero da Dio. Dove ci si convince
che tali facoltà vengano dallo Spirito Santo (e non dagli spiriti impuri, com’è
in realtà), tale «spirito guida» userà tale credente come un «medium
cristianizzato», illudendolo che egli sia un «unto» particolare. Così si
spiegano i fenomeni esoterici cristianizzati in campo carismaticista, che
si presentano come «santoni», «guru», «unti del Signore», «guaritori» e così via
e, in tal modo, propagano false dottrine, in genere l’antico gnosticismo
rivisitato. Si pensi a
W.M. Branham (falsa profezia mediante la piramidologia, un’arte
divinatoria), a
Benny Hinn (mesmerismo) e ad altri «sommi apostoli», che come in Corinto
seducono il popolo di Dio (2 Cor 11,3s.13ss).
■
Rita Fabi: Hai detto tutto
tu con il tuo commento. Il pericolo più grave è proprio questo, che una persona,
che abbia un ruolo rilevante, possa avere in se stesso ancora
porte aperte, in cui possano infiltrarsi tali spiriti di contenzione.
Questo è uno dei pericoli più grandi, che la chiesa come comunità può
incontrare, perché nessuno potrà mai credere che tali gesti o parole possano
venire dall’ingannatore per eccellenza, ma crederà che, sia le calunnie che
i gesti siano da Dio, e magari considerando tutto come un giudizio verso
la persona calunniata. Al fine d’intralciare, o addirittura arrestare, la
prossima mossa di Dio, Satana manda un esercito di spiriti di critica
contro la chiesa. Lo scopo di quest’offensiva è di allontanare il corpo di
Cristo da Gesù, per attirare i nostri sguardi sulle imperfezioni degli uni e
degli altri; questi sono la famosa zizzania, che vive insieme al grano
purtroppo.
Voglio riportare un pezzo di uno studio di Francis Frangipane intitolato: «Smascherare
l’accusatore dei fratelli»: «Quando questo spirito s’infiltra nella
mente di una persona, le sue accuse s’impongono con un tale veleno e una
tale intimidazione, che anche i più sobri rimangono sconcertati e poi sedotti
dalla sua influenza. Quasi tutti quelli, che sono coinvolti, tolgono il loro
sguardo da Gesù e lo concentrano sui “problemi”, dimenticando nella disputa
che, in realtà, Gesù sta pregando per l’unità del suo corpo. Abbindolati da
questo spirito, permettiamo ad accuse e contraccuse di marcare l’anima della
comunità, promuovendo
diffidenza e paura fra i suoi membri. La discordia distrugge allora
la chiesa bersagliata, mentre lo scoraggiamento si abbatte sul pastore e
la sua famiglia, o su altri servi di Dio, cercando di distruggerli. Per
mascherare la natura diabolica delle sue attività, il critico sovente ricopre i
suoi giudizi di una vernice religiosa. Con la pretesa di proteggere le
pecorelle da errori dottrinali grossi come un moscerino, obbliga il
gregge a ingoiare errori grandi come cammelli di correzioni prive
d’amore. Nel tentativo di correggere l’inosservanza delle Scritture, i metodi
applicati sono violazioni delle Scritture! Dove sta lo “spirito di
mansuetudine”, di cui parla Paolo in Galati 6, e l’umiltà del “bada bene
a te stesso, affinché non sii tentato anche tu”? Dov’è la motivazione
d’amore di “rialzare” il fratello? Fratelli, lo spirito che si nasconde
dietro a queste accuse, deve essere portato allo scoperto, perché il suo
scopo non è di restaurare e guarire, ma di distruggere!» (formattazione
redazionale). {22-06-2015}
5. {Liliane
Hoffer Vitanza}
▲
■
Contributo:
Suppongo che ognuno di noi può confermare che alla conversione certi
atteggiamenti sono stati cambiati senza fatica (bestemmia, fumo, ecc.).
Ma sappiamo che ci rimane sempre dei campi, in cui combattere per tutta
la vita (vedi la spina di Paolo). Non mi sembra mai di aver sentito che tutti i
dipendenti di vario genere (alcool, droga qualsiasi) siano stati liberati,
subito dopo la conversione. Chi conosce un po’ il meccanismo delle dipendenze,
sa che la dipendenza è psichica. L’apostolo Paolo ha parlato in Romani 12,2 del
rinnovamento della mente. Quindi si tratta di questo: la battaglia
spirituale dei pensieri. E la difficoltà di vincere è uguale per tutti.
Conosco tante persone amareggiate e frustrate, perché non riescono a cambiare
secondo il modo, in cui li è indicato. Ho visto tanti drogati ritornare nella
droga, perché nessuno ha capito quel funzionamento nel cervello della
memoria del piacere. {22-06-2015}
■
Claudia Biscotti: Concordo
con te, Liliane. Infatti, il rinnovamento della mente, che è un azione
continua mediante la lettura della Parola di Dio, è l’unico modo per evitare
la ricaduta
nelle dipendenze o per evitare di essere «disturbati» da influenze
demoniache. {22-06-2015}
6. {Edoardo
Piacentini}
▲
■
Contributo:
Gli occultisti, a differenza degli increduli, che non hanno alcuna vita
spirituale, hanno una
vita nello spirito sbagliata, perché sono entrati in contatto non con la
Divinità, ma con i demoni, non con la luce ma con le tenebre. Quando si
convertono a Cristo, sono liberati dall’influenza di questi spiriti
maligni e scoprono la meravigliosa comunione con Dio, che porta pace, gioia e
amore ai loro cuori. Tuttavia, se capita a essi di allontanarsi dalla
fede, sono più facilmente soggetti a ricadere negli errori del passato. E
ciò anche perché Gesù disse chiaramente che «quando lo spirito immondo
esce da un uomo, vaga per luoghi aridi, cercando riposo; e, non trovandone,
dice: “Ritornerò nella mia casa, dalla quale sono uscito”. E, se quando torna,
la trova spazzata e adorna, allora va e prende con sé sette altri spiriti
peggiori di lui, ed essi entrano là e vi abitano; e l’ultima condizione di
quell’uomo diviene peggiore della prima» (Luca 11,24-26). Accade a essi,
come all’ex drogato, che torna a fare uso di sostanze stupefacenti, o
all’ex alcolizzato, che riprende a bere, quando viene meno il motivo, per
cui ha rinunziato al vizio, che tanto lo attirava. Anche quando non si allontano
dalla fede, però, gli ex occultisti vanno comunque tenuti sotto controllo,
perché esiste un sottile confine tra spiritualità e sensualità, per cui questi
soggetti possono scambiare per divine e carismatiche quelle
manifestazioni, che sono, in realtà, di chiara natura esoterica. {22-06-2015}
■
Claudia Biscotti: Dissento
da quanto affermi, Edoardo Piacentini, perché alla conversione, dopo la nuova
nascita, lo
Spirito Santo, ci suggella e viene ad abitare in noi; quindi non mi pare
possibile che, un demone possa tornare a «abitare», ma sicuramente può
arrecare molto disturbo, ingannare e influenzare. Una siffatta situazione,
avviene se non ci si nutre della Parola, con conseguente disobbedienza e una
comunione indebolita. {22-06-2015}
▬
Nicola Martella: Il contributo di Edoardo
Piacentini è abbastanza condivisibile, se si prescinde dalla citazione delle
parole di Gesù in Luca 11,24ss. In effetti, nel contesto di tale brano
Gesù parlava d’Israele, che aveva rifiutato Gesù quale Messia (cfr. v. 23). In
caso concreto, descritto da Gesù, riguarda una liberazione senza conseguente
rigenerazione; allora sì che la situazione finale diventa peggiore dei
quella iniziale. Quindi, tale brano non si dovrebbe applicare all’occultista,
che è stato liberato e rigenerato dal Signore. Nella parte successiva a tale
brano, Edoardo Piacentini ha ragione: tutti coloro che sono usciti da una
dipendenza (così anche dall’occultismo), devono stare attenti a non ricaderci,
facendo posto al Calunniatore (o diavolo). L’ingiunzione, che bisogna seguire, è
questa: «Fuggi da xxx!» (p.es. 1 Cor 6,18 fornicazione; 10,14 idolatria;
1 Tm 6,9ss avidità; 2 Tm 2,22 passioni irruenti). La spiritualità esoterica
scimmiotta alquanto la spiritualità biblica ed è per gli incauti una grande
trappola. Non basta cristianizzare l’esoterismo, perché esso diventi
gradito a Dio ed edifichi le chiese! Tuttavia, questo è proprio ciò, che il
Calunniatore (o diavolo) cerca d’instillare nella mente di dell’ex occultista
rigenerato: praticare facoltà medianiche in nome di Cristo! Molte delle
false dottrine delle chiese odierne sono nate così, ossia dando ascolto a
tali mistici, santoni, guru e unti, che hanno mischiato lo gnosticismo con
l’Evangelo, facoltà medianiche con carismi biblici, e così via. Solo praticando
il discernimento degli spiriti, si potrà mantenere il controllo nelle
chiese e preservarle dai «sommi apostoli» di Corinto (2 Cor 11,5.13ss), dai
seguaci di Balaam (Ap 2,14), dai Nicolaiti (Ap 2,6.15) e dalle Iezabel di turno
(Ap 2,20).
7. {Danilo
Ristagno}
▲
■
Contributo:
Noi tutti, convertiti a Dio, ogni giorno resistiamo al diavolo (Giacomo
4,7). «Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma
contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di
tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti»
(Efesini 6,12).
Riguardo a frasi come queste: «Nel caso di un ex occultista la cosa è
peggiore
poiché, che egli ne sia consapevole o meno, lo “spirito guida” lo vorrà
convincere a usare le sue passate facoltà nel nome del Signore, poiché tutti i
“doni” verrebbero da Dio», non mi trovi in accordo.
Non c’è, ripeto, una classifica capace di dirci per chi sia peggiore o
meno, migliore o meno. «...vale a
dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti;
poiché non v’è distinzione»
(Romani 3,22). {22-06-2015}
▬
Nicola Martella: Non si fa bene a
mischiare brani soteriologici (p.es. Rm 3,22) con questioni pastorali. Tutti
sono stati dichiarati peccatori, senza distinzione, perché Dio possa fare grazia
a ognuno, che crede (vv. 23s). Tuttavia, qui parliamo del tempo dopo la
conversione e la rigenerazione.
La
santificazione di chi non ha dipendenze è molto più facile di chi le ha; le
ricadute dell’ex dipendente sono molto più frequenti. Poi, che la
condizione di un ex occultista sia particolare tra le dipendenze, si
evince dal fatto che un demone ha pervaso direttamente la sua psiche, che si
sono creati dei collegamenti neuronali particolari con l’attività occulta e che
tali meccanismi cerebrali sono esistenti anche dopo al conversione. È solo col
tempo, con la disciplina e la sottomissione a Cristo che l’ex occultista
riesce a resistere alle false intuizioni del nemico, a rifiutare il
«pensiero magico», evitando di spiritualizzarlo, a fare «prigioniero ogni
pensiero, fino a renderlo ubbidiente a Cristo» (2 Cor 10,5) e a pensare con
la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16).
Ti consiglio nuovamente e vivamente la lettura del mio libro «Entrare nella
breccia», per capire di che parliamo. Per come ti esprimi, mi pare proprio che
non conosci molto l’arte della cura d’anime, né la consulenza verso chi ha una
dipendenza particolare e specialmente verso chi ha un’affezione occulta e
facoltà medianiche. Chi ha curato persone del genere per anni, sa di che cosa
parliamo.
■
Danilo Ristagno: Non ho
affatto introdotto una polemica, ma ho risposto a questo commento: «Si
pensi a
W.M. Branham (falsa profezia mediante la piramidologia, un’arte
divinatoria), a
Benny Hinn (mesmerismo) e ad altri «sommi apostoli», che come in Corinto
seducono il popolo di Dio (2 Cor 11,3s.13ss)»; ho detto semplicemente che
un credente si vede dai propri frutti (Matteo 7,20).
In effetti da questo discorso noi deviamo dal tema di base, ma permettimi almeno
di dire la mia in merito. Non sto affatto mischiando brani soteriologici con
questioni pastorali per dire qualcosa che sconfini fuori tema; so bene che un
pastore
deve curare il proprio gregge, ma è proprio per alcune cose, che ho letto, che
sto intervenendo, quindi il mio intento è quello di capire ciò, che sto
leggendo, chiedendone spiegazioni all’autore dell’opera.
Sto cercando di analizzare questo passaggio: «Perciò, anche a distanza di anni
dalla conversione, gli spiriti evocati nel passato torneranno lusingare
l’ex medium e a suggerirgli l’uso dell’antico potere. Guai allora se l’ex
occultista facesse posto al Calunniatore (o diavolo; Ef 4,27) e si
facesse attrarre dalle sue sirene! È come se un ex alcolista facesse posto
all’alcool, e un ex drogato si facesse vincere dalla droga. Allora per il
dipendente si realizza questo proverbio: “Lo stolto che ricade nella sua
follia, è come il cane che torna al suo vomito” (Pr 26,11; 2 Pt
2,22)».
Dove è scritto nella Bibbia che gli ex occultisti siano più soggetti
rispetto ad altri, perché prima erano «dipendenti» dall’occultismo? La
dipendenza è schiavitù, bene; ma mentre la dipendenza da alcool e droghe
è appunto una dipendenza, l’occultismo è quella «pratica» religiosa, che
ha introdotto dentro l’occultista i demoni. Poi ricordiamoci che in un ex
occultista, che ha ricevuto Dio, avviene una liberazione totale.
{22-06-2015}
▬
Nicola Martella: Vedo che non hai avuto
molto a che fare con demonizzati e con la cura d’anime nei confronti di (ex)
occultisti. Se vedi il caso di Simone il mago, ti renderai conto come il
«pensiero magico» (comprare il «potere» di dispensare lo Spirito Santo) era
ancora presente in lui, nonostante che avesse ascoltato Filippo, Pietro e
Giovanni, avesse creduto, fosse stato battezzato, avesse ricevuto l’imposizione
delle mani da parte degli apostoli e magari anche una catechesi per neofiti.
Poi, c’è una differenza fra le dipendenze e le affezioni occulte. Le
dipendenze hanno a che fare con sostanze (alcool, droga, cibo, ecc.)
e con qualcosa di compulsivo (ludopatia, sesso, ecc.), che agisce a livello
cerebrale. I
fenomeni occulti hanno alcuni elementi in comune con le dipendenze, ma oltre
a ciò hanno a che fare con uno «spirito guida», quindi con una
intelligenza demoniaca, che pervade internamente il medium, utilizza i suoi
canali cerebrali e mentali e lo usa come «medium», ossia «mezzo» mediante il
quale rivelarsi, divinare, guarire, pervadere altre menti, sedurre, aggiogare,
ecc. Ciò mostra che la demonizzazione è ben più grave come problema,
nella sua soluzione, nelle ricadute, nei danni già provocati e nei postumi e
strascichi che lascia anche dopo la liberazione, la conversione e la
rigenerazione. Inoltre, dopo la liberazione dalla potenza spirituale, che
demonizzava l’occultista, il cammino per la purificazione dal «pensiero magico»
e trasformazione della mente (Rm 12,2), per svestire l’abito vecchio (modo
vecchio di pensare) e rivestire quello nuovo, è lungo, angusto e spesso
scivoloso, pieno di pericoli e ricadute. La guerra spirituale contro le
potenze, che prima manipolavano l’occultista e che ora vogliono in qualche modo
riconquistare terreno, può essere molto pesante.
A ciò si aggiunga che non tutti coloro, che vogliono uscire dall’occultismo e
che vogliono accettare Gesù come Salvatore, diventano subito dei rigenerati, e
ciò a causa di ostacoli, che lo impediscono. In un lungo lavoro pastorale
bisogna spesso portare alla loro mente le cose fatte, gli impedimenti, il
«pensiero magico» latente, confessarli e toglierli di mezzo. Solo durante la
consulenza, realizzano che devono rinunciare alle loro facoltà
medianiche, che devono accettare Gesù anche come Signore, e così via. Solo
allora, si assiste come lo Spirito Santo crea in loro la rigenerazione. Ma
allora il lavoro non è terminato, poiché c’è davanti un lungo cammino pieno
di ostacoli, tentazioni, prove, suggerimenti demoniaci ben cristianizzati,
ecc. che bisogna superare.
Tutto questo lo comprende solo chi ci è passato come occultista o come
consulente.
■
Danilo Ristagno: [...] Non
confondiamo le dipendenze con gli spiriti. Le dipendenze
possono ritornare, perché legate a un fattore psicologico. Paolo dice che con la
carne serve la legge del peccato (Romani 7,25); gli spiriti invece quando
vengono cacciati, vengono cacciati, punto.
Perciò il credente con la mente serve la legge di Dio (Romani 7,25), non la
legge degli spiriti o dei legami antichi. Quindi, dagli spiriti sicuramente, se
sei una nuova creatura, sei liberato perché o sei posseduto o sei liberato.
Dubito che uno
spirito seduttore possa sedurre un credente nato realmente di nuovo; non
è la regola. Un credente serio, infatti, non verrà mai posseduto e non
ritornerà mai alle dipendenze del «pensiero magico».
Il fatto del «pensiero magico» secondo me si riconduce al vissuto di Simon
mago, che fino al momento della conversione faceva i «miracoli» ed era
quindi abituato a pensare in un certo modo.
Questo però è
valido per tutti, non solo per Simone: se uno, prima di convertirsi, fosse
stato un giocatore d’azzardo, gli rimarrebbe il pallino della statistica, dei
trucchi con le carte, eccetera, anche se non andasse mai più a farsi una
partita. {23-06-2015}
▬
Nicola Martella: La liberazione da
una dipendenza qualsiasi è una cosa (così da una demonizzazione), il
ristabilimento della mente in conformità alla Parola e alla volontà di Dio,
è un’altra cosa. La «legge del peccato» si palesa nella carne di ognuno
in conformità della struttura mentale, dell’indole, del grado di corruzione e
così via. La «legge del peccato» si personalizzerà in modo differente in
una persona moralmente integra, in una persona con una delle tante depravazioni,
con una dipendenza e in un soggetto, che ha praticato occultismo passivo,
esoterismo attivo o è stata invasata a qualche livello da spiriti. Anche dopo la
conversione e la rigenerazione, la «legge del peccato» si manifesterà in ognuno
secondo la conformazione mentale reale del soggetto. L’obiettivo di ognuno sarà
quello di acquisire la «mente di Cristo» mediante la santificazione; il
cammino sarà più o meno lungo a seconda dello stato di corruzione mentale
del soggetto, poiché la depravazione lascia profondi segni nella mente. Questo
lo possono comprendere solo coloro, che ci sono passati personalmente, e coloro,
che fanno consulenza specifica da decenni.
Un ex occultista, che viene rigenerato e suggellato con lo Spirito Santo, non
verrà
mai posseduto di nuovo da uno spirito impuro. Tuttavia, ogni credente può
fare posto al Calunniatore e contristare lo Spirito (Ef 4,27.30).
La
seduzione nel credente non avviene mediante uno spirito che si introduce nel
rigenerato, ma per influenza esterna e per convincimento ideologico. Il
tentativo di seduzione dei credenti incauti da parte di demoni e di falsi
profeti è una realtà, che anche Gesù ha insegnato ai suoi discepoli: «Guardate
che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo:
“Io sono il Cristo”, e ne sedurranno molti. [...] Sorgeranno falsi cristi
e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse
possibile, anche gli eletti» (Mt
4s.24,24). I Corinzi erano stati sedotti a credere a false dottrine da
parte dei «sommi apostoli» giudaici di stampo esoterico (2 Cor 11,3ss.13ss; cfr.
vv. 10s). I Galati furono sedotti dai giudaizzanti (Gal 1,6-9; 3,1ss).
Quindi, è abbastanza pericoloso affermare che «uno spirito seduttore
possa sedurre un credente». Altrimenti perché
verrebbe ingiunto di vegliare e pregare?
Inoltre, sebbene ci sia una regola valida per
tutti, come tu affermi, tu stesso fai l’esempio del «giocatore d’azzardo»,
che è molto pertinente; esso mostra che la sua passata dipendenza ha creato in
lui una particolare tendenza, che altri non hanno, e che rimane anche da
credente. Il suo bene è tenersi lontano dal gioco d’azzardo; infatti, in
modo latente in lui ci sono ancora molte informazioni e la «mentalità del
giocatore». Ora, parafrasando le tue parole finali, ti faccio notare che la
stessa cosa vale per gli ex esoteristi: se uno, prima di convertirsi, fosse
stato un occultista, gli rimarrebbe il pallino del «pensiero magico»,
dell’interpretazione occulta della realtà, della devozione esoterica, eccetera,
anche se non praticasse mai più una delle arti magiche. Questo è il suo
tallone di Achille.
È proprio tale mentalità, che l’ex occultista deve svestire mediante un
lungo processo di santificazione, rivestendo «l’uomo nuovo» (Ef 4,22ss) e
la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16). Questo lo dobbiamo fare tutti. L’ex
occultista non è speciale in sé, ma è l’ideologia e la prassi, che pervadevano
interamente la sua mente, a essere particolari e che fanno sentire i suoi
effetti per lungo tempo sulla via della santificazione. Il nemico cercherà
di sfruttare proprio tali tare dell’ex occultista, per cercare di farlo cadere
nella sua malefica rete.
Danilo Ristagno, sinceramente al posto tuo cercherei di comprendere di più
questo mondo dell’occultismo, che poco conosci, e le oggettive difficoltà che
incontrano gli ex occultisti, dopo la loro conversione. Approfondisci
pure meglio il ministero pastorale e le reali difficoltà, che il consulente
incontra nel caso delle dipendenze e specialmente nel caso di una demonizzazione
di varia entità prima della conversione e delle grandi difficoltà e lotte per
gli ex occultisti di abbandonare il «pensiero magico» e la mentalità esoterica.
Come esempio che la realtà pastorale è molto
più complessa di uno schema in bianco e nero, rimando alla lettura della
testimonianza di un ex medium e del suo percorso pastorale travagliato: ►
Un ex-occultista sull’esoterismo cristianizzato.
8. {Liliane
Hoffer Vitanza}
▲
■
Contributo:
Nell’ambito del tema dell’articolo vorrei informare riguardo ai libri di Neil T.
Anderson: «Una nuova identità per una nuova vita» e «Finalmente liberi». Neil T.
Anderson ha sviluppato un metodo semplice (niente di magico), per aiutare le
persone a evidenziare i punti deboli e le catene, che si portano
dietro dal passato, malgrado la conversione avvenuta. Questo metodo si chiama
«Sette passi verso una completa libertà in Cristo». È un metodo dolce, in cui la
persona viene accompagnata da un consulente per rinunciare, denunciare,
confessare. La persona impara come combattere i pensieri negativi e
rigettarli.
Voglio ricordare una massima di Dietrich Bonhoeffer: Non puoi impedire agli
uccelli di posarsi sulla tua testa, ma puoi impedire loro di fare il nido.
Tradotto vuol dire: non puoi impedire i pensieri negativi, ma sei
responsabile di che cosa ne fai. Gesù ha detto che il peccato inizia nella
mente. Dio non ci toglie questo problema con la conversione. {23-06-2015}
▬
Nicola Martella: Grazie, Liliane. Per
correttezza faccio rilevare che tale massima è, in effetti, di Martin
Lutero e recita correttamente così: «Non puoi impedire agli uccelli di
volare sopra il tuo capo; però puoi impedire loro di farvi il nido» (vedi
qui al lemma «Pensieri cattivi»; in rete alcuni lo citano addirittura
come «proverbio cinese»!). Per
l’approfondimento di veda il tema «Cattivi
pensieri».
Tornando al tema, ti do ragione. Infatti, si
vuole vedere la rigenerazione come un punto di arrivo, mentre è solo il
punto di partenza. È la santificazione, che ci rende sempre più simili a
Cristo. Il più grande campo di battaglia è la mente del credente. Tale
battaglia è molto più o meno pesante in base al danno, che la mente ha
subito nel passato. Le dipendenze di qualsiasi genere (e tra esse le pratiche
occulte) hanno mutato la struttura mentale, hanno recato molto danno e
modificato l’accesso alla realtà. Il cammino per ottenere una «normalità»
mediante la santificazione è più o meno lunga, in base al danno reale presente.
Sorprende che si comprende questo per il recupero e la stabilizzazione di
persone, che hanno subito un trauma fisico di varia entità, e non si
vuole accettare la stessa cosa per i variegati danni della mente, dovuti
a diversi tipi di corruzione morale, traumi psichici e danni esistenziali!
■
Liliane Hoffer Vitanza:
Grazie, Nicola, mi sbaglio sempre tra Bonhoeffer e Lutero. Vorrei informare che
per i dipendenti di
droga i ricercatori in Israele hanno sviluppato un trattamento con
intervento sul cervello. Si chiama «metodo ANR». Viene eseguito anche in
Svizzera, all’ospedale di Interlaken, con ottimi risultati anche per dipendenza
da medicinali anti-dolorifici. {23-06-2015}
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {Vari
e medi}
▲
■
Aldo Cata: Per fortuna, non
ho mai avuto a che fare con cose così lontane dalla bellezza e purezza della
vita! Grazie a Dio! {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Questo è buono, sebbene le «dipendenze» possono essere varie e il nemico
può usare la
trappola adatta a ogni vero credente. Per questo viene ingiunto a
vegliare e pregare e a non fare posto al Calunniatore (o diavolo), per non
essere sedotti e per non cadere nel laccio dell’avversario. «Chi pensa di
stare in piedi, guardi di non cadere» (1 Cor 10,12).
■
Aldo Cata: Per quanto posso,
io sto molto attento (!), anche alle persone che frequento. {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Per chi vuol stare «molto attento», si fidi soltanto della «sola Scrittura»,
senza aggiungere o togliere da essa (Deuteronomio 4,2; 12,32; Apocalisse
22,18s). Infatti, è scritto: «La tua parola è una lampada al mio piede e una
luce sul mio sentiero» (Salmo 119,115). E ancora: «Io ho riposto la tua
parola nel mio cuore, per non peccare contro di te» (Salmo 119,11). Un mio
motto
recita: «Fidarsi è bene, controllare nella Scrittura è meglio».
■
Guerino De Masi: Ho letto un
libro interessante alcuni anni fa. Devo ritrovarlo e dare gli estremi giusti. In
sintesi, parla di «grucce», che il Signore dà appena convertito,
liberando da dipendenze e problemi vari. Dopodiché queste «grucce» vengono
tolte. E inizia un cammino di maturità e santificazione, nel quale non
manca il rischio di ricadute. Certamente serio e difficile è quello di un
ex spiritista, malgrado la negazione nella maggioranza dei fratelli.
{22-06-2015}
■
Claudia Biscotti: Non ho
letto il libro
«Entrare
nella breccia»,
ma una sorella me lo disse un giorno,
dopo averle confessato che, per certe situazioni all’inizio della conversione,
mi sentivo invincibile, mentre in quei momenti avvertivo debolezza e incertezza.
Lei mi disse: «Dio ti ha tolto le grucce, ora devi proseguire».
J
{22-06-2015}
■
Bruno Salvi:
Caro Nicola, condivido appieno ciò che hai scritto. Sicuramente alcuni non
condivideranno, ma ciò che dici è verità. Verissimo tutto quello che dici, anche
quando scendi nei particolari. Quando spieghi, centri il bersaglio, penso come
pochi, e mi dispiace quando non ti comprendono. {24-06-2015}
12. {Vari e
brevi}
▲
■
Rosario Patrizio Picone: Sto
leggendo «La
lieve danza delle tenebre»: è molto chiarificatore per ogni mio
dubbio. {22-06-2015}
▬
Nicola Martella:
Adatto al tema è inoltre e specialmente «Entrare
nella breccia» sulla cura pastorale in caso di occultismo.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Ex_occult_EnB.htm
26-06-2015; Aggiornamento: 18-07-2015 |