Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

La lieve danza delle tenebre

 

Occultismo-esoterismo

 

 

 

 

L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN EX-OCCULTISTA SULL’ESOTERISMO CRISTIANIZZATO

 

 di Stefano Frascaro

 

Stefano aveva appena conosciuto il Signore e venne nella cura pastorale per altri motivi. Facendo la mia analisi del suo caso a 360° gradi mediante domande mirate, mi accorsi che mi trovai davanti un esperto occultista e che lo spirito guida, che lo aveva manovrato da tempo, non lo avrebbe mollato così facilmente e che avrebbe cercato di imbrogliare me e lui. In tali casi la presenza degli spiriti li potevamo avvertire chiaramente intorno a noi.

     Viste le resistenze in Stefano, sebbene egli fosse sincero, mi preparai a una cura pastorale a lunga scadenza. Intanto egli cercava di «provarci» per vedere fino a che punto arrivasse la mia tenacia e la mia pazienza. La prima manovra fu questa: «Perché i miei doni non possono provenire da Dio?». Gli risposi che l’albero cattivo non può fare frutti buoni. Poi seguì la seconda: «Perché Dio non può servirsi dei miei doni nel suo regno, visto che ora sono diventato credente?». Gli risposi che gli apostoli in Samaria non nobilitarono le facoltà medianiche di Simone il Mago (At 8,9ss.21ss), né Paolo mise al servizio di Dio le facoltà divinatorie della serva demonizzata con lo spirito vaticinante (At 16,16ss).

     Prima di arrivare a una «preghiera di rinuncia» sincera, onesta e completa (senza se e senza ma), la strada è stata lunga. La voglia di riprovare quella sensazione energetica, era grande. I bisogni in famiglia e fra i conoscenti era una grande fonte di tentazione a «risolvere» tutto con tali facoltà medianiche. Resistere al diavolo non era facile, visto che veniva col «miele» e le lusinghe.

     Gli dicevo che doveva ritenersi benedetto dal Signore di non essere capitato in un gruppo carismaticista tipo «fuoco di Toronto»: il suo «dono» medianico si sarebbe trasformato subito in un «carisma» spiritualista o gnostico! Essendo venuta a conoscenza delle facoltà medianiche di Stefano, posso immaginarmi — come gli ho a volte detto — che avrebbe avuto una grande carriera come «profeta» e «guaritore» carismaticista, ma avrebbe perso l’anima sua! (Mt 7,15-23). {Nicola Martella}

 

Non è facile per me scrivere cose, che ancora ho difficoltà a superare, ma il vedere quanta superficialità e incompetenza vengono evidenziate, quando si parla di cose che «sfiorano» (!) l’esoterismo, m’impone d’esortare chi, attratto dal «canto delle sirene», non s’accorge del suo avvicinarsi al punto da cui poi ritornare risulta, in moltissimi casi, impossibile.

     Ho un rapporto personale con il Signore dal 1999, anno in cui posso dire con certezza che la mia vita ha subito un cambiamento fondamentale. Il perché sarà facilmente immaginabile da chi avrà la pazienza di seguire questo mio scritto che vuole diventare una testimonianza della pericolosità delle lusinghe di Satana.

     Può darsi che questo mio intervento possa mascherare delle manipolazioni, chiaramente inconsapevoli, dell’avversario presenti nel carismaticismo estremista, letto in alcuni interventi anche su questo sito [► Voglia di profeti e veggenti]. Con questo lungi da me dal pensare che chiunque delle persone (fratelli e no), di cui ho letto sul sito, possano essere suoi strumenti, ma sento il dovere d’esortare all’attenzione.

     Avevo circa quindici anni, quando mia nonna, una notte di Natale, mi trasmise uno strano «dono», quello di «sapere le cose», come diceva lei, sulle persone. A quell’età tutto viene preso ancora per gioco, ma oramai il cambiamento era in atto. Piano piano i miei interessi verso le amicizie diventavano meno pressanti. Mi accorgevo che isolarmi e rinchiudermi in me stesso, stava contribuendo a crearmi un mondo, in cui tutto era come desideravo. A questo punto, molti diranno: «E cosa c’è di strano in ragazzo di quindici anni?». Lo strano è che io non ero così, ero una ragazzo estroverso e pieno di vita. La causa di questo disagio fu data chiaramente alla pubertà. Quale errore.

     Verso i diciotto anni, cominciai a prendere conoscenza delle mie diversità. Vivevo in una famiglia cattolica, ma non praticante, ma comunque salda in alcuni principi. Mi davano una discreta libertà e, grazie proprio a questa mancanza d’imposizione, mi avvicinai alla religione. Ma quale religione? Non certo quella salvifica, ma a quella che si può leggere in alcuni scritti New Age. Erano gli anni ‘80 del secolo scorso e questi movimenti settari esplodevano quotidianamente.

     Mi avvicinai, durante una festa, a un tavolo dove una persona leggeva i tarocchi. Come mi avvicinai, questi s’alzò e mi lasciò il posto. Io in quel momento risi, gli dissi che al limite potevo leggergli la marca delle carte, ma lui estremamente serio mi disse: «Siediti e smettila di scherzare…». Come presi le carte in mano, tutto mi divenne chiaro. Capii immediatamente cosa voleva dire mia nonna. Sentii pervadermi da una sensazione quasi di «potere», sapevo dire «cose» alle persone, e queste persone ne traevano grande giovamento.

     Iniziò così la mia «carriera» di guaritore, rabdomante, preveggente, medium e di ogni altra cosa mi permettesse d’interagire in modo paranormale con il mio prossimo.

     Diventai membro del Lectorium Rosicrucianum, avevo il mio «maestro spirituale», diventai «esperto» di ermetismo e tutto questo, si badi bene, lo facevo in nome di Dio! Ma quale era veramente questo Dio?

     Nel frattempo ero diventato maestro di Rejki di terzo livello, avevo le persone che aspettavano fuori casa il mio ritorno, persone a cui «facevo del bene» imponendo loro le mani, facendo loro pranoterapia e così via. È interessante notare che prima di ogni seduta pregavo (un Padrenostro e un’Avemaria) e non chiedevo mai soldi, perché facevo mio il principio secondo cui «gratis ho ricevuto e gratis dono».

     E uno potrebbe dire: «Stefano, cosa c’è male in quello, che hai fatto? Facevi del bene alle persone, qual era il male?».

     Ero esausto, diminuiva sempre di più la mia presenza in famiglia. Le premonizioni, che avevo, oramai neppure più richieste, uscivano da sé. Chi sa quanto è doloroso preannunciare a una cara amica di «controllare bene» una determinata parte del corpo, ma con la certezza che era perfettamente inutile, perché oramai vedevo la sua «aura» spegnersi? O passare nottate a vedere armadi e attaccapanni, che volavano per casa? O fare riti tutti i venerdì sera per allontanare coloro, che quotidianamente evocavo.

     Ero potente. Avevo il dono di far stare meglio le persone, ma quanto mi costava? Sentivo sempre di più presenze, che mi attanagliavano, mi parlavano. Le notti erano divenute oramai piene di visioni e incubi. Nel frattempo avevo perso mia moglie e, nel nome d’un Dio che evidentemente non conoscevo, la richiamavo con sedute spiritiche, pregavo gli «angeli», che mi mettessero in contatto con lei. E quante volte ho avuto modo di pensare che le avessi parlato.

     Tutto in nome di Dio. Conoscevo l’Apocalisse a menadito. Il libro di Daniele era fonte per me di visioni futuristiche. I misteri rosacrociani per me cominciavano a non essere più tali. Alice Bailey era il mio guru.

     Pregavo Dio ogni volta che dovevo imporre le mani. Sentivo la presenza di spiriti dentro le persone, li scacciavo nel nome di Dio, ma «pregando» mai con l’autorità datami ora da Gesù Cristo. Ma uno spirito si può scacciare con la preghiera? Non me lo chiesi mai.

     Poi un giorno, ho conosciuto la verità salvifica di Cristo Gesù. Ma quante lotte ancora dovevo fare, dicevo a un caro fratello, Nicola Martella, che conobbi proprio all’inizio del mio cammino spirituale.

     E più gli dicevo: «Ma che male faccio a curare le persone?», e più lui mi rispose serenamente: «Caro Stefano, quando dici di pregare, anziché dire un Padrenostro e un’Avemaria, dì così: «Signore, se viene da te questo dono sia fatta la tua volontà, se non viene da te toglimelo!».

     Come potrei mai raccontare lo stato, in cui mi sentii, quando feci questa preghiera con fede. Mille macigni mi si tolsero dalle spalle. È inutile dire che queste «guarigioni» sparirono, le visioni sparirono, il «dono» della preveggenza sparì e così via.

     Ma fu difficile. Difficile perché all’inizio la preghiera che dicevo era quasi «sottovoce», quasi volessi che il Signore non l’ascoltasse… In effetti all’inizio non succedeva nulla; e io, tutto tronfio, tornavo da Nicola dicendo: «Vedi che è da Dio?». Nicola mi sorrideva e diceva: «Ma hai pregato con il cuore o solo con la bocca?».

     Nel momento in cui pregai con il desiderio che tutto smettesse, in effetti ciò avvenne. Quando veramente mi pentii e mi ravvedi, perché capii i miei errori con il Signore e l’implorai che mi togliesse tutto ciò, che non veniva da Lui, questo accadde! Ma dovetti «vedere» ancora cose che prego il Signore di farmele dimenticare al più presto.

     Qualcuno potrebbe chiedersi: «Va bene, Stefano, mi spieghi il perché di questo tuo scritto?». Voglio avvisare. Voglio mettere in guardia. Posso dire che la mia esperienza in campo esoterico è grande e so che significa parlare con gli spiriti, so che significano le lusinghe degli spiriti, so che significa sperimentare in che modo subdolo si possono appropriare della tua mente, facendoti passare per «sacre» cose, che sacre non sono. So quanto sia facile avere potere e considerazione con le lusinghe dell’avversario.

     Ed è per questo che trovo l’opera di Nicola meritoria. Mettere in guardia contro l’avversario. Satana tentò Gesù con l’uso storpiato della Parola. Io curavo le persone imponendo le mani, credendo di farlo in nome di Dio, ma lo facevo in realtà per mezzo di Satana.

     È doloroso vedere come Satana tuttora mi lusinga, e solo grazie a una preghiera sincera e tramite l’aiuto del Signore riesco a cacciarlo via.

     Esorto quindi tutti i cari fratelli, che sentono d’avere dei doni, di chiedersi veramente da chi provengono. Li esorto a pregare sinceramente il Signore che glieli tolga, se non venissero da Lui.

     Già immagino quanti diranno: «Stefano, quella è la tua esperienza; i miei sono doni, che vengono dal Signore». Anch’io la pensavo così. Vi lascio con Matteo 26,41: «Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

 

Per l’approfondimento delle tematiche toccate rimandiamo alla seguente letteratura:

     ■ Occultismo: Nicola Martella, La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992).

     ■ Esoterismo e medicine alternative: Nicola Martella, La salute fra scienza, religioni e ideologie, Malattia e guarigione 1 (Punto°A°Croce, Roma 2003). Nicola Martella, Dizionario delle medicine alternative, Malattia e guarigione 2(Punto°A°Croce, Roma 2003).

     ■ Cura pastorale di problemi occultistici: Nicola Martella, Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996).

     ■ Carismaticismo: Nicola Martella, Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995).

 

°*°*°*°*°*°*°*°*

 

«Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgono forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli? 17Così, ogni albero buono fa frutti buoni; ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. 18Un albero buono non può far frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. 19Ogni albero che non fa buon frutto, è tagliato e gettato nel fuoco. 20Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti.

     21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti?”. 23E allora dichiarerò loro: “Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità» (Mt 7,15-23).

 

Uscire dalla morsa dell’occultismo {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A2-Esoterismo_cristianizzato_Oc.htm

15-11-2007; Aggiornamento: 18-06-2015

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce