Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.
Una cara amica mi ha chiesto di dimostrarle, Bibbia alla mano, che
il diavolo, di cui parla Gesù, non è che un simbolismo,
tesi da me e dai Bahai fermamente sostenuta; lei naturalmente
è quasi cattolica, al che mi trovo in mezzo a demoni di tutte le
specie... Non pensavo ce ne fossero così tanti... Se avete
affrontato questo tema, ti sarei grato che me lo indicassi… nel caso
potessi prenderne ispirazione. {Salvo Caruso; 7 aprile 2009} Ad
aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Certo
che ho affrontato questo tema.
Il
diavolo
non
è
un
mero
simbolismo,
ma
una
persona.
Te
lo
dice
chi
ha
avuto
a
che
fare
con
persone
demonizzate
di
varia
specie,
molti
dei
quali
il Signore
Gesù
ha
liberato;
i
simbolismi
non
parlano
con
altra
voce
mediante
la
bocca
di
qualcuno
né
dicono
cose
che
le
loro
vittime
non
saprebbero
neppure.
Nel
mio
libro «La
lieve danza delle tenebre» ne
parlo nell’articolo
«La dottrina occulta e la Bibbia»,
confrontando
la
dottrina
esoterica
con
quella
biblica (pp.
402ss «Il diavolo»).
Ecco qui di seguito alcuni brani della Bibbia che mostrano il
fatto che il diavolo è una persona viva e vegeta e non solo un mero
simbolismo psicologico.
■ «Chi
continua
a
commettere
il
peccato
è
dal
diavolo,
perché
il
diavolo
continua
a
peccare
dal
principio.
Per
questo il
Figlio
di
Dio
è
stato
manifestato:
per
distruggere
le
opere
del
diavolo»
(1
Gv
3,8).
I
simboli
non
peccano
e
Gesù
non
è
venuto
per
distruggere
simboli.
Se
continui
a
sostenere
tali
tesi,
anche
tu
continui
a
peccare
secondo
la
Scrittura;
quindi... [Per
l’approfondimento si veda Nicola Martella, «La caduta primordiale e
l’avversario», Temi delle origini.
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 281-288.]
■ «Il
Dio
della
pace
triterà
presto
Satana
sotto
ai
vostri
piedi»
(Rm
16,20). È
difficile
calpestare
un
simbolo.
■ «Sottomettetevi
dunque
a
Dio;
ma
resistete
al
diavolo, ed egli
fuggirà
da
voi»
(Gcm
4,7). È
improbabile
che
un
simbolo possa
assediare
qualcuno, e si possa
metterlo
in
fuga resistendogli.
■ Similmente
è
scritto: «Siate
sobri,
vegliate;
il
vostro
avversario [= ebr. satana],
il
diavolo,
va
attorno
come
un
leone
ruggente
cercando
chi
possa
divorare.
Resistetegli
stando
fermi
nella
fede...» (1
Pt
5,8s).
Come
fa
un
simbolo
a
essere
così
feroce
e
pericoloso
quanto
un
leone
famelico?
Qui
invece
gli
si
può
resistere,
attenendosi
con
fermezza
alla «fede»,
ossia alla
dottrina
biblica.
■ In
Apocalisse
12,9
il
diavolo
è
chiamato
«il
gran
dragone,
il
serpente
antico»,
riferendosi
alle
origini
(Genesi
3).
Parlando
di
tali
fatti
primordiale,
Gesù
affermò: «Egli
è
stato
omicida
fin
dal
principio
e
non
si
è
attenuto
alla
verità,
perché
non
c’è
verità
in
lui.
Quando
parla
il
falso,
parla
del
suo,
perché
è
bugiardo
e
padre
della
menzogna»
(Gv
8,44).
Un
simbolo
non
mente
né
uccide.
Per
Gesù
il
diavolo
era
un
persona; egli stesso
ne ha subito le tentazioni, uscendone vittorioso (Mt 4).
■ Sempre
in
Apocalisse
12,9
è
chiamato
«Diavolo
e
Satana»,
ossia «caotico»
(=
produttore
di
caos)
e «avversario»
(ossia
di
Dio). È
chiamato
pure «il
seduttore
di
tutto
il
mondo»;
egli
lo
fa
con
le
false
dottrine e ideologie
religiose
e
imbrogliando
gli
uomini
con
false
libertà,
portando
così
le
persone
lontano
dal
Dio
vivente
e
nella
perdizione
eterna.
Il
diavolo
è
chiamato
anche
«l’accusatore
dei
nostri
fratelli,
che
li
accusava
dinanzi
al
Dio
nostro,
giorno
e
notte»
(Ap
12,10);
il
libro
di
Giobbe
(cap.
1-2)
ci
mostra
tale
sua
nefasta opera d’accusa
e di distruzione, ma anche il fatto che il diavolo non può andare oltre
i confini posti da Dio.
■ Un
giorno
il
diavolo
verrà
defenestrato
dal
cielo
(Ap
12,9s);
allora
ci
saranno
gli
ultimi
sette
anni
di
tribolazione
sulla
terra,
in
cui
il
diavolo
aizzerà
le
genti
contro
Dio
e
i
suoi
santi.
Alla
fine
però,
all’avvento
di
Gesù
Messia
sulla
terra, «il
dragone,
il
serpente
antico,
che
è
il
Diavolo
e
Satana»
verrà
dapprima
legato
per
il
periodo
del
regno
(Ap
20,2)
e
poi,
slegato
per
un
breve
periodo
per
sedurre
le
nazioni
(vv.
7s),
sarà
gettato
nello
stagno
di
fuoco
e
di
zolfo
insieme
a
tutti
i
suoi
accoliti
(v.
10). [Per i dettagli rimando al mio libro «Escatologia
biblica essenziale»
(Escatologia
1).]
Questa
è
la
dottrina
biblica.
Visto
che
Bahá'u'lláh, il fondatore della religione Bahai (bahá'í),
aggiunge
e
toglie
da
essa,
egli
è
biblicamente
un
falso
profeta,
poiché
Gesù stesso
dice
alla
fine
dell’Apocalisse: «Io
lo
dichiaro
a
ognuno
che
ode
le
parole
della
profezia
di
questo
libro:
Se
alcuno
v’aggiunge
qualcosa,
Dio
aggiungerà
ai
suoi
mali
le
piaghe
descritte
in
questo
libro;
e
se
alcuno
toglie
qualcosa
dalle
parole
del
libro
di
questa
profezia,
Dio
gli
toglierà
la
sua
parte
dell’albero
della
vita
e
della
città
santa,
delle
cose
scritte
in
questo
libro»
(Ap
22,18s).
Smettila
di
seguire
un
santone
morto,
Bahá'u'lláh,
e
le
sue
ideologie
religiose
universalistiche,
che
non
possono
salvare
nessuno,
ma
illudono
solo
l’uomo
di potersi migliorare e salvare da sé.
Le
idee
dei
Bahai, nate
all'interno del Babismo e, quindi, dell'Islam sciita e del suo
misticismo,
sono
un
miscuglio
fra
umanesimo
universalista,
deismo,
religiosità
orientale, esoterismo
occidentale,
psicologia gnostica (sullo stile poi di Jung che era un esoterista),
il
tutto
con
una
tinteggiatura
mistica
cristianizzata.
La presunta
rivelazione progressiva del Dio incomprensibile in tutte le religioni e
la sedicente «istruzione universale»
dei Bahai non salveranno mai nessuno, anzi sono un inganno; Dio si è
rivelato in modo chiaro e incontrovertibile e ha reso comprensibile se
stesso e la sua volontà. Infatti Dio si è definitivamente rivelato nel
suo Figlio, Gesù Cristo, e ha definitivamente parlato per mezzo di Lui
(Ebrei 1,1s); oltre a Gesù Messia, non c'è salvatore, e oltre alla sua
Parola, Dio non ha altro da aggiungere fino alla fine dei tempi. Ti
conviene credere
nella
sacra
Scrittura
e
seguire
Gesù
Messia,
il
Risorto,
il
Signore
vivente.
Un
santone
morto
non
ti
salverà;
Cristo
crocifisso
e
risorto
lo
farà,
se
credi
in
Lui
come
tuo
personale
Salvatore
e
Signore, sulla base
della sua santa Parola.
«Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto
a feste, o a noviluni o a sabati, che sono l’ombra di cose future; ma il
corpo [= la chiesa] è di Cristo. Nessuno a suo talento vi derubi del
vostro premio per via d’umiltà e di culto degli inviati, affidandosi
alle proprie visioni, gonfiato di nullità dalla mente della sua carne e
non attenendosi al Capo [= Cristo]...» (Colossesi 2,16ss).
►
Perché è stato creato il diavolo? {Nicola Martella} (T/D) ► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Bahai_diavolo_BB_Oc.htm
07-04-2009; Aggiornamento: |