Nell’articolo «Invocazioni
allo Spirito, che non troverai nella Bibbia», che qui di seguito
discutiamo, abbiamo letto asserzioni e tali invocazioni allo Spirito Santo
del genere:
■ «Spirito Santo, riempici di te». ■ «Guidami Spirito Santo / Inondami, riempi il mio cuor» (canto). ■ «Desidero più di tutto, che lo Spirito del Signore dimori in me». ■ «Spirito Santo, Ti prego, tocca ogni cuore che ancora non è salvato». ■ «...implorare la benedizione dello Spirito Santo». ■ «Spirito Santo, Ti amiamo!».
Avevo chiesto ai credenti, che proponevano tali asserzioni e tali invocazioni
allo Spirito Santo, di indicarmi un solo chiaro brano della Bibbia, in
cui un credente aveva chiesto esplicitamente una cosa del genere. Avevo anche
chiesto che non si scadesse nel falso sillogismo, secondo cui, poiché lo
Spirito è Dio, si può pregare e invocare lo Spirito. Avevo chiesto un brano
esplicito; tuttavia, nessuno me l’ha fornito.
I contributi, che seguono, ci daranno occasione per approfondire ulteriormente
le singole questioni.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema ▲
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1.
{Alessio Rando}
▲
È vero che lo Spirito Santo è Dio come il Padre e come il
Figlio, ma ha un ruolo diverso dal Padre e dal Figlio. Se è chiaro dalle
Scritture che le tre persone della Trinità sono Dio, è anche chiaro che hanno
ruoli differenti. La prima persona ha il ruolo
«paterno», Egli è il Padre;
la seconda persona, il Lògos
(Gesù Cristo), è colui che si è incarnato e ha il ruolo di Mediatore e
Redentore; la terza persona, lo Spirito Santo,
è colui che ha il ruolo di condurre a Gesù le persone, ha il compito di
intercede insieme a Cristo presso Dio, e ha molti altri ruoli.
In questo senso vediamo che nella
preghiera lo Spirito ha
il compito di guidare e aiutare il credente nella devozione a Dio, mentre il
Padre e il Figlio sono l’oggetto delle preghiere, che vengono «recapitate» a
loro. Per essere più precisi a Cristo vengono «recapitate» le nostre preghiere,
che poi egli porta al Padre, unendole ai suoi meriti. Nella Bibbia troviamo
esempi di preghiere rivolte a Dio e a Cristo, ma
mai allo Spirito; questo
non perché Egli sia meno «Dio» del Padre e del Figlio, ma perché ha un
ruolo diverso nell’economia della salvezza.
{03-01-2016}
2.
{Luca Basile}
▲
■
Contributo:
C’è qualche verso che mi
dice invece di
non farlo, cioè di non pregare lo
Spirito Santo? Come tu stesso sostieni e credi lo Spirito Santo è una persona e
soprattutto è Dio, come Dio è il Figlio e Dio è il Padre. Per quale motivo, se
prego lo Spirito Santo, farei qualcosa che
va oltre, a ciò che è scritto? Ogni
persona della Trinità collabora, con ruoli diversi ma nella piena unità,
nell’opera di salvezza; e non solo, ma nello specifico mi chiedo assolutamente
perché dovrei impegnarmi a trovare un verso
biblico, per dimostrare che lo Spirito Santo non va pregato? Se lo prego o mi
rivolgo anche a Lui nella mia preghiera, in cosa
sto sbagliando? {03-01-2016}
▬
Nicola Martella:
In nessuna parte della Scrittura lo Spirito Santo viene invocato o pregato.
Questa è la realtà. Gesù ha insegnato a pregare «Padre nostro», non
«Spirito nostro».
Le tre Persone della
Deità hanno
tre ruoli differenti. In quello dello
Spirito Santo non rientrano attualmente quelli di ricevere invocazioni o
preghiere destinate a Lui. Anche mia moglie e io
siamo uguali in natura e valore, ma non nei compiti e nelle mansioni. Se
qualcuno chiede a mia moglie per certe questioni, ella dice loro di rivolgersi
direttamente a me.
■
Raffaele Cozzolino:
Lo Spirito Santo è una Potenza, che si può ricevere, ma non pregare.
{03-01-2016}
■
Luca Basile:
Una
potenza non può convincere il mondo
quanto al peccato, come disse Gesù; una potenza non può guidare, parlare,
consolare, potenziare il credente e la chiesa; ma una
persona invece sì. Alla luce della
Parola di Dio, lo Spirito Santo fa tutto questo e di più, manifestando
caratteristiche e azioni, che esprimono un’intelligenza, una volontà e una
direzione tipiche di una persona e non di una forza o di una potenza.
{03-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Una potenza non dev’essere
per forza impersonale. Infatti, anche i principati, le potestà, gli angeli e
altre entità trascendentali sono potenze (Ef 3,10; Col 1,16; 2,15; 1 Pt 3,22) e
alcune di loro sono anche associati ai «dominatori di questo mondo di tenebre» e
alle «forze spirituali della malvagità» (Ef 6,12).
È fuori di dubbio che lo Spirito Santo ha tutte le caratteristiche e attività di
una persona, che una forza impersonale della natura non possiede. Egli ha
la stessa
natura e lo stesso valore
delle altre persone delle Deità. Le sue
mansioni all’interno della storia della salvezza sono, in ogni modo,
specifiche e differenti da quelle del Padre (autore della salvezza) e del Figlio
(strumento di salvezza). Lo Spirito Santo è l’applicatore o l’esecutore della
salvezza in chi crede.
3.
{Gianni Siena}
▲
■
Contributo:
Quello menzionato all'inizio, è un inno,
che chiede a Dio di riempire gli invocatori del suo Spirito. Se lo Spirito è
Dio, non vedo la
contraddizione nel
rivolgersi a Lui. {05-01-2016}
■
Luca Basile:
Bravo, appunto è solo uno speculare. Se Lui è il
Consolatore, e in preghiera gli chiedo
di consolarmi; se Lui è Colui, che mi
illumina e mi
guida per comprendere le Scritture,
e in preghiera gli chiedo di illuminarmi, guidarmi, ecc., mi chiedo appunto in
cosa consiste il
problema o lo sbaglio, se veramente
si crede che lo Spirito Santo è Dio. È fuor di dubbio che
Gesù sia l’oggetto della nostra preghiera, ma nella
stessa misura Egli è degno, come lo è il Padre;
e cosi vale anche per
lo Spirito Santo. {05-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Quindi, Gianni Siena e Basile Luca, trovatemi un
solo verso nella Bibbia, in cui lo Spirito Santo viene invocato, pregato,
adorato e cose simili.
Se non manteniamo le differenze fra le persone della
Deità, ma ne facciamo qualcosa d’indistinto
come un frullato omogeneizzato, allora non capiremo più nulla della natura, del carattere,
della personalità e delle competenze attuali delle tre persone della Deità.
Ma le cose non stanno così. La natura
e il valore delle tre persone della Deità sono una cosa, le loro
mansioni attuali nella storia della salvezza sono un’altra cosa.
■
Né il Padre né lo Spirito sono diventati
«creatura» mediante l’incarnazione,
per restare «vero uomo» e «vero Dio» per sempre, per essere un perfetto
Mediatore.
■
Né il Padre né lo Spirito sono
morti per me sulla croce.
■
Gesù non
promise di mandare il Padre come
Sovvenitore (gr.
Parakletos), ma lo Spirito. ■
Gesù insegnò il «Padre
nostro», non lo «Spirito nostro».
■
Gesù nella sua vita e nell’estrema fase
della sua vita si rivolse al «Padre mio»,
non allo «Spirito mio».
■
In tutta l’Apocalisse a essere
adorato è l’Onnipotente (Colui che siede sul trono) e l’Agnello.
E la lista potrebbe continuare a lungo. Né Gesù né gli
apostoli né altri nel NT si sono mai rivolti allo Spirito in preghiera e
mai essi hanno insegnato di farlo. Quindi, facciamo bene a seguire il loro
esempio e ad attenerci a ciò che «sta scritto», senza alchimie
dottrinali e retorica mistica.
4.
{Luca Basile}
▲
■
Contributo:
Nessuno qui Nicola né tanto meno io ho intenzione di fare minestroni o frullati
e alchimie dottrinali o retoriche mistiche. Ogni qualvolta che si tocca
l’argomento Spirito Santo, la sua persona e l’importanza della sua azione nel
mondo, nella chiesa e nella vita del credente da una prospettiva, permettimelo
di dire, un po’ diversa dalla tua, si diventa improvvisamente mistici o non
biblici, ecc.
So benissimo alla luce della Parola di Dio, al fine
della salvezza, quello che è
il ruolo del Padre, quello che è il ruolo del Figlio e, infine, quello
che è, dopo l’ascensione di Gesù in cielo, il ruolo dello Spirito Santo. Anche
se sono tre persone distinte con ruoli diversi sono, come tu sai,
eguali in sostanza e natura, operano, agiscono e si muovono all’unisono,
perché sono un solo Dio. Il fatto che, come tu sostieni, non vi sia
neanche un verso, che sostenga il fatto che si possa pregare lo Spirito
Santo, non significa che farlo sia sbagliato o anti-biblico o costituisca un
peccato o vada a ledere la persona di Cristo o la sua opera o quella del Padre.
Esplicitamente, infatti,
non vi sono versi biblici, che me lo vietino sia praticamente che
dottrinalmente. In quanto terza persona della Trinità, in quanto Consolatore, in
quanto Guida della chiesa e del credente, Egli è degno nella stessa
misura, in cui lo è il Padre e il Figlio, di essere adorato, glorificato o
pregato. Ciò non significa che pregherò solo lo Spirito Santo in sostituzione di
Gesù o del
Padre, però non me ne priverò, solo perché, secondo te o
chi la pensa come te, questo sia al di fuori, di ciò che sta scritto.
Avvertiamo la presenza di Dio nella nostra vita e siamo il suo tempio grazie
all’opera meravigliosa di Cristo compiuta alla croce, ma anche grazie al suo
Spirito, che è venuto ad abitare nel nostro cuore e che attesta al nostro
spirito che siamo suoi Figli. E se stasera per esempio aprirò la Bibbia per
meditarla un po’, la prima cosa che farò è
chiedere allo Spirito Santo di illuminarmi, guidarmi e di aiutarmi a
comprenderla e ad applicarla nella vita di tutti giorni. Gesù infatti disse: «Egli
mi glorificherà, prenderà del mio e ve lo annunzierà» (Gv 16,14). E
ancora: «Lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome,
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello, che vi ho detto»
(Gv 14,25-26) Lo Spirito Santo rende reale Gesù nel cuore del credente e nella
Chiesa; e se invece di metterlo in un angolo, dandogli solo un ruolo
teologico, teorico o marginale, iniziamo a
farlo operare nella nostra vita e nelle nostre chiese in maniera
autentica e tangibile, credo che realizzeremo un Evangelo meno teorico e
accademico e più pratico e concreto capace di dare una risposta vera a questa
generazione, che vive senza Dio. E non credo, quindi, lo ripeto, di fare
qualcosa contraria
alla volontà di Dio o di essere mistico; anzi tutt’altro, se in preghiera mi
rivolgo anche allo Spirito Santo. E infine mi permetto di consigliarti nella
semplicità senza presunzione di farlo pure tu, se non l’hai ancora fatto;
vedrai che una volta appurati i benefici. ti verrà spontaneo ringraziarlo.
{06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Col
metodo «esplicitamente infatti non vi sono versi biblici che me lo
vietino, sia praticamente che dottrinalmente», sono state introdotte nel
cristianesimo molte
false dottrine. Non accetto un tale modo di argomentare. Per me vale solo
l’esegesi contestuale (testo nel contesto), da cui si evincono chiare
indicazioni dalle Scritture. Non bisogna andare oltre a ciò, che «sta scritto».
Ciò, che Dio ha fatto scrivere esplicitamente e comandato in modo
inequivocabile, questo vale per la fede, la dottrina e la pratica cristiana.
C’è una
continua confusione fra la sostanza (natura, valore) delle tre persone
della Deità e i loro distinti ruoli. Eppure tutta la
società vive e funziona mediante tali distinzioni (matrimonio, famiglia,
Stato, ambito lavorativo, ecc.). Le competenze e le mansioni non sono
distribuite in modo uniforme, ma in modo qualificativo e integrativo. La
Scrittura ci mostra qualcosa del genere anche per la Deità e la simbiosi
delle tre Persone divine.
Lo
Spirito Santo è presso i credenti quale Facilitatore. Perciò, lo Spirito
non indica verso di sé, né chiede o insegna mai di rivolgersi a Lui in
preghiera. Lo Spirito, per essere quello Santo, ci porta a Cristo; e Cristo ci
porta al Padre.
■
Rossano Calderamo:
Secondo Basile, possiamo
pregare lo Spirito Santo, anche se non viene insegnato biblicamente,
anche se l’opera dello Spirito Santo è diversa dal ruolo del Padre e del Figlio.
Allora, caro Basile, perché pubblicamente ve la prendete con la
chiesa cattolica, quando aggiunge dottrine, che non sono scritte sulla
Bibbia? Mi sembrano che come evangelici siamo ipocriti, quando affermiamo che
noi possiamo aggiungere, ma i cattolici no. {06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Cosa ben singolare: Luca Basile, dopo aver detto la sua sulla mia bacheca di
Facebook, dove è avvenuto questo confronto, ha sbattuto la porta (mi ha tolto
l’amicizia su Facebook e addirittura mi ha bannato, visto che non compare più,
inserendo il suo nome!). Singolare modo di ragionare e di fare per chi si
ritiene maturo nella fede e nella dottrina.
5.
{Ciro Izzo}
▲
■
Contributo:
In punta di piedi, esprimo anche la mia.
Lo Spirito Santo deve essere adorato?
Intendiamoci, lo Spirito Santo è inequivocabilmente la
terza Persona della Trinità: su questo non deve esserci alcuna ombra di
dubbio. Anzi, approfittiamo dell’occasione, per precisare che, nell’ambito della
Deità,
non abbiamo Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, ma un solo Dio
in tre persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; se ammettiamo la
prima dichiarazione, avvaloriamo la tesi di alcuni schernitori, che ci accusano
di essere politeisti. Detto questo, personalmente, per quanto mi sia
sforzato di cercarne, non ho reperito un solo
verso biblico, che autorizzi, velatamente o dichiaratamente, il credente ad
adorare lo Spirito Santo. Ora, il vero
ministero dello Spirito Santo, almeno qui sulla terra e nei riguardi degli
eletti, è tratteggiato in Giovanni 16,13-15: fare in modo che
Cristo sia glorificato nella Chiesa, attingendo alle sue inesauribili
risorse, per trasmetterle ai figli di Dio. Egli, pur essendo uguale alle altre
due Persone della Trinità nella
sostanza, attualmente è impegnato in questo ufficio e non vuole essere
adorato. Ripetiamo, non perché non sia Dio, ma perché ha deciso, volutamente
e senza costrizioni, di non prendere per sé gloria, ma di fare in modo
che essa vada esclusivamente al Padre e al Figlio. Quindi, tutte le dossologie,
gli inni e le espressioni di lode tributategli dai credenti sono improprie
e vanno evitate, in virtù di quanto detto sopra. {06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Quando
Gesù era in terra, glorificava il
Padre. Ora che è
lo Spirito Santo in terra, Egli
glorifica Gesù Messia, secondo il volere del Padre. Questa è la dinamica
rivelata.
La Scrittura ci rivela di
pregare il Padre (che ha attualmente
una preminenza amministrativa all’interno della Deità), nel nome (= autorità) di
Gesù e MEDIANTE lo Spirito Santo.
Nell’Apocalisse,
Dio Padre è chiamato l’Onnipotente (Ap
4,8; 11,17) o «Colui che siede sul trono» (Ap 4,9s; 5,13); al
Figlio è dato di sedere sul trono del Padre (Ap 5,6;
7,17; 22,1.3).
Lo Spirito Santo, simboleggiato da
sette lampade e chiamato «sette spiriti», sta davanti al trono (Ap 1,4s; 4,5).
Lo Spirito Santo, il Mediatore terrestre, funge da interfaccia fra il credente e
Cristo, il Mediatore celeste. In senso tecnico, affinché avvenga la
comunicazione con l’Onnipotente, vi è bisogno di un «modem» in terra (Spirito) e
di un «provider» in cielo (Cristo). In altro modo non è possibile comunicare con
Dio.
Una nota finale. Poiché il termine «Dio»
in ebraico (’ëlohîm)
intende «l’autorità», designa la categoria divina, in cui ci sono solo tre
membri (Persone) in assoluto. Quindi c’è un «solo Dio»
(Gal 3,20; 1 Tm 1,17; 2,5). D’altra parte la Scrittura, per specificare le
persone della Deità, può parlare delle
singole Personalità divine, senza che
ci sia un politeismo:
■
Dio Padre (1 Cor 15,24; Gal 1,1; Ef
5,20), Onnipotente (2 Cor 6,18), (Dio) Altissimo (Mc 5,7; Lc 1,32.35), «Colui
che siede sul trono» (Ap 4,9s), ecc.
■
Figlio di Dio (Rm 1,4; 2 Cor 1,19),
«Dio presso Dio» (Gv 1,1s), «grande Dio e Salvatore» (Tt 2,13), Mediatore (1 Tm
2,5; Eb 8,6), Avvocato (1 Gv 2,1),
Emissario (Eb 3,1
gr.
apóstolos),
Sommo Sacerdote (Eb
4,14s; 5,5.10), ecc.
■
Spirito Santo (Mt 1,18.20), Spirito di
Dio (Mt 3,16; 12,28), Spirito di Cristo (Rm 8,9; cfr. 1 Pt 1,11), Sovvenitore
(Gv 14,16.26; 16,7 gr.
paráklētos),
Spirito della verità
(Gv 14,17; 15,26), ecc.
Quindi, si fa bene a non contrapporre le due asserzioni. La
verità è sempre maggiore della somma degli addenti, ed è maggiore di noi,
specialmente riguardo al Creatore e Riscattatore.
■
Ciro Izzo:
Eh, ci vuole sempre la chiosa cattedratica del professore! {06-01-2016}
■
Antonio Puleo:
Invece del modem preferisco il
router. Scherzo, Nicola, sono d’accordo con quello, che dici.
{07-01-2016}
▬
Nicola Martella:
«Se non è zuppa, è pan bagnato», recita un proverbio. «Modem» lo capiscono i
più; «router» lo intendono solo alcuni. Certo, va bene anche il «router», se si
vuole creare una «rete domestica» o «chiesa in casa».
☺
6.
{Michele Cifarelli}
▲
■
Contributo:
Lo Spirito Santo
non è una
forza attiva, ma una persona di
natura divina; e in quanto tale può essere invocata,
adorata e ringraziata allo stesso modo del Padre e del Figlio Gesù. La
Trinità non è menzionata
espressamente nella Bibbia, ma ciò non vuol dire che non sia una verità di fede.
{06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Lo Spirito Santo è una Persona. E come tale, svolge le tipiche attività di un
individuo, che possiede una personalità: viene mandato (Gv 14,26), arriva
(Gv 16,7), convince (Gv 16,8), impedisce o non permette (At 16,7), parla (At
28,25), parla nel credente (Mt 10,20) e per mezzo di lui (At 6,10; 1 Cor 12,3),
insegna (1 Cor 2,13), viene in aiuto (Rm 8,26), intercede (Rm 8,26s), investiga
(Rm 8,27), ha sospinto (= ispirato) gli autori della Scrittura (2 Pt 1,21),
alcuni cercano di mentirgli (At 5,3), alcuni parlano contro di Lui (Mt 12,32),
ecc. Tuttavia, la sua attuale funzione nella Deità non è ricevere
invocazioni, adorazione e ringraziamento rivolte a sé stesso, ma di glorificare
Cristo e portare a Lui, di indirizzare le preghiere al trono della grazia e di
intercedere per i credenti (Rm 8,26).
Come già ricordato sopra, mia moglie e io
abbiamo la stessa natura e lo stesso valore, ma non le stesse competenze e
funzioni. Al resto ho già risposto sopra. Inutile ripetere le cose cento volte.
■
Michele Cifarelli:
L’adorazione, l’invocazione e il ringraziamento non attengono solo alla
funzione esercitata, ma soprattutto alla natura
(divina) della persona. {06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Se lo Spirito Santo fosse attualmente destinatario di invocazioni, adorazione e
ringraziamento per la sua
natura divina, Gesù e gli apostoli ne avrebbero
parlato e avrebbero
praticato tale aspetto della devozione. Ma non ve n’è traccia
nella Scrittura. Non vogliamo andare oltre a ciò, che sta esplicitamente
scritto. In ogni modo, a tutto ciò ho già risposto sopra; inutile ripetersi, la
vita è breve. Rileggiti tutte le mie risposte.
■
Michele Cifarelli:
A volte ripetere aiuta. Ribadisco che l’invocazione, l’adorazione e il
ringraziamento attengono alla
natura divina della Trinità, la quale esplica la sua azione
salvifica attraverso
funzioni differenti. {06-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Se vuoi, puoi ripeterlo ancora una volta. Ma sbrigati, sto invecchiando. ☻
■
Ciro Izzo:
Se in Apocalisse è lo stesso
Spirito, che invoca il ritorno di Gesù, come si fa ad affermare con tanta
sicumera che è lecito adorarlo e invocarlo? Nessuno si allarmi: Egli continua a
essere Dio, ma, come si è spiegato, il suo
attuale ministero è quello di glorificare il Figlio e assistere i
credenti nel loro pellegrinaggio terreno verso la gloria eterna. Grazie Nicola
per tua chiarezza espositiva. {06-01-2016}
7.
{Gianni Siena}
▲
■
Contributo:
Nicola, ti
esorto a non esagerare con la dottrina. Esorto anche chi non è d’accordo
a non polemizzare. Siamo credenti con
sensibilità diverse, ed è normale avere diversità di vedute sul tema.
Dio
è Uno ed è Trino. Bene, se invoco il
Padre, invoco Dio che mi concede le richieste nel nome di Gesù Cristo. Lo
Spirito fa le veci del Figlio di Dio e parla alla chiesa, perche metta da
parte Paolo e Barnaba (= Atti) per una missione. Ezechiele, invitato da Dio,
parla due volte allo Spirito, per far rivivere la nazione di Israele.
Quando invoco e adoro Dio non sto, anche, parlando allo Spirito Santo?! A me
pare di sì. E se
Lo invoco per avere forza di fede, o se Lo supplico per rinnovare in me
le virtù di Dio quale credente,
che male c’è?
Pur dandoti ragione nella
forma della dottrina biblica, non vi sono preghiere rivolte
esplicitamente allo Spirito, ma vi sono moltissime
evidenze (pregare Dio è
anche pregare lo Spirito Santo), che autorizzano il credente a pregare e
invocare Dio come «Spirito Santo».
Dio è Spirito! Importante è non stravolgere le sane parole e gli esempi
biblici. Stiamo solo attenti a non scadere — questo vale soprattutto per gli
estimatori di certi «predicatori» che danno del «buon giorno» allo Spirito Santo
— in un misticismo, che avvilisce la Persona dello Spirito Santo nella
nostra vita: questo è, assolutamente, da evitare! {07-01-2016}
▬
Nicola Martella:
Con tutto rispetto per le posizioni dottrinali altrui, ma non devo per forza
condividerle!
Si presuppone, poi si suppone, poi si dà per certo e in fine si attesta.
Così le presunte evidente supposte, diventano
certezza. Ciò non è esegesi biblica contestuale, ma altro (proiezione
dottrinale, falso sillogismo, ecc.). Basta
mischiare cose eterogenee e stirarle un po’, per ottenere asserzioni, che
piacciono. Non credo che ciò sia tagliare rettamente la Parola della verità (=
esegesi; 2 Tm 2,15). Non bisogna andare di là da ciò, che «sta scritto»
con chiarezza.
Faccio
notare che la dottrina dello Spirito Santo come persona della Deità non esisteva
nell’AT. Gesù fu il primo a parare dello Spirito di Dio come Persona a sé.
Ezechiele non comandò allo Spirito di Dio (sarebbe un arbitrio della
creatura), ma
proclamò sulle ossa, rivolgendosi a esse (Ez 37,4), e allo spirito
personale
degli uccisi quale respiro e vita, che entrò nei corpi personali degli uomini,
che in tal modo resuscitarono (vv. 37,9s). Infatti, sebbene le ossa si fossero
impolpate, «non c’era in esse spirito alcuno»
(v. 8). C’era bisogno che si realizzasse, quanto aveva predetto il Signore: «Io
faccio entrare in voi lo spirito, e voi rivivrete» (vv. 5s). Il termine
«spirito» in ebraico (rûach) intende «vento, alito, respiro,
spirito»; in questo testo si fa un gioco di parole fra tali significati. Quindi,
è sbagliato affermare che Ezechiele abbia parlato due volte allo Spirito
Santo.
L’espressione «che male c’è?»
non è sintomo della ricerca esegetica della verità. Così si aprono portoni alle
proprie intuizioni e preferenze. La logica è questa: Mi piace, ci piace e
abbiamo trovato il consenso al riguardo; allora dev’essere legittimo.
Questa è una
pessima evidenza. La locuzione «Dio è spirito»
fu usata da Gesù per ribadire la spiritualità dell’adorazione legittima e per
contrapporla alla materialità della fede dei Giudei e dei Samaritani (Gv
4,20-24). Essa è qui fuori luogo. Ripropongo nuovamente questa
illustrazione: mia moglie e io costituiamo una «sola carne»,
abbiamo la stessa natura (esseri umani) e lo stesso valore (immagine di Dio).
Eppure abbiamo competenze, compiti e mansioni del tutto differenti. Così,
ad esempio, io non ho mai partorito, ma dovrò rendere conto a Dio come «capo di
mia moglie».
8.
{Ivaldo Indomiti}
▲
■
Contributo:
Caro Nicola, con molta probabilità quel tipo di preghiera, non indicata dalla
Scrittura, può avere più cause. Uno può essere, come ho notato,
partecipando a culti pentecostali, quello di essere come un mantra da
ripetere tante volte, nella speranza che il cervello e l’oggetto della
preghiera s’incontrino, per accordarsi assieme a questa richiesta; ed essa è
dovuta, mi pare, a una carenza di sicurezza e certezza in Cristo.
Un’altra causa può essere per mancanza di esperienza di fede, e con
quel «mantra» si vuole autosuggestionarsi, per raggiungere quei livelli
spirituali dei membri più «anziani», visti come esempio da seguire,
piuttosto che seguire la Scrittura e in ultima analisi Gesù stesso.
Un’altra può essere proprio l’errore grossolano di estromettere Dio
Padre (come ci ha indicato Gesù sul modello di preghiera e su chi sono i
veri adoratori di Dio), per favorire lo Spirito Santo e farlo
divenire il primo della Trinità. Ciò che contestiamo alla chiesa di Roma
(idolatria, preghiere confezionate e altro), cacciando tutto fuori dalla porta,
poi entra dalle finestre, dimenticate aperte, per introdursi sotto altra veste,
ma con lo stesso pericolo e intento: far deviare dalla fede.
Anch’io concordo con te
sull’invito ad accertarci prima di tutto riguardo a cosa dica la Scrittura;
inoltre, a non uscire da essa per il nostro tornaconto; e infine, facendo
attenzione a come ci sottoponiamo a Dio. {20-06-2016}
▬
Nicola Martella:
Tutto ciò può
anche essere dovuto alla personale mancanza di conoscenza biblica dei
singoli e al fatto che essi non abbiano mai approfondito personalmente tale tema
nella Scrittura. A ciò si aggiunga specialmente il «consenso» dottrinale
e devozionale all’interno di un certo ambiente ecclesiale, che fa sì che si
prenda ciò come convinzione e pratica assunta per reale e biblicamente
legittima. Si tenga anche presente la «dinamica di gruppo»: i neofiti
imitano la prassi devozionale degli altri e assumono le convinzioni di coloro,
che proclamano nella comunità. Così il «consenso» dottrinale e la devozionale
diventano tradizione. Questo vale per questo argomento e per tanti altri,
presenti in tutte le compagini denominazionali e comunitarie, che si ritengono
«biblici» soltanto perché si pensano e si praticano così da tempo.
■
Ivaldo Indomiti:
Concordo. Questo è un problema molto serio; la mancanza di conoscenza biblica fa sì che molti hanno dato adesione al Vangelo solo con la
testa, mentre il cuore è ancora senza Cristo. Sono illusi e seguono dei pifferai magici! Manca un vero e sincero rapporto personale (da nati di nuovo) con Dio.{20-06-2016}
▬
Nicola Martella:
Non farei tale
contrapposizione fra testa e cuore. Nella Bibbia il «cuore» è la sede dei
pensieri, della riflessione, delle convinzioni, ecc.; questo termine è caro al
mondo ebraico, mentre quello greco preferisce «mente», per designare la
stesa cosa. La mancanza di conoscenza biblica è dovuta spesso al fatto che i
credenti sono troppo emozionali nella devozione e usano proprio poco
la testa (= la mente) per approfondire gli insegnamenti biblici. È più
facile ripetere a pappagallo (e fare copia e incolla di) ciò, che altri
affermano come «biblico».
■
Adriano Carmelo Bartolomeo:
Io personalmente non ho
approfondito la questione è nemmeno nella chiesa che frequento però lo
Spirito Santo è una persona della Trinità, quindi Dio. Che cosa cambia,
se uno prega l’una o l’altra persona della Trinità. Inoltre, tanti cantici
parlano dello Spirito Santo e lo invocano, in uno dice: «Riempici del tuo
amore tu che sei in noi», eccetera. {20-06-2016}
▬
Nicola Martella:
Perciò, caro
Adriano, noi rimproveriamo coloro, che si creano convenzioni e
tradizioni, che non sono esplicitamente comandate dalla Scrittura, poi noi
stessi vogliamo trovare giustificazione nella nostra prassi devozionale,
nella nostra cultura innologica e simili? Possibile che non ci sia un solo
brano del NT che giustifichi l’invocazione dello Spirito Santo? Non dovremmo
essere più coerenti con la Scrittura, per poi discernere e giudicare ciò
che è corretto da ciò che non lo è?
9.
{}
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10.
{}
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11.
{Vari e medi}
▲
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Liliane Hoffer Vitanza:
Mi sono sempre chiesta che cosa accade, se uno chiede allo Spirito di riempirlo.
Allora lo Spirito
non abita in lui? C’è, quindi, un problema di fondo nella vita di
questa persona. {03-01-2016}
■
Samuel Akinwumi:
Concordo, Nicola.
Gesù insegnò ai discepoli di pregare Dio Padre, usando il nome di Gesù,
secondo Giovanni 16,23-24: «Nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In
quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: “Se
chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà”. Finora non
avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra
gioia sia piena».
{03-01-2016}
■
Rossano Calderamo:
La Bibbia dice di pregare il Padre nel nome di Gesù e non lo Spirito nel
nome di Gesù. Anche
la lode va fatta al Padre e non allo Spirito. Gli angeli
adorano il Figlio non lo Spirito. Se vogliamo rimanere nella Scrittura è
così. «E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e
nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: “A
Colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore,
la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli”» (Ap 5,13). {04-01-2016}
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Bruno Salvi:
Sta scritto: «Quando sarà venuto lui, lo Spirito della
verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà
tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi
glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annuncerà» (Gv
16,13-14).
Lo Spirito
Santo, è stato mandato nel mondo per rivelare la verità nel nome di
Cristo, con l’obbiettivo di far conoscere tutto quello, che riguarda il Signore
Gesù Cristo, magnificandolo ed esaltandolo. Egli non cerca la sua
propria gloria, ma esalta quella di Gesù, così come fece Gesù nei confronti
del Padre, nei giorni della sua incarnazione. Quindi condivido con il fratello
Nicola Martella che non esiste nella Bibbia la ricerca di esaltare o
pregare lo Spirito Santo. {20-06-2016}
12.
{Vari e brevi}
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■
Sefora Papagna:
È un argomento molto interessante. Grazie. {03-01-2016}
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Alex Parisi:
Vi ringrazio per la cura negli argomenti biblici per una plausibile e corretta
dossologia. {06-01-2016}
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Roberta Vitagliano:
Sei un arrogante
e presuntuoso. Credi di sapere tutto, ma non sai assolutamente niente; sei solo
un religioso! E credi di stare nel giusto, ma non sai che non è così! Io
tutti i giorni dico: «Spirito Santo, riempimi».
{20-06-2016}
■
Nunzio Nicastro:
Roberta
Vitagliano, l’atteggiamento, con cui
rispondi, non è buono. Questa invocazione allo Spirito Santo, che tutti i
giorni fai, l’hai imparato dalla «Scrittura profetica più salda» o dagli uomini?
{20-06-2016}
■
Antonio Nappo:
L’essere ripieni
di Spirito Santo, non si ottiene invocando la sua presenza, ma ubbidendo
alla sua guida.
{20-06-2016}
°*°*°*°*°*
Per l’approfondimento si vedano i seguenti scritti:
►
Confronto sulle invocazioni allo Spirito {Nicola Martella - Michele Granato}
(T/A)
►
Pregare lo Spirito Santo? {Nicola Martella} (A)
►
Vieni, Spirito Santo? {Nicola Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Invoc-Spir_no-BB_EdF.htm
11-01-2016; Aggiornamento: 28-03-2017 |