Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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INVOCAZIONI ALLO SPIRITO, CHE NON

TROVERAI NELLA BIBBIA: PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nell’articolo «Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia», che qui di seguito discutiamo, abbiamo letto asserzioni e tali invocazioni allo Spirito Santo del genere:

     ■ «Spirito Santo, riempici di te».
     ■ «Guidami Spirito Santo / Inondami, riempi il mio cuor» (canto).
     ■ «Desidero più di tutto, che lo Spirito del Signore dimori in me».
     ■ «Spirito Santo, Ti prego, tocca ogni cuore che ancora non è salvato».
     ■ «...implorare la benedizione dello Spirito Santo».
     ■ «Spirito Santo, Ti amiamo!».

 

Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia

 

Avevo chiesto ai credenti, che proponevano tali asserzioni e tali invocazioni allo Spirito Santo, di indicarmi un solo chiaro brano della Bibbia, in cui un credente aveva chiesto esplicitamente una cosa del genere. Avevo anche chiesto che non si scadesse nel falso sillogismo, secondo cui, poiché lo Spirito è Dio, si può pregare e invocare lo Spirito. Avevo chiesto un brano esplicito; tuttavia, nessuno me l’ha fornito.

 

I contributi, che seguono, ci daranno occasione per approfondire ulteriormente le singole questioni.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Alessio Rando

2. Luca Basile

3. Gianni Siena

4. Luca Basile

5. Ciro Izzo

6. Michele Cifarelli

7. Gianni Siena

8. Ivaldo Indomiti

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Alessio Rando}

 

È vero che lo Spirito Santo è Dio come il Padre e come il Figlio, ma ha un ruolo diverso dal Padre e dal Figlio. Se è chiaro dalle Scritture che le tre persone della Trinità sono Dio, è anche chiaro che hanno ruoli differenti. La prima persona ha il ruolo «paterno», Egli è il Padre; la seconda persona, il Lògos (Gesù Cristo), è colui che si è incarnato e ha il ruolo di Mediatore e Redentore; la terza persona, lo Spirito Santo, è colui che ha il ruolo di condurre a Gesù le persone, ha il compito di intercede insieme a Cristo presso Dio, e ha molti altri ruoli.

     In questo senso vediamo che nella preghiera lo Spirito ha il compito di guidare e aiutare il credente nella devozione a Dio, mentre il Padre e il Figlio sono l’oggetto delle preghiere, che vengono «recapitate» a loro. Per essere più precisi a Cristo vengono «recapitate» le nostre preghiere, che poi egli porta al Padre, unendole ai suoi meriti. Nella Bibbia troviamo esempi di preghiere rivolte a Dio e a Cristo, ma mai allo Spirito; questo non perché Egli sia meno «Dio» del Padre e del Figlio, ma perché ha un ruolo diverso nell’economia della salvezza. {03-01-2016}

 

 

2. {Luca Basile}

 

Contributo: C’è qualche verso che mi dice invece di non farlo, cioè di non pregare lo Spirito Santo? Come tu stesso sostieni e credi lo Spirito Santo è una persona e soprattutto è Dio, come Dio è il Figlio e Dio è il Padre. Per quale motivo, se prego lo Spirito Santo, farei qualcosa che va oltre, a ciò che è scritto? Ogni persona della Trinità collabora, con ruoli diversi ma nella piena unità, nell’opera di salvezza; e non solo, ma nello specifico mi chiedo assolutamente perché dovrei impegnarmi a trovare un verso biblico, per dimostrare che lo Spirito Santo non va pregato? Se lo prego o mi rivolgo anche a Lui nella mia preghiera, in cosa sto sbagliando? {03-01-2016}

 

Nicola Martella: In nessuna parte della Scrittura lo Spirito Santo viene invocato o pregato. Questa è la realtà. Gesù ha insegnato a pregare «Padre nostro», non «Spirito nostro».

     Le tre Persone della Deità hanno tre ruoli differenti. In quello dello Spirito Santo non rientrano attualmente quelli di ricevere invocazioni o preghiere destinate a Lui.

     Anche mia moglie e io siamo uguali in natura e valore, ma non nei compiti e nelle mansioni. Se qualcuno chiede a mia moglie per certe questioni, ella dice loro di rivolgersi direttamente a me.

 

Raffaele Cozzolino: Lo Spirito Santo è una Potenza, che si può ricevere, ma non pregare. {03-01-2016}

 

Luca Basile: Una potenza non può convincere il mondo quanto al peccato, come disse Gesù; una potenza non può guidare, parlare, consolare, potenziare il credente e la chiesa; ma una persona invece sì. Alla luce della Parola di Dio, lo Spirito Santo fa tutto questo e di più, manifestando caratteristiche e azioni, che esprimono un’intelligenza, una volontà e una direzione tipiche di una persona e non di una forza o di una potenza. {03-01-2016}

 

Nicola Martella: Una potenza non dev’essere per forza impersonale. Infatti, anche i principati, le potestà, gli angeli e altre entità trascendentali sono potenze (Ef 3,10; Col 1,16; 2,15; 1 Pt 3,22) e alcune di loro sono anche associati ai «dominatori di questo mondo di tenebre» e alle «forze spirituali della malvagità» (Ef 6,12).

     È fuori di dubbio che lo Spirito Santo ha tutte le caratteristiche e attività di una persona, che una forza impersonale della natura non possiede. Egli ha la stessa natura e lo stesso valore delle altre persone delle Deità. Le sue mansioni all’interno della storia della salvezza sono, in ogni modo, specifiche e differenti da quelle del Padre (autore della salvezza) e del Figlio (strumento di salvezza). Lo Spirito Santo è l’applicatore o l’esecutore della salvezza in chi crede.

 

 

3. {Gianni Siena}

 

Contributo: Quello menzionato all'inizio, è un inno, che chiede a Dio di riempire gli invocatori del suo Spirito. Se lo Spirito è Dio, non vedo la contraddizione nel rivolgersi a Lui. {05-01-2016}

 

Luca Basile: Bravo, appunto è solo uno speculare. Se Lui è il Consolatore, e in preghiera gli chiedo di consolarmi; se Lui è Colui, che mi illumina e mi guida per comprendere le Scritture, e in preghiera gli chiedo di illuminarmi, guidarmi, ecc., mi chiedo appunto in cosa consiste il problema o lo sbaglio, se veramente si crede che lo Spirito Santo è Dio. È fuor di dubbio che Gesù sia l’oggetto della nostra preghiera, ma nella stessa misura Egli è degno, come lo è il Padre; e cosi vale anche per lo Spirito Santo. {05-01-2016}

 

Nicola Martella: Quindi, Gianni Siena e Basile Luca, trovatemi un solo verso nella Bibbia, in cui lo Spirito Santo viene invocato, pregato, adorato e cose simili.

     Se non manteniamo le differenze fra le persone della Deità, ma ne facciamo qualcosa d’indistinto come un frullato omogeneizzato, allora non capiremo più nulla della natura, del carattere, della personalità e delle competenze attuali delle tre persone della Deità. Ma le cose non stanno così. La natura e il valore delle tre persone della Deità sono una cosa, le loro mansioni attuali nella storia della salvezza sono un’altra cosa.

     ■ Né il Padre né lo Spirito sono diventati «creatura» mediante l’incarnazione, per restare «vero uomo» e «vero Dio» per sempre, per essere un perfetto Mediatore.

     ■ Né il Padre né lo Spirito sono morti per me sulla croce.

     ■ Gesù non promise di mandare il Padre come Sovvenitore (gr. Parakletos), ma lo Spirito.

     ■ Gesù insegnò il «Padre nostro», non lo «Spirito nostro».

     ■ Gesù nella sua vita e nell’estrema fase della sua vita si rivolse al «Padre mio», non allo «Spirito mio».

     ■ In tutta l’Apocalisse a essere adorato è l’Onnipotente (Colui che siede sul trono) e l’Agnello.

 

E la lista potrebbe continuare a lungo. Né Gesù né gli apostoli né altri nel NT si sono mai rivolti allo Spirito in preghiera e mai essi hanno insegnato di farlo. Quindi, facciamo bene a seguire il loro esempio e ad attenerci a ciò che «sta scritto», senza alchimie dottrinali e retorica mistica.

 

 

4. {Luca Basile}

 

Contributo: Nessuno qui Nicola né tanto meno io ho intenzione di fare minestroni o frullati e alchimie dottrinali o retoriche mistiche. Ogni qualvolta che si tocca l’argomento Spirito Santo, la sua persona e l’importanza della sua azione nel mondo, nella chiesa e nella vita del credente da una prospettiva, permettimelo di dire, un po’ diversa dalla tua, si diventa improvvisamente mistici o non biblici, ecc.

     So benissimo alla luce della Parola di Dio, al fine della salvezza, quello che è il ruolo del Padre, quello che è il ruolo del Figlio e, infine, quello che è, dopo l’ascensione di Gesù in cielo, il ruolo dello Spirito Santo. Anche se sono tre persone distinte con ruoli diversi sono, come tu sai, eguali in sostanza e natura, operano, agiscono e si muovono all’unisono, perché sono un solo Dio. Il fatto che, come tu sostieni, non vi sia neanche un verso, che sostenga il fatto che si possa pregare lo Spirito Santo, non significa che farlo sia sbagliato o anti-biblico o costituisca un peccato o vada a ledere la persona di Cristo o la sua opera o quella del Padre. Esplicitamente, infatti, non vi sono versi biblici, che me lo vietino sia praticamente che dottrinalmente. In quanto terza persona della Trinità, in quanto Consolatore, in quanto Guida della chiesa e del credente, Egli è degno nella stessa misura, in cui lo è il Padre e il Figlio, di essere adorato, glorificato o pregato. Ciò non significa che pregherò solo lo Spirito Santo in sostituzione di Gesù o del Padre, però non me ne priverò, solo perché, secondo te o chi la pensa come te, questo sia al di fuori, di ciò che sta scritto. Avvertiamo la presenza di Dio nella nostra vita e siamo il suo tempio grazie all’opera meravigliosa di Cristo compiuta alla croce, ma anche grazie al suo Spirito, che è venuto ad abitare nel nostro cuore e che attesta al nostro spirito che siamo suoi Figli. E se stasera per esempio aprirò la Bibbia per meditarla un po’, la prima cosa che farò è chiedere allo Spirito Santo di illuminarmi, guidarmi e di aiutarmi a comprenderla e ad applicarla nella vita di tutti giorni. Gesù infatti disse: «Egli mi glorificherà, prenderà del mio e ve lo annunzierà» (Gv 16,14). E ancora: «Lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello, che vi ho detto» (Gv 14,25-26) Lo Spirito Santo rende reale Gesù nel cuore del credente e nella Chiesa; e se invece di metterlo in un angolo, dandogli solo un ruolo teologico, teorico o marginale, iniziamo a farlo operare nella nostra vita e nelle nostre chiese in maniera autentica e tangibile, credo che realizzeremo un Evangelo meno teorico e accademico e più pratico e concreto capace di dare una risposta vera a questa generazione, che vive senza Dio. E non credo, quindi, lo ripeto, di fare qualcosa contraria alla volontà di Dio o di essere mistico; anzi tutt’altro, se in preghiera mi rivolgo anche allo Spirito Santo. E infine mi permetto di consigliarti nella semplicità senza presunzione di farlo pure tu, se non l’hai ancora fatto; vedrai che una volta appurati i benefici. ti verrà spontaneo ringraziarlo. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Col metodo «esplicitamente infatti non vi sono versi biblici che me lo vietino, sia praticamente che dottrinalmente», sono state introdotte nel cristianesimo molte false dottrine. Non accetto un tale modo di argomentare. Per me vale solo l’esegesi contestuale (testo nel contesto), da cui si evincono chiare indicazioni dalle Scritture. Non bisogna andare oltre a ciò, che «sta scritto». Ciò, che Dio ha fatto scrivere esplicitamente e comandato in modo inequivocabile, questo vale per la fede, la dottrina e la pratica cristiana.

     C’è una continua confusione fra la sostanza (natura, valore) delle tre persone della Deità e i loro distinti ruoli. Eppure tutta la società vive e funziona mediante tali distinzioni (matrimonio, famiglia, Stato, ambito lavorativo, ecc.). Le competenze e le mansioni non sono distribuite in modo uniforme, ma in modo qualificativo e integrativo. La Scrittura ci mostra qualcosa del genere anche per la Deità e la simbiosi delle tre Persone divine.

     Lo Spirito Santo è presso i credenti quale Facilitatore. Perciò, lo Spirito non indica verso di sé, né chiede o insegna mai di rivolgersi a Lui in preghiera. Lo Spirito, per essere quello Santo, ci porta a Cristo; e Cristo ci porta al Padre.

 

Rossano Calderamo: Secondo Basile, possiamo pregare lo Spirito Santo, anche se non viene insegnato biblicamente, anche se l’opera dello Spirito Santo è diversa dal ruolo del Padre e del Figlio. Allora, caro Basile, perché pubblicamente ve la prendete con la chiesa cattolica, quando aggiunge dottrine, che non sono scritte sulla Bibbia? Mi sembrano che come evangelici siamo ipocriti, quando affermiamo che noi possiamo aggiungere, ma i cattolici no. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Cosa ben singolare: Luca Basile, dopo aver detto la sua sulla mia bacheca di Facebook, dove è avvenuto questo confronto, ha sbattuto la porta (mi ha tolto l’amicizia su Facebook e addirittura mi ha bannato, visto che non compare più, inserendo il suo nome!). Singolare modo di ragionare e di fare per chi si ritiene maturo nella fede e nella dottrina.

 

 

5. {Ciro Izzo}

 

Contributo: In punta di piedi, esprimo anche la mia. Lo Spirito Santo deve essere adorato?

     Intendiamoci, lo Spirito Santo è inequivocabilmente la terza Persona della Trinità: su questo non deve esserci alcuna ombra di dubbio. Anzi, approfittiamo dell’occasione, per precisare che, nell’ambito della Deità, non abbiamo Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, ma un solo Dio in tre persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; se ammettiamo la prima dichiarazione, avvaloriamo la tesi di alcuni schernitori, che ci accusano di essere politeisti. Detto questo, personalmente, per quanto mi sia sforzato di cercarne, non ho reperito un solo verso biblico, che autorizzi, velatamente o dichiaratamente, il credente ad adorare lo Spirito Santo. Ora, il vero ministero dello Spirito Santo, almeno qui sulla terra e nei riguardi degli eletti, è tratteggiato in Giovanni 16,13-15: fare in modo che Cristo sia glorificato nella Chiesa, attingendo alle sue inesauribili risorse, per trasmetterle ai figli di Dio. Egli, pur essendo uguale alle altre due Persone della Trinità nella sostanza, attualmente è impegnato in questo ufficio e non vuole essere adorato. Ripetiamo, non perché non sia Dio, ma perché ha deciso, volutamente e senza costrizioni, di non prendere per sé gloria, ma di fare in modo che essa vada esclusivamente al Padre e al Figlio. Quindi, tutte le dossologie, gli inni e le espressioni di lode tributategli dai credenti sono improprie e vanno evitate, in virtù di quanto detto sopra. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Quando Gesù era in terra, glorificava il Padre. Ora che è lo Spirito Santo in terra, Egli glorifica Gesù Messia, secondo il volere del Padre. Questa è la dinamica rivelata.

     La Scrittura ci rivela di pregare il Padre (che ha attualmente una preminenza amministrativa all’interno della Deità), nel nome (= autorità) di Gesù e MEDIANTE lo Spirito Santo.

     Nell’Apocalisse, Dio Padre è chiamato l’Onnipotente (Ap 4,8; 11,17) o «Colui che siede sul trono» (Ap 4,9s; 5,13); al Figlio è dato di sedere sul trono del Padre (Ap 5,6; 7,17; 22,1.3). Lo Spirito Santo, simboleggiato da sette lampade e chiamato «sette spiriti», sta davanti al trono (Ap 1,4s; 4,5). Lo Spirito Santo, il Mediatore terrestre, funge da interfaccia fra il credente e Cristo, il Mediatore celeste. In senso tecnico, affinché avvenga la comunicazione con l’Onnipotente, vi è bisogno di un «modem» in terra (Spirito) e di un «provider» in cielo (Cristo). In altro modo non è possibile comunicare con Dio.

     Una nota finale. Poiché il termine «Dio» in ebraico (ëlohîm) intende «l’autorità», designa la categoria divina, in cui ci sono solo tre membri (Persone) in assoluto. Quindi c’è un «solo Dio» (Gal 3,20; 1 Tm 1,17; 2,5). D’altra parte la Scrittura, per specificare le persone della Deità, può parlare delle singole Personalità divine, senza che ci sia un politeismo:

     Dio Padre (1 Cor 15,24; Gal 1,1; Ef 5,20), Onnipotente (2 Cor 6,18), (Dio) Altissimo (Mc 5,7; Lc 1,32.35), «Colui che siede sul trono» (Ap 4,9s), ecc.

     Figlio di Dio (Rm 1,4; 2 Cor 1,19), «Dio presso Dio» (Gv 1,1s), «grande Dio e Salvatore» (Tt 2,13), Mediatore (1 Tm 2,5; Eb 8,6), Avvocato (1 Gv 2,1), Emissario (Eb 3,1 gr. apóstolos), Sommo Sacerdote (Eb 4,14s; 5,5.10), ecc.

     Spirito Santo (Mt 1,18.20), Spirito di Dio (Mt 3,16; 12,28), Spirito di Cristo (Rm 8,9; cfr. 1 Pt 1,11), Sovvenitore (Gv 14,16.26; 16,7 gr. paráklētos), Spirito della verità (Gv 14,17; 15,26), ecc.

 

Quindi, si fa bene a non contrapporre le due asserzioni. La verità è sempre maggiore della somma degli addenti, ed è maggiore di noi, specialmente riguardo al Creatore e Riscattatore.

 

Ciro Izzo: Eh, ci vuole sempre la chiosa cattedratica del professore! {06-01-2016}

 

Antonio Puleo: Invece del modem preferisco il router. Scherzo, Nicola, sono d’accordo con quello, che dici. {07-01-2016}

 

Nicola Martella: «Se non è zuppa, è pan bagnato», recita un proverbio. «Modem» lo capiscono i più; «router» lo intendono solo alcuni. Certo, va bene anche il «router», se si vuole creare una «rete domestica» o «chiesa in casa».

 

 

6. {Michele Cifarelli}

 

Contributo: Lo Spirito Santo non è una forza attiva, ma una persona di natura divina; e in quanto tale può essere invocata, adorata e ringraziata allo stesso modo del Padre e del Figlio Gesù. La Trinità non è menzionata espressamente nella Bibbia, ma ciò non vuol dire che non sia una verità di fede. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Lo Spirito Santo è una Persona. E come tale, svolge le tipiche attività di un individuo, che possiede una personalità: viene mandato (Gv 14,26), arriva (Gv 16,7), convince (Gv 16,8), impedisce o non permette (At 16,7), parla (At 28,25), parla nel credente (Mt 10,20) e per mezzo di lui (At 6,10; 1 Cor 12,3), insegna (1 Cor 2,13), viene in aiuto (Rm 8,26), intercede (Rm 8,26s), investiga (Rm 8,27), ha sospinto (= ispirato) gli autori della Scrittura (2 Pt 1,21), alcuni cercano di mentirgli (At 5,3), alcuni parlano contro di Lui (Mt 12,32), ecc. Tuttavia, la sua attuale funzione nella Deità non è ricevere invocazioni, adorazione e ringraziamento rivolte a sé stesso, ma di glorificare Cristo e portare a Lui, di indirizzare le preghiere al trono della grazia e di intercedere per i credenti (Rm 8,26).

     Come già ricordato sopra, mia moglie e io abbiamo la stessa natura e lo stesso valore, ma non le stesse competenze e funzioni. Al resto ho già risposto sopra. Inutile ripetere le cose cento volte.

 

Michele Cifarelli: L’adorazione, l’invocazione e il ringraziamento non attengono solo alla funzione esercitata, ma soprattutto alla natura (divina) della persona. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Se lo Spirito Santo fosse attualmente destinatario di invocazioni, adorazione e ringraziamento per la sua natura divina, Gesù e gli apostoli ne avrebbero parlato e avrebbero praticato tale aspetto della devozione. Ma non ve n’è traccia nella Scrittura. Non vogliamo andare oltre a ciò, che sta esplicitamente scritto. In ogni modo, a tutto ciò ho già risposto sopra; inutile ripetersi, la vita è breve. Rileggiti tutte le mie risposte.

 

Michele Cifarelli: A volte ripetere aiuta. Ribadisco che l’invocazione, l’adorazione e il ringraziamento attengono alla natura divina della Trinità, la quale esplica la sua azione salvifica attraverso funzioni differenti. {06-01-2016}

 

Nicola Martella: Se vuoi, puoi ripeterlo ancora una volta. Ma sbrigati, sto invecchiando. ☻

 

Ciro Izzo: Se in Apocalisse è lo stesso Spirito, che invoca il ritorno di Gesù, come si fa ad affermare con tanta sicumera che è lecito adorarlo e invocarlo? Nessuno si allarmi: Egli continua a essere Dio, ma, come si è spiegato, il suo attuale ministero è quello di glorificare il Figlio e assistere i credenti nel loro pellegrinaggio terreno verso la gloria eterna. Grazie Nicola per tua chiarezza espositiva. {06-01-2016}

 

 

7. {Gianni Siena}

 

Contributo: Nicola, ti esorto a non esagerare con la dottrina. Esorto anche chi non è d’accordo a non polemizzare. Siamo credenti con sensibilità diverse, ed è normale avere diversità di vedute sul tema. Dio è Uno ed è Trino. Bene, se invoco il Padre, invoco Dio che mi concede le richieste nel nome di Gesù Cristo. Lo Spirito fa le veci del Figlio di Dio e parla alla chiesa, perche metta da parte Paolo e Barnaba (= Atti) per una missione. Ezechiele, invitato da Dio, parla due volte allo Spirito, per far rivivere la nazione di Israele. Quando invoco e adoro Dio non sto, anche, parlando allo Spirito Santo?! A me pare di sì. E se Lo invoco per avere forza di fede, o se Lo supplico per rinnovare in me le virtù di Dio quale credente, che male c’è?

     Pur dandoti ragione nella forma della dottrina biblica, non vi sono preghiere rivolte esplicitamente allo Spirito, ma vi sono moltissime evidenze (pregare Dio è anche pregare lo Spirito Santo), che autorizzano il credente a pregare e invocare Dio come «Spirito Santo». Dio è Spirito! Importante è non stravolgere le sane parole e gli esempi biblici. Stiamo solo attenti a non scadere — questo vale soprattutto per gli estimatori di certi «predicatori» che danno del «buon giorno» allo Spirito Santo — in un misticismo, che avvilisce la Persona dello Spirito Santo nella nostra vita: questo è, assolutamente, da evitare! {07-01-2016}

 

Nicola Martella: Con tutto rispetto per le posizioni dottrinali altrui, ma non devo per forza condividerle! Si presuppone, poi si suppone, poi si dà per certo e in fine si attesta. Così le presunte evidente supposte, diventano certezza. Ciò non è esegesi biblica contestuale, ma altro (proiezione dottrinale, falso sillogismo, ecc.). Basta mischiare cose eterogenee e stirarle un po’, per ottenere asserzioni, che piacciono. Non credo che ciò sia tagliare rettamente la Parola della verità (= esegesi; 2 Tm 2,15). Non bisogna andare di là da ciò, che «sta scritto» con chiarezza.

     Faccio notare che la dottrina dello Spirito Santo come persona della Deità non esisteva nell’AT. Gesù fu il primo a parare dello Spirito di Dio come Persona a sé. Ezechiele non comandò allo Spirito di Dio (sarebbe un arbitrio della creatura), ma proclamò sulle ossa, rivolgendosi a esse (Ez 37,4), e allo spirito personale degli uccisi quale respiro e vita, che entrò nei corpi personali degli uomini, che in tal modo resuscitarono (vv. 37,9s). Infatti, sebbene le ossa si fossero impolpate, «non c’era in esse spirito alcuno» (v. 8). C’era bisogno che si realizzasse, quanto aveva predetto il Signore: «Io faccio entrare in voi lo spirito, e voi rivivrete» (vv. 5s). Il termine «spirito» in ebraico (ach) intende «vento, alito, respiro, spirito»; in questo testo si fa un gioco di parole fra tali significati. Quindi, è sbagliato affermare che Ezechiele abbia parlato due volte allo Spirito Santo.

     L’espressione «che male c’è?» non è sintomo della ricerca esegetica della verità. Così si aprono portoni alle proprie intuizioni e preferenze. La logica è questa: Mi piace, ci piace e abbiamo trovato il consenso al riguardo; allora dev’essere legittimo. Questa è una pessima evidenza.

     La locuzione «Dio è spirito» fu usata da Gesù per ribadire la spiritualità dell’adorazione legittima e per contrapporla alla materialità della fede dei Giudei e dei Samaritani (Gv 4,20-24). Essa è qui fuori luogo.

     Ripropongo nuovamente questa illustrazione: mia moglie e io costituiamo una «sola carne», abbiamo la stessa natura (esseri umani) e lo stesso valore (immagine di Dio). Eppure abbiamo competenze, compiti e mansioni del tutto differenti. Così, ad esempio, io non ho mai partorito, ma dovrò rendere conto a Dio come «capo di mia moglie».

 

 

8. {Ivaldo Indomiti}

 

Contributo: Caro Nicola, con molta probabilità quel tipo di preghiera, non indicata dalla Scrittura, può avere più cause. Uno può essere, come ho notato, partecipando a culti pentecostali, quello di essere come un mantra da ripetere tante volte, nella speranza che il cervello e l’oggetto della preghiera s’incontrino, per accordarsi assieme a questa richiesta; ed essa è dovuta, mi pare, a una carenza di sicurezza e certezza in Cristo.

     Un’altra causa può essere per mancanza di esperienza di fede, e con quel «mantra» si vuole autosuggestionarsi, per raggiungere quei livelli spirituali dei membri più «anziani», visti come esempio da seguire, piuttosto che seguire la Scrittura e in ultima analisi Gesù stesso.

     Un’altra può essere proprio l’errore grossolano di estromettere Dio Padre (come ci ha indicato Gesù sul modello di preghiera e su chi sono i veri adoratori di Dio), per favorire lo Spirito Santo e farlo divenire il primo della Trinità. Ciò che contestiamo alla chiesa di Roma (idolatria, preghiere confezionate e altro), cacciando tutto fuori dalla porta, poi entra dalle finestre, dimenticate aperte, per introdursi sotto altra veste, ma con lo stesso pericolo e intento: far deviare dalla fede.

     Anch’io concordo con te sull’invito ad accertarci prima di tutto riguardo a cosa dica la Scrittura; inoltre, a non uscire da essa per il nostro tornaconto; e infine, facendo attenzione a come ci sottoponiamo a Dio. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Tutto ciò può anche essere dovuto alla personale mancanza di conoscenza biblica dei singoli e al fatto che essi non abbiano mai approfondito personalmente tale tema nella Scrittura. A ciò si aggiunga specialmente il «consenso» dottrinale e devozionale all’interno di un certo ambiente ecclesiale, che fa sì che si prenda ciò come convinzione e pratica assunta per reale e biblicamente legittima. Si tenga anche presente la «dinamica di gruppo»: i neofiti imitano la prassi devozionale degli altri e assumono le convinzioni di coloro, che proclamano nella comunità. Così il «consenso» dottrinale e la devozionale diventano tradizione. Questo vale per questo argomento e per tanti altri, presenti in tutte le compagini denominazionali e comunitarie, che si ritengono «biblici» soltanto perché si pensano e si praticano così da tempo.

 

Ivaldo Indomiti: Concordo. Questo è un problema molto serio; la mancanza di conoscenza biblica fa sì che molti hanno dato adesione al Vangelo solo con la testa, mentre il cuore è ancora senza Cristo. Sono illusi e seguono dei pifferai magici! Manca un vero e sincero rapporto personale (da nati di nuovo) con Dio.{20-06-2016}

 

Nicola Martella: Non farei tale contrapposizione fra testa e cuore. Nella Bibbia il «cuore» è la sede dei pensieri, della riflessione, delle convinzioni, ecc.; questo termine è caro al mondo ebraico, mentre quello greco preferisce «mente», per designare la stesa cosa. La mancanza di conoscenza biblica è dovuta spesso al fatto che i credenti sono troppo emozionali nella devozione e usano proprio poco la testa (= la mente) per approfondire gli insegnamenti biblici. È più facile ripetere a pappagallo (e fare copia e incolla di) ciò, che altri affermano come «biblico».

 

Adriano Carmelo Bartolomeo: Io personalmente non ho approfondito la questione è nemmeno nella chiesa che frequento però lo Spirito Santo è una persona della Trinità, quindi Dio. Che cosa cambia, se uno prega l’una o l’altra persona della Trinità. Inoltre, tanti cantici parlano dello Spirito Santo e lo invocano, in uno dice: «Riempici del tuo amore tu che sei in noi», eccetera. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Perciò, caro Adriano, noi rimproveriamo coloro, che si creano convenzioni e tradizioni, che non sono esplicitamente comandate dalla Scrittura, poi noi stessi vogliamo trovare giustificazione nella nostra prassi devozionale, nella nostra cultura innologica e simili? Possibile che non ci sia un solo brano del NT che giustifichi l’invocazione dello Spirito Santo? Non dovremmo essere più coerenti con la Scrittura, per poi discernere e giudicare ciò che è corretto da ciò che non lo è?

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Liliane Hoffer Vitanza: Mi sono sempre chiesta che cosa accade, se uno chiede allo Spirito di riempirlo. Allora lo Spirito non abita in lui? C’è, quindi, un problema di fondo nella vita di questa persona. {03-01-2016}

 

Samuel Akinwumi: Concordo, Nicola. Gesù insegnò ai discepoli di pregare Dio Padre, usando il nome di Gesù, secondo Giovanni 16,23-24: «Nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: “Se chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà”. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena». {03-01-2016}

 

Rossano Calderamo: La Bibbia dice di pregare il Padre nel nome di Gesù e non lo Spirito nel nome di Gesù. Anche la lode va fatta al Padre e non allo Spirito. Gli angeli adorano il Figlio non lo Spirito. Se vogliamo rimanere nella Scrittura è così. «E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli”» (Ap 5,13). {04-01-2016}

 

Bruno Salvi: Sta scritto: «Quando sarà venuto lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,13-14).

     Lo Spirito Santo, è stato mandato nel mondo per rivelare la verità nel nome di Cristo, con l’obbiettivo di far conoscere tutto quello, che riguarda il Signore Gesù Cristo, magnificandolo ed esaltandolo. Egli non cerca la sua propria gloria, ma esalta quella di Gesù, così come fece Gesù nei confronti del Padre, nei giorni della sua incarnazione. Quindi condivido con il fratello Nicola Martella che non esiste nella Bibbia la ricerca di esaltare o pregare lo Spirito Santo. {20-06-2016}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Sefora Papagna: È un argomento molto interessante. Grazie. {03-01-2016}

 

Alex Parisi: Vi ringrazio per la cura negli argomenti biblici per una plausibile e corretta dossologia. {06-01-2016}

 

Roberta Vitagliano: Sei un arrogante e presuntuoso. Credi di sapere tutto, ma non sai assolutamente niente; sei solo un religioso! E credi di stare nel giusto, ma non sai che non è così! Io tutti i giorni dico: «Spirito Santo, riempimi». {20-06-2016}

 

Nunzio Nicastro: Roberta Vitagliano, l’atteggiamento, con cui rispondi, non è buono. Questa invocazione allo Spirito Santo, che tutti i giorni fai, l’hai imparato dalla «Scrittura profetica più salda» o dagli uomini? {20-06-2016}

 

Antonio Nappo: L’essere ripieni di Spirito Santo, non si ottiene invocando la sua presenza, ma ubbidendo alla sua guida. {20-06-2016}

 

°*°*°*°*°*

 

Per l’approfondimento si vedano i seguenti scritti:

Confronto sulle invocazioni allo Spirito {Nicola Martella - Michele Granato} (T/A)

Pregare lo Spirito Santo? {Nicola Martella} (A)

Vieni, Spirito Santo? {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Invoc-Spir_no-BB_EdF.htm

11-01-2016; Aggiornamento: 28-03-2017

 

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