Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Offensiva intorno a Gesù 1

 

Pneumatologia

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONFRONTO SULLE INVOCAZIONI ALLO SPIRITO

 

Nicola Martella - Michele Granato

 

 Siamo partiti dall’articolo «Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia». In esso abbiamo mostrato alcune invocazioni allo Spirito, che continuamente compaiono su immagini di testo, in scritti vari, in preghiere e in registrazioni audio e video. La nostra richiesta di mostrarci un solo brano del NT, in cui lo Spirito Santo venga pregato, invocato e adorato, è rimasta inevasa. Ci si nasconde dietro alla generalizzazione, secondo cui essendo lo Spirito Santo Dio, ciò che vale per una persona della Deità, vale anche per l’altra. C’è al riguardo una grande confusione fra sostanza (natura, ecc.) delle tre persone della Deità e il loro ruolo storico all’interno dell’economia della Deità. Come ho spiegato, pur essendo mia moglie e io uguali in natura e valore, non abbiamo le stesse funzioni (io non ho mai partorito) e gli stessi ruoli. Tuttavia nelle cose di Dio tutto viene appiattito e omogeneizzato, confondendo natura e ruoli. Eppure, ad esempio, il Padre non è morto per me in croce, Gesù non ha insegnato a pregare «Spirito nostro» e lo Spirito Santo non siede attualmente sul trono di Dio, per ricevere le preghiere.

     Dopo una lunga discussione con vari lettori, qui riporto un interessante confronto con Michele Granato.

 

Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia

 

Michele Granato: È verissimo e risaputo che nel NT non vi sono esplicite invocazioni allo Spirito Santo, ma probabilmente vi sono accenni nelle INVOCAZIONI della triplice benedizione dell’amore di Dio Padre, della grazia di Gesù Cristo e della comunione e consolazione dello Spirito Santo. Sembra che lo Spirito Santo nel NT sia nominato più nell’ambito della invocazione della sua comunione, consolazione o equipaggiamento spirituale, mentre una invocazione esplicita diretta viene fatta al Padre e al Figlio. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Una benedizione o un auspicio trinitario per i credenti (p.es. 2 Cor 13,13) non è un’invocazione. Un’invocazione è una chiamata diretta e spesso accorata verso qualcuno.

     ■ Si veda nell’AT, ad esempio: «O Eterno, Dio...» (Gn 24,12); «O Dio d’Abrahamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O Eterno...» (Gn 32,9); «O Signore, o Eterno...» (Dt 3,24; 9,26; cfr. Es 15,7); «O Altissimo...» (Sal 9,2; 92,1).

     ■ Si veda nel NT: «O Dio...» (Lc 18,11.13; Eb 1,8; 10,7); «[O] Dio mio...» (Mt 27,46); «O Signore...» (Ap 15,4), «O Signore e Dio nostro...» (Ap 4,11); «O Signore, Dio onnipotente...» (Ap 11,17; 15,3; 16,17), «Signor Gesù...» (At 7,9; Ap 22,20); «Signor mio e Dio mio!» (Gv 20,28); cfr. anche «Sì, o Signore» (Mt 9,28; Gv 11,27).

     Ci dev’essere, quindi, il «complemento di vocazione» (cfr. Treccani: complemento di vocazione. Una cosa del genere non esiste per lo Spirito Santo in tutto in NT.

 

Michele Granato: Infatti come ho già detto prima nel NT non esistono esplicite invocazioni dirette allo Spirito Santo, ma solo al Padre e al Figlio. Quello che invece si intravede chiaramente sono solo l’invocazioni o richiesta a Dio della comunione o consolazione o dell’equipaggiamento carismatico dello Spirito Santo.

     È interessante e stimolante scoprirne le eventuali motivazioni storico-teologiche a tale fenomeno.

     Va precisato allo stesso tempo che tale fenomeno neotestamentario non esclude però che lo Spirito Santo sia realmente Dio e non una semplice forza attiva, né altrettanto è precluso allo Spirito Santo l’aspetto della omotimia (όμοτιμία), ovvero la parità d’onore riconosciuta allo Spirito Santo quanto al Padre e al Figlio. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Non esiste nel NT un’invocazione o richiesta esplicita a Dio riguardo alla comunione dello Spirito Santo, alla consolazione dello Spirito o all’equipaggiamento con i carismi dello Spirito (formula: «O Dio [o Signore, ecc.], dà (elargisci, crea, infondi, ecc.)...»). Come detto, esiste la benedizione (particolare o stereotipata) o l’auspicio che un uomo di Dio esprime riguardo a un credente o a un gruppo di credenti (formula: «Dio [il Signore, ecc.], vi dia (elargisca, crei, infondi, ecc.)...»; cfr. Ef 1,17; 3,16). Ad esempio: «La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo sia[no] con tutti voi» (2 Cor 13,13).

     Sì, si fa bene a risalire alle motivazioni storico-teologiche di questo fenomeno. Una di queste è la seguente. Quando Gesù era in terra, perché mandato dal Padre, era sottomesso a Lui e lo glorificava; per questo indicava sempre verso il Padre come autorità (Gv 10,36; 12,49; 14,24) e come sommo bene (Mt 19,17). Lo Spirito Santo fu mandato in terra da Dio Padre e da Gesù, con lo scopo principale di ricordare agli apostoli l’insegnamento di Gesù (Gv 14,26), di glorificare il Signore Gesù (Gv 15,26), di convincere il mondo (Gv 16,7ss), di guidare i pionieri (At 13,4), eccetera. Per questo ministero dello Spirito verso Cristo, Egli viene chiamato «Spirito di Cristo» (Rm 8,9; 1 Pt 1,11) e «Spirito del Figlio suo» (Gal 4,6).

     Quando alla Deità dello Spirito insieme al Padre e al Figlio, basta tener presente tutte le formulazioni bibliche, in cui compaiono tutte e tre le Persone della Deità, contemporaneamente e distinte. Al riguardo rimando all’articolo «Lo Spirito Santo è un’individualità personale?». Sebbene le tre Persone della Deità abbiano la stessa sostanza e la «parità d’onore», attualmente nell’economia della Deità al Padre è riservata la «preminenza economica» (funzionale, ministeriale, ecc.; cfr. similmente l’uomo come capo della moglie; 1 Cor 11,3; 1 Cor 15,28).

 

Michele Granato: È probabile che l’esclusiva invocazione al Padre e in particolare al Figlio fosse prioritaria nel primo tempo neotestamentario, appunto perché a quel tempo era ancora necessario e prioritario invocare Gesù e non tanto lo Spirito Santo; e questo avveniva solo per la priorità e necessità di accreditare Gesù quale vero Figlio di Dio procedente da Dio Padre. E questo accreditamento avveniva appunto attraverso la manifestazione visibile e miracolosa dei segni visibili dello Spirito Santo; e questo appunto era necessario proprio perché si era in un tempo, dove era storicamente ancora in grande discussione l’appartenenza o la provenienza divina di Gesù da parte di Dio di fronte agli increduli. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Il cuore del NT è Gesù quale «Unto [a re]». La sua persona e la sua opera sono la massima dottrina, l’annuncio. Questo era l’incarico dello Spirito Santo allora e lo è anche oggi. Un’auto-referenzialità dello Spirito nel NT non esiste.

 

Michele Granato: È in questa dinamica della difficoltà di accreditamento divino del Figlio mediante i segni visibili dello Spirito Santo che probabilmente si innesta anche l’avvertimento di Gesù quando parafrasando disse: «chi bestemmia contro il Figlio di Dio sarà perdonato, ma a chi bestemmia contro lo Spirito Santo non lo sarà mai né in questo tempo né in quello futuro». {20-06-2016}

     Lo Spirito Santo era indiscutibilmente il garante che accreditava e accredita ancora oggi con i suoi segni Gesù Cristo quale vero Figlio venuto da parte di Dio Padre davanti agli increduli. {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Chi nega ciò, di cui lo Spirito Santo vuole convincere, ossia che Gesù è il Messia, quindi il Signore e Salvatore, rimane un incredulo. L’incredulità è l’unico peccato, che non può essere perdonato; ed è un affronto allo Spirito, una bestemmia o ingiuria contro di Lui.

 

Michele Granato: Leggo quest’affermazione di Nicola: «Non esiste nel NT un’invocazione o richiesta esplicita a Dio riguardo alla comunione dello Spirito Santo, alla consolazione dello Spirito o all’equipaggiamento con i carismi dello Spirito...».

     Luca 11,13: «Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

     Gv 4,10: «Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva».

     Gv 7,37ss: «Or nell’ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. or disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato». {20-06-2016}

 

Nicola Martella: Michele Granato, bravo a te, che ti sei messo alla ricerca; apprezzo le persone, che vanno nel merito, invece di quelle che fanno solo polemica sul niente o su dettagli inutili.

     Ora, hai mancato la parte finale della mia citazione, che recita: «...(formula: «O Dio [o Signore, ecc.], dà (elargisci, crea, infondi, ecc.)...»)». A ciò si aggiunga che nei brani da te citati non trovo alcuna diretta invocazione o richiesta esplicita a Dio.

     ■ Devo ammettere che nel primo brano (Lc 11,13) Gesù prospettò ai suoi contemporanei che Dio potesse donare lo Spirito a quelli, che glielo chiedevano. Tuttavia, qui ci troviamo ancora nel periodo di transizione fra l’antico e il nuovo patto; è difficile sapere che cosa intendessero Gesù e i Giudei al riguardo, visto che la dottrina dello Spirito Santo (persona, opera, ecc.), come la conosciamo ora, è specialmente legata al nuovo patto, e fu Gesù che istruì su di essa i suoi intimi discepoli. Nell’AT con la locuzione «Spirito dell’Eterno» e simili si intendeva la teofania spirituale, ossia senza che ci fosse una manifestazione visibile di alcun genere; si trattava della presenza spirituale dell’Eterno, senza altre spiegazioni. Inoltre, non c’è alcun brano esplicito negli Evangeli né nel resto del NT, dove un’invocazione del genere a Dio con annessa richiesta dello Spirito sia mai avvenuto. Gesù fu il primo che elargì lo Spirito Santo, ma soltanto ai suoi apostoli (Gv 20,22), sebbene che non leggiamo di una loro richiesta esplicita. Non leggiamo mai, come detto sopra, di una particolare formula del tipo: «O Dio [o Signore, ecc.], dammi (elargiscimi, infondi in me, ecc.) lo Spirito Santo»).

     ■ In Giovanni 4,10 l’acqua viva non è associata allo Spirito, ma alla vita eterna (v. 14).

     ■ In Giovanni 7,37 si parla della promessa messianica, secondo cui al credente in Lui sarebbe stato dato lo Spirito, illustrato come fiumi d’acqua corrente; tuttavia non leggo al riguardo di alcuna premessa per ricevere lo Spirito, se non la fede in Cristo, né si legge di una particolare invocazione.

     In ogni modo, qui il tema principale è la diretta invocazione allo Spirito, al cui riguardo abbiamo concordato della sua assenza nel NT.

 

Michele Granato: In Giovanni 4,10 leggiamo: «Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto». L’enfasi è sul verbo «chiesto»; che cosa la Samaritana avrebbe chiesto al Cristo, e Cristo glielo avrebbe donato? Risposta: «fiumi d’acqua viva» ossia la Samaritana, come ogni credente, avrebbe potuto e dovuto chiedere lo Spirito Santo prefigurato dall’acqua viva (cfr. Gv 7,37). «Ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva».

     In Giovanni Gv 7,37ss leggiamo: «Or nell’ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. or disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato». {21-06-2016}

 

Nicola Martella: Non si fa bene a mischiare brani solo sulla base di similitudini. La stessa immagine indica qui una cosa e qui un’altra (vedi p.es. «rugiada» nello stesso libro; fugacità Os 6,4; 13,3; benedizione Os 14,5; cfr. il cavallo bianco in Ap 6,1 [primo dei quattro cavalieri distruttori] e in Ap 19,11 [Messia]). E questo tanto più se di un’immagine viene data l’interpretazione nello stesso brano.

     Ti avevo indicato tale risposta (Gv 4,14), ma tu ci sei passato sopra: «Chi beve dell’acqua, che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna». Nel contesto la diatriba è chi avesse ragione fra Samaritani e Giudei riguardo alla conoscenza di Dio e al (luogo di) culto; ambedue i gruppi aspettavano il Messia: ora era qui. All’acqua materiale (disseta la sete fisica) Gesù contrappose l’acqua spirituale, ossia il suo insegnamento messianico (o Parola di Dio), che avrebbe dissetato tale anima perduta e portata dalla «acqua viva» (corrente, sorgiva) alla «vita eterna».

     Il verbo «chiedere» (v. 10) nel contesto è dato dal fatto che Gesù le chiese da bere (v. 7) e lei contrappose: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» (v. 9). Nel contesto non si parla mai di Spirito Santo. Inoltre, l’affermazione «la Samaritana, come ogni credente...» è fuori luogo, visto che ella era al momento ancora un’incredula, oltre che adultera e pagana.

     In Giovanni 7 il contesto è completamente differente (inter-giudaico). Qui si parlò di dare (Dio) e ricevere (credenti) lo Spirito; il tempo prospettato era futuro (in Gv 4 era attuale), e cioè dopo che Gesù fosse stato glorificato. Anche in Luca 11,13 il verbo era al futuro: «Il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro, che glielo domandano». Proprio sulla base di Luca 7,37s, prima della risurrezione di Gesù nessuno aveva ricevuto lo Spirito Santo, secondo l’insegnamento e la promessa di Gesù e secondo i dettami del nuovo patto; i pochi casi antecedenti, descritti negli Evangeli, rientrano ancora nella logica dell’antico patto.

     Meglio non mischiare pere con mele. Bisogna avere l’onestà intellettuale di verificare e ammettere la verità, poiché è questa che ricerchiamo ed è solo quella che ci rende liberi.

     Ora, abbiamo fatto un lungo excursus; penso che dovremmo fermarci e tornare al tema maestro: «Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia».

 

Michele Granato: Non sono d’accordo, dal testo e dal contesto non si può escludere affatto che l’acqua, che la Samaritana e ogni credente avrebbe dovuto e potuto chiedere a Gesù, fosse riferito allo Spirito Santo come è anche prefigurato da Giovanni 7,37-39.

     Quindi escludere per forza che si possa trattare dello Spirito Santo, sarebbe una palese forzatura preconcetta. {21-06-2016}

 

Nicola Martella: Il contesto immediato regna. Dove si parla dello Spirito in tale contesto? Della vita eterna Gesù ne parla in connessione diretta con l’acqua. Se si vuole, tutto si trova, proiettandocelo dentro; ma non sarebbe esegesi, ma eisegesi. L’esempio lampante di una proiezione strumentale nel testo (o madornale svista?) è accostare già qui «la Samaritana» a «ogni credente», rendendola tale. Ripetendo tale asserzione, alla fine ci si convince che sia stato così; ma non era la verità.

     Archiviato questo aspetto, hai ancora qualcosa da dire sul tema principale?

 

Michele Granato: Nicola non vorrei replicare su tale aspetto, per evitare di sembrare polemico.

     Sul tema principale ho già espresso il mio parere. ritengo però se mi è consentito e senza alcun intento polemico, che le motivazioni, forse involontarie, di tale argomento iniziale (invocazione allo Spirito Santo) siano mosse a scopo, se non prettamente polemico, almeno con intento apologetico confessionale; ovvero, lo Spirito Santo non veniva invocato nel NT quindi i pentecostali sono fuori dalla verità biblica.

     Almeno ne ho avuto parvenza. Mi sarò forse impressionato? Sì? No? {21-06-2016}

 

Nicola Martella: Personalmente non ho menzionato alcuna denominazione per nome. Il tutto è nato dalla risposta a tale immagine, che non porta una targa denominazionale. Ad esso si sono aggiunti, strada facendo, i quattro esempi riportati, a cui ho dato una risposta. Si tratta di uno studio come un altro, per accertare la verità biblica; niente di più. È rivolto a tutti, visto che convinzioni del genere si trovano pressoché in ogni denominazione.

     Qualunque tema io affronti, visto che sono continuamente variegati, si troverà sempre qualcuno che rimarrà impressionato o personalmente toccato e avrà singolari parvenze di polemica verso la sua parte, che pensa di rappresentare. Così è la vita. Bisogna proseguire lo stesso.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Invoc-Spir_no-BB2_OiG.htm

27-06-2016; Aggiornamento: 28-03-2017

 

Punto°A°Croce

▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce