Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Elementi della fede

 

Pneumatologia

 

 

 

 

Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CONSISTENZA DELLO SPIRITO SANTO

 

Nicola Martella

 

1.  LE QUESTIONI: Buongiorno, fratello, volevo chiederti se hai scritto qualcosa riguardo la persona dello Spirito Santo. Volevo avere delle chiarezze in quanto, parlando con un fratello, mi spiegava che si era manifestato in «forma» di colomba oppure «come» una colomba, quando discese, e non realmente quale una colomba. Quindi, quando su tanti immagini viene rappresentato così, non è reale. Confrontando i quattro Evangeli, sembra effettivamente che le cose sono piuttosto come le spiegava lui. Infine, quando lo Spirito Santo concepì Gesù nella vergine Maria, in quale forma era? Ha lo Spirito Santo una forma visibile, essendo una persona? Perdonami forse queste domande potrebbero sembrarti sciocche, ma un po’ di confusione c’è. Certa della tua risposta, un fraterno saluto in Cristo. {Michela De Rose; 14/08/2017}

 

2.  ALCUNE RISPOSTE: Lo Spirito Santo non ha nulla a che fare con una colomba. Egli non si è mai manifestato in terra con un corpo di colomba. Il testo biblico afferma effettivamente qualcosa di diverso. La consistenza dello Spirito SantoNel momento del battesimo di Gesù in acqua, Giovanni Battista vide un fenomeno spirituale, che doveva attestare l’avvento dello Spirito di Dio su Gesù, per iniziarlo al ministero di Messia. Matteo lo descrisse così: «E quando Gesù fu battezzato, salì subito fuori dell’acqua; ed ecco i cieli si aprirono a lui [= a Giovanni] ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui [= su Gesù]» (Mt 3,16). Qui la particella greca hōseí intende «come se [fosse]». In Marco 1,10 troviamo la forma più semplice hōs «come». Luca fu più dettagliato: «con un’apparenza corporea come una colomba» (Lc 3,22; eĩdos «apparenza, forma» + hōs «come»). L’apparenza riferita a una certa cosa (qui come una colomba) dipende non dalla cosa stessa ma dall’interpretazione di chi la osserva; infatti, l’osservatore, stando dinanzi a un fenomeno che non conosce, cerca di trovare un’analogia con le cose che conosce già. In Giovanni 1,32 ci viene anche detto più esplicitamente chi avesse visto tale fenomeno trascendentale: Giovanni Battista (anche qui abbiamo hōs «come»); ciò gli permise di riconoscere chi fosse il Messia, per poi darne testimonianza agli altri.

     Perciò, chi assistette a tale fenomeno materialmente visibile solo a lui, non avvistò una colomba vera e propria, ma lo descrisse come il planare di una colomba su qualcuno. L’illustrazione dello Spirito di Dio nella forma di una colomba deriva dalla fantasia degli uomini, che hanno ricamato sopra tali brani, per altro capendoli a modo loro.

     Ogni persona, per chiamarsi tale, ha una consistenza. La visibilità di tale entità dipende dal contesto, dai sensi di percezione dell’osservatore e dagli strumenti sussidiari usati. A parità di condizioni, è chiaro che ci sono esseri viventi, che ci vedono meglio in distanza (p. es. aquila, condor) o con meno luminosità (p. es. gufi, animali notturni), hanno uno spettro visivo più ampio e così via. Perciò, una persona non si può definire, partendo da ciò, che possono percepire i nostri occhi nell’immanenza. Chi uscendo da una porta va a sbattere la faccia contro un vetro, non può parlare della sua inesistenza, solo perché non l’ha visto. Un cane percepisce tutto in bianco e nero, ma non per questo i colori non esistono.

     Lo Spirito Santo è appunto «spirito», ossia immateriale nell’immanenza. Anche Dio Padre è «spirito» (Gv 4,24). Essere «spirito» non significa non avere «consistenza», ma essere invisibili agli occhi umani. Anche gli esseri trascendentali sono «spiriti», eppure hanno una consistenza corporea, che permette loro di riconoscersi, di comunicare e fare le cose. Che essi siano visti o meno, ciò dipende dal fatto se la loro oscillazione energetica rientri nello spettro visibile dall’occhio umano. Quando essi si manifestano in tale limitato campo percettibile all’uomo, essi vengono visti e poi descritti. Lo Spirito Santo, pur avendo una consistenza personale, non viene mai descritto corporalmente, ma solo spiegato per mezzo delle immagini in rapporto a Dio o a Gesù, ad esempio: «sette spiriti, che sono davanti al suo trono» (Ap 1,4; Ap 3,1), «davanti al trono c’erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio» (Ap 4,5), oppure: l’Agnello aveva «sette occhi, che sono i sette Spiriti di Dio, mandati per tutta la terra».

     Già nell’AT lo Spirito dell’Eterno era la manifestazione invisibile di Dio presso i credenti. Anche nel NT, dove lo Spirito Santo fu rivelato come persona, non fu mai descritto nella sua apparenza fisica. Dello Spirito si parla nella Bibbia solo riguardo ai suoi effetti; ad esempio: «E lo spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme» (Ez 8,3; cfr. già 1 Re 18,12 Elia). «Lo Spirito del Signore rapì Filippo... Poi Filippo si ritrovò in Azot» (At 8,39s). A Simeone «era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima di aver visto il Cristo del Signore» (Lc 2,26; cfr. Ef 3,5). «Lo Spirito Santo vietò loro di annunciare la parola in Asia» (At 16,6).

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: In conclusione, possiamo dire che la Bibbia non ci rivela una forma corporea visibile dello Spirito Santo. Tutte le immagini e i simboli, che possiamo usare per illustrare lo Spirito Santo, sono solo il prodotto esemplificativo della cultura cristiana. Una cosa è la realtà (p. es. il cuore quale organo), altra cosa è la sua rappresentazione simbolica (il cuore quale simbolo dei sentimenti). Quando in una certa cultura i simboli si accreditano col consenso, è poi difficile correggerli o sradicarli; si veda l’immagine religiosa del Gesù occidentale dai tratti femminei col cosiddetto «sacro cuore» sul vestito o in mano.

     Riguardo alle immagini religiose accreditate col consenso, si pensi anche alla macabra immagine di una colomba tra le fiamme, molto cara agli ambienti carismaticisti, per simbolizzare lo Spirito Santo e la sedicente immersione nel fuoco del credente. Essa proviene da una errata interpretazione delle parole di Giovanni Battista: «Ben vi immergo io in acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, e io non sono degno di portargli i calzari; egli vi immergerà nello Spirito Santo e nel fuoco» (Mt 3,11). I carismaticisti pensano che qui sia la stessa cosa (immergere nello Spirito Santo = nel fuoco). Tuttavia, il verso successivo mostra che sono due destinazioni differenti: i credenti sono immersi nello Spirito, per gli increduli vale questo: «Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile» (v. 12). Il grano nel deposito sono i credenti; la pula nel fuoco sono gli increduli (cfr. Mc 9,43). Anche altrove si evidenzia la differente destinazione (cfr. Mt 7,13s; 25,46; Gv 5,24; 2 Cor 2,15s; Fil 1,28; Eb 10,39). Perciò, o si è immersi nello Spirito o nel fuoco; ma per i carismaticisti è diventato un tutt’uno! Certo, si fa riferimento alle fiammelle di fuoco, che apparvero sul capo degli apostoli a Pentecoste (At 2,3); tuttavia, non c’entra con Mt 3,11s, poiché se essi fossero stati veramente immersi nel fuoco, sarebbero stati immediatamente bruciati.

 

Per l’approfondimento sulla persona e l’opera dello Spirito Santo si veda la sezione «Pneumatologia», dalla quale segnalo particolarmente i seguenti scritti:

Lo Spirito Santo è un’individualità personale? {Nicola Martella} (T/A)

Lo Spirito Santo in Ezechiele 37? {Nicola Martella} (T/A)

Pneumatocentrici o cristocentrici? {Nicola Martella} (T)

Invocazioni allo Spirito, che non troverai nella Bibbia {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-SpiritoS_EdF.htm

25/09/2017; Aggiornamento:

 

Punto°A°Croce

▲ Vai a inizio pagina ▲
Proprietà letteraria riservata
© Punto°A°Croce