Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Escatologia

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

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Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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GESÙ ANDÒ A PREDICARE AI MORTI (1 Pietro 3,18ss)

 

Nicola Martella

 

1.  LE QUESTIONI: Carissimo Nicola, [...] Gentilmente, potresti darmi la spiegazione di 1 Pietro 3,18-20? Ecco le mie domande:

     ■ Chi sono gli spiriti ritenuti in carcere?

     ■ Cosa s’intende per carcere?

     ■ Perché andò a predicare a questi spiriti?

     ■ Perché solo a quei spiriti dei giorni di Noè? (e prima?).

     ■ Quale applicazione risulta per noi oggi?

[...] {Francesco Pannaccione; 28/11/2012}.

 

Caro fratello Nicola, [...]. Ho beneficiato molto in passato della tua conoscenza biblica e ho pensato a te stamattina, quando mi sono imbattuto in alcuni versi, che mi sono oscuri. Si tratta della prima lettera di Pietro e precisamente dei versi 3,19-20 e 4,6. Ti sarei molto grato se potessi dirmi, secondo te, cosa intendeva dirci l’apostolo Pietro con questi versi. [...] {Lino Cavone; 08/11/2017}

 

2.  ALCUNE RISPOSTE

 

2.1.  ENTRIAMO IN TEMA: Per prima cosa traduciamo al meglio tale brano: «Infatti, anche Cristo ha sofferto un volta per i peccati, il giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio; tanto messo a morte secondo la carne quanto vivificato secondo lo spirito; [18] nel quale andò a predicare anche agli spiriti ritenuti in carcere, [20] i quali una volta furono ribelli, quando la longanimità di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche, cioè otto anime, furono salvate attraverso l’acqua» (1 Pt 3,18ss).

     Certo, questi fratelli non potevano prendere un brano più difficile! È un passo oscuro, una croce per gli interpreti. Martin Lutero scrisse su 1 Pietro 3,19: «Questo è uno strano testo e un detto oscuro, così ce n’è uno solo nel Nuovo Testamento, tanto che non so esattamente cosa intenda san Pietro». È una costruzione a «rosario»: ogni parte finale (spirito, arca, acqua, battesimo) ne introduce un’altra, e questa un’altra ancora, che non sta in nessuna connessione diretta con la prima; e così via.

     Pietro — a differenza di Paolo, che era ellenista — predicava in aramaico o ebraico, poi un interprete lo traduceva agli astanti. I destinatari dell’epistola erano Ebrei della diaspora: sebbene parlassero anche greco, pensavano all’ebraica. L’affinità di pensiero tra l’autore e i destinatari si basava sul consenso interpretativo all’interno dello stesso contenitore culturale, il giudaismo storico e quello cristianizzato; essi evidentemente capivano subito tali cose, che a noi risultano oscure. Inoltre, Pietro era un pescatore e non un teologo (come Paolo), perciò mancava di una certa sistematica nel pensiero e nel modo di comporre le frasi. Così, all’ebraica, faceva scorrere un pensiero in un altro; e ciò risulta un po’ astruso per noi occidentali. Perciò, il brano 1 Pt 3,18ss è molto oscuro e difficile per noi.

     Possono apparirci come dei pensieri costruiti a senso, una specie di canovaccio per la predicazione, che poi l’oratore avrebbe spiegato e approfondito a voce.

 

2.2.  UNA PANORAMICA GENERALE: Per gli Ebrei i morti si trovano in quello, che genericamente si chiama «soggiorno dei morti». Lo stesso Pietro a Pentecoste ricordò le parole di Davide circa l’Ades e poi aggiunse che egli «parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione» (At 2,27.31). L’Ades era per gli Ebrei il «soggiorno dei morti» o še’ol» (ebr. = gr. hades), inteso concretamente come il sepolcro e metafisicamente come un luogo trascendentale diverso dal Cielo, dove c’è il trono di Dio.

     Quando Gesù morì, andò nel regno dei morti e precisamente in Paradiso, non in Cielo, dove sta il santuario celeste e il trono di Dio. Infatti, sulla croce, Gesù disse al malfattore pentito: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso» (Lc 23,43). Anche dopo la risurrezione, Cristo disse a Maria Maddalena, che non era ancora salito al Padre (Gv 20,17). Solo appena prima di Pentecoste, Gesù ascese al cielo (At 1,9; cfr. 1 Tm 3,16; Eb 7,26), per sedersi alla destra del Padre.

     Anche in 1 Pietro 1,18-22 la sequenza è quella classica (cfr. Rm 8,34; 1 Cor 15,3s; 1 Ts 4,14; Eb 10,12; 12,2): morte e vivificazione (1 Pt 1,18 Gesù non fu annientato dalla morte), risurrezione (v. 21) e successiva ascesa al cielo, alla destra di Dio (vv. 22). Ciò, che sta in mezzo è un «excursus» su ciò che avvenne tra la morte e la risurrezione e come ciò era connesso ad eventi simili: Noè e la sua famiglia furono salvati attraverso l’acqua (v. 20) e i credenti sono immersi in Cristo e salvati mediante la sua risurrezione (v. 21), di cui il battesimo in acqua è una metafora.

     Quindi, Gesù andò per tre giorni nel regno dei morti; qui comunicò la buona notizia della sua vittoria probabilmente a coloro, che già avevano creduto in vita. Si noti che Pietro parlò del fatto che Gesù nello spirito «andò a predicare anche agli spiriti ritenuti in carcere, i quali un tempo furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca» (1 Pt 3,19). L’avverbio «anche» non esclude gli altri morti; successivamente si espresse più genericamente: «L’Evangelo è stato annunziato anche ai morti», ossia oltre che ai vivi.

     Perché questo fosse successo, ce ne dà una spiegazione Paolo. Una cosa è l’infrazione, altra cosa è l’imputazione della colpa. Ad esempio, un minore o un minorato mentale può commettere un crimine, ma non può essergli imputato al fine di condannarlo e incarcerarlo. Qualcuno può commettere un fatto detestabile ma, mancando una legge in merito, non può essere imputato per tale crimine morale. Similmente, Dio ha deciso di non imputare tutti i crimini commessi prima dell’avvento della Legge mosaica. Da Adamo in poi il peccato ha toccato ogni uomo, cosicché tutti hanno peccato (Rm 5,12); tuttavia, «fino alla legge, il peccato era nel mondo; ma il peccato non è imputato quando non c'è legge» (v. 13).

 

2.2.  ULTERIORI APPROFONDIMENTI: Sebbene il concetto generale sia chiaro, rispondo ora, qui di seguito, alle specifiche domande di Francesco Pannaccione.

      ■ Chi sono gli spiriti ritenuti in carcere: Fintantoché gli uomini vivono sono «anime» (= esseri viventi, persone; cfr. v. 20). Dopo la morte sono «spiriti» (cfr. Eb 12,23 «spiriti dei giusti resi perfetti»).

 

     ■ Cosa s’intende per carcere: S’intende l’Ades. Infatti leggiamo: «I legami della še’ol mi avevano attorniato, i lacci della morte mi avevano sorpreso» (2 Sm 22,6). La morte (Sal 18,4; 107,14; At 2,4), la tomba e l’Ades (Sal 116,3) erano visti come lacci, catene e prigione.

 

     ■ Perché andò a predicare a questi spiriti: Qui il verbo in questione è kēryssō «annunciare, fare l’araldo, proclamare». Non sappiamo se si trattava della predicazione dell’Evangelo o dell’annuncio della sua morte (comunicazione). Come abbiamo visto sopra, non essendoci ancora la Legge mosaica a quel tempo, Dio non imputò agli uomini le loro iniquità personali (Rm 5,13; come avviene anche oggigiorno per i bambini e i minorati mentali); ora Cristo aveva anche provveduto all’espiazione del loro peccato (natura peccaminosa). Ciò significò evidentemente l’annuncio della liberazione dall’Ades, per far accedere tali carcerati nel Paradiso. Con ciò si accorda il seguente brano: «Per questo è detto: Salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini» (Ef 4,8).

 

     ■ Perché solo a quei spiriti dei giorni di Noè (e prima?): Non sappiamo del tutto perché Pietro parlò solo del tempo di Noè. Paolo parlò fino all’arrivo della Legge (Rm 5,13). Probabilmente Pietro aveva in mente il parallelo fra la cesura al tempo di Noè e quella alla fine dei tempi (cfr. 2 Pt 2,5; 3,6s.10). Come ho mostrato sopra, l’avverbio «anche» non esclude gli altri, vissuti prima dell’avvento della Legge mosaica.

 

     ■ Quale applicazione per noi oggi?: Come Noè e la sua famiglia presero il loro rifugio nell’arca (v. 20), così gli uomini devono prendere il loro rifugio in Cristo, in cui bisogna essere spiritualmente immersi (v. 21).

 

Per l’approfondimento si vedano anche i seguenti scritti:

Efesini 4,8 e la logica inversa a Salmo 68,18 {Nicola Martella} (D)

Efesini 4,8 nel suo contesto? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

http://untoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Pred_morti_Esc.htm

15/11/2017; Aggiornamento:

 

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