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Andrea Merli, dopo la lettura dell'articolo «Voglia
di profeti e veggenti», ha voluto esporre i suoi convincimenti riguardo a Bob Hazlett. Alle sue tesi
risponde Nicola Martella con osservazioni e obiezioni. Sia il lettore stesso ad approfondire
ulteriormente le questioni e a trarre le sue eventuali conclusioni. |
1. La tesi
{Andrea Merli}
▲
Caro Nicola, ti
scrivo alcune righe perché ho appena letto con enorme stupore le argomentazioni
nel tuo articolo «Voglia di profeti e Veggenti» nel tuo sito «Fede
controcorrente».
Sono molto dispiaciuto del fatto che Bob Hazlett di «Touch of Fire Ministries»
che per me è un incredibile uomo di Dio che molti dovrebbero prendere ad esempio
sia invece etichettato come medium e falso profeta.
Nel rispetto di quanto ognuno può credere t’invito a considerare che la tua è
una personale opinione con la quale centinaia di persone che hanno visto Bob
Hazlett ministrare non sarebbero assolutamente d’accordo. Ti garantisco che la
sua capacità d’ascoltare così facilmente la voce di Dio è davvero un aspetto che
colpisce.
A scanso d’equivoci vorrei dirti che anch’io sono credente da moltissimi anni e
mi ritengo abbastanza maturo per non essere trasportato «qua e la da ogni vento
di dottrina» e con tutta umiltà cerco di non «distogliere mai le orecchie dalla
verità» e di non «volgermi ai miti» per usare il versetto da te citato in
conclusione. Anch’io ritengo che sia importante stare in guardia come sentinelle
per identificare ogni sviamento da una dottrina ortodossa.
Però ti devo dire che secondo me ti sbagli nei riguardi di quest’uomo di Dio. Te
lo dico perché io ho più volte partecipato e visto in azione il profeta Bob
Hazlett nella mia chiesa e come anche altri hanno scritto, ho più volte ricevuto
da lui delle parole specifiche per la mia vita che sono sicuro siano da parte di
Dio, che sono state di grande edificazione, incoraggiamento e conferma. Non
avevo mai conosciuto né sentito nominare Bob prima d’allora né lui conosceva me.
Similmente ho ringraziato Dio nel vedere come le parole profetiche che fluivano
dalla sua bocca per tanti miei fratelli e sorelle che conosco da tantissimi anni
erano proprio quello che avevano bisogno e in sintonia con quello che sapevo di
loro, delle loro aspirazioni e dei loro doni anche spirituali. Non intendo
mancare di rispetto o giudicare in quanto solo Dio può veramente farlo, ma
quando leggo conclusioni simili alla tua non posso fare a meno di pensare, fatti
i dovuti paragoni, che anche al tempo di Gesù c’era chi lo riteneva un eretico e
un medium accusandolo d’operare dal demonio. Io penso che a volte, sebbene veri
cristiani possano essere animati dalle più sincere intenzioni, possono
ingannarsi quando cercano d’inscatolare Dio pensando di sapere come lui possa /
debba operare, quando Egli è sovrano e opera come e quando vuole utilizzando i
suoi servi; in fondo questo è il motivo per cui molti ebrei non hanno
riconosciuto Gesù. A volte penso che troppa analisi ci paralizzi, e bisognerebbe
aprire di più il cuore e lasciare da parte alcune delle nostre convinzioni che
crediamo basate sulla Bibbia ma che in realtà sono solo distorsioni assimilabili
a un fondamentalismo religioso e legalista.
Umilmente io ti consiglio di provare a sperimentare di persona il ministero del
profeta Hazlett, se non altro per parlare in base a una reale esperienza e non
per analisi teoriche o per sentito dire. La parola di Dio dice: «Voi li
riconoscere dai frutti», sono questi in primo luogo da valutare: per me e
molti altri credenti maturi, i frutti del ministero di Hazlett sono genuinamente
buoni. Infine non posso esimermi dal porre questa riflessione: E se davvero Bob
Hazlett fosse un profeta di Dio? Se la sua capacità di penetrare nei cuori delle
persone fosse davvero un dono spirituale da Dio? Se davvero ministrasse per
opera dello Spirito Santo? Io sono certo che sia così, ma in ogni caso tutti
dobbiamo stare attenti a giudicare, e se è vero che la Scrittura ci mette in
guardia contro i falsi profeti è altrettanto vero che dobbiamo stare attenti a
scambiare l’opera dello Spirito Santo con quella di satana, perché questo, e non
lo dico io, sarebbe il peccato più grande, l’errore che, se non erro, è l’unico
a essere descritto come imperdonabile.
Grazie di cuore per aver letto questo mio commento. […] {24-10-2007}
2. Obiezioni e osservazioni
{Nicola Martella}
Ringrazio Andrea Merli per le sue osservazioni. A molte delle sue obiezioni ho già risposto,
replicando alle obiezioni di Stefano Ferrero. [►
Parlando di profeti e veggenti] Quindi non ripeterò tutte le argomentazioni.
■ Egli ha diritto di credere che Bob Hazlett sia un «incredibile uomo di Dio».
La sua genesi spirituale-dottrinale da C.P. Wagner e dai «fenomeni di Toronto» e
i suoi «compagni di via» convincono me e diversi altri esperti del settore
(molti dei quali ex insider) che Hazlett è uno dei tanti «unti»
carismaticisti che attingono a un «fuoco estraneo» (cfr. Lv 10,1; Nu 26,61),
quello di «Toronto», e che usano tecniche tipiche dello spiritualismo esoterico.
■ La presunta «sua capacità d’ascoltare così facilmente la voce di Dio» è
invece sospetta, essendo tipica dei sensitivi e dei «canali» spiritualistici.
Nelle epistole pastorali Paolo non raccomandò ai suoi stretti collaboratori
niente del genere! Al contrario, li esortò a tagliare rettamente la Parola di
verità (2 Tm 2,15 cura anti-confusione), ad ascoltare, studiare, ubbidire e
insegnare la sacra Scrittura e di non andare oltre ciò che è scritto (2 Tm
3,16s; 4,1ss; cfr. 1 Cor 4,6 cura anti-orgoglio).
■ Sulle qualità che Andrea elenca di se stesso, non può che avere la mia simpatia,
come Gesù l’ebbe con giovane ricco (Mc 10,21a). Per il resto è libero di credere
quello che vuole su Bob Hazlett e anche che le «parole specifiche» ricevute da
lui, siano da «parte di Dio»! Andrea ne ha l’onore e l’onere; egli ne sarà
responsabile e ne dovrà rendere conto. Anche altre persone hanno conosciuto
Hazlett e hanno assistito ai suoi programmi e ritengono che sia un sensitivo
mesmerista, al pari di Benny Hinn e di altri della stessa risma. Vedi la
testimonianza di Emiliano Musso [►
Bob Hazlett: testimonianza e riflessioni].
Si tenga presente che un qualunque «sensitivo», che sia veramente tale, non
ha bisogno di conoscerti, poiché il suo «spirito guida», dove si creano le
condizioni (passività, apertura, eccitazione entusiastica), fa da «interfaccia»
e spilla le informazioni direttamente dalla mente del «cliente». [Per
l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «Consultazione degli occultisti e
conseguenze»,
La lieve danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), pp. 91-98.]
All’interno della sovrastruttura dogmatica carismaticista, il pio maquillage
tranquillizza i credenti, poiché il sensitivo si appella allo Spirito di Dio e
usa espressioni come: «Così dice il Signore…» (dov’è mai usata una sola volta
tale espressione nel NT da parte dei cristiani? Cfr. invece 1 Cor 14,19.32).
■ L’espressione «parole profetiche» viene usata come un abuso! Infatti,
nell’unico brano del NT, in cui viene usata, si riferisce esclusivamente alle
parole scritte dei profeti dell’AT: in 2 Pt 1,19ss la «parola profetica»
corrisponde a «profezia della Scrittura» (= AT!) o semplicemente a «profezia» (=
AT!). «Profezia» intende qui semplicemente la proclamazione dei profeti così
com’è scritta nell’AT! Lo stesso dicasi, ad esempio, di Ap 19,10: «La
testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia» (= scritti dei profeti).
Ciò corrisponde a ciò che Gesù stesso disse a proposito delle «Scritture» (=
AT), parlando di «tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi» (Lc 24,44s), ossia nelle tra parti del canone ebraico.
Perciò, quelle che un «unto» dà a qualcuno, non sono «parole profetiche». E che
tali parole corrispondessero al bisogno e fossero «in sintonia con quello che
sapevo di loro, delle loro aspirazioni e dei loro doni anche spirituali», non
significa che la fonte d’esse sia per forza Dio! I mistici e i sensitivi
spiritualistici d’ogni tempo hanno fatto similmente, così i «padre Pio» e i
«Milingo» di turno.
Ma se malauguratamente la fonte di tale conoscenza fosse effettivamente
il travestito «angelo di luce», che si servirebbe come «canali» di
mimetizzati «apostoli di Cristo (o ministri di giustizia)» (2 Cor 11,13ss), le
conseguenze non mancheranno di manifestarsi col tempo (!), ad esempio:
depressioni, ossessioni, pensieri coercitivi, psicosi, nevrosi, legame e
dipendenza nei confronti di tali «unti», al cui «spirito guida» è stato dato il
permesso d’accedere nella propria mente per attingere le informazioni, poi
ricevute come «parole profetiche». [Cfr. per l’approfondimento «Sconfinamento
occulto e conseguenze», in
La lieve danza delle tenebre, pp. 59-68.] Non voglio essere
allora nella pelle di tali credenti che hanno aperto il loro «santuario» a tali
forze e che hanno attinto essi stessi a un «fuoco estraneo»!
■ I paragoni con Gesù sono equivoci e pericolosi! Nessuno può
confrontarsi con lui e i problemi erano differenti. I Giudei lo avrebbero
accettato volentieri come un profeta o un «dottore venuto da Dio» e che
come tale facesse anche prodigi (Gv 3,2; 4,19; Mt 16,14), similmente a Elia, ma
non credevano assolutamente che egli fosse il Messia! (Gv 8,24). Perciò, non
credendo alla sua messianicità, lo screditarono e, infine, attribuirono al
demonio l’origine dei suoi atti potenti. E per questo lo portarono anche a
morte. Quindi è un parallelo equivoco e sballato.
■ Chi vuole «inscatolare Dio pensando di sapere come lui possa / debba
operare»? Tutto il NT esorta al discernimento spirituale e a non credere a ogni
spirito: «Diletti, non crediate a ogni
spirito, ma
provate gli spiriti per sapere se
son da Dio; perché molti falsi profeti
sono usciti fuori nel mondo» (1 Gv 4,1). Come fare allora a riconoscere i «falsi
apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo» (2
Cor 11,13), se si abbassa la guardia e si attribuisce tutto a Dio o al suo
Spirito? Dove stanno allora tali «molti falsi profeti» operanti proprio
dall’interno del cristianesimo? Se «anche Satana si traveste da angelo di
luce», dove stanno oggigiorno nelle chiese «i suoi ministri [che] si
travestono da ministri di giustizia»? (2 Cor 11,13ss). O siamo così ciechi
da considerarci come chiese delle «isole felici», da cui abbiamo definitivamente
bandito i cosiddetti «spiriti territoriali» mediante qualche «unto»
carismaticista di turno?
Certo, Dio è «sovrano e opera come e quando vuole», ma noi abbiamo la
responsabilità da parte di Gesù stesso di preservare il gregge dai lupi famelici
travestiti da pecore: «Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a
voi
in vesti da pecore, ma dentro sono
lupi rapaci» (Mt 7,15; 10,16).
La genesi spirituale di Bob Hazlett e il «fuoco straneo», a cui ha attinto
(fuoco di Toronto), non mi fa presagire nulla di buono per chi lo ascolta e
lascia manipolare la sua mente!
■ Parlare di «solo distorsioni assimilabili a un fondamentalismo religioso e
legalista», è un obbrobrio non solo letterale, ma contenutistico, oltre a
essere privo di buon senso. Di che parla qui Andrea Merli? Sa che cosa vuole
dire «fondamentalismo religioso e legalista» per applicarlo, ad esempio, nei
miei confronti? Non penso che si possa accusarmi di ciò, vista la correttezza
esegetica e il rigore scritturale che cerco di usare. Quanto al «legalismo»
attribuito, gli consiglio di leggere il mio articolo «L’etica
della libertà e della responsabilità» e altri simili.
■ Dire dopo tanta tracotanza: «Umilmente io ti consiglio…», è proprio il
paradosso. Si commenta da sé.
■ Dovrei «sperimentare di persona il ministero del profeta Hazlett»?
Nessun credente nel NT si chiamò o fu chiamato «profeta X». Al riguardo rimando
all’articolo «
Profeti nel Nuovo Testamento». Quanto allo «sperimentare di persona»,
a me come studioso mi basta studiare la genesi spirituale di tale «profeta»,
come pure analizzare le testimonianze critiche di altri [►
Bob Hazlett: testimonianza e riflessioni].
Oppure dovrei espormi ai «raggi X» (qui di un mesmerista) o ai virus di
un’epidemia (qui spirituale) per sapere che effetto fa? Preferisco attenermi
alle esortazioni di Paolo: «Conducetevi come figli di luce […]
esaminando
che cosa sia accetto al Signore. E non
partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto
riprendetele» (Ef 5,8-11).
■ Quanto ai «frutti», essi si vedono col tempo. Prima d’affermare e di
mettere la mano nel fuoco che «i frutti del ministero di Hazlett sono
genuinamente buoni», ci penserei due volte (cfr. 1 Tm 5,22 «non partecipare
ai peccati altrui; conservati puro»). Farsi garante per ciò, che non si
conosce e di cui non si ha la competenza tecnica per controllarne le radici,
porta con sé un concorso di colpa e pesanti conseguenze! (Pr 11,15; 20,16).
Ritornando ai frutti, la parabola del grano e delle zizzanie dovrebbe insegnarci
abbastanza al riguardo! (Mt 13,24ss).
Ho già menzionato altrove uno dei maestri di tanti odierni «profeti», ossia
Paul Cain, tenuto in auge dal movimento profetico di Kansas City, come
modello di profeta per i tempi attuali: poi si scoprì che proprio lui che si
gloriava di grandi carismi e pretendeva parlare agli altri da parte di Dio,
aveva i piedi morali piccoli: era alcolista e omosessuale. Se Dio non parlava
attraverso tale «canale» impuro, chi lo faceva allora, quando rivolgeva parole
di sapienza a chi lo interrogava quale «unto»? Nel Caso di Cain è divenuta
chiara questa parola: «O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto,
o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si
conosce l’albero» (Mt 12,33).
■ «E se davvero Bob Hazlett fosse un profeta di Dio?». Nel nuovo patto
non esistono persone che possono chiamarsi ed essere chiamati «profeta di Dio»;
esistono solo «profeti», ossia «proclamatori» e questi lo possono essere tutti
(1 Cor 14). Nel NT conosciamo l’espressione «Paolo, apostolo di…», ma mai
l’auto-presentazione: «Andrea, profeta di…». Per i particolari si veda
l’articolo «
Profeti nel Nuovo Testamento».
■ Sul cosiddetto «peccato imperdonabile» il mio interlocutore è male
informato e tale minaccia viene sfoderata regolarmente dai carismaticisti.
L’unico «peccato imperdonabile» nella Scrittura è il rifiuto di credere che Gesù
di Nazaret sia il Messia-Re promesso da Dio nell’AT (cfr. Gv 3,36; 8,24). Certo
chi diceva di Gesù: «Ha uno spirito immondo» (Mc 3,30), non poteva
credere che egli fosse il Messia! Poiché il ministero dello Spirito Santo è di
convincere il mondo che Gesù è il Cristo promesso (quindi Signore e Salvatore),
l’incredulità al riguardo è un affronto contro lo Spirito Santo. «E quando
sarà venuto, convincerà il mondo quanto
al peccato, alla giustizia, e al giudizio. Quanto al peccato,
perché non credono in me…» (Gv
16,8ss). La «bestemmia contro lo Spirito» (Mt 12,31) significa parlare contro lo
Spirito Santo (v. 32), ossia opporsi alla sua missione attuale: testimoniare e
convincere che Gesù è il Messia-Re che doveva venire! Effettivamente chi rifiuta
Gesù quale Messia non avrà nessuna possibilità di perdono, «né in questo
mondo né in quello a venire».
►
Bob Hazlett visto da vicino {Nadia Calzone, ps. - Nicola Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Hazlett_2tesi_UnV.htm
25-10-2007; Aggiornamento: 17-05-2010
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