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Un lettore, che qui chiamiamo Carlo Romagna,
ps., dopo
la lettura dell’articolo «Voglia di profeti e veggenti», si è sentito in obbligo di testimoniare in prima persona dei fatti relativi a
Bob Hazlett. Nicola Martella,
analizzando tale testimonianza diretta, prende l'occasione per
fare alcune osservazioni e alcuni approfondimenti.
Sia il
lettore stesso ad approfondire ulteriormente le questioni e a trarre le sue
eventuali conclusioni.
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1. La testimonianza
{Carlo Romagna, ps.}
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Buongiorno Nicola, Le scrivo a seguito della pubblicazione del suo articolo su
Bob Hazlett, anzitutto per ringraziarla per la divulgazione di queste
informazioni, che saranno sicuramente d’aiuto a molti nel porsi quesiti a mio
avviso fondamentali quando si considerano tematiche come questa.
Personalmente, a causa d’alcune coincidenze che mi
hanno portato in una data chiesa, ho avuto modo di vedere all’opera — ahimè
— questo «profeta». La mia testimonianza in merito non è sicuramente favorevole
come altre: ciò che ho visto, ma soprattutto sentito, mi è stato sufficiente per
andare con la mente agli ammonimenti scritturali sugli ultimi giorni, e sui
figuri che si trovano a operare in questo contesto.
Particolarmente ilare, se non fosse d’una tristezza
infinita, è stato un momento in cui il «profeta» ha presentato un CD contenente
dei brani scritturali messi in canto, che si riferiscono alle guarigioni
compiute dal Signore e dagli apostoli. Secondo Hazlett, questo CD «ha causato»
la guarigione di molte persone — e il disco che stringeva in mano sarebbe
andato, quella stessa mattina, a qualcuno che lo Spirito Santo gli avrebbe
indicato come bisognoso. Assegnato questo CD, si è però premurato d’avvisare che
nella sua automobile ne aveva diverse scatole, e tutti quelli che non lo avevano
ricevuto potevano richiederlo per una cifra irrisoria. Ancora oggi, mi domando
perché non me ne sia andato seduta stante.
Ma il fatto d’essere rimasto mi ha permesso di valutare
fino in fondo se tutto dipendesse da un mio pregiudizio o meno. L’impressione
iniziale non è stata però smentita. Quando è iniziata la «predicazione» (e un
attore di teatro non avrebbe saputo inscenarla meglio), è stato un pugno allo
stomaco sentire come Hazlett definisca sorpassata la rivelazione biblica,
desiderando invece di ricevere quelli che chiama «i miracoli del 2007»!
Assolutamente in barba a qualsiasi criterio d’analisi delle Scritture, poi, ha
«profetato» un risveglio il quale sarebbe partito proprio dall’Italia...
utilizzando il solo testo d’Atti 10 sulla conversione di Cornelio, e collegando
i due avvenimenti più o meno così: «Come il risveglio d’allora è partito da un
italiano, anche oggi sarà così» (molto tirato, a parer mio, il considerare la
conversione di Cornelio come l’inizio d’un risveglio: la chiamata del Signore è
sempre e comunque personale). Inoltre, per non rischiare smentite ha adottato la
tattica più semplice ma più efficace possibile: i presenti (membri della chiesa
che lo ospitava) sono stati avvertiti dell’opposizione che «altre chiese»
avrebbero riservato loro. Queste «chiese nemiche» sono state apostrofate
nei modi più comuni che il carismaticismo adotta: «chiese morte», «chiese
tradizionaliste» (quindi destinate alla morte), «chiese che non ascoltano
lo Spirito» (quindi sulla via della morte), e così via (ma sempre con la
morte come costante — o fissazione).
Non voglio poi approfondire il momento in cui ha
profetato persona per persona, perché molto ci sarebbe da dire anche in questo
caso. Mi limito a sottolineare come Hazlett faccia un pesante uso della frase «Il
Signore dice» (che non conosca Gr 23?), senza quell’umiltà che un uomo,
sapendosi fallibile, dovrebbe avere nel comunicare qualcosa che ritiene venire
da Dio (e che comunque potrebbe essere stato «mal capito»). Inoltre, pur volendo
guardare oltre (ed è una gran concessione), come si può pensare che lo Spirito
Santo, se davvero presente, non abbia niente da correggere in nessuno? Eppure, è
andata proprio così: la «profezia più banale» riguardava lo sviluppo d’un
gigantesco ministero, che avrebbe portato a un incremento di conversioni e
d’affluenza nelle rispettive chiese nell’ordine di migliaia di persone, come se
il traguardo d’una vita cristiana fosse racchiuso nel raggiungimento degli
stessi obiettivi che offre il mondo secolare. Non un solo astante ha ricevuto
parole di correzione per comportamenti magari da rivedere, o d’esortazione per
situazioni difficili. Nulla di nulla: una chiesa di presunti superman
spirituali.
Sono felice d’essere stato risparmiato da questa parte
di «show»: ho notato più volte lo sguardo torvo di Hazlett, probabilmente non
gli andava il fatto che non fosse presente in me quello stato d’estasi non
meglio definibile che ha portato un’intera comunità ad abbassare la guardia
davanti a una situazione del genere. Questo purtroppo è ciò che abbonda oggi: la
chiesa del «voglio vedere, toccare, sentire». Una chiesa che brama e
insegue la catarsi, poco le importa se così facendo non è fedele al suo «primo
amore». Una chiesa che, concluso lo show, si prodiga nella «corsa al
santone»: una coda interminabile di persone che vogliono ancora ricevere dal
profeta di turno delle parole che facciano sentire «speciali».
C’è davvero da pregare che il Signore usi misericordia
verso tutti coloro che sono e saranno raggiunti da simili «ministri»,
affinché, parafrasando l’apostolo Paolo, «non siano più sballottati e portati
qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro
nelle arti seduttrici dell’errore». {24-10-2007}
2. Osservazioni e riflessioni
{Nicola Martella}
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Ecco alcune elementi che colgo analizzando la testimonianza diretta di Carlo
Romagna, ps.. Questa diventa anche l’occasione per alcuni approfondimenti. ■ Feticismo: Un oggetto (qui un CD) che avrebbe
causato la guarigione di molte persone, rientra nel campo della superstizione e
precisamente del feticismo. Un «feticcio» è un oggetto ritenuto carico di
energie spirituali a causa della sua particolare provenienza (luogo, persona) o
del particolare rito a cui è stato assoggettato. Non mi dilungo qui
ulteriormente avendo affrontato la questione nell’articolo «La superstizione e
la Bibbia» (La lieve danza delle tenebre), pp. 301-307; e particolarmente
nell’articolo «Alcune forme di superstizione», pp. 309-318 (amuleti). Come nel
campo degli amuleti esoterici e in quelli religiosi, anche qui il «CD
miracoloso» è servito da reclame per vendere la propria merce!
■ Rivelazione obsoleta: Non è inconsueto
ascoltare dalla bocca di chi ritiene di ricevere «nuove rivelazioni» che la
Rivelazione scritturale sia ormai sorpassata! Basta leggere varie pubblicazioni
carismaticiste per rendersene conto. Che bisogno si può mai avere di un’attenta
e rigorosa analisi biblica, se si può parlare a tu per tu con Dio Padre, con
Cristo, con angeli e demoni, eccetera? La sacra Scrittura viene usata poi
soprattutto come «trampolino di lancio» per le cose nuove che si vorranno dire
«da parte di Dio»! Si sarà sbagliato Gesù Messia, quando all’interno della sua
rivelazione ha messo in guardia: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie
parole non passeranno» (Mt 24,35). Si sarà sbagliato il Signore
dell’Apocalisse, quando diede l’ultimo severo avvertimento a non aggiungere o
togliere alcunché alle «parole della profezia di questo libro»,
minacciano immani pene (Ap 22,18s). ■ Il risveglio: In tutti i libri dei
carismaticisti, famosi o meno, si trovano visioni e predizioni, in cui Dio
avrebbe mostrato loro un’incredibile risveglio, che sarebbe partito dall’Europa
o da uno di questi paesi e che si sarebbe attuato nel giro di pochi anni e che
avrebbe raggiunto tutto il mondo. Chi non ricorda simili predizioni
circostanziate e incombenti (delimitate a pochi anni), contenute nei libri di
Paul Yonggi Cho (cfr.
Carismosofia,
p. 33) e di altri leader carismatici? Quando le cose non si sono poi avverate,
non si sono mica ravveduti e non hanno chiesto perdono al Signore e alle chiese
per tale «falsa profezia»! L’unico vero «risveglio» che assistiamo da anni, è
quello esoterico; e la cosa triste e drammatica è che sta prendendo piede anche
nelle chiese, per preparare il terreno all’apostasia finale.
Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra
legittimità e abuso.
Escatologia 2
(Puntoto°A°Croce, Roma 2007), l’analisi di alcune opere sulla fine
dei tempi, pp. 139-221.
Sul risveglio esoterista rimando a vari articoli in
Nicola Martella,
Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2
(Punto°A°Croce, Roma 2003). |
■ Chiese nemiche?: Una delle caratteristiche dei
carismaticisti è l’allergia contro osservazioni, obiezioni e critiche. L’etere
carismaticista li fa sentire fieri e orgogliosi al punto di diventare giudici
implacabili verso i «diversi» da loro. La prima cosa che si (e ti) chiedono è se
hai lo Spirito Santo (come se fosse una merce), ma intendono se hai fatto
esperienze estatiche o mistiche particolari. Per loro ciò che non ha euforia ed
eccitazione entusiastica, è spiritualmente morto, sebbene abbia il frutto dello
Spirito e si tenga strettamente alla Parola, o per lo meno è in via
d’estinzione. Il NT non parla mai di «chiese nemiche». Non afferma
neppure che la qualità dei credenti sia stabilito dai carismi che posseggono, ma
dal frutto dello Spirito e dall’ubbidienza alla Parola di Dio. Il NT parla
invece di «super-apostoli» che sono entrati nella chiesa di Corinto, l’hanno
tenuta in scacco col loro gnosticismo, denigrando per di più Paolo stesso (2 Cor
11,5; 12,11). Paolo non ebbe remore a chiamare tali gnostici come segue: «codesti
tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da
apostoli di Cristo» (2 Cor 11,13). Nell’Apocalisse Gesù, scrivendo lettere a sette
conduttori di chiese, non descrisse nessuna di queste comunità — anche quelle
spiritualmente peggiori — come «nemiche». I nemici egli li denunziò chiaramente:
i seguaci di Balaam e dei Nicolaiti, la falsa profetessa Jezabel, i Giudei
gnostici (cfr. Ap 2,6.9.14s.20; 3,9). ■ Il Signore dice: Da Pentecoste in poi
l’espressione «il Signore dice» non viene assolutamente mai usata per
introdurre il discorso che un credente indirizza a un altro singolo o a una
chiesa locale. Non si troveranno neppure espressioni come «così dice / parla il
Signore». Neppure in At 9,15ss, dove mi sarei aspettato che Anania lo dicesse a
Saul da parte del Signore Gesù, non c’è. Quindi l’uso di tale frase tipica dei
profeti dell’AT all’interno dell’allora teocrazia è un anacronismo e un abuso di
potere. Nel NT vale soltanto: «Parlino due o tre profeti, e
gli altri giudichino […] 32e gli spiriti dei profeti son sottoposti
ai profeti» (1 Cor 14,29.32). Come già detto «profeta» nel NT è chi proclama
e non predice. La livella per giudicare le parole dei «profeti» è la
Parola di Dio ed è con essa che bisogna correggere i «profeti» che sbandano e
che sballano. ■ Il terreno fertile per i medium: Perché gli
«unti», iniziati o
medium, ossia i «canali» di uno «spirito guida», agiscano, sono i seguenti:
passività (abbassamento del livello di controllo mentale su se stessi), stato
alterato della psiche (eccitazione entusiastica; ciò abbassa anche il livello di
controllo sui fatti esterni), ricettività e attesa. Questi meccanismi
psicologici avvengono sia in campo occulto-esoterico, sia in campo mistico, sia
in campo carismaticista.
Per l’approfondimento della «passività» e dei fenomeni connessi cfr. Nicola
Martella,
La lieve
danza delle tenebre (Veritas, Roma 1992), p. 86 (nota
6). 92s.98 (nota 9). 145.149s.163.
Cfr. Nicola Martella, «Passività e coercizione»,
Carismosofia
(Punto°A°Croce, Roma 1995), pp. 60-68. |
Quando la mente ha raggiunto tale stato mediante monotonia e attesa (a ciò aiuta
spesso la musica ritmica, ripetitiva e lungamente suonata), «l’unto» o medium
è capace di portare un’intera massa in uno stato simile all’ipnosi o al sonno
lucido (mesmerismo). Si pensi qui al mesmerismo usato da Benny Hinn.
Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella,
Dizionario delle medicine alternative,
Malattia e guarigione 2
(Punto°A°Croce, Roma 2003), gli articoli: «Ipnosi», pp. 251-258;
«Magnetopatia», pp. 282s; «Mesmer Anton», pp. 334s; «Mesmerismo», p. 335. |
■ La corsa al santone: Mentre Giacomo comanda di
chiamare in caso di «debolezza» i propri conduttori (Gcm 5) e comanda a questi
ultimi di «pascere il gregge» che è stato affidato loro, la mentalità
superstiziosa e feticista verso cose e persone, fa peregrinare i credenti senza
radice spirituale e morale da un «unto» a un altro, da una «santone» a un altro,
da un «guaritore» a un altro… a un altro più potente che finalmente darà loro,
così si aspettano, ciò che manca. Così si fa nel mondo e nella religione, così
fanno da cristiani! Così gli «unti», i «santoni», i cosiddetti «profeti di Dio»,
eccetera, diventano feticci viventi! E questo dà loro solo prestigio e potere di
vario genere. Chi oserà mai riprendere un tale «unto», da cui parlerebbe Dio
stesso!? Chi contesterà mai a tele «santone» le sue immoralità e i suoi
arricchimenti indebiti? Chi rinfaccerà mai a tale «apostolo» o «profeta» le sue
false dottrine e le sue predizioni circostanziate che non si sono avverate.
►
Bob Hazlett: due tesi a confronto
{Andrea Merli - Nicola Martella}
(T/A)
►
Bob Hazlett visto da vicino
{Nadia Calzone, ps. - Nicola Martella} (A)
►
Parlando di profeti e veggenti{Nicola Martella} (T)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Hazlett_testim_riflex_Oc.htm
25-10-2007; Aggiornamento: 27-11-2017
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