Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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   Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Eccole parti principali:
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ATEO PERCHÉ ABBANDONATO DA DIO? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Un lettore ha affermato di essere stato abbandonato da Dio. Inoltre ritiene di essere in grado di venire a capo della sua vita da solo. Nonostante ciò dalle sue parole traspare come una specie di malinconia e di nostalgia verso un «padre» ritenuto partito per sempre... Dopo aver cercato di dargli una risposta nell'articolo «Ateo perché abbandonato da Dio?», alcuni lettori hanno voluto esprimere il loro pensiero.

     Come mostra questo caso specifico, alcuni temi sono sempre ricorrenti e vengono letti e commentati anche dopo anni.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Riccardo Michielan

2. Alberto Negrello

3. S. Castronovo

4. Alberto Azzimonti

5. Santina Rallo

6. Sandro Carini

7. Cesare Lapesca, ps.

8. Francesco Giordano

9. Danilo Ristagno

10. Pietro Calenzo

11. Fiorina Pistone

12.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Riccardo Michielan}

 

Uno che percepisce la presenza d’un Dio che abbandona, tradisce, s’allontana... ha una fede eccezionale come quella di Gesù Cristo che dice: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato». Appena santa Teresa D’Avila e Madre Teresa di Calcutta nella loro lunga esperienza d’abbandono erano arrivate a tanto! {02-10-2008}

 

 

2. {Alberto Negrello}

 

Contributo: Caro Nicola, è evidente che Michele ha una fede più semplice e più grande della tua. Siccome proprio non te ne accorgi, ti consiglio con tutto il cuore di cambiare mestiere; eviti di far male a te stesso e di non procurare bene agli altri... vedi donna Prassede di manzoniana memoria. Ciao! Da uno che t’assomiglia tanto! {02-10-2008}

 

Risposta (Nicola Martella): Caro Alberto, così come scrivi il tuo contributo, non è servibile per un tema di discussione, essendo le tue asserzioni puramente gratuite. Dovresti ampliarlo e spiegare meglio le tue opinioni, motivandole pure. Inoltre sarà Michele stesso a dire ciò che gli ha parlato o meno, no?

 

 

3. {Salvatore Castronovo}

 

Anche la morte? {02-10-2008}

 

Nota redazionale: È evidente che Salvatore si riferisca qui alla seguente asserzione di Michele: «...da solo riesco ad affrontare e a superare qualsiasi ostacolo posto dinanzi a me».

 

 

4. {Alberto Azzimonti}

 

E tu [Michele] saresti Ateo? Ma l’ateo è colui che crede (erroneamente) che Dio non esiste. Mentre dalla tue parole dimostri che credi nella sua esistenza tanto da affermare (e da dispiacertene) d’essere stato abbandonato da una Entità che secondo te non dovrebbe esistere, ma che in realtà ti duoli della sua mancanza. A me la tua risposta sembra più una preghiera di dolore che un nuovo tentativo (fallito) di dimostrare l’assenza di Dio. Continua nella tua ricerca dolorosa di rincontrare Dio, sarai aiutato anche dalla mia misera preghiera d’intercessione (per quello che vale). Un abbraccio. {03-10-2008}

 

 

5. {Santina Rallo}

 

Caro Michele tu non sei ateo, lo dimostri dicendo: «Dio mi ha abbandonato»; dunque avevi il Signore, sei solo perplesso come mai non hai le risposte di Dio. Vedi mio caro, ci sono tanti passi biblici che smentiscono il tuo scritto. Isaia 49,14-16. «Ma Sion ha detto: “L’Eterno m’ha abbandonata, il Signore m’ha dimenticata”. Una donna dimentica il bimbo che allatta, cessando d’avere pietà del frutto delle sue viscere? Quand’anche le madri dimenticassero, non IO dimenticherò te. Ecco IO t’ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno del continuo davanti agli occhi». Giosuè 1,9: «Non te l’ho IO comandato? sii forte e fatti animo non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno il tuo Dio sarà con te dovunque andrai». Deuteronomio 31,6: «Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è quello che cammina con te; Egli non ti lascerà e non ti abbandonerà».

     Michele la sacra Scrittura ti smentisce! Come ti ho detto prima, tu non sei ateo, ma deluso! Di chi e la colpa? Non del Signore! Ti suggerisco nell’amore del Signore: esaminati, perché se il Signore se allontanato da te, ci deve essere un motivo tuo personale. Leggi tutto il Salmo 51, ma il verso importante è quello 11: «Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi lo Spirito tuo santo!».

     Michele, perché il Signore si sia allontanato da te, certo tu lo devi sapere il motivo. Proverbi. 28,13: «Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi li confessa e li abbandona otterrà misericordia!». Dio ti benedica! Un abbraccio. {04-10-2008}

 

 

6. {Sandro Carini}

 

Caro Michele, ho 46 anni e, avendo perso il mio lavoro, ho ripreso gli studi universitari. In alcune lezioni, quando il professore vuole attirare su di sé l’attenzione degli studenti ed eliminare il brusio crescente delle chiacchiere, smette di parlare e si crea un «silenzio»: tutti stanno zitti e guardano all’insegnante.

     Purtroppo per noi, quando smettiamo d’ascoltare il nostro Signore per seguire le tante distrazioni che il mondo ci offre (Giobbe 33,14 «Dio parla… ma l’uomo non ci bada»), Dio è costretto a tacere per ricondurci a sé. Forse il Signore non ti ha voltato le spalle, ma sta cercando di portare la tua attenzione su qualcosa di più importante che magari non rientrava nei tuoi disegni. Non sarà che il Signore con questo suo «silenzio» sta cercando di dirti qualcosa? Sta cercando di riconquistare la tua attenzione? Magari perché ha il desiderio di riabbracciarti?

     Visto che non provi rancore nei suoi confronti, sono certo che sai anche che l’uomo spesso abbandona i cani per andare in vacanza, abbandona i propri cari specialmente quando sono anziani, abbandona addirittura i propri figli e riesce ad abbandonare anche Dio. Se come «tralci» non siamo uniti alla vera «vite» (Gesù Cristo), non possiamo produrre nulla, perché abbiamo bisogno della linfa vitale per portare frutto.

     Non ti scoraggiare ma prova a sintonizzarti nuovamente con il Signore e sono certo che troverai le giuste risposte. È scritto «Chi m’ascolta starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di nessun male» (Proverbi 1,33). T’auguro un nuovo e felice futuro nelle mani del Signore. {05-10-2008}

 

 

7. {Cesare Lapesca, ps.}

 

Premetto che ho lo stesso problema! Spero che tale mio risposta possa essere di aiuto a Michele. Vediamo di chiarire alcuni punti.

     Ho compiuto 27 anni a febbraio. E tutto cominciò all’età di 20 anni; ben sette anni fa il Signore mi voltò le «spalle», considerandomi come un «individuo» a Lui estraneo. Il motivo? Ci arriveremo!

     Dal sud mi sono trasferito al nord per motivi di studio (ebbene sono un biologo laureando ora!), ma queste non erano le reali motivazioni; volevo scappare dai continui litigi dei miei genitori tra di loro e con mio fratello. Ho anche una sorella invalida con sindrome di Rett! Non riuscivo a capire le continue liti tra di loro, e io e mia sorella ne abbiamo espiato le colpe (e continuiamo a farlo). Tutto questo ti porta a chiuderti ancora di più in te stesso, a vedere il mondo e le persone in maniera diversa: i tuoi amici senza problemi (intendo che si fanno problemi per niente!) escono il sabato sera, sono sereni con la famiglia, ridono, scherzano, ecc., ecc.! Avevo come ultima alternativa Gesù. Ed è qui che sono cominciati i casini!

     Il suo allontanamento mi ha portato a un mio allontanamento dagli amici e soprattutto il loro da me per ripercussione (chi vorrebbe passare un bel sabato sera con un amico, che ha altri problemi per la testa e che ti rende triste la serata?). Questo è quanto pensavo a 20 anni! In questi sette anni né ho passato un bel po’ di vicende (la morte di mio fratello in incidente stradale e due tentativi di suicidio). È stato il buio più totale. Avrei potuto ammettere un padre che ti lascia dormire in garage da piccolo, una madre che non ti ha mai fatto una carezza, una sorella invalida... ma un Dio, che si comportasse così, no, non l’ho ammettevo e neanche ora riesco a farmene una ragione!

     Allora che cosa ho imparato in questi anni? Dio si comporta in maniera diversa con ognuno di noi, in funzione della psicologia di ognuno noi. È semplice (almeno dovrebbe esserlo, io dico sempre che stiamo sul pianeta terra, dove semplicità e complessità si scambiano spesso i posti). Basta farsi le domande giuste al momento giusto. Io sono stato sempre un tipo un po’ solitario e timido, con un po’ di paura nel parlare in pubblico, e tutte le mie vicissitudini hanno avuto un effetto amplificante. Ed è qui che Dio è andato a intervenire come un meccanico fa con un motore, che fa i sussulti e gli pulisce il grasso, smonta qualche pezzo e mette alla prova se funziona o no! Ho dovuto aspettare sette anni per capire che il problema era il mio. Oggi sento l’abbandono molto di meno. Anzi, ti dirò che, da un po’ di tempo a questa parte, ho strane sensazioni che Gesù mi stesse dicendo di pregarlo, di riuscire a sopportare le mancanze di mia madre con il perdono, a stare più vicino alle persone, insomma a vivere una vita felice, a sforzarmi un po’ di più. Per fortuna sono finiti quei tempi, in cui mi sentivo evitato. Come si dice, la strada è un po’ più in discesa!

     Morale della favola? Dio agisce con ognuno di noi in modo individuale e in maniera del tutto speciale. Questa è una cosa interessante, infatti molte persone, che hanno dei problemi seri, si chiedono: «Perché a lui sì, e a me no? Dov’è la giustizia?». Questa domanda è del tutta sensata, ma non porta pane a casa per dirla in breve! Un’altra cosa, a Gesù piacciono le cose semplici e non sofisticate e troppo impegnative (tipo devo arrivare alla laurea per avere un lavoro, che mi faccia guadagnare molto e comprarmi una casa al mare; oppure, peggio, devo ancora prendermi una laurea per arrivare a essere il migliore. Lascia perdere allora, Dio non è la lampada di Aladino!).

     Spero di essere stato di aiuto a Michele. Se proprio non vuoi credere in Gesù, perché ti dà noia, cerca almeno di porti le questioni giuste (ad esempio evitare di programmarti troppo la vita, sentirti inferiore e viceversa agli altri).

     Sperando in un nuovo giorno, che ci porti a un futuro migliore per noi, ti saluto... {20-06-2011}

 

 

8. {Francesco Giordano}

 

Fratello Nicola, possiamo dire a Michele che a volte Dio ci permette di attraversare tanti problemi, affinché possiamo apprezzare meglio il giorno, in cui si rivelerà con la sua grazia, affinché possiamo apprezzare meglio la sua onnipotenza. Ecco perché a volte nel momento, in cui ci sembra di averne bisogno, Lui non ci mostra la sua grazia. Dio benedica Michele e lo guidi con la sua mano. {25-06-2011}

 

 

9. {Danilo Ristagno}

 

L’ateismo purtroppo è la necessità di fuggire da Dio, per vivere liberi da tutto ciò, che ci è scomodo comprendere, come ad esempio la fede in un Dio vivente e invisibile, ma sempre presente. Una volta scrissi: «Se oggi non piove nel mio paese, in Sicilia, non significa che la pioggia non esiste e che non stia cadendo in un paese, vicino a Napoli». Prima o poi vedremo la pioggia anche in Sicilia, come allo stesso modo prima o poi vedremo la gloria di Dio e la sua esistenza (parlo per chi non crede, perché chi crede vive già in Dio). Tante volte c’impegniamo per raggiungere i nostri obbiettivi, tipo trovare lavoro, casa, soldi, andare a divertirci e vivere una vita spensierata, dimenticandoci così che questa vita è una vita finita e di poca durata; mi chiedo: Quanto c’impegniamo noi per cercare realmente il volto del Signore? O meglio: Quanto desideriamo realmente servire Cristo, una volta che lo si è conosciuto e che Egli stesso si è lasciato conoscere? Invito a leggere Luca 18,18-27. Dio vi benedica. Shalom. {25-06-2011}

 

 

10. {Pietro Calenzo}

 

La prova produce costanza, pazienza, perseveranza, amore per i «piccoli grandi» doni, che Dio ci offre ogni giorno. In tal modo, potremo offrire, in modo autentico amore più consapevole in Cristo, a coloro, che dopo o prima di noi sono nelle prove o sono scoraggiati nel pellegrinaggio cristiano verso la Patria celeste. Gesù stesso ci ha detto di rallegrarci e di piangere con coloro, che ne hanno bisogno. {26-06-2011}

 

 

11. {Fiorina Pistone}

 

Caro Nicola, vorrei dire qualcosa a colui, che si definisce «ateo perché abbandonato da Dio».

     Fa parte della nostra stessa fede il concetto che Dio non abbandona mai chi confida in lui. Tuttavia può capitare, anche per lungo tempo, di sentire Dio lontano. Capita, per esempio, di pregare senza provare alcun conforto, alcuna gioia. Questo può dipendere anche da un periodo di stanchezza, in cui ci si sente meno «vivi» e quasi incapaci di sensibilità. A me hanno insegnato, ormai tanti anni fa, che in momenti del genere bisogna continuare a pregare come prima, perché in questo modo si continua sempre a ricevere il sostegno della grazia divina, anche se si percepisce meno il suo aiuto. Ho seguito questo consiglio e l’ho trovato vero.

     Un’altra esperienza che ho fatto è che non bisogna mai lasciare da parte la lettura personale della Parola di Dio. Essa è come una fonte inestinguibile che ci dice sempre qualcosa. Più si va avanti nella lettura e più la si comprende, e quando si comprende qualcosa di nuovo, non si può più pensare che Dio non ci è vicino, perché lo sentiamo all’opera in noi.

     Certo anche la lettura della Parola può stancare, se non ci si avvale dell’aiuto di altre persone più esperte, che ci aiutano a scoprirvi sempre nuovi tesori. Giova perciò frequentare una buona chiesa, dove la Bibbia venga studiata e spiegata con impegno. Giova anche utilizzare un buon commentario. A me piace molto quello del sito «La Parola»; esso ha per noi, gente del 2000, un difetto, consistente nell’essere scritto in modo un po’ arcaico, cioè con un linguaggio un po’ antico, perché l’autore è vissuto tanti anni fa; però che acutezza di analisi, che delicatezza nel cogliere tante preziose sfumature di significato.

     Mi piace anche continuare a seguire, ancora dopo tanti anni, il sito «Fede controcorrente», dove molti argomenti sono sviscerati alla luce della Bibbia, attraverso dibattiti e articoli di persone competenti. Tutto questo mette in evidenza gli aspetti della verità biblica meno facili da cogliere.

     Il lettore, che si dichiara ateo, perché abbandonato da Dio, non ci dice in quali cose ha scoperto di riuscire a cavarsela da solo, senza l’aiuto di Dio. Penso che forse si riferisce alla sua attività. Lui non ci dice se è studente o lavoratore, e in che campo lavora, ma certo si può conseguire buoni risultati, sia nello studio che nel lavoro, anche senza pregare. Se però parliamo della lotta contro il peccato, allora è diverso: senza pregare non ci si smuove neanche un po’.

     Con questo non voglio dire che chi prega, si comporta sempre meglio di chi non prega, ma che chi prega può migliorare molto il proprio comportamento, mentre chi non prega tende a restare com’è. Gesù ha detto: «Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla» (Giovanni 15,5). {29-06-2011}

 

 

12. {}

 

Che risposta vogliono gli atei da Dio? {Vincenzo Russillo} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Ateo_abbandonato_da_Dio_EnB.htm

03-10-2008; Aggiornamento: 02-07-2011

 

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