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La questione del lettore ▲
Nota editoriale: Il lettore
ha risposto
quanto segue a un invito alla lettura ricevuto.
Sono ateo… quindi non avrò mai questo genere di problema. Il Signore, o
come lo chiamate, mi voltò le spalle tempo fa. E nonostante io ancora lo
cercassi chiedendogli il perché, lui s’allontanava sempre più. Non porto
rancore nei suoi confronti, ma sono convinto perché è la verità che da
solo riesco ad affrontare e a superare qualsiasi ostacolo posto dinanzi
a me. {Mikele alias charlie47@xxx; 28-10-2008}
La risposta ▲
Mi sorprende che il Signore abbia
voltato le spalle
a Michele e
si sia allontanato da lui. Ho dovuto ripensare al seguente racconto, su
cui si fa bene a riflettere:
Una notte un uomo fece un sogno. Sognò di passeggiare lungo la
spiaggia con il Signore. In cielo balenavano scene della sua vita.
Per ciascuna scena notò due serie d’orme sulla sabbia: una
apparteneva a lui e l’altra al Signore. Quando gli fu balenata
davanti agli occhi l’ultima scena, si voltò a guardare le orme e
notò che molte volte lungo il cammino v’era una sola serie
d’impronte. Notò anche che questo avveniva durante i periodi più
sfavorevoli e più tristi della sua vita. Ne rimase disorientato e
interrogò il Signore. «Signore, tu hai detto che, se io avessi
deciso di seguirti, tu avresti camminato tutta la strada accanto a
me, ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia
vita v’era una sola serie d’orme. Non capisco perché, quando avevo
più bisogno di te, mi hai abbandonato». Il Signore rispose: «Mio amato figlio,
io ti voglio bene e non
t’abbandonerei mai. Durante i tuoi periodi di dolore e
sofferenza, quando vedi solo una serie d’orme, quelli sono i periodi
in cui io ti ho portato in
braccio».
In tutta la Bibbia si parla di persone che hanno abbandonato Dio; ecco
il suo lamento: «I tuoi figli
m’hanno abbandonato, e giurano per degli dèi che non esistono. Io
li ho satollati ed essi si danno all’adulterio, e s’affollano nelle case
di prostituzione» (Gr 5,7). Eppure Davide, nonostante i suoi timori
a causa delle sue proprie colpe, nutriva la seguente convinzione: «Non
mi nascondere il tuo volto,
non rigettare con ira il tuo servitore; tu sei stato il mio
aiuto;
non mi lasciare,
non m’abbandonare, o Dio della mia
salvezza! Quando mio padre e mia madre m’avessero abbandonato, pure
l’Eterno m’accoglierà» (Salmo
27,9-10). Dopo la morte di Mosè, Dio disse a Giosuè, la nuova guida del
popolo: «Io
non ti lascerò e non t’abbandonerò» (Giosuè 1,5; Ebrei
13,5).
Questo è l’invito di Dio nell’Antico Testamento agli Israeliti: «Inclinate
l’orecchio, e
venite a me; ascoltate, e l’anima
vostra vivrà» (Isaia 55,3). Questo è l’invito di Gesù Cristo nel
Nuovo Testamento: «Venite
a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò
riposo. Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono
mansueto e umile di cuore; e voi troverete
riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio
carico è leggero» (Mt
11,28ss). E anche: «Colui che viene a me,
io non lo caccerò fuori»
(Giovanni 6,37).
Quanto alla presunta pretesa di Michele, secondo cui riuscirebbe ad affrontare
e a superare da solo qualsiasi ostacolo, gli consiglio di non
farsi illusioni. «Tutte le vie dell’uomo
gli paiono diritte, ma l’Eterno pesa i cuori» (Proverbi
21,2); «Chi confida nel proprio
cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà»
(Proverbi 28,26). È scritto su chi vuol vivere senza Dio: «I
passiche faceva nella sua forza si raccorciano, e i suoi propri
disegni lo menano a rovina» (Giobbe 18,7; si legga il contesto). La
sapienza mette a nudo queste cose e dà un consiglio: «All’uomo, i
disegni del cuore; ma la risposta della lingua
viene dall’Eterno. Tutte le vie dell’uomo a lui sembrane pure, ma
l’Eterno pesa gli spiriti. Rimetti
le tue cose nell’Eterno, e i tuoi disegni avranno
buona riuscita» (Proverbi
16,1-3).
Nel profeta Geremia Dio mostrò solo due alternative: «Così
parla l’Eterno:
Maledetto l’uomo che confida
nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae
dall’Eterno! Egli è come un tamerice nella pianura sterile; e quando
giunge il bene, egli non lo vede; dimora in luoghi aridi, nel deserto,
in terra salata, senza abitanti.
Benedetto l’uomo che confida
nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno! Egli è come un albero piantato
presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non
s’accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame rimane verde;
nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portare frutto»
(Geremia 17,5-8). Subito dopo afferma di non confidare sul proprio
comprendonio, aggiungendo: «Altero
è il cuore, più d’ogni altra cosa, ed è
insanabile. Chi lo conosce?» (v. 19).
L’ateismo
non esiste veramente; esistono solo persone che hanno deciso di vivere
senza Dio, facendo di sé un idolo. Basarsi sul proprio raziocinio
agnostico per decidere chi o che cosa debba esistere, è da stolti
secondo la sacra Scrittura. «Lo stolto ha detto nel suo cuore: “Non
c’è Dio”. Si sono corrotti, si sono resi abominevoli nella loro
condotta; non v’è alcuno che faccia il bene…» (Salmo 14,1; 53,1). In
verità, spesso si rifiuta la luce perché essa mette implacabilmente a
nudo lo stato reale delle cose. «E il
giudizio è questo: che la Luce [= Gesù Cristo] è venuta nel mondo, e gli
uomini hanno amato le tenebre più
che la luce, perché le loro opere erano malvagie» (Giovanni
3,19).
Il rifiuto di Dio, non toglie che nessuno possa veramente sottrarsi al
suo Creatore. Chi non l’accetta oggi come Salvatore e non l’onora come
Signore, lo incontrerà infine come giudice. Ecco la scelta che bisogna
fare riguardo a Gesù Cristo: «Chi crede
nel Figlio ha vita eterna;
ma chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma
l’ira di Dio resta sopra lui»
(Giovanni 3,36; 1 Giovanni 5,12).
Consiglio a Michele e agli altri lettori quanto segue: «Cercate
l’Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr’è vicino»
(Isaia 55,6).
Dio possa illuminare Michele e aprirgli la mente alla comprensione
dell’Evangelo: «Dio ha tanto amato il
mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in
lui non perisca, ma abbia vita
eterna» (Giovanni 3,16). Si sostituisca a «mondo» e a
«chiunque» il proprio nome e si accetti ciò come una dichiarazione
d’amore di Dio per chiunque lo cerca.
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{Gaetano Nunnari} (A)
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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Ateo_abbandonato_da_Dio_OiG.htm
02-10-2008; Aggiornamento: 06-10-2008 |