Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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RASARE O SPUNTARE LA CHIOMA? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nell’articolo «Rasare o spuntare la chioma» abbiamo visto che ci sono massimalisti, che affermano che le donne non dovrebbero mai tagliarsi i capelli, neppure spuntarli. Essi, per argomentare, tirano in ballo i nazirei dell’antico patto, sebbene essi col nuovo patto non abbiano nulla a che vedere. Inoltre, dimenticano di dire, per coerenza, che tale norma del nazireato riguardava maschi e femmine. Le famiglie e le chiese di tali massimalisti dovrebbero essere, quindi, piene di capelloni di ambedue i generi.

     Nel primo contributo riporto la reazione di una lettrice al mio articolo. All’inizio non sapevo a quale denominazione appartenesse, constatai solo che la sua bacheca era piena di note del defunto W.M. Branham e dei suoi seguaci. Dalle risposte che mi ha dato successivamente (vedi sotto), ho preso atto che è una seguace militante di tale defunto santone, che viene venerato come una specie di «santo patrono». Quindi, questo tema e W.M. Branham, quale ispiratore di tanto massimalismo, si intrecciano qui immancabilmente.

     La presa di posizione di questa lettrice è significativa per tale atteggiamento massimalista, che mischia insieme AT e NT a proprio arbitrio e pone pesanti catene addosso ai loro seguaci. Rimando alle mie osservazioni e obiezioni, che seguono.

 

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Cristina Amato

2. Nicola Martella

3. Giancarlo Larossa

4. Sergio Monopoli

5. Paolo Cardenia

6. Gianni Siena

7. Cristina Amato

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Cristina Amato}

 

La donna, se taglia i suoi capelli, anche solo spuntarli, secondo la Scrittura non può nemmeno pregare, perché è una cosa disonorevole. La Sposa del Signore Gesù Cristo è Nazirea, poiché Gesù è Nazireo; allora ella non accorcia i suoi capelli. Però, non vi allarmate questo è solo per la sposa, tutte le donne, che non sono sposa del Signore Gesù Cristo, potete continuare a spuntarli e anche tagliarli. Dio ha mandato la sua Parola, solo per i suoi figli, e solo loro la ubbidiscono, per gli altri, che non sono figli, continuate a vivere come volete, ma la Sposa vive di ogni sua Parola. {29-11-2012}

 

 

2. {Nicola Martella}

 

A questa lettrice faccio notare il fatto che la chiesa, quale «sposa di Cristo», è costituita da tutti i credenti, maschi e femmine. Inoltre, la chiesa, quale «sposa di Cristo», è una corporazione astratta (come famiglia, nazione, popolo), non una donna concreta, che possegga un corpo e una chioma personali. In Apocalisse 21,2 la «sposa» è «la santa città, la nuova Gerusalemme» con tutti i suoi abitanti. Quando l’angelo volle presentare a Giovanni «la sposa, la moglie dell’Agnello», gli «mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo d’appresso a Dio». È difficile tagliare o spuntare i capelli a una città.

     ■ Il nazireato era un’istituzione del vecchio patto. Dovremmo presumere, quindi che tu sei ebrea, che i maschi della tua famiglia siano tutti circoncisi e che osservate tutti precetti mosaici? Di sabato non fai più di un miglio. Durante le regole mensili, non vai al culto, per non contaminare gli altri; alla nascita dei figli non ci andrai per i tempi prescritti; quando ti contamini con qualcosa, ti lavi corpo e vestiti e sei impura fino a sera; e così via.

     ■ Quindi tu saresti una «nazirea», ossia ti saresti recata al tempio di Gerusalemme, per offrire un sacrificio di consacrazione sotto la direzione di un sacerdote levitico. Come avrai mai fatto, visto che nel nuovo patto non è previsto il nazireato e il tempio non c’è più? Non bevi mai vino o un bicchierino di liquore alcolico nella tua vita, non metti l’aceto sull’insalata, ti astieni dai dolci, che contengono alcool e non mangi uva fresca o passa (Nu 6,3s). Non ti contamini nella tua vita con nessun morto, andando a un funerale, neppure se fosse il tuo genitore (v. 7). E se è mai capitato di venire a contatto con un cadavere, ti sei rasa tutto il corpo e poi hai portato il sacrificio di purificazione al sacerdote levitico al tempio di Gerusalemme, per riconsacrarti al nazireato (vv. 9-12). Non ti sei mai spuntata o tagliata i capelli da quando hai fatto tale voto (v. 5). Quando saranno lunghi due metri, che farai? E, visto che il nazireato era a tempo, quando scadrà nel tuo caso, hai già il sacrificio da portare al tempio? (vv. 13-17.19s). Lo sai che allora dovrai raderti interamente il corpo? (v. 18).

     ■ Potresti indicarmi, dov’è scritto esplicitamente che «la Sposa del Signore Gesù Cristo è Nazirea»? Inoltre, visto che ideologicamente applichi l’argomento del nazireato alle donne, trascurando proprio gli uomini, indicami una sola donna per nome in tutta la Bibbia, che fu chiamata espressamente nazirea. Io alcuni maschi ce li ho: Sansone, Giovanni Battista. Non dovresti, quindi, essere coerente, quando applichi il nazireato alla chioma dei credenti nel nuovo patto?

     ■ Potresti indicarmi, dov’è scritto che «Gesù è Nazireo»? Egli a differenza dei nazirei (e di Giovanni battista), beveva vino; perciò non lo era. «Difatti è venuto Giovanni non mangiando né bevendo, e dicono: “Ha un demonio!”. È venuto il Figlio dell’uomo mangiando e bevendo, e dicono: “Ecco un mangiatore e un bevitore di vino [gr. oinopótēs], un amico dei pubblicani e dei peccatori!”. Ma la sapienza è stata giustificata dalle opere sue» (Mt 11,18s)

     ■ Infine, visto che un uomo o una donna poteva fare tale «voto speciale, il voto di nazireato» (Nu 6,1), ciò significa che sia uomini che donne potevano farsi crescere i capelli durante il tempo della consacrazione. Se hai un marito, fratelli o figli maschi credenti, significa che anche loro portano i capelli lunghi? Infatti, anche loro compongono la «sposa di Cristo». Se applichi il nazireato alle donne, dovresti applicarlo anche agli uomini, vero? Sarete allora una chiesa di capelloni, vero?

 

 

3. {Giancarlo Larossa}

 

Contributo: Fratello Nicola, ti ringrazio della tua risposta. Da quello che ho letto, mi rendo conto di aver intuito giusto. Non mi era mai capitato di fare questa domanda così specifica a un conoscitore del testo greco. Volevo solo accertarmi di avere la giusta intuizione. L’accostamento al nazireato, viene da fratelli superficiali, che rimangono infantili sugli argomenti, nei riguardi dei quali pensano di avere una opinione, congiunta alla fede. Ripetono meccanicamente le parole di un altro, più propriamente, «gli esempi», i sensi allegorici, e ne fanno uno stendardo. È sempre stato così, dopo che il servo di Dio esce dalla scena. La storia ce lo testimonia.

     Ancora grazie, e spero poter avere da parte tua disponibilità, in quanto a collaborazione spirituale, nel caso avessi bisogno di altre informazioni. {27-11-2012}

 

Nicola Martella: Non entro nel merito su tale «servo di Dio», intuendo che per Giancarlo Larossa sia W.M. Branham, di cui alcuni suoi seguaci riporterebbero le sue parole come uno «stendardo» profetico. Per le mie obiezioni e critiche a tale massone (si noti la forma della tomba piramidale), esoterista e divinatore cristianizzato (praticava la «piramidologia» come fonte di ispirazione «profetica», al pari di Russel, da cui derivano gli attuali seguaci della Torre di guardia)e ai suoi seguaci, rimando a quanto ho già scritto nel merito al link indicato. Fatto sta che persone come Cristina Amato sono connesse al defunto Branham da legami devozionali — simili a quelli, che legano il devoto cattolico a un patrono (p.es. Padre Pio), a un taumaturgo (p.es. Milingo) o a un’entità che si rivela in un certo luogo (p.es. Medjugorje) — e traggono proprio dai suoi scritti tali insegnamenti falsi e fuorvianti, sebbene esse li considerino autentica rivelazione di Dio.

     Consiglio a Giancarlo Larossa di abbandonare tale defunto santone e i suoi falsi insegnamenti e di orientarsi completamente alla sacra Scrittura e a una sua rigorosa esegesi contestuale.

 

 

4. {Sergio Monopoli}

 

Contributo: Insomma il capo dev’essere coperto dal velo o da capelli o da una qualsiasi copertura? {30-11-2012}

 

Nicola Martella: Qui il tema non è il «capo coperto dal velo o da capelli», ma solo se è legittimo tagliare la chioma e se «rasare» si applichi anche a spuntare i capelli. Tale altro tema l’abbiamo affrontato altrove. [► Velo fra assolutismo e banalizzazione]

 

Sergio Monopoli: E com’è? Le donne non devono radersi? {30-11-2012}

 

Nicola Martella: Hai letto l’intero articolo sul sito? Altrimenti ci ripetiamo all’infinito.

     Alcuni massimalisti affermano che le donne non debbano neppure spuntare i capelli, abusando dei termini ricorrenti in 1 Corinzi 11. Essi fanno anche riferimento a un improprio accostamento al nazireato, secondo cui le donne cristiane, essendo naziree, non devono neppure spuntarsi i capelli. Tale argomento è falso (il nazireato era un istituzione sacrale e cerimoniale dell’antico patto, legata al funzionamento del tempio, ma che il nuovo patto ha messo in ombra; Eb 8,5; 10,1); e comunque varrebbe anche per gli uomini (Sansone, Giovanni Battista). Quindi, dovremmo avere chiese di capelloni!

 

 

5. {Paolo Cardenia}

 

Contributo: Viva la libertà. Ognuno faccia come desidera in cuor suo. Amen. {30-11-2012}

 

Nicola Martella: Paolo Cardenia (in un account ti titoli «Profeta Evangelista», in un altro account come «Pastore»; che inflazione di «etichette» ministeriali!), tu affermi: «Viva la libertà», sì ma solo quella chiaramente espressa dalla Scrittura (è la verità a rendere liberi, non l’arbitrio). Tu dici: «Ognuno faccia come desidera in cuor suo», sì, ma soltanto per le cose espressamente così definite dalla Scrittura (cfr. Rm 14). Generalizzare tali principi, significherebbe aprire porte e portoni al soggettivismo e all’arbitrio, che avvilirebbero la verità biblica e la volontà di Dio. Dobbiamo «tararci» noi sulla Scrittura, non adattarla alle nostre opinioni, vero?

     Quindi, se la Scrittura afferma che l’uomo deve pregare e proclamare a capo scoperto, ma la donna deve farlo a capo coperto (di là se si tratta della chioma o di una copertura supplementare), non saranno le nostre libertà a cambiare il punto di vista di Dio e la sua libertà di accettare o meno il culto e le preghiere dei cristiani. Tuttavia, come ricordato, qui il tema è la comprensione dei termini greci, tradotti con tagliare e radere; solo questo.

 

Paolo Cardenia: Fratello Nicola, non è il velo che guarisce i mali della chiesa. Ogni comunità fa quello, che vuole. La parola sobrietà è l’unica da mettere in pratica: se portiamo il velo e poi il culo è scoperto, siamo dei poveracci. Anche gli uomini non devono tagliare la barba in un certo modo. La libertà da me citata è semplicemente questo: chi vuole, lo metta. Non usiamo imposizioni, spaventiamo le anime; la Scrittura non impone per forza il velo. Se la chioma è copertura perché il velo? {01-12-2012}

 

Nicola Martella: Poiché il tema qui non è il velo in se stesso, ma altro, non commento il chiarimento, che comunque apprezzo. Perciò, gli lascio l’ultima parola. [► La questione del velo (1 Corinzi 11,2-16); ► Velo fra assolutismo e banalizzazione]

 

 

6. {Gianni Siena}

 

Contributo: 1. Il ragionamento svolto dall’apostolo Paolo è volto a definire l’atteggiamento esteriore dei due sessi nello svolgimento della riunione di culto. Detto questo, ritengo che il tema proposto dal mittente della lettera sia una questione della più specifica «lana caprina»,.

     Che la donna possa, volendolo, farsi tagliare i capelli per questioni estetiche o di agio personale (non tutte sono fan di una chioma extra lunga o «nazireale»), non riguarda i versi citati e l’argomento affrontato da Paolo.

     In quei passi c’è l’accenno all’uso di radersi i capelli, come facevano le prostitute, e per questo era «vergognoso». Ma l’acqua è passata sotto i ponti molte volte, in duemila anni, gli usi sono cambiati: oggi il taglio dei capelli non è più un «distintivo» del mestiere più antico (?) del mondo. Se una donna porta capelli corti o lunghi, denotanti la frequenza del negozio della parrucchiera, essa non viola nessuna «norma» biblica.

     Sono un evangelico pentecostale e propendo per un’applicazione letterale dei comandamenti biblici.

     Paolo aveva a cuore il decoro personale e l’ordine del culto; e se ha ancora senso, visti i cambiamenti culturali, ben venga l’osservanza letterale delle sue istruzioni, ma sarei per «ridefinire» alla luce dei cambiamenti avvenuti certe sue esortazioni.

     Capita di entrare in qualche locale di riunione e vedere donne (di cui poi si viene a sapere che sono, anche, «sorelle») vestite in modo mondano e (qualche volta) indecente, al punto che riesce difficile concentrarsi sullo scopo della nostra presenza, ossia essere davanti al Signore.

     Non sono «maniaco», ma sono stato giovane e sono ancora un uomo normale in tutti i sensi: in 37 anni di conversione non ho mai fatto gesti sconvenienti verso sorelle in fede e/o donne estranee alla chiesa.

     Perché dico questo? Nella cultura orientale (anche greca) la chioma femminile «scoperta» esercita(va) un certo richiamo sull’uomo: anche per questo Paolo chiama in causa gli «angeli» (1 Cor 11,10; Eb 2,5).

     Infatti, sottolinea che la donna (= moglie) è la «gloria» dell’uomo e solo il marito ha diritto di guardare con lecito desiderio la sua avvenente metà (1 Cor 11,7). Gli altri uomini non dovrebbero trovarsi esposti a tentazioni «visive».

     Questa raccomandazione completa quanto la Scrittura dice altrove riguardo al vestire dei due sessi. Siamo santi e chiamati a comportarci da tali, la vita è un cammino progressivo e un crescere nel Signore. La debolezza della carne è in agguato e può cogliere chiunque in qualsiasi istante, anche mentre tutti elevano mani pure al cielo, senza ira e senza dispute (1 Tm 2,8).

 

2. Vorrei dire qualcosa su William Marrion Branham. Molti anni fa un pastore di mia conoscenza disse di lui: «La prima parte del suo ministero era accettabile, la seconda parte no». Negli anni mi sono reso conto che un ministero «guasto» per poco, risulta nocivo alla fede cristiana anche per quel «poco». Quando si cerca di difendere qualcuno, egli deve essere trovato irreprensibile (1 Tm 3,2)

     Mancando questo requisito, crolla ogni sorta di altro «merito». In una conferenza ascoltai un oratore che includeva fra i credenti «ortodossi» anche i montanisti. La sua tesi era condivisibile, ma Montano andò fuori dai binari dottrinali, profetizzò che il regno di Dio (con l’apparizione del Signore) sarebbe divenuto realtà a Jerapolis in Frigia. La chiesa reagì, scomunicandolo insieme ai suoi discepoli. È molto difficile difendere Montano e il suo seguito! Raccomando a quel credente «moderato» branhamista di rileggersi la Scrittura in proprio e lasciar stare la particolare veduta della sua denominazione.

     Branham, come altri «profeti», ha suscitato un’ammirazione verso la sua persona, che non è biblica (Es 20,1-5; Gal 2,6). Io stesso ho imparato a mie spese cosa significhi non farsi idoli. Ancora oggi sono molto «guardingo».

     La mia «dottrina» è frutto di vissuto e studi personali, confronti con altri; quando sono stato «confutato» la cosa, lungi dal devastarmi, è stata salutare.

 

3. Il senso di un verbo, quando si tratta di dottrina, è importante, ma sul senso del «taglio» dei capelli, lo trovo abbastanza banale: una questione o disputa sul senso di una parola non produce edificazione (2 Tm 2,14).

     Chi solleva problematiche intorno alle parole (su evidenze secondarie) della Bibbia, è uno gonfio di pensieri e non sa nulla: come i membri di certe sette pseudo-cristiane, che propongono vedute proposte dai loro leader, ma incapaci di verificare e valutare quel, che dicono.

     Nicola, è la mia personale esortazione a lui, non dovrebbe dare pubblico spazio a questi temi: può dare a costoro risposte private e ugualmente efficaci. {01-12-2012}

 

Nicola Martella: Ragionare sulle cose non è un’attività oziosa o vana. L’approfondimento di termini e verbi, se fatto con legittimità e senza strumentalizzazione, può essere illuminante.

     Non si può risolvere tutto sul piano culturale d’allora e di oggi, sebbene bisogna esser sobri nel valutare le cose.

     L’abbigliamento femminile (e maschile) poco decoroso, ma provocante, è sconsigliato a coloro, che fanno professione di fede. Tale questione non mette però in ombra l’approfondimento delle questioni di 1 Corinzi 11; infatti una cosa è se i verbi usati si limitano al tagliare radicalmente, altra cosa è se intendono anche il tagliare un po’ o spuntare i capelli. Per chi intende piacere al Signore, ciò è importante.

     Rispondere nel merito a chi afferma che le donne cristiane debbano essere naziree e, quindi, portare una chioma, che mai si debba minimamente tagliare, è importante, poiché ciò crea prigioni mentali e scrupoli di coscienza in chi vuole piacere a Dio. Spiegare che il nazireato era un costume del vecchio patto, non comandato nel nuovo (tempio e riti non ci sono più!), e che esso riguardava uomini e donne, diventa liberatorio per chi ha la coscienza debole (Rm 14) e si trova sotto un giogo imposto dai massimalisti.

     I paralleli fra Branham e Montano sono significativi. Ambedue hanno annunciato un ritorno visibile di Cristo, ambedue si sono auto-nominati «profeti», ambedue hanno fallito e ambedue sono da considerare «falsi profeti».

 

 

7. {Cristina Amato}

 

Contributo: Caro Nicola, non ti allarmare, la Parola di Dio in ogni epoca è stata mandata per una ristretta cerchia di credenti, non per tutti. Il profeta, che Dio ha mandato, lo ha mandato per me, mica per te. Ai giorni di Noè si salvarono solo 8 persone eppure Noè predico a tutti i credenti per 120 anni, ai giorni di Lot solo 3, e Gesù disse che negli ultimi giorni sarebbe stato come ai giorni di Noè e di Lot. Non è assolutamente strano che oggi sono pochissimi, quelli che accettano il profeta del nostro giorno, solo gli eletti appunto. {01-12-2012}

 

Nicola Martella: Cristina Amato, aveva posto le sue tesi sulla mia pagina di Facebook, a cui risposi ampiamente lì e qui sul mio sito, dove ho pubblicato le mie obiezioni a esse. Come mai non ha risposto nel merito? Dove sta la coerenza biblica di questa seguace del defunto «padre Pio» W.M. Branham? Invece di rispondere nel merito, ha usato nuovamente l’occasione per venerare il suo santone di riferimento. Ecco, qui di seguito la mia risposta.

■ «Il profeta che Dio ha mandato»? Branham era un massone (la sua tomba è a forma di piramide come i massoni e come il monumento a Russel, padre degli odierni seguaci della Torre di guardia), un esoterista e divinatore cristianizzato (usava la «piramidologia» per fare le sue «profezie» e predizioni).

     ■ Branham predisse che Gesù sarebbe venuto materialmente ai suoi giorni, per instaurare il regno, e per questo si auto-nominò «Elia» escatologico. Branham è morto da decenni, Cristo non lo accontentò, perciò non lo accreditò come suo profeta Secondo la Bibbia, se un «profeta» fa una predizione nel nome del Signore e non si avvera, egli è un falso profeta, che Dio non ha mandato. Appunto, Branham è un falso maestro.

     ■ Tu e i tuoi accoliti siete attaccati a Branham con tanta devozione religiosa come se fosse il vostro «Padre Pio». Lo tenete in onore come il vostro «Simone il Mago», «che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, dandosi per un qualcosa di grande... Costui è «la potenza di Dio”, che si chiama “la Grande”» (At 8,9s). È come se il suo «spirito guida», ossia il demone dottrinale che lo dominava, abbia trovato accesso anche nelle vostre menti, aggiogandole alla sua stessa ideologia esoterica.

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Roy Benas: Perché a Dio dovrebbe interessare qualcosa dei capelli... quale attinenza morale o dottrinale ha? Essendo il cristianesimo una religione basata sulla relazione (amore), ne valuta la qualità e le modalità; il resto è solo accessorio, e Paolo come tale lo tratta. {27-11-2012}

 

Nicola Martella: Allora perché Dio ha ispirato Paolo a scrivere 1 Corinzi 11? Perché questo apostolo ha scritto: «Ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine»? (1 Cor 14,40). E perché gli apostoli diedero precetti sul comportamento degli uomini e delle donne, per così piacere al Signore? Si vede che conosci poco la sacra Scrittura. Recupera.

 

Sonia Ronzani: Grazie per questa bella spiegazione. Gesù ha detto: «Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32); liberi dalle regole dell’AT e dai pesi, che alcuni «predicatori» vogliono imporre. Lo Spirito Santo ci dia saggezza per vivere santamente secondo la sua Parola. {02-12-2012}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Rossella Puca: La ceretta alle gambe si può fare,o dobbiamo andare in giro, come scimmie abissine? ☺ {27-11-2012}

 

Nicola Martella: Qui il tema è uno solo e riguarda la domanda di un lettore sul «rasare o spuntare la chioma». Quindi siamo ai piani alti; in seguito affronteremo magari, all’occasione, i piani inferiori (p.es. le gambe). Leggi l’intero articolo sul sito e poi intervieni nel merito, sempre che avrai qualcosa ancora da dire.

 

Salvatore Paone: Se così non fosse, potrei fare la fame. [N.d.R.: Egli fa il parrucchiere per signore.] {27-11-2012}

 

Raffaele Di Martino: Ogni tanto, qualcuno di noi si dovrebbe dare anche una spuntatina al cervello. {01-12-2012}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Rasa_spunta_Sh.htm

30-11-2012; Aggiornamento: 04-12-2012

 

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