Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Generi & ruoli 1

 

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
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Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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RASARE O SPUNTARE LA CHIOMA

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA

 

1.1.  LE QUESTIONI: Ho ricevuto alcune lettere di un lettore che chiedeva delle spiegazioni su 1 Corinzi 11. Ecco le parti salienti.

     ■ 1. Ho letto un vostro articolo sulla capigliatura della donna, in relazione al velo. Con piacere ho notato la sua obbiettività sull’argomento, ritenendo possibile che il velo, che nel testo originale non compare, se non alla fine, possano essere i capelli lunghi. Io credo così! Ma volevo chiedere una precisazione sul termine tagliare e il suo senso nel testo greco. Spero che mi possa rispondere.

     I termini keirastai e xurastai hanno certamente una differenza, giusto? Uno si riferisce al tagliare la massa, l’altro, a raso. La precisazione, che volevo chiedere, è la seguente: Si può percepire, dal senso del termine keirastai, che la donna non debba neanche spuntare i suoi capelli? Praticamente, ella non dovrebbe toccarli assolutamente, come era nell’uso del nazireato? Spero tanto che mi sappia rispondere in questo lato tecnico della lingua greca. {Giancarlo Larossa; 04-08-2012}

 

     ■ 2. Le avevo rivolto una domanda circa il significato della parola greca keirastai in 1 Corinzi 11. Chiedevo se da quella parola e dal contesto si possa ricavare il fatto, che la donna non debba neanche «spuntare» i capelli. Sto ancora aspettando una sua risposta… {Giancarlo Larossa; 14-10-2012}

 

1.2.  CHIARIMENTI: Mi ero messo a lavorare su tale questione. Dapprima mi ero riletto tutti i miei scritti sulla velatura del capo, presenti sul sito. [► La questione del velo (1 Corinzi 11,2-16); ► Velo fra assolutismo e banalizzazione; ► Velo fra assolutismo e banalizzazione? Parliamone; ► Volere velare per pregare?]

     Facendo ciò, sorse in me una curiosità e chiesi al lettore di aiutarmi a capire. Ogni questione espressa, per cui si chiede lumi, nasconde spesso altri questioni, che rimangono inespresse. Presumo che l’interesse per il verbo greco keirō, ossia se intende un taglio radicale o anche un taglio parziale («spuntata»), celi un’altra questione (interpersonale o fra credenti, matrimoniale e/o ecclesiale), ossia se una donna oggigiorno possa andare dal parrucchiere o se si debba far crescere i capelli vita natural durante. Certamente potrebbe anche esserci un’altra questione, ma essa è rimasta inespressa. Chiesi al lettore di aiutarmi a capire quale fosse il vero interesse, che si celava dietro alla sua richiesta. (Dal suo sito ho appreso che egli è un seguace «moderato» di W.M. Branham e ho dovuto chiarire alcune cose con lui; ma ometto qui tale questione, rimandando alla rubrica corrispondente: «Branham e i suoi seguaci».)

     Tale lettore mi rispose a grandi linee come segue. Come in tutte le cose, nel corso della vita, ci scontriamo con le tante esagerazioni, dinanzi alle quali avvertiamo un senso di allarme. Questo genera perplessità; perplessità santa direi... Però, è anche vero che i contrasti portano pure stimoli e curiosità, ossia l’interesse a conoscere meglio la volontà di Dio, non solo in generale, ma anche nel particolare. Su 1 Corinzi 11 ho scoperto cose interessanti; mi sono fatto fare la traduzione dall’originale, per avere un riferimento incontestabile (almeno dal punto di vista scritturale). Sono arrivato, credo, alla conclusione di poter dire di avere le idee chiare in merito a 1 Corinzi 11. Ci sono comunque voci, che asseriscono che la donna non possa neanche spuntarsi i capelli; il fatto che ciò venga messo in relazione con la legge del nazireato, mi spinge a cercare un chiarimento anche strettamente terminologico. […] {18-10-2012}

 

 

2.  LE QUESTIONI LESSICALI: Vista l’insistenza del lettore su questa questione nel tempo, essa dev’essere molto importante per lui; ed egli, per riproporla, sebbene abbia probabilmente cercato altrove delle risposte, deve essere rimasta irrisolta a tutt’oggi, nonostante le sue ricerche. Cercherò, quindi, di fare chiarezza almeno dal punto di vista lessicologico e culturale riguardo alla lingua greca.

     Il verbo greco keirō significa semplicemente «io taglio, toso, rado». Ad esempio, tale verbo era usato per la chioma: i capelli venivano interamente tagliati in segno di lutto. Perciò si parlava di avere la testa tosata o i capelli tagliati. Tale verbo era usato per indicare il taglio di fiori, foglie, rami, tronchi e alberi. Era quindi usato per indicare l’azione di disboscare un monte. Era anche usato per indicare il rodere, consumare, divorare, dilapidare interamente qualcosa (fegato, sostanze, averi), quindi anche per saccheggiare, devastare, fare strage.

     Dopo aver detto ciò, alla domanda se keirō si riferisse anche a spuntare la chioma femminile o accorciarla, la risposta è assolutamente no, poiché tale verbo indicava sempre un’azione radicale, anche quando era usato per chioma e capelli.

     Lo xyrón era il rasoio. Esso deriva dal verbo xéō «io raschio, pulisco, piallo, levigo, spiano, liscio; intaglio; scortico». Il verbo derivato da tale sostantivo è xyréō (e xyráō), significa «io rado, toso» ed è riferito ai capelli umani, ai peli del corpo, alle sopracciglia o alla chioma di un animale; inteso era il radere a fior di pelle. Perciò si parlava di «testa rasa».

     Questo è il contributo lessicologico e culturale riguardo alla lingua greca. Nei casi specifici bisogna capire le questioni reali odierne, da cui le persone partono, per usare e abusare si 1 Corinzi 11 per i loro interessi dottrinari o ideologici.

 

 

 

3.  E I NAZIREI?: Mi riesce difficile immaginare che cosa abbiano a che fare i nazirei con 1 Corinzi 11 e la chioma della ghynè (donna di un uomo, moglie) e dell’aner (uomo di una donna, marito). Infatti, in 1 Corinzi 11 non si parla principalmente della chioma femminile, ma del modo di pregare e proclamare dell’uomo (a capo scoperto) e della donna (a capo coperto). Paolo disse che la chioma era data alla donna come un onore e come un velo naturale (v. 15). Tutto il capitolo non parla di norme del nazireato, né vi accenna pur minimamente. E se Paolo vi avesse mai fatto accenno, tale norma non valeva solo per le donne, ma anche per gli uomini (Nu 6,1-21). Se andiamo all’applicazione di tale norma nella storia, vediamo che nella pratica sono citati soltanto casi di nazirei maschi (Sansone Gdc 13,5ss; 16,17; cfr. Am 2,11s nezirîm maschile plurale; forse Giovanni Battista Mt 11,18). Tuttavia, le norme del nazireato non c’entrano nulla con l’insegnamento di Paolo in 1 Corinzi 11. In questo e nei successivi capitoli si trattava di norme cultuali all’interno di una chiesa a maggioranza gentile, non di norme sui voti del vecchio patto o all’interno del giudaismo. I credenti del nuovo patto non sono nazirei. Inoltre, se i massimalisti vogliono applicare tale norma del nazireato, siano almeno coerenti, poiché essa riguardava maschi e femmine.

 

Per l’approfondimento si veda Nicola Martella, «La donna in 1 Corinzi 11», Generi e ruoli 2 (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 9-27; si veda qui anche «La donna e il culto», pp. 54-66.

 

Rasare o spuntare la chioma? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Rasa_spunta_GeR.htm

27-11-2012; Aggiornamento: 01-12-2012

 

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