La fine di un grande inizio
Era il 1993, lavoravo da 20 anni, quando la prima crisi del nuovo ciclo
economico, che ci avrebbe portato negli anni 2000, colpì in modo improvviso ma
definitivo lo sviluppo dell’azienda in cui lavoravo da 16 anni che sembrava
invece lanciata verso traguardi mondiali nella costruzione di fabbriche
automatiche.
Non percepivo lo stipendio da sette mesi e quando il direttore del personale mi
chiamò per dirmi che avrebbe potuto pagarmi lo stipendio mandandomi in cassa
integrazione, andò in frantumi il mio mondo di riferimento.
Amavo il mio lavoro, mi aiutava a realizzare i miei sogni che mi facevano
crescere, mi forniva occasioni di successo, percepivo un ottimo stipendio, avevo
un ottimo rapporto con i colleghi e con i miei superiori. Ma tutto questo è
venuto meno in un giorno.
Non era una crisi personale, professionale o di mercato ma era l’idea stessa di
azienda che avevamo costruito assieme, quadri, dirigenti e proprietà, in cui
avevo passato i migliori 16 anni della mia vita che aveva fallito. Avevo pensato
di partecipare a un successo internazionale e invece mi sono trovato a essere
impropriamente protagonista di un fallimento senza possibilità di appello.
Fino a qualche mese prima venivamo citati come un caso di successo nelle riviste
di management, adesso avremmo potuto raccontare solo di come ci si solleva da
una crisi senza via di scampo.
Lezioni alla scuola di Dio
Conoscevo già Dio e la sua Parola, ma capii solo allora che Dio voleva
insegnarmi nuove lezioni che non avrebbe avuto modo di insegnarmi diversamente.
Nella prima lezione
mi ha fatto capire quanto sia importante conoscerlo e vivere una vita di
comunione e di fiducia nel suo intervento. Avevo sempre saputo che Dio non
abbandona i suoi figli nel bisogno ma non l’avevo mai sperimentato così
profondamente. Con questo, Dio, ha risuscitato in me il desiderio di non voler
più dipendere dal successo di una organizzazione ma solo dal fare la volontà di
Dio. Anziché rimpiangere il mio vecchio lavoro e l’azienda per cui lavoravo, mi
sono sentito chiamato da Dio a iniziare un lavoro in proprio come professionista
e di dipendere completamente da Dio in ogni giorno della mia vita.
Oggi sono dodici anni che svolgo attività professionale con la mia società di
consulenza e posso dire che ogni giorno Dio è stato fedele e mi ha procurato il
lavoro e il guadagno necessario.
La seconda lezione
che mi ha insegnato è che senza una disciplina personale non si ottengono
risultati. Quando ero dipendente mi sottoponevo alla disciplina del mio capo e
anche se avevo un ampio spazio decisionale, finivo sempre con il fare quello che
lui si aspettava da me. Ho imparato a dipendere e rispondere a Dio delle mie
scelte e delle mie azioni e ho sperimentato una liberazione che non avevo mai
conosciuto prima.
La terza lezione che Dio mi ha insegnato è stata l’importanza della
relazione con la famiglia e la chiesa. Il lavoro aveva distaccato i miei
interessi da questi ambiti. Lavorando in proprio, mia moglie ha incominciato a
condividere il mio lavoro occupandosi della contabilità, i miei figli hanno
imparato a vedermi lavorare anche in casa e si sono interessati a quello che
stavo facendo con il risultato che oggi lavoriamo assieme.
Nella chiesa ho imparato a condividere con i miei fratelli e le mie sorelle
l’importanza di avere una vita di continuità fra quello che facciamo la domenica
e tutti gli altri giorni della settimana vivendo in modo integro tutti gli
ambiti della nostra esistenza: quella personale, professionale, famigliare e
sociale.
Sereno perché riconciliato con Dio
Dio mi ha fatto sperimentare cosa significa essere riconciliato con lui,
portandomi a vivere una vita con tutti i suoi ambiti riconciliati tra di loro. È
Dio al centro di tutte le cose, guida e indirizza ogni scelta e ogni attività.
Vivere nella volontà di Dio soddisfa molto di più che vivere una vita di
successo, anzi questo è il vero successo: Vivere facendo la volontà di Dio!
Tutto questo non è trionfalismo anzi è l’opera che Dio ha compiuto su un
carattere tendenzialmente pessimista come è il mio.
Altre sfide stanno arrivando, forse anche peggiori di quelle precedenti, ma le
trasformazioni di Dio sono senza ritorno. Adesso ho imparato a rimanere sereno
nella fiducia di Dio indipendentemente dalle circostanze, siano esse di tempesta
o siano di calma e tranquillità. {apparso in Reflections (Europartners,
febbraio 2005); adattamento a cura di Nicola Martella (2008)}
►
Sono rimasto disoccupato. E
Ora? {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Perdere_lavoro_insegna_Mt.htm
03-03-2008; Aggiornamento:
|