Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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QUESTUE VIA WEB

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  LA QUESTIONE: Ho ricevuto questa lettera telematica. La lascio così com’è senza correggerla; lascio anonima tale persona, visto che qui ci interessa soprattutto il problema.

«PACE, FRATELLO, HO BISOGNO DI PARLARTI!!

     Volevo dirti che c’è una cara sorella con un grosso guaio economico, saresti disposto quanto prima a versare anche tu qualcosa x lei?

     Su postapay il numero è x 402***549 grazie cmq puoi passare il messaggio a qualche altro fratello.

     DIO NE TENE RENDERÀ RITRIBUZIONE». {Gl. O.; 22-11-2010}

 

Voglio credere che chi mi ha contattato, sia una persona onesta e che ciò che afferma, corrisponda a verità. Tuttavia di questuanti sotto falsa pietà ce ne sono diversi in giro. Alcuni si sono arricchiti con falsi progetti missionari e umanitari. Vale, quindi la pena di essere cauti e di verificare bene le cose.

 

 

2.  COSE FUORI MISURA PER UN SERVITORE: Tempo fa un credente, che lascio anonimo, mi ha scritto e mi ha detto quanto segue riguardo a un certo «servitore», che nelle sue lettere afferma di viaggiare all'estero per portare aiuti e insegnamento: «Avevo dei dubbi su ***. Questa sera ho chiesto a un fratello, suo parente. Mi ha confermato i dubbi. “Manovrare con cautela”». {03-10-2010} Non avendo più tale persona fra i miei contatti, chiesi a tale credente di spiegarmi chi fosse tale «servitore». Egli mi scrisse lo stesso giorno: «È un “fratello” impegnato, come dice lui, a fare tante cose. È un ex membro delle *** [denominazione], ma ora è nell’opera con tanti lati oscuri. Conosco sei dei suoi famigliari e ho chiesto dei chiarimenti. Tempo fa chiedeva aiuto per “***” [un’iniziativa evangelistica spettacolare]. Proprio questa sera un fratello, suo parente, mi ha raccontato di essere stato invitato a pranzo da lui; lui è arrivato con la *** [una macchina di lusso] con targa personalizzata. L’ha portato in una bella villa a ***... Insomma si tratta di cose, che sono fuori misura per un umile pioniere missionario…».

    Non sono in grado di verificare tali informazioni. Per questo ho messo tanti omissis (***). Confido che tale lettore abbia detto la verità. Cose simili accadono dappertutto. A noi interessa qui specialmente l'aspetto degli appelli a inviare denaro su appositi conti postali o bancari.

 

 

3.  APPELLI CHE NON CONDIVIDO: Il modo di fare di tale credente, che mi ha chiesto aiuto per una credente probabilmente indebitata, è sbagliato per i seguenti motivi.

     ■ Chi garantisce che ciò, che lui dice, corrisponda alla verità? Dove sono dei probiviri, che diano tutte le informazioni a chi le richiede?

     ■ Chi garantisce che qui qualcuno non si usi della sua identità nel Web, di cui ha rubato le credenziali, per il suo malaffare?

     ■ L’ultima frase in maiuscolo è sbagliata, ciò mi fa sorgere qualche dubbio.

     ■ Chi è tale «cara sorella»? Generalmente chi dà qualcosa, vuole prendere dapprima contatti con tale persona, vuole capire il suo vero problema e non dare a «scatola chiusa».

     ■ Indicare subito e prima di ciò già un conto, su cui versare soldi, senza conoscere i veri fatti, è alquanto sospetto. Inoltre, generalmente chi si fa garante per altri, indica altri garanti e il preciso intestatario di tale conto, che non sia lui stesso, per evitare dubbi e sospetti.

     ■ La regola del NT è questa: «C’è qualcuno fra voi malfermo? Chiami gli anziani della chiesa...» (Giacomo 5,14). Essi possono verificare come stanno le cose veramente e sono gli unici autorizzati a occuparsi di una faccenda nella loro comunità ed eventualmente a chiedere aiuto alle altre chiese. Tale aiuto deve venire soprattutto da coloro che conoscono tali fatti da vicino. Alcuni principi si trovano qui: 1. Sono i parenti i primi che devono aiutare: «Che se uno non provvede ai suoi, e principalmente a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo» (1 Timoteo 5,8). 2. Si può applicare inoltre qui la questione delle vedove, che dovevano essere soccorse dai credenti più vicini a lei: «Se qualche credente ha delle vedove, le soccorra, e la chiesa non ne sia gravata, affinché possa soccorrere quelle che son veramente vedove» (1 Timoteo 5,16).

     ■ Quando Paolo chiese un contributo per i poveri della Giudea, non solo era ben conosciuto dalle chiese a cui scrisse, avendole in genere fondate, ma mandò suoi fidati collaboratori a ritirare i soldi. Inoltre, Paolo fu incaricato insieme a Barnaba (At 11,29s); e tale sovvenzione straordinaria fu portata agli anziani delle chiese, non a singoli credenti.

     Riguardo a Tito, che era stato esortato a occuparsi di tale diaconia, non solo era zelante e intraprendente in ciò, ma gli era stato affiancato un altro stimato fratello (2 Corinzi 8,6.16ss), aggiungendo «…non solo, ma egli è stato anche eletto dalle chiese a viaggiare con noi per quest’opera di carità, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell’animo nostro. Evitiamo così che qualcuno abbia a biasimarci circa quest’abbondante colletta che è da noi amministrata; perché ci preoccupiamo di agire onestamente non solo nel cospetto del Signore, ma anche nel cospetto degli uomini… Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono i delegati delle chiese e gloria di Cristo» (vv. 19ss). Questa è onestà e trasparenza! Tutto doveva accadere «nel cospetto delle chiese» (v. 24).

 

 

4.  BRANI IN DISCUSSIONE: A tale credente ho mandato una buona parte del punto precedente, dicendogli pure che avrei aperto un tema di discussione in merito. Mi aspettavo una risposta dettagliata alle mie osservazioni, ma mi ha risposto solo come segue. «Il cristiano che non vive nell’onestà, se la vedrà con DIO!!! Io so in chi ho creduto!!». {Gl. O.; 22-11-2010} Alla fine ha citato per esteso i seguenti tre versi: 2 Corinzi 9,7; Giacomo 2,16; 1 Giovanni 3,17. Un po’ poco come risposta, che fughi tutti i punti oscuri. Vogliamo discutere tali brani qui di seguito.

     ■ 2 Corinzi 9,7: «Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di malavoglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro». Tale verso riguarda la colletta speciale, in cui si coinvolsero Paolo e la sua squadra missionaria in comunione con i conduttori delle chiese. Non fu quindi un’iniziativa privata, tutte le cose furono fatte alla luce del sole, ossia sotto il controllo delle chiese, e, come abbiamo detto, tale sovvenzione fu recapitata agli anziani delle chiese; furono poi loro a gestire le cose localmente. L’iniziativa di tale credente, che mi ha scritto, non rientra in questa categoria e non ha le stesse garanzie.

 

     ■ Giacomo 2,15s: «Se un fratello o una sorella sono nudi e mancanti del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro: “Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova?». Qui si tratta di un fratello o di una sorella, che si può vedere, si conosce e di cui si può prendere atto del relativo stato di indigenza. L’appello è quindi rivolto ai credenti, che abitano nelle sue prossimità. Inoltre, non si tratta qui di riempirle il conto in banca, ma di dare a tale credente da mangiare e da vestirsi, perché sopravviva. L’appello di tale credente, che mi ha scritto, parla soltanto di una «cara sorella» e di un «grosso guaio economico», lasciando alla fantasia altrui tutti i dettagli. Chi è tale donna? Perché è caduta in tale guaio economico? Perché nessuno, che la conosce, l’aiuta? Come valutano la situazione i credenti locali e che cosa fanno essi lì?

 

     ■ 1 Giovanni 3,17: «Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello, che è nel bisogno, e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l’amore di Dio?». Qui vale la stessa logica. Si mette l’enfasi sul fatto di «vedere» il «proprio fratello» e il suo relativo bisogno.

 

 

5.  ASPETTI CONCLUSIVI: Ammesso che tale azione sia verace (e voglio credere che lo sia), non la ritengo giusta e saggia, per i motivi sopra descritti. Inoltre, chiunque voglia fare soldi, basta che s’inventi un linguaggio «evangelichese». Ammesso che chi intraprende una simile iniziativa, sia effettivamente onesto, una tale prassi potrebbe trovare presto emulatori disonesti. Si fa quindi bene che tali iniziative, se proprio debbano essere prese per singole persone, avvengano soltanto sotto la supervisione di conduttori e che ci sia un comitato di probiviri che faccia da garante e gestisca poi le offerte arrivate.

     Che alcuni facciano della devozione una fonte di guadagno, non è un male moderno, visto che già al tempo del NT furono denunciate simili atteggiamenti e persone. Paolo mise in guardia Timoteo dagli «uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali stimano la devozione essere fonte di guadagno» (1 Timoteo 6,5). Secondo il proverbio, l’occasione fa il ladro. Paolo mise in guardai che «quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l’amore del danaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori» (vv. 9s).

 

Questue via Web? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Questue_via-Web_EnB.htm

23-11-2010; Aggiornamento: 27-11-2010

 

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