Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL CALUNNIATORE E IL SUO DESTINO

 

 di Nicola Martella

 

1.  LETTERE PIENE D’INFAMIE: Ricevo lettere da tante persone, che mi mettono al corrente delle loro vicissitudini, per chiedermi il mio parere e dei consigli. A volte mi allegano lettere piene di accuse da parte di una singola persona o di un gruppo. Magari mi chiedono: «Che dovrei fare, secondo te?».

     Avete voi mai ricevuto delle siffatte lettere diffamatorie? E qual è stato il vostro stato d’animo? Come vi siete sentiti, dopo aver saputo che anche altri hanno ricevuto lo stesso scritto infamante, indirizzato a te?

     Come sono costruite tali lettere d’accuse? Ecco che cosa risulta da quelle ricevute da me stesso e dagli altri, che me ne hanno fatto parte. In esse c’è, in genere, qualche fatto vero, ma raccontato con spirito di parte. Poi, ci sono varie mezze verità, ma rappresentate in modo distorto. Quindi, ci sono anche cose tolte da un certo contesto specifico e unico e generalizzate così, come se fossero successe tante volte. Poi, ci sono innumerevoli illazioni, sospetti, distorsioni della realtà, interpretazioni arbitrarie, cose immaginate, storture, menzogne e quant’altro. Alla fine, si è creata una tale cortina fumogena tale, che anche il sole ne viene oscurato. Il fine è di scusare se stessi, per accusare, senza appello, il malcapitato che riceve tale lettera. La cosa peggiore è quando tale missiva viene mandata a un certo numero di persone o viene messa addirittura in Internet.

     Chi scrive la lettera, ha fatto un meticoloso e diabolico lavoro di bricolage: ha incollato insieme tante «pulci» inattendibili (mezze verità, illazioni sospetti, calunnie, ecc.) e ha costruito così un «elefante». Sembra dire: «Guardate com’è veramente Tizio! Voi lo credevate una persona dabbene, invece era un tale empio senza scrupoli! Ora, è arrivato il tempo che ve ne separiate!». Purtroppo, i calunniatori troveranno sempre persone, che ci crederanno o che diranno: «L’ho sempre saputo!»; oppure: «Mi sembrava che qualcosa non quadrava!».

 

2.  ALCUNE REAZIONI IMMEDIATE: Vedo dinanzi a me un tale credente, che riceve una lettera del genere, piena di calunnie; magari gli salta all’occhio, che l’hanno ricevuta anche una serie di altre persone da lui conosciute. Mentre la legge, scuote il capo incredulo che qualcuno possa avere tanta protervia, tanta ipocrisia e tanta cattiveria, per falsare a quel modo i fatti reali. Non sa se ridere o se piangere su siffatte persone; gli sembra di stare in un film sbagliato, surrealista, kafkiano. Il credente maturo dice fra sé e sé: «Quanto devono essere scesi proprio in basso, per arrivare a usare tali mezzi, che distorcono la realtà, per scusare se stessi e per distrarre da se stessi. Quanto devono essere miseri e gretti d’animo, per essere giunti a tal livello di immoralità, snaturando la realtà delle cose, mentendo addirittura a se stessi e inventando tante calunnie... dinanzi al Dio onnisciente, che sa ogni cosa».

     In tal modo, coloro che gettano infamia sul loro prossimo, accumulano sui loro capi colpe su colpe. E magari questi sono coloro, che nelle prossime settimane porteranno la Parola ad altri, ingiungendo a questi ultimi di agire secondo verità e giustizia!

 

3.  DIO NON FARÀ INCHIESTE E NON AGIRÀ?: Chi viene ingiustamente calunniato si chiede tante cose, ad esempio le seguenti cose. Dove stava Dio, mentre costoro creavano tale cortina fumogena menzognera nella loro tenebrosa fucina?

Essi, che hanno sedotto i loro cuori con l’ingiustizia, hanno sparso calunnie e hanno diffamato il loro prossimo con mezze verità addomesticate e con menzogne, penseranno che il Dio onnisciente non sa come sono andate veramente le cose? Dichiarerà Egli giusto il mendace? Assolverà chi getta fango d’infamia sulla reputazione del suo prossimo?

     No, Dio non tratta l’empio per innocente. Prima o poi, le persone mostreranno il loro vero volto; allora, tutti i nodi verranno al pettine. Intanto, però, come ho potuto constatare, diverse volte, nella vita di chi calunnia il suo prossimo agli occhi degli altri, gettando fango d’infamia su di lui, comincia una lenta disgregazione esistenziale, come se si trattasse di una specie di Alzheimer spirituale. Chi getta infamia sul suo prossimo, non avrà lo Spirito Santo a ispirare le sue parole, che risulteranno sterili e senza autorità spirituale. Le sue parole risulteranno senza sale, senza grazia, vuote, senza energia spirituale.

 

 

4.  IL LENTO DECLINO È PROGRAMMATO: Dio non sarà più con chi getta fango d’infamia sul suo prossimo. Una tale persona non nutrirà più una piena convinzione morale, non essendo più in grado di distinguere chiaramente fra bene e male, fra giustizia e iniquità. Le sue parole diverranno sempre più senza convinzione, come l’eco vuota che rimbalza e si attenua. Parlerà agli altri, ma senza autorità spirituale. Sarà un lento declino spirituale e morale; affiorerà sempre più la carnalità, che verrà abbellita con parole spiritualmente romantiche, ma non convincerà. L’ipocrisia sarà sempre più palese; se ne accorgeranno dapprima quelli di casa sua, poi gli altri.

     «La macina di Dio gira piano, ma trita fino», è uno dei motti a me caro. La pace fuggirà dal cuore del calunniatore. Le sue preghiere rimbalzeranno contro il soffitto e non arriveranno più al trono della grazia, in cielo. La benedizione si sgretolerà come la sabbia e fluirà fra le dita. I beni non sazieranno il cuore. La prosperità andrà in cattività. Dio non edificherà più la sua casa. Rimarranno solo le forme della pietà, ma non la sostanza. L’autorità diverrà autoritarismo, e per l’arbitrio e l’arroganza di una siffatta persona le pecore del Signore fuggiranno da lui. Una tale persona farà sempre più terra bruciata intorno a sé. Ed egli stesso rimarrà solo e consumato. Perfino quelli di casa sua avranno disgusto di lui.

 

5.  RIMEDIARE A TEMPO: Prima che la macina abbia tritato abbastanza, il calunniatore farebbe bene a vestire il sacco, ossia a umiliarsi dinanzi a Dio e pentirsi sinceramente del male fatto, a ravvedersi, a rimediare, a riparare il danno arrecato, a restituire l’onore pubblico al prossimo, che egli aveva infangato, a farsi circoncidere e purificare le labbra dal Signore. Questo deve avvenire prima che il cuore si indurisca del tutto, prima che subentri l’Alzheimer spirituale e prima che la macina storica di Dio abbia fatto del tutto il suo corso.

 

Calunniatori vocazionali a rischio {Nicola Martella} (A)

Il gossip o pettegolezzo {Vincenzo Russillo} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Calunn_destin_UnV.htm

30-06-2016; Aggiornamento:

 

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