Qui di seguito
discutiamo l’articolo «Il
Decalogo è prescrittivo o descrittivo per i cristiani?».
Abbiamo visto che il NT non usa mezzi termini verso tutta la legge mosaica,
ossia sia verso la sua base (Decalogo), sia verso le leggi derivate di qualsiasi
specie: «Cristo è la fine della legge, in vista della
giustificazione d’ognuno, che crede» (Romani 10,4). Sebbene la legge mosaica
fosse nell’antico patto una fonte di verità e sapienza e una luce fra le
tenebre, con l’avvento dell’eccellenza del nuovo patto e della «legge di Cristo»
(1 Cor 9,21; Gal 6,2), essa è stata abrogata e dichiarata interamente «un’ombra
dei futuri beni» (Eb 10,1). Entrando in vigore il nuovo ordinamento, che è
permeato da una «migliore speranza», non solo il primo patto fu
interamente abrogato, ma fu dichiarato oramai come debole e inutile; col
senno del poi si convenne che «la legge non ha condotto nulla a compimento»
(Eb 7,18s).
La legge non portò salvezza, ma indicò tutt’al più solo la realtà del peccato,
delle sanzioni e della morte. Perciò, fu chiamata «legge del peccato e
della morte», da cui «la legge
dello Spirito della vita in Cristo Gesù»
ha liberato i credenti del nuovo patto (Rm 8,2).
Essi sono «divenuti morti alla legge mediante il corpo di
Cristo» (Rm 7,4), ossia essa non è più ingiuntiva per loro. La legge mosaica
diventò, perciò, un documento storico, da cui si possono trarre principi
spirituali o lezioni morali, ma essa non è più obbligatoria nel nuovo
patto. Solo ciò, che è espressamente menzionato nel NT, è ingiuntivo per il
cristiano biblico.
Come ci mostrano vari epistole del NT (Rm, Gal, Col, Eb), coloro che insegnano
la necessità di ubbidire alla legge mosaica nel nuovo patto, giudaizzando così
la fede, sono falsi maestri. Per l’approfondimento si veda «Il
Decalogo».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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1. {Alessio
Rando}
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Contributo:
La legge dice di non farsi immagini; allora, secondo il tuo ragionamento,
noi del nuovo patto
possiamo farci immagini, dato che il Decalogo è solo «descrittivo»!?
{22-07-2013}
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Nicola Martella:
Come cristiani non ci facciamo immagini, solo perché nel nuovo patto il
Signore ha ordinato così! Come per altre cose, teoricamente Dio poteva ordinare
diversamente. Ingiuntivo per i cristiani è il fatto che la «legge del nuovo
patto» («legge di Cristo») proibisca l’idolatria. La prima lettera di
Giovanni si conclude, comandando di fuggire l’idolatria (1 Gv 5,21).
Paolo affermò che gli idolatri non vedranno il regno di Dio, ma la sua ira
(1 Cor 6,9; Ef 5,5). L’Apocalisse li destina allo stagno di fuoco (Ap
21,8) e fuori della città di Dio (22,15). È questo che è rilevante per noi,
gente del nuovo patto.
Il principio che possiamo trarre da tutto ciò è, ad
esempio questo: in tale punto Dio non ha comandato diversamente nel nuovo
patto rispetto al vecchio; quindi, l’idolatria è un’insidia nell’AT e nel NT.
Altre cose sono, però, cambiate (leggi cerimoniali, alimentari, tempio,
sacrifici, sabati, noviluni, animali puri e impuri, ecc.). Quindi, è il nuovo
patto a prescriverci ciò, che vale per i seguaci di Cristo!
■
Alessio Rando: Grazie
Nicola, però comunque sono dell’idea che le «dieci parole» possano essere ancora
considerata, nel nuovo patto, il modello di comportamento, che Dio
approva! {22-07-2013}
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Nicola Martella: Se il
Decalogo fosse ingiuntivo come base legale (Costituzione), dovresti pure
ubbidire a tutte le leggi derivate
da esso. Ad esempio, per osservare il quarto comandamento, dovresti
osservare tutti i sabati ebraici (settimanali, mensili o noviluni, quelli
connessi alle feste comandate dalla legge, l’anno sabbatico, il giubileo, ecc.),
e nella tua comunità bisognerebbe lapidare tutti coloro, che non li osservano!
(Es 31,14s; 35,2). La legge non permette di fare distinzioni fra i
differenti precetti o su tipi di leggi (la distinzione fra leggi morali e
cerimoniali è artificiale e arbitraria!), né permette di fare interpretazioni
spiritualistiche o allegoriche, per accomodarsi le cose a proprio arbitrio. Chi
pretende di osservare la legge, è obbligato di farlo in tutto e per
tutto, cominciando dalla propria circoncisione. Allora certe epistole del NT
sarebbero state scritte invano (Rm, Gal, Col, Eb).
Leggi l’intero
articolo di base e l’articolo correlato «Il
Decalogo».
2. {Claudia
Biscotti}
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Contributo:
Concordo con la tua spiegazione sul Decalogo; ma che dire delle altre leggi?
Molte sono valide anche per noi, oggi. Ciò, che m’incuriosisce, sono tutte le
leggi, che Dio ha dichiarato perenni: Che vuol dire per noi, oggi?
Restano leggi da osservare solo per i Giudei o anche per noi? {22-07-2013}
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Nicola Martella: ● Il concetto di «perenne»
nella Bibbia è il seguente: un ordine è valido, fintantoché non sia adempiuto o
abolito da un comandamento migliore. La lettera agli Ebrei afferma che tutta la
legge è stata abrogata, senza eccezioni (Eb 10,1). «Nel
dire: “Uno nuovo”, egli ha dichiarato vecchio il primo; ora, ciò che è vecchio e
obsolescente, è vicino alla scomparsa»
(Eb 8,13; traduzione propria dal geco). E così fu.
● La legge è un tutt’uno, e non ci sono comandi di «serie A» e di «serie
B». Nell’antico patto si mise l’enfasi su «tutti i comandamenti» (Lv 26,15; Nu
15,39s; Dt 5,29ss; 6,2; 8,1; 11,8…). Quando
decade la Costituzione di una nazione, decadono tutto l’ordinamento
giuridico con tutte le leggi derivate. Il «nuovo patto» è il «nuovo
ordinamento», che ha sostituito interamente il «vecchio ordinamento». Di
quest’ultimo non c’è nulla, che rimanga valido in senso giuridico, né per
i Giudei, né tanto meno per i Gentili.
● Che cosa è divenuto il «vecchio ordinamento» (AT), quando è stato
superato dall’ordinamento più eccellente del «nuovo patto»? Esso è una fonte
d’insegnamento sull’opera di Dio verso il popolo dell’antico patto, quindi
un libro descrittivo, che ha perso ogni forza ingiuntiva. Rimane una fonte
d’istruzione morale e spirituale, essendo che ha molti principi morali e
lezioni spirituali da insegnare. Tuttavia, una cosa è trarre analogie spirituali
e morali, altra cosa è pretendere che sia in vigore. In quest’ultimo
caso, ad esempio, le donne non dovrebbero entrare in sala durante i loro
corsi mensili, ma dovrebbero restare a casa, per non rendere impuri gli
altri (Lv 15,19ss.25ss.33); ciò vale anche per il tempo dopo il parto, per un
lungo periodo (Lv 12,2ss.5ss). Gli uomini non dovrebbero partecipare ai culti,
dopo una polluzione notturna involontaria, essendo impuri (Dt 23,10s).
Bisognerebbe lavarsi il corpo e gli abiti, se si tocca un morto o
qualcosa d’impuro, e badare di non toccare nessuno fino al tramonto (Lv 17,15s;
22,4ss; Nu 5,1ss). Se non si osservava il sabato, bisognava essere
messi a morte, cosa che valeva per molte altre cose morali, applicando la
lapidazione. E così via. Non si può prendere dalla legge ciò, che si vuole,
essendo un’unità indivisibile.
● Quando si passò in Italia dalla
Costituzione del regno a quella repubblicana, la prima ebbe lo stesso
retaggio: sebbene gli studiosi studino ancora le leggi della Costituzione del
regno, quale opera descrittiva di un periodo storico, nella pratica essa non ha
alcun vigore giuridico e nessun giudice è autorizzato ad applicarla con tutti i
suoi ordinamenti derivati. Le sue sentenze sarebbero annullate dalla Cassazione.
Lo stesso vale per l’antico patto e per la legge mosaica, la cui
Costituzione è il Decalogo.
● Ecco qui l’applicazione dell’AT come fonte di principi morali e lezioni
spirituali: «Tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per
nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la
consolazione delle Scritture, noi riteniamo la speranza» (Rm 15,4). Ciò è
diverso dal pretendere la validità giuridica dell’AT. «Ora queste cose
avvennero loro per servire di esempio, e sono state scritte per
ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi» (1
Cor 10,11). Una cosa è l’analogia ammonitiva, altra cosa è pretendere che si
debba applicare nelle chiese la legge mosaica!
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Claudia
Biscotti: Grazie, Nicola, ora mi è chiaro. {22-07-2013}
3. {Andrea
Angeloni}
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Contributo:
È molto interessante l’articolo. Prima di questa tua pubblicazione, riflettevo
sulla proibizione descritta nel Vecchio Testamento del mangiare, tra gli altri,
i crostacei. Mi sono soffermato su come crudelmente vengono catturati,
dopodiché legati (aragoste, granchi, astici, ecc.) e successivamente cotti,
ancora vivi. Se ci penso, dovrei non mangiarli; e invece mi è capitato di
mangiare soprattutto vongole e cozze.
La mia domanda è
questa: È possibile, rispetto a questo aspetto che venisse proibito il
consumo di questi «cibi»? La catalogazione «impuri» a quali animali è
riferita? {22-07-2013}
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Nicola Martella:
I molluschi bivalvi (vongola, ostrica, canestrello, capasanta, fasolaro,
cozza, ecc.) e i crostacei non sono stati proibiti dalla legge mosaica
per il modo, come oggigiorno vengono cucinati (ogni popolo fa diversamente), ma
perché essi filtrano l’acqua e accumulano così metalli pesanti e germi,
che possono essere nocivi alla salute. Al tempo dell’AT e nel Medio Oriente, le
norme igieniche erano scarse e i pericoli di ammalarsi e di diffondere
epidemie erano tanti. Gli animali puri e impuri sono catalogati in Lv
11. Tale legge non vale più oggi per i credenti del nuovo patto. Il popolo di
Dio non si trova in una ristretta zona del Medio Oriente, ma su tutta la faccia
della terra. Cristo ha dichiarato puri tutti i cibi senza distinzione (Mc
7,19; cfr. At 10,13.15; 1 Cor 10,25.27).
4. {Emanuela
Basta}
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Contributo:
In sintesi: la regola della vita di un cristiano è Cristo, non la legge.
{23-07-2013}
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Giovambattista Mele: Certo,
che è Cristo la vita, ma non dimentichiamo che
la legge «è buona». {23-07-2013}
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Nicola Martella:
Nel nuovo patto la «buona legge» è solo la «legge di Cristo», che
comprende gli insegnamenti di Gesù e degli apostoli del Signore, come riportati
nel NT. La legge mosaica è «buona» sì, ma solo a mostrare il peccato e a
indicare la condanna, per questo viene chiamata «legge del peccato e della
morte» (Rm 8,2). Inoltre, la legge mosaica era solo un’ombra dei
beni venuti con Gesù (Eb 10,1) e un ordinamento transitorio rispetto
all’eccellenza della rivelazione in Cristo; per questo è stata abrogata
definitivamente. La legge del primo patto non ha portato nulla a compimento,
ma Cristo sì, per questo abbiamo una migliore attesa (Eb 7,18s).
5. {Carlo
Guerrieri}
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Contributo:
L’unica cosa prescrittiva per un cristiano è: Gesù Cristo; tutte le
lettere di Paolo lo dicono e ridicono. Paolo non usa mai versetti biblici
(dell’AT, nel suo caso), per dire
cosa fare o non fare: indica sempre Gesù Cristo, la sua morte e
risurrezione. Quindi concordo. Ed anche usare versetti del NT a mo’ di Legge
Mosaica è errato, ma la maggior parte dei cristiani continuano a farlo. Detto
ciò, però, la conoscenza dell’AT è necessaria, anche per comprendere il NT.
{25-07-2013}
■
Sonia Ronzani:
«Ogni Scrittura ispirata da Dio è utile a insegnare, a riprendere, a
correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben
preparato per ogni opera buona» (2 Tm 3,16). Quindi è importante
conoscere la Bibbia, per orientarci tra le tante filosofie e mode, che
imperversano oggi. Grazie a Dio per la sua infinita misericordia, che ci ha
fatta nel suo Figlio Gesù, il nostro Mediatore e Salvatore.{26-07-2013}
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Carlo
Guerrieri: La Bibbia deve portarti a Cristo, sennò non serve a
nulla: questo molti cristiani continuano a ignorarlo. {26-07-2013}
▬
Nicola Martella:
È giusto che la Bibbia deve portare a Cristo.
Non si può, tuttavia, ignorare che Gesù ha dato i comandamenti del nuovo
patto. Egli è sia il Salvatore, sia il Signore; avendo Egli dato dei
comandamenti, essi sono ingiuntivi per i suoi seguaci. Paolo e gli altri
scrittori del NT li hanno ricordati e tramandati. Senza una nuova legge non
esiste un nuovo patto. Non a caso Paolo parlò della «legge di Cristo» (1
Cor 9,21; Gal 6,2) e della
«legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù», contrapposta alla legge
mosaica, chiamata qui «legge del peccato e della morte» (Rm 8,2).
Giovanni ricordò il «nuovo comandamento» (1 Gv 2,7s; 2 Gv 1,5), di cui
parlò già Gesù (Gv 13,34).
6. {Davide
Campo}
▲
Ho avuto proprio in
questi giorni (prima di leggere di questo argomento) un confronto con mia nonna
(credente da parecchi anni) riguardo a una situazione familiare. A lei veniva
richiesta un parere da parenti non-credenti, i quali tirando fuori dei
versetti dall’A.T. riguardo alla legge di Mosè, volevano giustificare
il loro comportamento.
Lei mi ha chiesto il mio parere biblico su tali comportamenti, cercando di
portarmi su versetti dell’A.T., che condannano tali comportamenti.
A quel punto io le ho risposto che l’A.T. (e il vecchio patto) devono essere per
noi un
punto di riferimento solo per lo studio del carattere, degli attributi e del
piano di Dio, affinché noi possiamo, conoscendolo, rispecchiare sempre di più la
sua natura, essendo ora noi rigenerati e divenuti suoi figli, e come tali
dobbiamo conformarci al carattere santo del nostro Padre celeste, come ci dice
Pietro nella sua lettera.
Credo che l’A.T. per un credente non sia prescrittivo, ma sia descrittivo
e, come tale, va studiato anche in maniera profonda, per conoscere Dio e il suo
carattere che rimane lo stesso nel N.T. e in eterno.
Grazie, come
sempre, per il tuo prezioso contributo per l’opera di Dio, che hai attraverso
questo sito. {27-08-2013}
7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {Vari e
medi}
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Maurizio Marino:
Eppure ti garantisco che anche tra gli evangelici c’è la convinzione che la
salvezza passa attraverso l’adempimento della Legge da parte del
credente.
Una volta, in una adunanza delle ADI a Grassano, dove ero in visita, ho sentito
predicare il pastore proprio su queste cose. Da allora non ho più frequentato
tale comunità. Chi propone un altro vangelo, sia anatema! {22-07-2013}
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Rosangela Campagna: Cosa può
rappresentare nel nuovo patto il
tatuaggio per un cristiano? Nel vecchio era proibito. {23-07-2013}
▬
Nicola Martella:
Tale argomento va oltre questo tema. A essere proibito erano «incisioni
nella carne per un morto» e «bollature addosso», ossia segni
incisi col oggetti roventi, probabilmente per lo stesso scopo (Lv 19,28).
L’ambito
era quello della religione, della magia e della superstizione. Quindi, non si
parla propriamente dei «tatuaggi» moderni per fini estetici. Io li sconsiglio
comunque a un cristiano, per altre ragioni (razionali, mediche, estetiche,
ecc.). Per l’approfondimento si veda: «Il
tatuaggio: fregio o peggio? ». Per
favore non continuate qui con questo argomento, che è fuori tema.
■
Girolama Di Lorenzo: Amen. È condivisibile la tua spiegazione ed è
per questo che tante volte dico che chi paga la decima
cade sotto la legge e quindi dovrebbe osservare tutte le altre cose. Ma poi dico
noi siamo sotto la grazia. È così difficile comprenderlo? Siamo stati
affrancati da queste cose; io non devo pagare nessuna tassa per avere la
benedizione di Dio. Egli mi dà tutto per amore e io do tutto per amore.
{25-07-2013}
12. {Vari e
brevi}
▲
■
Emanuele Giocondo: È
descrittivo; oggi siamo sotto un patto migliore fondato su migliori
promesse. La meravigliosa grazia di Dio che non è una dottrina, ma una
persona: Gesù Cristo, il Signore. {23-07-2013}
■
Matteo Salcone:
Grazie, fratello, mi hai arricchito nella conoscenza del nostro Signore.
{23-07-2013}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Decalog_pre-descritt_OiG.htm
24-07-2013; Aggiornamento: 17-09-2013 |