Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL DECALOGO È PRESCRITTIVO O DESCRITTIVO

PER I CRISTIANI?

 

 di Nicola Martella

 

«Prescrittivo» è ciò, che è obbligatorio. «Descrittivo» è ciò, che si trova nell’AT, ma che non è obbligatorio nel nuovo patto; ma ciò posso trarre dei principi o delle lezioni, ma non commetto peccato, se faccio diversamente. Ad esempio, nell’antico patto era proibito mangiare carne di animali impuri (p.es. maiale, carnivori, crostacei, anguille, animali acquatici senza pinne, animali non ruminanti); nel nuovo patto ciò non è più ingiuntivo (Mc 7,19; At 10,13.15; 1 Cor 10,25.27), ma descrittivo, ossia posso cercare di capire le ragioni all’interno dell’antico patto e il perché del mutamento nel nuovo patto e, caso mai fosse possibile, posso trarre da tutto ciò principi e lezioni generali di natura spirituale.

     Tempo fa ho letto in un gruppo in Internet questo scritto: «Il dieci ci ricorda i comandamenti. Tutti, perfino gli atei li conoscono; infatti fare riferimento a essi è entrato nell’uso comune. Quando Dio diede a Mosè le tavole della Legge, non fornì al popolo solo una serie di norme da rispettare, ma volle anche istruirlo riguardo al suo ordine e alle sue priorità. Anche noi siamo chiamati a conoscere e ad applicare alla nostra vita l’ordine di Dio e le sue priorità; e nel caso non li osserviamo, dobbiamo correggere il nostro modo di vivere». {Nunzio Lo Nardo; 06-07-2013}

     La cosa, che mi aveva meravigliato, è il fatto che tale autore proponesse il Decalogo ai cristiani, senza fare alcun distinguo e senza accennare al fatto che, intanto, è stato istituito l’eccellente nuovo patto, che ha messo in ombra quello antico o mosaico. Dovremmo noi cristiani osservare i «Dieci Comandamenti», e cioè nel loro complesso? Sono essi ingiuntivi ai membri del nuovo patto? Ad esempio, si presenta Dio a noi come Colui, che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto? Ingiunge Dio veramente ai cristiani (soprattutto se gentili) l’osservanza dei sabati? (sabato settimanale, sabato mensile o novilunio, anno sabatico, giubileo, ecc.). Se uno osserva la base della legge mosaica, qual è il Decalogo, dovrebbe poi osservarla per intero, cominciando magari con la circoncisione, e osservando le centinaia di precetti che, come ammise Pietro stesso, sono «un giogo, che né i padri nostri né noi abbiamo potuto portare» (At 15,10).

     Il Decalogo era la Costituzione di un popolo, Israele, a base delle altre leggi (legge del patto, leggi derivate, leggi civili e religiose, morali e cerimoniali). Nel nuovo patto abbiamo la «legge di Cristo»; essa supera in eccellenza la legge mosaica e reca ciò, che la prima non poteva mai suggellare veramente, poiché «la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17). La rivelazione dell’antico patto era parziale; solo l’unigenito Figlio, che sta a tu per tu col Padre, è colui, che ha fatto conoscere veramente Dio (v. 18). Inoltre, i credenti del nuovo patto sono «divenuti morti alla legge mediante il corpo di Cristo» (Rm 7,4), ossia la legge mosaica non li riguarda più; chi vuole raggiungere la perfezione con la legge mosaica, invalida la morte di Cristo (cfr. Gal 2,21).

     Solo la «legge di Cristo» (1 Cor 9,21; Gal 6,2) è ingiuntiva per noi, membri del nuovo patto. Infatti, «la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (Rm 8,2), ossia dalla legge mosaica, che condanna. Al contrario, il Decalogo e tutta la legge mosaica rimangono per noi descrittivi, ossia sono un simulacro storico delle intenzioni di Dio per il popolo dell’antico patto.

     Si noti che non tutti gli aspetti del Decalogo sono stati ripresi nel nuovo patto; perciò, solo quello, che del Decalogo è espressamente comandato nel nuovo patto, è anche ingiuntivo per noi. Ad esempio, il quarto comandamento, relativo al giorno da osservare, non è ingiuntivo per i cristiani. Se nell’antico patto c’era la pena di morte per chi non osservava il sabato (Es 31,14s; 35,2), nel nuovo patto è insegnato diversamente: «L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente» (Rm 14,5). I cristiani giudei osservavano ancora il «giorno», mentre quelli gentili non avevano il costume di osservare un giorno particolare.

     Il Concilio di Gerusalemme (At 15) era il luogo ideale per ingiungere ai cristiani gentili il sabato e gli altri comandamenti. Tuttavia, in esso le norme obbligatorie, atte a permettere la comunione fra cristiani giudei e gentili, furono ridotte a sole quattro (vv. 19s.28s). Quindi, bisogna agire con sobrietà e verità, evitando di giudaizzare la fede cristiana. Come scrisse un Ebreo ad altri Ebrei, che si erano accostati alla fede in Gesù quale Messia promesso, la legge era solo «un’ombra dei futuri beni» (Eb 10,1) e che in Cristo «v’è bensì l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento), ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio» (Eb 7,18s).

     È un controsenso accettare la luminosa grazia del nuovo patto e voler vivere nelle ombre del vecchio patto. Ed è deleterio proporre agli altri tutto ciò, che è stato abrogato, come via luminosa, liberatoria e gradita a Dio nel nuovo patto.

     Per l’approfondimento si veda «Il Decalogo».

 

Il Decalogo è prescrittivo o descrittivo per i cristiani? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Decalog_pre-descritt_Sh.htm

21-07-2013; Aggiornamento: 24-07-2013

 

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