Un lettore ci
ha presentato le seguenti questioni.
Salve. Cercando in
internet delle informazioni, ho trovato il suo sito, che riportava in parte
l’argomento, attinente a una ricerca, ed era preciso e conoscente di date e
anni: «La
cronologia biblica 07: La questione di Cainam». Ho seguito tutte le
pagine dell’argomento.
Continuando nella mia ricerca, ho trovato questa
pagina della «Missione popolare». Le domande, di cui vorrei
sapere una risposta, sono le seguenti.
■ 1. Le età messe nella pagina della «Missione popolare», frazionate in
millenni, sono giuste? Da Adamo a ora, o da Abramo a ora, quanti secoli sono
passati, o a che anno ci troviamo noi ora?
■ 2. L’interpretazione delle settanta settimane di Daniele, al di là
dell’interpretazione, a che settimana o anno siamo nelle settanta settimane, e
quanti anni mancherebbero alla loro scadenza?
Grazie se mi risponderà. {Michele Bazzi; 14-01-2011}
Ad aspetti
rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito. |
Riportiamo dapprima il brano maestro in una
traduzione, che rendo il più lettera possibile: «Settanta settimane
son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per portare a termine
la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità perpetua
eterna, e per suggellare visione e profeti, e per ungere un [luogo] santissimo.
Devi, dunque, sapere e intendere: Dal [momento in cui] la parola uscì di
restaurare e riedificare Gerusalemme, fino a un unto, un capo, vi sono sette
settimane e sessantadue settimane; saranno restaurate e ricostruite piazze e
mura, e cioè nell'angoscia dei tempi. E dopo le sessantadue settimane, un
unto sarà soppresso, e riguardo a lui non ci sarà nulla. E il popolo d’un capo
venturo distruggerà la città e il santuario, e la sua fine sarà in
un’inondazione; e fino alla fine c'è guerra, devastazioni ben decretate. Egli
renderà saldo un patto con i molti, durante una settimana; e in mezzo
alla settimana farà cessare sacrificio e oblazione. E sulle ali delle
abominazioni [verrà] un devastatore, finché la decretata distruzione non venga
versata sul devastatore» (Daniele 9,24-27).
Rimandando per le spiegazioni sotto e alla letteratura suggerita, possiamo
schematizzare tutto ciò come segue:
Andando ora a tale
articolo della «Missione popolare libera», prendo atto che, fintantoché
Ewald Frank si attiene ai dati esegetici, è apprezzabile. Quando però cerca di
contestualizzare all’oggi le cose, per poi disegnare uno scenario imminente,
egli lavora di fantasia e usa il
metodo speculativo. Infatti, nessuno sa quanto tempo manca alla fine (Mt
24,36; At 1,7) e nessuno può disegnare scenari escatologici concreti. Egli
mischia fatti storici biblici e fatti della passata attualità con molto
arbitrio; gli argomenti sono anche un po’ obsoleti, visto il crollo del
comunismo. Trattiamo questo tipo di approccio, analizzando varie opere, che
suggeriscono da decenni una «attesa incombente», nella seguente opera: Nicola
Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007).
Si noti inoltre che tale interpretazione è viziata dall’approccio di William
Branham, che l’autore definisce «l’uomo di Dio». Tale «veggente»
antitrinitario modalista ha portato molto danno alla dottrina biblica. I suoi
messaggi vengono considerati dai suoi seguaci quasi come un’appendice autorevole
alla sacra Scrittura. [►
Branham e i suoi seguaci]
Andando agli schemi finali, presenti su tale pagina, c’è da dire quanto segue.
Il primo schema, intitolato «Le 70 settimane di Daniele», è in massima
parte condivisibile. Chiaramente non condivido, però, la parte centrale
(«Il tempo della grazia per i Gentili»), in cui si parla delle presunte sette
epoche della chiesa. Il tutto si basa sull’interpretazione speculativa, secondo
cui le sette lettere di Gesù, presenti in Apocalisse 2-3, siano da intendere
come epoche. Nel testo biblico non c’è nulla che fa pensare a ciò. Si tratta di
lettere indirizzate a sette conduttori di chiesa dell’allora provincia romana
Asia, e nulla più. Per l’approfondimento si veda la seguente letteratura:
■ Nicola Martella (a cura di),
Uniti nella verità, come affrontare le diversità (Punto°A°Croce,
Roma 2001): «La conduzione quale chiave per
l’unità: 4.3. Le lettere alle sette chiese», pp. 35s.
■ Nicola Martella,
Dall’avvento alla parusia, Panorama del NT 1 (Fede controcorrente, Roma
2008): «L’Apocalisse di Giovanni», pp. 202-231.
Ancora più
problematico è il secondo schema («La divisione biblica del tempo», in
cui tutta la storia dell’umanità viene pressata in 7.000 anni. È uno schema
molto arbitrario, che non si basa su dati certi, che la Bibbia non fornisce.
Secondo tale schema, i 6.000 anni dovrebbero essersi conclusi già da tempo
(2.000 d.C.), il ritorno del Signore sarebbe già avvenuto e dovremmo trovarci
nel regno messianico.
Per
l’approfondimento si veda in Nicola Martella,
Radici 5-6 (Punto°A°Croce, Roma 1995): «La cronologia biblica»,
pp. 8-24. Qui viene mostrato come i calcoli basati sulle genealogie della storia
primordiale non siano attendibili, confrontando le genealogie dell’AT con quelle
del NT. I nomi su tali genealogie sono solo quelli più rappresentativi. Inoltre,
qui viene mostrato mediante un confronto, basato sui dati risultanti dai
ritrovamenti archeologici (p.es. lista dei re Assiri), che i dati certi
possono essere calcolati solo da Abramo in poi, il quale è vissuto intorno al
2.000 a.C.
Il terzo schema
è una semplificazione del primo. Sebbene sia attribuito a William Branham, esso
si trova anche in altri autori, anche prima di lui. Anche qui è problematico il
tempo della chiesa, che si vuole avere in sette periodi a causa di
un’interpretazione speculativa (chiesa = epoca) di Apocalisse 2-3.
Se si vogliono
studiare le settanta settimane di Daniele senza speculazioni, consiglio
la lettura dei seguenti articoli o parti d’essi:
■ Nicola Martella,
Dall’avvento alla parusia, Panorama del NT 1 (Fede controcorrente, Roma
2008): «L’Apocalisse di Giovanni: 4.6. La settimana profetica», pp. 226s.
■ Nicola Martella,
Radici 5-6 (Punto°A°Croce, Roma 1995): «Daniele», pp. 82-85, pp.
83ss «Le settanta settimane di Dn 9,24-27».
■ Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007): «Le
settanta settimane di Daniele», pp. 380-386.
L’ultima
settimana (gli ultimi sette anni) delle settanta settimane di Daniele
avrebbero dovuto avvenire ai tempi di Gesù, quindi subito dopo le altre 69
settimane d’anni. Tuttavia, Gesù fu rifiutato come Messia da parte dei Giudei.
Essendo stato rimandato il regno messianico, ciò riguarda anche il tempo
immediatamente precedente, chiamato «le doglie del Messia», ossia le sofferenze
che precederanno l’avvento del Messia. Tale tempo particolare è ancora futuro e
avrà luogo durante la tribolazione, che sarà divisa in due metà di tre
anni e mezzo; la seconda metà è chiamata la «grande tribolazione». Si veda al
riguardo Nicola Martella (a cura di), Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007): «La tribolazione», pp. 246-269.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Settant_settim_Dan_Esc.htm
20-01-2011; Aggiornamento:
21-01-2011 |