Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LIBERTÀ RELIGIOSA

E PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE

 

 di Nicola Martella

 

Una lettrice ci ha presentato la seguente questione.

 

Caro fratello Nicola, avrei una domanda da farti. Mi sto chiedendo se partecipare o meno alla «Marcia per la libertà religiosa e il pluralismo dell’informazione», promossa dalla Alleanza Evangelica.

     Probabilmente non potrò andarci per altri motivi, ma vorrei farmi un’idea sulla questione e vorrei sapere cosa tu ne pensi. Io non saprei....

     Grazie mille, Dio ti benedica. {Dora Diddio, ps.; 04-06-2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondiamo qui di seguito.

 

 

1.  LA MIA RISPOSTA: Non sono un uomo fatto per le marce; nella mia vita ne ho fatto solo una, chiamata «marcia per Gesù», e per me, che preferisco fare lo studioso, mi basta. Non che sia inutile farle, ma ognuno ha la sua vocazione; io personalmente ho molto da fare in altri settori e non mi tiro certo indietro nel fare la mia parte.

     Devo però ammettere che in qualunque modo legittimo prendiamo posizione a favore della libertà religiosa e per il pluralismo dell’informazione, ciò è una cosa buona. Non viviamo fuori della società e non possiamo disinteressarci dei fenomeni che la coinvolgono. I cristiani biblici devono sostenere le forze più sane della società e opporsi al male in essa.

     Se pensiamo che tanto le restrizioni della libertà riguardano solo gli altri, siamo irrealistici, poiché dopo potrebbe arrivare una dittatura e con essa, quindi, anche il nostro turno. Così fu in Germania al tempo, in cui i nazionalsocialisti crearono un perverso consenso contro i Giudei, dando loro la colpa per tutti i mali del paese. Poi le leggi razziali vennero anche in Italia. Anche altri gruppi vennero discriminati o addirittura proibiti.

     I possibili dittatori di domani sono abili oggi a discreditare singoli gruppi nella società, proiettando in loro il male assoluto, per poi accreditare se stessi come gli «uomini della provvidenza» o «salvatori della patria». Una delle manovre, che portano avanti, è proprio limitare la libertà di tali gruppi e richiedere il controllo dell’informazione mediante leggi speciali. Screditare la magistratura e i giornalisti, per poi limitarne la libertà e prenderne possibilmente il controllo, non è avvenuto soltanto nel nazismo e nel fascismo, ma è presente nel manifesto programmatico del massone Lucio Gelli, gran maestro della «P2» (Propaganda Due), che alcuni suoi seguaci vorrebbero veder realizzato in Italia e che stanno lavorando in tal senso. [Link esterni: ► P2; ► Licio Gelli]

 

 

2.  STRALCI DEL DOCUMENTO DELL’AEI: Cito alcuni passaggi del documento dell’Alleanza Evangelica sulla questione, a prescindere da tale evento particolare (la formattazione è redazionale).

     La libertà religiosa è la madre di tutte le libertà in quanto investe la libertà di coscienza, di pensiero e di professione pubblica della fede di ciascuno. Toccando la libertà religiosa, si tocca tutto il sistema a salvaguardia della libertà di tutti. La libertà religiosa non interessa solo le minoranze, ma è un principio di civiltà che deve interessare tutti, indipendentemente dai credi e dall’appartenenza di ciascuno. La libertà religiosa rappresenta lo sfondo, dove ricercare una efficace politica sociale attenta alle differenze (anche religiose), dove incoraggiare scelte segnate da una tolleranza genuina, che non camuffa le diversità, e da un’azione che sostiene l’integrazione, il dialogo plurale per il bene comune, la tutela dei diritti umani e la partecipazione democratica.

     Per le nostre convinzioni e per la nostra storia, siamo totalmente persuasi della necessità di promuovere la libertà religiosa. (…) anche oggi siamo uniti nel chiedere:

     ■ 1. Che siano definitivamente abrogati i residui di legislazione fascista sui «culti ammessi» che discriminano le minoranze religiose. In uno stato democratico non ci sono «culti ammessi», ma a tutti viene riconosciuta la piena libertà religiosa.

     ■ 2. Che sia approvata una legge quadro sulla libertà religiosa, che estenda a tutte le confessioni religiose interessate i punti salienti delle intese che sono già legge dello Stato.

     ■ 3. Che le confessioni religiose, che hanno chiesto l’intesa, la ottengano in tempi ragionevoli, dando piena attuazione all’art. 8 della Costituzione.

     ■ 4. Che il Governo italiano si faccia interprete della denuncia delle gravi violazioni della libertà religiosa che si verificano in molti Paesi a danno delle minoranze, tra cui quella evangelica, e s’attivi per trovare forme concrete di soluzione a livello bilaterale e internazionale.

     ■ 5. Che, oltre alla legge sulla libertà religiosa, in Italia si realizzi un effettivo quadro di pluralismo nell’informazione e nell’accesso ai mezzi di comunicazione di massa. La libertà religiosa è innanzitutto libertà di coscienza e di culto, ma poi deve essere intesa anche come libertà concreta d’esercizio e di diffusione del proprio credo. Non è infatti sostenibile — nella prospettiva d’un riconoscimento completo dei diritti umani — enunciare principi che poi non trovino riscontro tangibile nelle procedure amministrative, nei regolamenti urbanistici o nella gestione dell’ordine e dello spazio pubblico. Ciò riguarda soprattutto il Servizio pubblico della RAI, il cui compito istituzionale è di rappresentare anche la pluralità religiosa e culturale del nostro Paese, ma che sovente vede la presenza evangelica del tutto ignorata. L’esposto del 23/1/2007 all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha evidenziato una situazione di grave sottorappresentazione del pluralismo religioso, senza suscitare alcuna risposta adeguata. Pur rispettando la presenza del cattolicesimo romano, l’Italia non è solo cattolica e questo la RAI non può più ignorarlo. […]

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Tenere alta la guardia anche come credenti, è sensato. Di là dai propri gusti (e tempo a disposizione), ossia se marciare o meno, difendere oggi i valori di libertà e di pluralismo per tutti, significa impedire che un giorno essi vengano negati a ognuno di noi. Nel mondo c’è gente che viene condannata e imprigionata (se non peggio) soltanto per aver espresso la propria opinione. Certo, io preferisco più scrivere che marciare, ma le due cose non sono in contrasto fra loro.

     Termino con una massima, che ho scritto tempo fa e che ho ritrovata. Si adatta benissimo a questo tema: «È meglio avere persone, che dissentono da me, che avere io l’obbligo di aderire a un “pensiero unico”, imposto dall’altro. Per me è più tollerabile la diversità di opinione che una dittatura delle idee; alla prima posso dissentire in libertà, alla seconda posso dissentire soltanto con gravi conseguenze per me e per altri».

 

Libertà religiosa e pluralismo dell’informazione? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Gli evangelici e la libertà religiosa {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Liberta_pluralismo_UnV.htm

09-06-2010; Aggiornamento: 20-07-2012

 

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