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sottostante
1.
{Gianluca Garofalo}
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Contributo: Concordo con lei quando, nella sua risposta, mi scrive che
non è compito dei cristiani «in quanto tali» difendere le verità scientifiche,
peraltro non ritengo che Dio abbia rivolto a me questa specifica chiamata. Sono
convinto che credere nell’opera creativa d’un Dio personale sia il risultato
della fede del credente che vive in Cristo e obbedisce ai principi eterni del
Suo Evangelo; la creazione, nella sua bellezza e armonia, «mostra» le qualità
perfette del Creatore, ma non può di certo «dimostrarne» in maniera razionale
l’esistenza. Se si riuscisse a dimostrare l’esistenza di Dio per via di scoperte
rigorosamente scientifiche, ciò equivarrebbe a ridurre il Creatore a una
equazione o teorema scientifico. La Scienza, che opera per comprendere la logica
dell’immanente, non è in contrasto con gli insegnamenti biblici, non intacca il
Trascendente: la fede, dono di Dio, insieme alla testimonianza dello Spirito,
rimangono la «prova» principale della Sua esistenza. Nella comunicazione
precedente non mi sono espresso correttamente. Spero d’essermi chiarito adesso.
{12-10-2007}
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Risposta: Grossomodo concordo con questa sua impostazione,
espressa con linearità e coerenza, ma c’è un punto sul quale vorrei fare una
precisazione ed è dove scrive che «La Scienza, che opera per comprendere la
logica dell’immanente, non è in contrasto con gli insegnamenti biblici, non
intacca il Trascendente». Non vorrei che si pensasse che il Dio biblico sia
totalmente separato dall’immanente: avendo egli creato il mondo e agendo nella
Storia,
crediamo che fra immanente e
trascendente non ci sia contraddizione, ma a volte risulta difficile armonizzare
l’indagine razionale con una corretta esegesi biblica (come risolvere
l’apparente contrasto è un altro problema). Il Dio biblico è trascendente nel
senso che non s’identifica con ciò che ha creato, essendosi però incarnato in
Cristo, partecipa attivamente alle vicende dell’immanenza. Per fare qualche
esempio, se si dimostrasse che Dio ha reso simile a sé lo scimmione che ha
prevalso nella «lotta per l’esistenza», allora non sarebbe più il Dio biblico.
Venendo a Gesù, le sue azioni sull’immanente (guarigioni, dominio sul vento e
altro) non sono aspetti secondari dell’Evangelo; anche la sua risurrezione si
collocò nell’immanente. Ecco perché la fede biblica dà molta importanza
all’immanente e alla scienza: in fondo, le esagerazioni dello scientismo e del
secolarismo sono «eresie cristiane». {DAF 18-10-2007}
2. {Gianluca Garofalo}
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Contributo:
■ 1. La scienza ufficiale accetta la teoria
dell’evoluzione soprattutto per motivi ideologici? Esiste un tale «establishment
materialista» che pare poggiarsi sulla scienza, ma solo per giustificare, più o
meno consapevolmente, una visione riduttiva e fredda dell’uomo e del cosmo?
■ 2. So che ci sono dei criteri per considerare una
teoria «scientifica»: la teoria dell’evoluzione rientra in questi parametri?
■ 3. Generalmente, quando la maggior parte degli
scienziati è d’accordo su una certa teoria, la probabilità che questa sia
attendibile è molto alta. Sembra questo essere il caso dell’evoluzionismo. È
possibile che si sia arrivato a tale accordo e visione delle cose solo, o
soprattutto, per una indebita invasione di campo da parte della filosofia
materialista nella scienza e senza l’appoggio di dati scientifici a favore
dell’evoluzione?
■ 4. Il creazionismo potrebbe essere considerato una
teoria «scientifica» e, come tale, potrebbe eventualmente essere una valida
alternativa alla teoria evoluzionistica? {04-11-07}
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Risposta:
■ 1. Non credo che ci sia una «malefica congiura», ma
al tempo del fascismo i più trovavano naturale essere fascisti. Il darwinismo è
una «necessità filosofica» per il non credente, al quale spesso appare
«naturale» professarlo.
■ 2. La teoria dell’evoluzione, se ci si riferisce a
ciò che ha di più specifico e cioè alla macroevoluzione, non rientra nei
parametri della scienza.
■ 3. L’essere umano
prima
adotta una certa visione del mondo e poi
valuta i fatti. Quando prevale una visione del mondo materialista, sono di
questo orientamento sia i parrucchieri che gli scienziati e non perché siano
parrucchieri o scienziati.
■ 4. Anche il creazionismo poggia su una visione del
mondo, perciò non rientra nei limiti della scienza, se non per certe deduzioni
che se ne possono trarre. {DAF 15-11-07}
3.
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Contributo:
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Risposta:
4.
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Contributo:
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Risposta:
5.
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Contributo:
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Risposta:
6.
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Contributo:
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Risposta:
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/704-Confr_evoluz4_Car.htm
12-10-2007; Aggiornamento: 28-01-2008
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