Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La lieve danza delle tenebre

 

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L’occultismo viene presentato quale problema sociale, razionale e biblico.

  Alcuni dei temi principali sono i seguenti:
■ La superstizione
■ La divinazione
■ L’astrologia
■ Medianismo e fenomeni extra-sensoriali
■ Lo spiritismo
■ La magia
■ La massoneria
■ La neostregoneria
■ Il satanismo
■ Il paranormale
■ La religione
■ I fenomeni estatici e la falsa profezia
■ L’esoterismo
■ La dottrina occulta
■ I fenomeni occulti nella prospettiva biblica

 

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LA MONTAGNA INCANTATA

 

di Nicola Martella

 

Premesse: Questo racconto vuol essere un esempio di come si possa applicare le linee di guida su come scrivere un racconto. Confronta gli elementi della guida con quelli presenti nella narrazione.

 

C’era una volta un ragazzo che era figlio unico. Era onesto, gentile e premuroso: la gioia dei suoi genitori. Dopo la morte della madre, quando era ormai un giovanotto, disse a suo padre: «Padre, permettimi di partire. Se troverò fortuna, non esiterò a rendertene partecipe». A cuor pesante si separarono e il ragazzo andò per la sua via. Non portò con sé molto, se non lo specchietto di sua madre e il pan pepato, una specialità di suo padre.

     Cammin facendo, mentre fischiava allegramente, vide una vecchia donna seduta al margine della strada. «Salve, nonnina», disse il giovanotto, «Perché stai lì seduta sul ciglio della strada nella polvere?». «Ahimè!», rispose angosciata la vecchina, «Siedo qui perché una strega mi ha gettato addosso un incantesimo. Siedo qui da tanto tempo e non posso andar via. Devi sapere che ero una giovine principessa e che mio padre era un re. La strega era così cattiva e invidiosa della nostra felicità che ci ha stregati. Ora mio padre si trova incantato sopra un letto e io qui. L’incantesimo però si può spezzare, se qualcuno è disposto a superare una difficile prova. Solo un giovanotto come te potrebbe assolvere questo compito, ma fin’ora nessuno vi è riuscito». «Voglio provarci proprio io», disse il giovanotto fiducioso. «Allora, senti», rispose la vecchina, «Alla fine del mondo c’è una montagna tutto d’oro. Se riuscirai a penetrare nella montagna e a prendere un anello, che sta là dentro, la maledizione verrà spezzata. L’entrata però è guardata da due giganti con un occhio cieco. Perciò sta' attento!».

     Il giovanotto ripeté la promessa di aiutare la donna e quest’ultima gli promise che, quando sarebbe ritornata a essere una giovane principessa, sarebbe diventata sua moglie. Poi il ragazzo camminò giorno e notte. Quando arrivò finalmente alla montagna d’oro, si spaventò tantissimo, perché i giganti erano ancora più spaventosi di quanto avesse immaginato. Essi gli gridarono: «Vattene via, altrimenti ti divoriamo dalla testa ai piedi!». Il ragazzo ebbe paura, ma poi si fece animo e disse: «Perché volete mangiare me? Io ho qualcosa di meglio: il pan pepato». Lo tirò fuori, lo ruppe in due e lo gettò ai due giganti orbi di un occhio. Essi divorarono avidamente il pan pepato e divennero così riconoscenti e docili che gli permisero di entrare nella montagna.

     Dopo lunghe ricerche trovò l’anello, ma una strega cattiva lo sorvegliava. «Che cosa mi dai in cambio dell’anello?», disse con voce stridula. «Mi meraviglio che una donna così (ehm!) bella perda tempo qui in questa montagna», disse il giovanotto, «Ti ho portato uno specchietto per mirarti». La strega curiosa fu disposta a scambialo con l’anello. Quando egli se lo mise al dito, si sentì un fragoroso botto e la maledizione fu spezzata. Il re si svegliò e sua figlia tornò a essere una giovane e bella principessa.

     Il giovanotto sposò la principessa e fu nominato principe. Egli non si dimenticò però di suo padre, ma lo fece venire nel suo palazzo. Suo padre divenne un buon amico del vecchio re, che convinse ad avviare con lui la produzione del pan pepato su scala industriale. Così fecero molti soldi. E poiché il vecchio re non aveva ormai più tempo né volontà per fare il monarca, abdicò in favore del suo amato genero. Così vissero tutti felici e contenti.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/+Ars/R-Montagna_incantata_Oc.htm

10-05-2007; Aggiornamento: 25-06-2010

 

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