Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LAVANDA DEI PIEDI? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

La lavanda dei piedi, oltre a essere praticata qui da noi annualmente dal vescovo di Roma, è una dottrina e un rito ricorrente specialmente nelle chiese avventiste di diverso genere; nell’arcipelago avventista la prassi non è uniforme. In alcune chiese avventiste è praticata addirittura settimanalmente, in altre ogni tre mesi in concomitanza con la Cena del Signore. È probabile che ci siano altre realtà protestanti e non, in cui la lavanda dei piedi acquista un carattere dottrinale e rituale. Oltre all’esperienza diretta di Marco Soranno, un ex avventista, riportiamo una ricerca storico-biblica, che cerca di chiarire la questione. [► Lavanda dei piedi fra rito ed esegesi]

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

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I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Calogero Fanara

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Calogero Fanara}

 

Anche se la lavanda dei piedi veicola un profondo insegnamento d’umiltà e di servizio (non a caso Gesù lo fece ai suoi discepoli), se viene praticato come un rito e se diventa «dottrina» (come fanno purtroppo alcuni con tante altre cose), presto o tardi, perde del suo senso. Nelle nostre chiese, almeno quella dove sono nato, la lavanda dei piedi non è praticata. È già successo qualche volta, però non ne facciamo una dottrina. Ho voluto una volta, durante una predica, responsabilizzare i membri chiedendo al nostro pastore di venire a sedersi davanti al pulpito. Siccome il nostro pastore è una persona molto umile e stimata da tanti, ho voluto chiedere se qualcuno era pronto a venire a lavargli i piedi in pubblico, visto il suo impegno sincero e la sua premura nel dimostrare di servire il Signore e la chiesa che gli è stata affidata. Per una volta, volevo che fosse un membro di chiesa a «servire» il pastore, e non sempre viceversa.

     In un’altra occasione, sono stato molto commosso nel rivedere questo rito eseguito in un film «A second chance» (con il cantante Michael W. Smith), dove un membro di chiesa lavò i piedi a un giovane ex-delinquente che aveva rischiato la sua vita per difendere un giovane in pericolo. Il membro lo aveva «giudicato» in base al suo passato da delinquente, e quando seppe che costui rischiò la vita per un giovane della chiesa, se ne vergognò tanto. Per chiedergli perdono, si mise a lavargli in piedi davanti a tutta l’assemblea durante un culto. Avreste dovuto vedere il modo e l’espressione con cui lo ha fatto, era veramente commuovente. In questo senso, ritengo che la lavanda dei piedi era il miglior modo per esprimergli il suo rammarico e la sua vergogna. Anche il giovane ne fu tanto commosso.

     Però il rito non deve diventare una dottrina, perché non lo è e non lo sarà mai. Bisogna che ogni cosa sia valutata nel modo giusto e secondo l’importanza che la Scrittura dà al riguardo. Se questo rito viene eseguito e imposto con la stessa importanza che bisogna dare alla Santa Cena (ad esempio), allora si è fuori binario. È soltanto un espressione d’umiltà e d’amore fraterno. E tale dovrebbe rimanere.

     Mia cugina ha sposato un avventista, e da loro, questo rito viene eseguito ogni sabato. Se lo dovessimo praticare ogni domenica in chiesa, alla lunga, sono certo che tanti fra noi lo farebbero senza pensarci sul serio. Cosa ne pensate voi? {6 aprile 2009}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Lavanda_piedi_parla_Sh.htm

06-04-2009; Aggiornamento:

 

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